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Autore: Shade Owl    26/11/2011    2 recensioni
Xander, Alis e Jo sono i classici emarginati sociali delle superiori, in una scuola nel Montana, e chiunque sia disposto a dar loro confidenza viene ben presto degradato ai più infimi livelli, come accade a Nadine, loro amica.
L'arrivo di uno strano ragazzo, tuttavia, sembra preannunciare qualcosa di sconvolgente, nelle loro vite...
Genere: Avventura, Dark, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sangue di demone'
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- Silenzio, per l’amor di Dio!-
- Scusa… è difficile vedere qualcosa, qui…-
- Nadine la Pietra di Luce!-
- Oh, sì, subito!-
Jo era appena inciampato in qualcosa che, alla luce della pietra di Nadine, si rivelò essere un tubo abbandonato per terra, facendo tanto baccano da svegliare un morto.
Si trovavano all’interno di uno dei magazzini del porto, dove venivano custodite le casse in cui avevano deciso di nascondersi.
- Quali scegliamo?- chiese Xander, avvicinandosi ad una molto grossa.
- Secondo me, dovremmo restare uniti.- disse Jo - Prendiamone una e via.-
- Io credo che invece dovremmo dividerci.- disse Alis - Rifletti…- insisté, quando Jo fece per ribattere - Se ci stringiamo tutti in una sola cassa, allora verremo scoperti tutti, nel caso in cui l’aprissero. Se invece ci dividiamo, gli altri potrebbero scappare prima di venire scoperti.-
- In un caso normale sì.- intervenne Nadine - Però Kyle sa che noi siamo in cinque. Se trovano uno, scoprono tutti.-
Un rumore secco, in lontananza, li fece sobbalzare.
- Okay…- sussurrò Timmi, coprendo la Pietra di Luce con la mano per smorzare la luce - Vediamo di sbrigarci… la consegna sarà tra meno di un’ora. Tutti in una cassa… una grossa, magari.-
Con l’aiuto della magia, Xander aprì in una cassa un buco sufficientemente largo da permettere il passaggio di una persona alla volta. Dentro c’erano, imballate nei riccioli di polistirolo, diverse scatolette di metallo, con scritte in una lingua che sembrava russo. Ne fecero sparire alcune ed entrarono, stringendosi gli uni addosso alle altre.
- Bene, Donovan… chiudi il buco, ora.- disse Timmi.
Xander chiuse l’apertura e Nadine tirò nuovamente fuori la Pietra di Luce. Il suo chiarore lattiginoso si riflesse sui loro volti, dandogli un che di spettrale.
- Non credo che sarà un viaggio comodo.- mormorò Jo.
- Però sarà un viaggio silenzioso.- sbottò Timmi.
Appoggiò una mano ad una parete e chiuse gli occhi, mormorando qualcosa. La sagoma del palmo si illuminò leggermente per qualche secondo, poi si spense e lui li riaprì.
- Ora siamo al sicuro. Con questo, dall’esterno non sentiranno nemmeno uno scoppio nucleare.-
- Perché, ne prevedi uno?- chiese Xander, ridacchiando.
- Spiritoso.-
Timmi emise un leggero sbadiglio, e si appoggiò alla parete di legno. Trasse fuori dallo zaino una sorta di perla gigante, color menta. Il giorno prima aveva detto agli altri che serviva per garantire la provvista d’aria ed una temperatura sopportabile (insomma, l’aria condizionata).
- Ora io mi faccio un pisolino.- annunciò - Siccome il viaggio sarà lungo, vi consiglio di fare altrettanto… o questo, o vi annoiate a morte.-
Passarono tutto il tempo che avevano a fare congetture su ciò che li aspettava all’arrivo, su quali mostri avrebbero potuto incontrare, o per quanto sarebbero dovuti rimanere sull’isola. Alis, che aveva messo il portatile nello zaino, fece una ricerca nei file copiati dai computer del porto per vedere se riusciva a trovarne una qualche cartina.
Dopo parecchie ore che continuava a cercare (aveva appena iniziato quando sentirono una serie di scossoni, che gli dissero che stavano salendo a bordo), finalmente ne trovò una, anche se parziale ed approssimativa: l’isola aveva dimensioni piuttosto grandi, con una sola spiaggia di approdo, ed una scogliera frastagliata che ne circondava il resto del perimetro. Non c’era segnato altro, tranne la scala, i meridiani e i paralleli, che comunque non erano numerati.
- Okay…- sopirò Nadine - Magari segneremo noi qualcosa, via via che esploriamo. Almeno ci aiuterà ad orientarci.-
 
Il viaggio durò ore, e solo grazie agli orologi seppero che ne erano passate sei, fino a quel momento. Un po’ dormirono, un po’ mangiucchiarono qualche snack, seminando cartacce dovunque, un po’ parlarono del più e del meno ed un po’ si lamentarono. Jo più di tutti, siccome tre scatole gli caddero in testa, interrompendo la sua lettura di Ratman.
- Accidenti…- sbottò - Ma proprio in una cassa piena di barattoli di pelati dovevamo infilarci?-
- Non sono pelati.- bofonchiò Timmi, senza aprire gli occhi.
- E cosa sono, allora?-
- C’è scritto.-
- Se credi che io sappia leggere il sanscrito…-
- Ma quale sanscrito… è russo.- sbadigliò lui, raddrizzandosi - Dammi qua.- disse, tendendo una mano. Jo gli porse il barattolo - Infatti… questa scatola contiene…- si interruppe - Olive in salamoia.- e la restituì a Jo.
- Olive in salamoia?- ripeté lui, stupito - Ma che diavolo ci fanno?-
- Mah, cosa potranno farci con le olive? Magari le mangiano…- sbuffò sarcastico - Comunque, non apriamole o… ci sporcheremo tutti.- e si rimise giù.
- Olive in salamoia?- disse Nadine, poco convinta - Sicuro?-
Timmi si strinse nelle spalle e non rispose.
- Davvero parli il russo?- chiese Xander.
- No. Lo leggo e basta.-
Jo aggrottò la fronte.
- Lo leggi e non lo parli?-
L’altro si strinse ancora nelle spalle e non rispose.
Qualche tempo dopo, Alis cominciò a strofinarsi gli occhi, stanca ed un po’ assonnata.
- Tutto bene?- chiese Nadine.
- Mah…- disse lei - Ho un po’ di mal di testa.- si risistemò gli occhiali sul naso - E sono stanchissima… ho dormito poco, stanotte.-
- Eh, non sei l’unica…- sbadigliò Xander.
- Almeno tu non hai mal di testa… io non riesco nemmeno a tenere gli occhi sullo schermo.- sbuffò la ragazza, strizzando scocciata le palpebre - Mi fanno malissimo gli occhi, da quanto sonno ho… vedo tutto sfoca…-
- Togliteli.- grugnì Timmi.
Tutti lo guardarono senza capire.
- Togliermi… che cosa?- chiese Alis.
- Gli occhiali.- rispose lui - La pozione che hai bevuto ieri ha fatto effetto, e ti ha riparato la retina. Ora quegli affari ti fanno solo male.-
Stupita, Alis alzò meccanicamente una mano e prese gli occhiali, sfilandoseli lentamente. Strizzò istintivamente gli occhi per qualche istante, poi se li stropicciò e si guardò la mano, sconcertata.
- Come va?- chiese Jo, che assieme agli altri non l’aveva persa d’occhio un istante.
- Be… bene…- disse con voce tremante - Io… ci vedo… ci vedo benissimo…- alzò lo sguardo verso Timmi - Ma è… definitivo?-
- Se non prendi una pozione contraria…- rispose laconicamente lui, senza aprire gli occhi.
La ragazza si guardò attonita la mano per qualche altro secondo, poi si rivolse di nuovo al mezzodemone.
- Ehm… io…-
- Tu stai zitta.- sbuffò l’altro - Mi avete rotto con questa mania di parlare, e io ho sonno.-
Alis scambiò un’occhiata con gli altri, che scossero la testa, ridacchiando sommessamente.
 
Improvvisamente, il sottomarino rallentò.
- Uff…- sbuffò Xander, finendo addosso a diverse scatolette - Come mai ci fermiamo?-
- Dobbiamo essere proprio dentro alla rete.- disse Nadine, raddrizzandosi.
- Finalmente!- esclamò Jo - Non ne potevo più!-
Dopo mezz’ora, un’altra serie di scossoni annunciò la loro discesa dal sottomarino.
- Ora sollevo l’incantesimo… fate silenzio.- disse Timmi, appoggiando nuovamente la mano alla parete.
Non appena l’incanto fu spezzato, un suono di voci misto a rumori di macchinari e di acqua sciaguattante giunse alle loro orecchie, il tutto leggermente soffocato dal legno che li circondava.
- Le voci sembrano lontane.- sussurrò Timmi, recuperando la sfera che aveva impedito loro di soffocare - Okay… proviamo ad uscire.-
Più rapidi che potevano, aprirono di nuovo la cassa e si allontanarono di corsa, nascondendosi dietro alcuni bidoni vuoti e casse di legno nei pressi di una parete.
Si trovavano in una grotta ampia dall’alto soffitto, probabilmente di origine naturale, riadattata per essere un porto per sommergibili. L’acqua mandava riflessi luminosi tutto intorno a loro, facendo scintillare la roccia come se fosse fatta di vetro. Molti uomini con indosso le stesse divise di quelli che avevano visto al molo si aggiravano lì attorno, caricando diversi fusti su un camion o aprendo le casse che erano appena arrivate. Due di essi aprirono quella dentro alla quale avevano viaggiato loro, e uno borbottò qualcosa sul fatto che sembravano esserci meno scatolette del previsto.
- C’erano davvero olive in salamoia là dentro?- chiese Nadine, dubbiosa, sbirciando cautamente: i due uomini portavano spessi guanti alle mani ed occhialoni protettivi.
- No.- rispose Timmi - Non mi sembrava il caso di farvi venire una crisi isterica, ma… ho mentito, in realtà quelle scatolette contengono larve di Falena Rossa.-
- Tutto qui?- chiese Xander, stupito - Insomma, certo, non sono simpatiche, le larve, ma…-
- Le falene di cui parlo depositano uova grosse come quei barattoli.- tagliò corto Timmi - Le loro larve, per crescere, devono rimanere in un luogo pieno di cibo… tipo un cadavere. All’occorrenza, possono procurarsene uno.-
Il silenzio che ne seguì fu uno dei più agghiacciati che avessero mai vissuto fino a quel giorno.
- Coraggio, cerchiamo di andarcene da qui.- continuò Timmi, ignorando le facce terrificate dei suoi amici - Abbiamo un lavoro da fare… e temo che ci vorrà parecchio.-
I quattro lo seguirono rapidi, tenendo le schiene chine, cercando di non farsi vedere.
- Secondo te cosa ci fanno con tutte quelle… falene?- chiese Nadine, cercando di non pensare al pericolo corso.
- Boh… un mucchio di cose.- rispose Timmi, stringendosi nelle spalle - Le Falene Rosse, da adulte, diventano più grosse di me, sulle ali hanno una polverina velenosa dai poteri incredibili, succhiano il sangue e possono essere anche addestrate, se trattate nel modo giusto.-
- Tu… tutto qui?- balbettò Jo, deglutendo.
- No… guarda.- Timmi indicò uno dei camion, che si stava allontanando - Dobbiamo farci dare un passaggio.-
 
***
 
Scesi al volo dal camion, i cinque corsero a nascondersi nella fitta boscaglia che costeggiava la strada sterrata.
L’ambiente ricordava vagamente una foresta tropicale, pieno com’era di enormi alberi nodosi, di umidità e di fronde basse, da cui pendevano cordoni di liane simili a serpenti.
Nell’aria risuonavano versi lontani, che riecheggiavano tra i tronchi con insistenza, come se i proprietari volessero accertarsi di non passare inosservati. Una leggera ma fastidiosa pioggerellina appiccicosa cadeva tutto intorno, spargendo un velo d’acqua su di loro.
Senza aspettarli, Timmi cominciò ad avviarsi lontano dal sentiero il più rapidamente ed il più silenziosamente possibile, fino ad arrivare ad una radura completamente nascosta dalla strada.
- Come procediamo, adesso?- chiese Nadine, guardandosi attorno e strizzando gli occhi, ora che erano all’esterno.
- Io direi che dovremmo trovare i cattivi e distruggerli, giusto?- esclamò Jo, alzando in aria un pugno in un gesto grintoso.
- Calma. Prima troviamo noi stessi.- disse Timmi, che si era chinato accanto ad Alis, la quale aveva aperto il computer - Dobbiamo capire dove siamo sbarcati, se vogliamo sapere dove siamo adesso.- osservò.
- Sì.- annuì Alis - Ma avremmo bisogno di una visuale dall’alto.-
- Nessun problema.- disse Timmi, voltandosi a guardare Xander - Ti va di farti un voletto?-
Lui lo guardò stupito.
- Un… voletto?-
Il volto di Timmi si aprì in un sorriso sardonico.
- Sì, un voletto.-
 
- Non mi piace…- mormorò Xander, guardando giù - Nossignore, nemmeno un po’!-
- Buffo… anche perché sei a sì e no mezzo metro dal suolo.-
La magia non permetteva alla gente di volare come Superman, a cui bastava saltare nel vuoto e alzare le braccia.  D’altra parte un piano d’appoggio opportunamente stregato poteva sollevarsi da terra e portare con sé chiunque ci stesse sopra.
Purtroppo, Xander pareva non avere una propensione a levitare quanto a fare esplodere le cose.
Da ormai venti minuti Timmi cercava di insegnargli come sollevarsi da terra, utilizzando una piattaforma di plastica che avevano fatto comparire appositamente per quello scopo, ma l’unico risultato ottenuto era stato quello di sollevarsi di poco dal terreno: era troppo nervoso. Persino Jo lo trovava così esasperante che aveva smesso di incitarlo (avrebbe dato forse tutta la sua collezione di fumetti per essere al suo posto).
Lui e le ragazze si erano seduti su un punto asciutto del terreno, al riparo dalla pioggia (che ormai stava esaurendosi) ed osservavano con noia crescente i tentativi di Timmi di insegnare a Xander quel dannato incantesimo.
- Senti, non ce la faccio… ma non puoi farlo tu?- supplicò esasperato e teso.
- Sì, ma voglio che lo faccia anche tu. Volare è una delle cose più utili che posso insegnarti.- rispose Timmi, impassibile.
Xander sbuffò, poco convinto.
- Andiamo, concentrati.- lo incitò con pazienza il mezzodemone.
Lui prese un bel respiro e cercò di concentrarsi, sforzandosi di non pensare al fatto che sarebbe stato a molti metri dal suolo, senza niente a cui aggrapparsi, sfidando le leggi di gravità, pronto a sfracellarsi a terra se non fosse riuscito a mantenere attiva la magia…
La paura ebbe la meglio e lui cadde a terra, battendo le natiche sulla pedana.
- Forza!- sbottò Timmi - Avanti, ora ti do una mano…-
- Cosa? No, aspetta, fermo…-
In un attimo, Timmi fu sulla pedana e, ad un suo cenno, insieme si sollevarono di parecchi metri, alzandosi sempre di più verso il cielo nuvoloso.
Jo lanciò un grido sorpreso ed ammirato insieme, ed Alis si lasciò sfuggire un prolungato “ooooh”.
- Okay, adesso diamoci una mossa.- disse il mezzodemone, quando si furono fermati, oltre il baldacchino di rami e foglie.
- Da… darci una mo… mossa?- balbettò Xander, bene attento a non aprire gli occhi, stringendosi con forza alla cintura di Timmi.
- Sì, è troppo pretendere di non essere notati mentre ce ne stiamo quassù. Dobbiamo trovare dei punti di riferimento, prima che ci vedano.-
A malincuore, Xander si guardò intorno, restando poi senza fiato.
La vista da quell’altezza era bellissima; il mare si stendeva a perdita d’occhio per tutto l’orizzonte, senza una fine apparente, lambendo strisce di sabbia candida e scogliere frastagliate; in lontananza, riusciva a vedere una balena nuotare a pelo d’acqua, spruzzando schiuma dallo sfiatatoio. La foresta intorno e sotto di loro sembrava un praticello verde scuro, con macchie marroni e nere. In cielo, ogni tanto, compariva qualche figura nera, forse degli uccelli tropicali, forse qualcosa di più sinistro. Se davvero era così, ringraziò il cielo che non li avessero visti.
- Però…- disse.
- Ti piace?- chiese Timmi.
- Sì.-
- L’avevo immaginato. Dovresti avere più fiducia nei tuoi poteri.-
Xander fece un sorrisetto imbarazzato.

Allora... siamo stazionari: grazie a Ely79 per le recenioni, a Niki 69 per aver messo la storia tra le preferite e a LulabyMylla per tenerla tra le seguite

   
 
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