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Autore: FairyCleo    29/11/2011    6 recensioni
Dal capitolo 1:"Erano trascorse tre settimane dall' ultima volta in cui aveva trascorso una giornata con la propria famiglia al completo. Erano trascorse tre settimane da quando aveva litigato per l' ennesima volta con Chichi.
Erano trascorse tre settimane da quando lei aveva preparato i bagagli, lasciando lui e Gohan soli in quella piccola, silenziosissima casa in cui non sarebbero mai più risuonati i passi leggeri della donna che Goku aveva sposato".
Dal capitolo 3: "Io non so se sei venuto a conoscenza degli avvenimenti che hanno segnato la mia famiglia nelle ultime settimane..."[...]"Vegeta, mio papà non ha preso bene la cosa... è stanco, spento, immotivato.[...]"So che il tuo più grande desiderio è quello di battere mio padre, è per questo che ti chiedo di aiutarlo. Allenati con lui Vegeta. Diventa il suo nuovo stimolo. E sono certo che diventerai anche tu un super sayan. Il super sayan più forte della storia".
Genere: Angst, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Gohan, Goku, Un po' tutti, Vegeta | Coppie: Goku/Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Le parole perfette


Gohan, sua madre e suo nonno erano usciti fuori a pranzo.
Chichi aveva scelto un lussuosissimo ristorante in centro, dove avrebbero mangiato le più sofisticare pietanze a base di pesce.

Il bambino si sentiva a disagio. Non era mai stato in un ristorante lussuoso, e aveva il timore di poter commettere un errore respirando soltanto.
Sua madre e suo nonno, al contrario, sembravano a loro agio.
Quante cose erano cambiate in poco più di un mese.
Quanto era cambiata la sua mamma!

"Sei bellissima..." - era rimasto talmente incantato dal suo aspetto, da essersi dimenticato di farle i complimenti, prima - "Sembri una delle modelle delle riviste di moda".

Chichi gli sorrideva, serena.

"Grazie piccolo mio! Sei troppo buono!".
"E' solo la verità, mammina".

"Allora giovanotto? Come ve la state passando tu e Goku? E' dura senza mia figlia, non è così?".
Gohan aveva chinato leggermente il capo, guardandosi le mani.
"Puoi dirlo forte, nonnino. La mamma mi manca molto. CI manca molto.
Papà è stato malissimo i primi giorni. Si rifiutava di mangiare, e ha trascorso tutto il tempo sul divano, in attesa di... oh! Non sapeva neanche lui di cosa!".

Chichi lo stava ascoltando senza interromperlo. Apparentemente, era sembrata impassibile, ma dentro di sé gongolava nell' apprendere la reazione che aveva scaturito nel marito.
Forse, Goku teneva a lei più di quanto sembrasse, dopotutto.

"Mi dispiace figliolo. E dimmi, ora come sta tuo padre?? Non posso pensare che quel ragazzone sia stato messo ko così! Hai visto Chichi? E tu che pensavi che non tenesse a te!".

"Papà, sai benissimo quello che penso riguardo Goku. E sai anche che niente potrà farmi cambiare idea. Oram lasciamo che Gohan ci racconti di come procedono i suoi studi!".

Quel brusco cambiamento di registro aveva lasciato interdetti nonno e nipote.
Possibile che Chichi fosse così arrabbiata con Goku?

"Allora, amore mio? Stai studiando o no?".

"Eh? Si si... ovviamente sto studiando! Te l' ho già detto! Solo che...".
"Solo che?".
"Ecco... tra meno di un venti giorni, le scuole riapriranno, ed io...".
"No Gohan. Non andrai ad una scuola pubblica".
"Ma mamma... perché?".
"Già Chichi? Perché no? Il bambino non può trascorrere a casa tutto il suo tempo! Ha bisogno di relazionarsi con altri bambini della sua età!".
"Mi stai forse dicendo che dovrei spedire il mio Gohan in una scuola pubblica in mezzo a centinaia di teppistelli che sanno appena leggere e scrivere? MAI! Il mio Gohan diventerà uno scienziato quotatissimo! Non un perdigiorno come suo padre! Io non lo permetterò!".
"Papà non è un perdigiorno mamma! E lo sai bene questo! Papà è un eroe!".

Lo aveva quasi urlato. E lo avrebbe fatto veramente se solo non fossero stati in un luogo così esclusivo, circondati da persone altolocate e ricche.
Gohan aveva il fuoco che brillava nelle sue iridi scure.
Sua madre non poteva parlare del suo papà in quel modo. No! Non l' avrebbe permesso!

Chichi lo guardava, gelida.
Suo padre non aveva la più pallida idea di cosa dire.

"Non andrai mai in una scuola pubblica. La discussione finisce qui. Ora, prendi il tuo menù e scegli cosa ti va di mangiare. E mi raccomando: niente schifezze! Non oso immaginare di cosa ti stia facendo nutrire quello screanzato!" - e, così dicendo, aveva seppellito il viso nel menù.

Goku aveva rovinato la loro famiglia: non gli avrebbe permesso di rovinare anche il suo adorato bambino.

                                                                             *

Aveva fatto il giro del mondo un' infinità di volte, da quando aveva lasciato Gohan in compagnia di sua madre.
Il pacchetto custodito nella sua tasca, bruciava come un tizzone ardente.
Chichi non lo aveva degnato neppure di uno sguardo.
Chichi non era neanche più Chichi, ad essere precisi!
La casalinga modello si era trasformata in una specie di fotomodella.
Possibile che la fine del loro rapporto avesse generato un simile cambiamento?
Se non l' avesse visto con i propri occhi, non ci avrebbe mai creduto.

Era inutile crucciarsi. Era chiaro come il sole, ormai: non sarebbe mai tornata insieme a lui. Avrebbe trascorso il resto delle sua vita da solo.
E, chissà perché, la cosa non lo allettava affatto.

Affranto, aveva deciso di raggiungere finalmente una meta.
Non aveva voglia di andare a casa. Lì c' erano troppi ricordi di lei... non voleva riviverli.
Per questo, grazie all' aiuto del teletrasporto, era apparso in meno di un secondo nel giardino della Capsule Corporation.

Una festante signora Brief gli aveva dato il benvenuto.

"Oh! Goku! Sei proprio tu! Oh ma che bel ragazzo che sei! Ogni volta che ti vedo diventi sempre più bello! Siediti caro! Hai fame? Sono sicura di si! Voi sayan avete un appetito considerevole! Stavo proprio per andare a preparare un po' di thè! Che ne pensi se arrivo un attimo al negozio dietro l' angolo per prendere dei pasticcini alla crema? Ti piacciono i pasticcini alla crema, vero??".
"MAMMA! PER FAVORE!! Lascialo respirare!".
"Oh! Bulma cara! Sei tu! Mi hai spaventata! Non sgridarmi tesoro! Cercavo solo di essere gentile!"

Goku osservava la scena divertito. Quella buffa famiglia riusciva sempre a tirargli su il morale.

"Si Bulma, non sgridarla. Tua madre è un angelo. E' così premurosa...".
"Oh! Ma che caro che sei! Corro subito a comprare i pasticcini! Aspettatemi!"- e, in un baleno, era sparita dietro il grande cancello automatico.

Bulam e Goku erano rimasti soli.

"Tua madre è uno spasso! Lo sai, vero?".
"Goku..." - la voce di Bulma era triste. La ragazza aveva capito subito ciò che era accaduto.
Il sayan non ce l' aveva fatta.
Per quanto avesse cercato di trattenersi, non c' era riuscito.
Goku, il guerriero più forte dell' intero universo, si era sciolto in lacrime tra le braccia della sua migliore amica che, con dolcezza, gli accarezzava la possente schiena.

"E' tutto finito Bulma... è tutto finito! Sono stato uno sciocco a sperare... sono stato solo uno sciocco!" - le parole si distinguevano a fatica tra i singhiozzi.
La ragazza non sapeva cosa fare: nonostante Goku fosse il suo migliore amico, non aveva mai avuto modo di trovarsi con lui in una situazione simile.

"Piangi amico mio... sfogati... io sono qui... sono qui per te!" - ed era vero.
Per lui ci sarebbe stata sempre.

                                                                     *

                                                                       
Anche se gli abbracci e la chicchierata con Bulma erano stati liberatori, Goku si sentiva lo stesso un perfetto idiota.
Era stato un errore mettersi in tiro per lei. Era stato un errore spendere tutti i soldi per quello stupido regalo. Era stato un errore nutrire solo la minima speranza che potesse perdonarlo.
Chichi non sarebbe mai tornata con lui. Ora ne aveva la confrma.
A questo continuava a pensare il guerriero più forte dell' universo mentre tornava a casa sua.
Bulma era stata molto gentile, ma non avrebbe potuto trattenersi a lungo da lei.
Doveva preparare la cena per Gohan, e poi, aveva gli allenamenti con Vegeta.

"Stupido! Stupido! Stupido!" - continuava a ripetersi, mentre cercava di aprire la porta di casa.
Ci mancavano solo quelle stupide chiavi a farlo disperare.
Possibile che non gliene andasse una giusta??

"Finalmente ti sei accorto anche tu di essere uno stupido! I miei complimenti!".
La voce vagamente ironica di Vegeta lo aveva colto di sorpresa, facendolo sobbalzare.

"Urca Vegeta, ma sei impazzito?? Mi hai quasi fatto venire un infarto!".

Il principe dei sayan, schiena dritta, braccia incrociate sul petto, lo guardava, sorridendo divertito.

"Bè, te lo meriti dopo lo scherzo idiota che mi hai fatto ieri!".

Goku, però, non aveva risposto. Si era limitato a far girare le chiave nella toppa, a far scattare la serratura, e ad entrare in casa, dopo aver spalancato la porta.
Non aveva voglia di litigare.
Non aveva neppure voglia di allenarsi, a dirla tutta, ma chi avrebbe avuto la forza di dirlo a quel brontolone di Vegeta? Come minimo, gli avrebbe urlato contro che era un idiota e che non aveva tempo da perdere.
Goku si era tolto le scarpe e la giacca, lanciandole in giro, prima di lasciarsi sprofondare nel divano.

Era Vegeta lo stupido. Cosa ne sapeva lui di come si sentisse? Non aveva una compagna, non aveva una moglie! Probabilmente, non si era mai innamorato di nessuno, in vita sua.
Come avrebbe potuto capire cosa stesse provando??

"Lo sai che piangersi addosso non sistemerà le cose, non è vero?".
Si aspettava di sentire tutto, tutto fuorché quelle parole uscire dalle labbra di Vegeta.
Il tono con cui le aveva pronunciate, poi... sembrava quasi... preoccupato.
Goku era scioccato.
Talmente scioccato da non avere neppure la forza di rispondere a tono.

Vegeta era rimasto sulla soglia, osservando la schiena di Goku.
Quella donna era proprio riuscita a piegarlo, a quanto pareva.

"Non sono così arrogante da credere di sapere quello che stai provando, ma credo che tutti, in un modo o nell' altro, abbiano sofferto per colpa di qualcuno, nella propria vita.
Ci si sente uno schifo, una nullità, ma si arriva sempre al punto di reagire.
Spero solo che tu non voglia prima arrivare sull' orlo del baratro per renderti conto che si può risalire senza cadere giù".

Faceva delle pause lunghissime tra una frase e l' altra, come se stesse cercando di far penetrare ogni singola parola nella testa di Goku.

"Ti aspetterò qua fuori. Quando sarai pronto, inizieremo ad allenarci" - aveva detto, voltandosi, pronto ad uscire.

"Aspetta!" - Goku si era girato di scatto, così come Vegeta. Si guardavano negli occhi - "Sono già pronto".

Il principe sapeva che le sue parole avrebbero fatto l' effetto desiderato.

Continua...
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E' ufficiale... Ne ho le prove: Vegeta, in una vita precedente, era uno psicanalista!
Ditemi se non è adorabile?!?!
Lui che si preoccupa per Goku al punto di fargli quel discorso! O era solo una scusa per non perdere l' allenamento? ;)
Chi lo sa!
Chichi... mamma mia... la odio ogni giorno di più!! Come si può essere così crudeli con il proprio bambino? Poi, aveva fatto una richiesta così semplice, così innocente.
Ma quella è un' arpia! C'è poco da fare!
Poveretto...
Fatemi sapere cosa ne pensate, eh!;)
Grazie per le recensioni!!
Vi adoro!!
Un bacio grande!
Cleo

   
 
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