Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Ludovichy92    30/11/2011    0 recensioni
Dopo la guerra di Hogwarts Harry, Ron ed Hermione si ritrovano per la prima volta separati a dover affrontare le difficoltà dell'essere adulti. Amori sbocciati all'improvviso, responsabilità da prendersi e nuove situazioni da affrontare. Ma c'è qualcosa che trama nell'ombra, un nuovo nemico si prepara a sconvolgere la vita dei nostri protagonisti.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista, Sorpresa | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Cap. 1 “Un nuovo inizio”

 
 





~Chi può determinare dove finisce il vecchio e comincia il nuovo?

 



Aprì gli occhi di scatto e si ritrovò nel suo letto nella sua casa Babbana a Londra. Con una mano afferrò di scatto il lenzuolo e se lo portò fin sopra gli occhi.

Maledizione!  Pensò tra se e se.

Sempre lo stesso brutto sogno, lo stesso bagliore che l’attirava, la stessa presenza calda, familiare e quasi tranquillizzante dietro di se e poi  sempre quella maledetta voce che urlava la Maledizione-senza-perdono con cattiveria, con rabbia. Quasi come fosse un sentimento represso da troppo tempo e che ora stava esplodendo.
Era circa la decima volta da quando era iniziata l’estate che sognava la stessa cosa. Ormai era quasi diventata un’ossessione. L’incubo ricorrente di cui non riusciva a liberarsi.

Sto per impazzire. Si ritrovò a pronunciare sottovoce mentre piano piano si toglieva di dosso il lenzuolo e scendeva dal letto.

Mise i piedi a terra e si voltò a guardare la foto incorniciata nel suo comodino e un sorriso comparì istintivamente sulle sue labbra. Ormai guardare quella foto era diventato un gesto naturale ogni mattina. Mostrava lei, Harry e Ron alla fine della grande battaglia contro Voldemort ed i Mangiamorte che si era conclusa lo scorso maggio ad Hogwarts. Non era una foto particolarmente allegra o particolarmente bella, ma significava tanto per lei, per la prima volta da quando aveva scoperto 7 anni fa di essere una strega, si sentiva in pace, non doveva difendersi da nessuno. Era una sensazione nuova, quasi rilassante ma in un certo senso le faceva anche paura, non c’era abituata.

Riavviandosi i capelli afferrò la vestaglia blu lunga fino alle ginocchia e dando un ultimo sguardo alla foto uscì dalla sua stanza per dirigersi in cucina. Stava percorrendo il lungo corridoio che portava dalla camera da letto al salotto quando sentì un rumore di vetri infranti. Istintivamente portò la mano nella tasca destra, ma la sua bacchetta era rimasta al sicuro nel cassetto del suo comodino.

Dannazione! E adesso?! si ritrovò a pensare Hermione.

Facendosi coraggio, lentamente si avvicinò alla porta e stava per affacciarsi quando una voce familiare la sorprese.

“Non potevi essere un tantino più attento?!” disse la prima persona.

“Non lo faccio apposta, lo sai che l’anno scorso ho avuto un sacco di  problemi con l’esame di Smaterializzazione” rispose l’altra.

Quelle voci le conosceva bene, oh se le conosceva. Senza pensarci un attimo entrò nella stanza lanciandosi addosso alla ragazza con i capelli rossi che stava vicino al frigorifero.

“Ginny!” urlò Hermione. “Ma ti credevo ancora in Italia, che cosa ci fai qui? Quando sei tornata? Ron ed Harry stanno bene? Qualche problema alla Tana? Tua mamma..”

“Herm calmati, respira” rispose la Weasley ricambiando l’abbraccio dell’amica.

“Ha ragione Ginny, di solito parli così solo quando hai appena finito un esame!” disse Neville sorridendo.

“Neville!” disse la Granger sciogliendosi dall’abbraccio della rossa e salutando con due baci sulla guancia il ragazzo “Che bello rivedervi ragazzi”

“Wow non ti vediamo da un mese e sei diventata una sentimentalona piagnona!” disse scherzando il moro.

“Non sei divertente” rispose la riccia “Sono solo felice di vedervi. Allora Ginny racconta come è andato il viaggio?”

“Eh no, per il racconto dovrai aspettare”

“Aspettare che cosa?” disse Hermione leggermente stranita.

“Aspettare che saremo a Grimmauld Place” rispose la Weasley come se fosse la cosa più ovvia del mondo. “Anzi, vai a fare la valigia che la mamma ci aspetta per pranzo, non ce lo perdonerebbe mai se ce lo perdessimo dopo che è ai fornelli da tutta la mattina”

“Ma...Wow..Cioè non me l’aspettavo” disse sorridendo la riccia “Vado subito a preparare le mie cose. Non vedo l’ora di riabbracciare Ron! E anche Harry, ovviamente” aggiunse la ragazza arrossendo leggermente.

Ma dopo quella frase Ginny si chinò a raccogliere i cocci del barattolo che Neville aveva fatto cadere quando si era Smaterializzato. Prima che si fosse abbassata, Hermione era sicura di avere visto gli occhi della rossa lucidi. Si girò verso il ragazzo che le sussurrò:

“Ti spiegherò tutto dopo”

Hermione fece un segno di intesa e tornò in camera sua a sistemare le valigie. Era impaziente di rivedere i membri dell’ex Ordine della Fenice, ma soprattutto i suoi migliori amici. C’erano tante cose rimaste in sospeso dopo la battaglia che aveva segnato la fine del mago Oscuro.
Arrivata in camera afferrò il suo vecchio baule scolastico e, dopo avergli praticato un incantesimo estensibile, iniziò a metterci dentro libri, vestiti e tutti i vari oggetti che le sarebbero serviti a scuola tra cui la divisa rosso-oro di Hogwarts con l’immancabile spilla da Prefetto. Ovviamente non poteva mancare la foto incorniciata che teneva sul comodino. Afferrò anche una vecchio carillon con una piccola stella argentata che le aveva regalato Ginny prima che partissero per la ricerca degli Horcrux. Infine indossò un maglioncino nero, dei jeans con delle grandi tasche in cui infilò la bacchetta e girandosi a guardare per l’ultima volta la sua camera prese il baule e lo trascinò fino alla cucina dove Ginny e Neville la stavano aspettando.

“Sei pronta?” le chiese il ragazzo avvicinandosi e prendendole dalle mani il baule “Possiamo andare?”

“Ma come avete intenzione di raggiungere Grimmauld Place?” ribatté la Granger “Spero non volando” aggiunse con una faccia lievemente terrorizzata e continuando a tormentarsi un riccio che le ricadeva sul viso.

“Anche se sarebbe una bella esperienza vederti volare con la scopa sopra i cieli di Londra, devo tranquillizzarti. Ci Smaterializzeremo in un vecchio magazzino vicino il numero 12 che Silente aveva stregato anni fa” rispose Ginny “Anzi, Neville, senza offesa, ma forse è meglio che il baule lo ridai a Hermione, sai il magazzino non è tanto grande”

“Certo, certo. Tieni Herm” disse il ragazzo arrossendo, iniziando a concentrarsi e porgendole il bagaglio.

“Perfetto. Allora ci siete tutti?!” chiese allegra la rossa afferrando la mano dei due.

“Si” dissero in coro.

“D’accordo allora. Grimmauld Place arriviamo”

E con un sonoro pop i tre scomparsero.

Quando toccarono terra, impiegarono un paio di secondi per smaltire la sensazione di stordimento e, una volta aperti gli occhi, videro il magazzino buio e stretto in cui si erano smaterializzati. Senza aspettare altro, aprirono la porta e si ritrovarono in Grimmauld Place, una classica piazza londinese con grandi palazzi e piccoli giardinetti davanti le porte delle case separati dalla strada da cancelletti neri di ferro. L’ormai ex Quartier Generale dell’Ordine della Fenice si trovava al numero 12 ed era reso invisibile da un incantesimo ai Babbani che avevano accettato da tempo l’errore di numerazione che passa dal numero 11 al numero 13. I ragazzi potevano vederlo poiché il Custode Segreto, Albus Silente, gliel’aveva mostrato anni fa. Si avvicinarono al palazzo e una volta aperta la porta nera d’ingresso si ritrovarono nel lungo corridoio tappezzato di antichi quadri e illuminato da un lampadario.

“Mamma, siamo a casa” disse la piccola Weasley precedendo gli altri due ragazzi e avviandosi verso le scale che portavano in cucina.

Hermione si guardò attorno. La casa era molto diversa dall’ultima volta che l’aveva vista nell’autunno dell’anno precedente. Sembrava più luminosa, meno tetra, sicuramente Harry aveva deciso di sistemarla perché altrimenti gli avrebbe ricordato troppo l’ultimo anno in cui Sirius ci aveva vissuto da ‘prigioniero’.

“Ginny, Neville?! Siete voi?” la voce della signora Weasley la riportò alla realtà.

“Si, e abbiamo portato anche Herm” rispose Neville.

“Oh, Hermione. Finalmente cara” disse Molly salendo le scale “Come stai? Ma com’è possibile che ogni volta che ti vedo sei dimagrita? Sicura di mangiare abbastanza?” aggiunse toccandole le braccia e le guance.

“Mamma non cominciare” disse sbuffando Ginny.

Hermione si ritrovò a sorridere. Molly Weasley, nonostante tutto il male che la seconda guerra aveva causato, era sempre la stessa. L’abbracciò di scatto.

“Sto benissimo, grazie. Ad essere sincera non ho mangiato molto bene quest’estate, non vedo l’ora di assaggiare uno dei tuoi piatti” rispose la Granger.

“Benissimo allora. Io vado a finire di cucinare” disse la signora “Se vuoi andare a salutare Harry sarà al primo piano alle prese con l’ennesima richiesta d’intervista esclusiva da parte di qualche settimanale” aggiunse.

Detto questo iniziò a scendere le scale che portavano al seminterrato.

“Saliamo?” disse Hermione rivolta a Ginny e Neville.

“Non posso, devo tornare dalla nonna a sistemare le ultime cose” disse il ragazzo “Ci vedremo comunque in questi giorni” aggiunse salutandola.

“Io vado ad aiutare la mamma in cucina” disse la Weasley praticamente dileguandosi.

Bene, vorrà dire che andrò da sola. Pensò sospirando Hermione.

Una volta raggiunto il primo piano sentì delle urla provenire dalla camera sulla destra.

“Non ne posso più!! Che vadano al diavolo loro e i loro stupidissimi giornali”

Hermione entrò piano nella stanza e trovò il suo migliore amico sdraiato prono sul letto con gli occhi chiusi e con decine di lettere aperte attorno a lui sparse nel pavimento della camera.

“Harry, tutto bene?!” disse attirando l’attenzione del moro.

“Hermione!” rispose stupito Harry Potter alzando la testa dal letto, aprendo di scatto gli occhi verdi e puntandoli su di lei “Quando sei arrivata?” le domandò mentre si avvicinava verso di lei sorridendo.

“Circa un quarto d’ora fa. Sono stata ‘prelevata’ da casa mia a Londra da Ginny e Neville questa mattina” disse abbracciandolo “Tu come stai? Ho sentito prima le tue urla”

“Lascia stare. Le vedi tutte queste lettere?!” disse il ragazzo indicando la confusione del pavimento “Vogliono tutti una sorta di autobiografia esclusiva sulla mia vita e in particolare su
quello che è successo a maggio. Com’è possibile che non riescono a comprendere tutto l’orrore che quella guerra ci ha causato?!” aggiunse Harry andandosi a sedere su una vecchia poltrona marrone vicino la finestra e guardando la strada “Tutte quelle persone che sono state uccise. Tutti i bambini che sono rimasti orfani di coraggiosi genitori come il piccolo Teddy Lupin. Tutte quelle famiglie che hanno perso dei validi membri. Non riesco neanche a guardare in faccia Molly e Arthur.”

Harry ne aveva passate tante in quegli anni, Hermione lo sapeva bene. Ogni volta che guardava quegli occhi verdi attraverso le lenti tonde non vedeva un semplice ragazzo appena 18enne, ma un uomo che aveva dovuto affrontare troppe brutte situazioni, gli erano stati chiesti tanti sacrifici, tanto coraggio eppure era ancora lì, davanti a lei che l’abbracciava come aveva fatto a 11 anni quando per la prima volta aveva sconfitto il fantasma di Voldemort davanti lo Specchio delle Brame.

“Ho sempre avuto voi al mio fianco e vi ringrazio infinitamente, non so dove sarei senza di te e senza Ron.” prese un bel respiro e guardandola in faccia aggiunse “Lo sai che è da quando ci siamo trasferiti a Grimmauld Place all’inizio dell’estate che non parla con nessuno?!”

Hermione rimase sbigottita da quell’affermazione. Prima che avesse il tempo di chiedere ulteriori spiegazioni, Harry parlò di nuovo.

“Si è chiuso nella stanza al terzo piano in cui stavano spesso Fierobecco e Sirius. Herm, non è  più la stessa persona che abbiamo conosciuto in questi anni. E’ come se fosse svuotato, come se la felicità gli fosse stata preclusa per sempre. La morte di Fred ha sconvolto tutta la famiglia, ma ha segnato in particolar modo lui e George. Si fanno vedere solo durante i pasti, come se mangiassero” disse ironicamente Harry “Sembrano più dei fantasmi, che delle persone”

Hermione era sconvolta dalle parole del suo migliore amico. Aveva sempre paragonato i Weasley e soprattutto Ron e i gemelli ad una sorta di sole. Irradiavano luce propria, riuscivano a contagiare sempre tutti con la loro simpatia. Insieme erano sopravvissuti anche al regime dittatoriale della Umbridge e ora Fred era morto e George e Ron stavano rinchiusi in una camera senza parlare con nessuno. Qualcosa si era messa in mezzo tra loro. Il suo sole si era eclissato.
Senza contare il fatto che Hermione aveva, per tutta l’estate, pensato al bacio scambiato con Ron durante la battaglia di Hogwarts.

Cosa significava quel bacio per lui? Adesso sarà tutto diverso.

Non aveva avuto il tempo di parlarne faccia a faccia col diretto interessato. Ci pensava ogni sera prima di andare a letto, almeno fino a quando, stremata dai troppi pensieri, non si addormentava e sognava quella voce profonda e quella luce.

“Ma invece parlami di te” la voce di Harry la riportò alla realtà. “Shacklebolt ieri è passato e mi ha detto che finalmente sono riusciti a rintracciare i tuoi genitori”.

“Si, il Ministero mi ha mandato ieri un gufo. Dovrei incontrarli oggi pomeriggio nell’Ufficio per la Cooperazione tra maghi e Babbani” disse Hermione con lo sguardo perso nel vuoto.

“Hai paura?” le chiese gentilmente Harry cercando le sue mani e stringendole come a farle capire che non era sola.

“..si. L’incantesimo che ho fatto l’anno scorso era potente. Ecco cosa comporta essere brave con la bacchetta” rise amaramente la riccia “Cosa succederebbe se non dovessero riconoscermi?!” aggiunse alzando lo sguardo verso l’amico.

“Meglio non pensare a questa possibilità. Ci sarò io accanto a te oggi” disse Harry abbracciandola.

Hermione rispose all’abbraccio.

La guerra aveva turbato tutti profondamente. Ma l’unico modo per riuscire a superare la situazione era farsi forza a vicenda e ricominciare da capo INSIEME.
 

~Un nuovo inizio.
Un nuovo modo di vivere e di vedere il mondo.

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Ludovichy92