consecrations ;
guida pratica all’iniziazione
di un Mangiamorte
Dalla finestra della stanza più
economica del Paiolo Magico
s’insinuava il vocio sporco e vuoto della Londra babbana.
Tom
si chiuse la porta alle spalle, e Barty si
sentì stranamente al sicuro – o in trappola?
«
Perché siamo venuti qui? » borbottò, sfilandosi i guanti e
spazzandosi via la neve dai capelli.
La
donna che lo accompagnava – che era con lui da giorni, settimane, forse da sempre – marciò
spedita fino a quel quadrato di luce polverosa. Con un gesto della bacchetta
sigillò ermeticamente le tapparelle, finché ogni rumore e ogni
presenza furono chiusi fuori.
«
Nessuno penserà mai a cercarci in mezzo a tutta questa feccia »
ribatté, aspra, prima di voltarsi a lanciargli un’occhiata
beffarda dall’ombra del cappuccio. « Cosa c’è? Hai
paura di incontrare papino di ritorno da un giretto
per Diagon Alley? »
Barty si
sentì arrossire.
«
Pensavo solo » tentò di giustificarsi, « che forse... a Hogsmeade... »
La
donna esplose in una risata di puro disprezzo. « Ma certo, dritto dritto tra le braccia di Silente! Ne hai di cose da
imparare, caro il mio piccino... »
Barty
tacque. Rimase a guardare Bellatrix Lestrange emergere a poco a poco dal mantello, più
scura della stoffa che l’aveva finora avvolta, gli occhi accesi da una
fiamma di folle impazienza – la stessa che faceva tremare le mani di lui.
Si ritrovò a pensare che era perfidamente
sensuale, come solo le arti proibite
sanno essere.
Il
mantello cadde silenzioso sopra la neve, sciogliendola del tutto.
«
Sei pronto? »
Un
flusso di adrenalina: lo sguardo animale, magnetico di Bellatrix
si apriva su promesse di un mondo nero d’inchiostro, rosso di sangue e
verde di morte.
«
Sono pronto. »
«
A tutto? »
«
A tutto. »
«
Crucio! »
Barty
cadde sulla schiena, ogni parte del corpo trafitta da un dolore lancinante.
Urlò con tutte le fibre del suo essere. Tom l’avrebbe sentito... e
chiunque altro in Diagon Alley...
Si sforzò di tacere, ma era insopportabile.
Bellatrix
gli fu subito addosso come una fiera, cacciandogli la bacchetta in gola e artigliandolo
fino a soffocarlo. Anche il suo respiro era fuoco puro.
«
‘Tutto’ è anche questo,
piccino! » Rideva ancora, sguaiatamente. « Sai che vuol dire? Vuol
dire che quelli che cercheranno di fermarti – dovrai farli strillare come
maiali, sanguinare finché crepano, e che se qualcuno ti scopre non ci
sarà papino a difenderti; che dovrai ammazzare
anche lui, insieme ad ogni altro lurido traditore del suo sangue! Allora? Pensi
di essere all’altezza dei più fedeli sostenitori del Signore
Oscuro? Sei pronto? Rispondi! »
La
bacchetta si sollevò e il dolore si spense, lasciandolo ansimante, in
lacrime – no dannazione no
– incapace di spiegare che suo padre non l’avrebbe comunque mai
difeso, che ucciderlo sarebbe stato piuttosto una ricompensa...
Fissò
gli occhi di Bellatrix, dilatati, folli, sospesi come
la scure di un boia, perso nella foresta nera dei suoi capelli. E di nuovo, in
bilico sulla bocca di quell’abisso, rabbrividì di piacere.
«
Insegnami » soffiò.
La
follia divenne trionfo, una risatina, la maledizione che si ripeteva in un
sussurro quasi dolce che
stemperò le grida.
La
scure calò su di lui, come un morso, come una sospirata e liberatoria
condanna.
[ 506 parole ]
Spazio dell’autrice
“Questa
storia è tra le Storie Scelte del sito.”
No, davvero, io non penso di meritare
tanto. ;///;
... Ci ho messo un’eternità a
scrivere questo capitolo. Innanzitutto, per quanto sia partita con il
presupposto che avrei trattato tutti
i pairing cui ho anche solo minimamente pensato nel
corso della lettura della saga, avevo un po’ di timore nell’esporvi
questo mio personalissimo gusto. Ho sempre pensato che Barty
Junior sia entrato in combutta con Bellatrix proprio
perché stregato da lei, oltre
che dalle Arti Oscure in sé; e, ehm, ammetto di aver pensato che mi
avreste presa per pazza. ^^’ In secondo luogo mi sono scontrata duramente
con la caratterizzazione di Bellatrix, che (anche ora
che il capitolo è completo) non mi convince affatto. Beh, che posso
dire? Mi rimetto alla clemenza dei lettori.
E comunque grazie, grazie davvero, Satomi. La prima
frase di queste note è solo merito tuo. Mi fai sentire migliore. <3
Grazie ovviamente anche a chiunque passi
di qui; siete sempre i benvenuti!
Aya ~