Narcissa
So
che non ti arriverà mai, questa lettera. Non so nemmeno
perché la sto
scrivendo, dato che alla fine lo scoprirai da sola.
E
piangerai, starai male, sarai preoccupata. Ormai lo so, ti conosco
bene. E odio
quando fai così, quando ti dimostri debole, agli altri, a
me. Quando mi fai
sentire più insensibile di quanto già non lo sono.
Devi
sapere che la
mia vita ha finalmente preso la svolta che volevo. Non me ne
starò più dietro
un nome importante, a disprezzare coloro che non sono degni, senza fare
niente,
lasciando che continuino a riprodursi, a popolare sempre di
più questa ormai
morta terra. Agirò, come tutti noi Black dovremmo fare. Perché
finalmente ho
ottenuto ciò che volevo, ciò per cui sono nata.
Ho ricevuto il marchio, sono
entrata a far parte del Suo esercito. Finalmente cambieremo il mondo.
Non
dovremo più vivere in mezzo a sudici esseri che non meritano
la vita. Il Suo
nome sarà temuto, non verrà pronunciato, e il
nostro sarà rispettato come si
deve. Tremeranno di fronte a noi, una volta per tutte.
E
tu, che hai
paura, non puoi capire quanto sia importante questo, quanto sia
importante Lui,
per me. Sei solo una ragazzina, ma spero che crescendo comprenderai.
So
benissimo i
rischi che corro, gli ostacoli nei quali posso imbattermi. Ma li
distruggerò
tutti, uno per uno finché non avrò raggiunto il
Suo obiettivo. Darò la mia
anima a Lui, e la mia vita se sarà necessario. La mia vita
è iniziata con Lui,
pochi giorni fa, e finirà con Lui.
Devi
pensare che questo è un giorno glorioso per me Narcissa,
è la svolta che ho
sempre atteso, e non pretendo che tu condivida con me la gioia della
nuova vita
che mi aspetta. Il tuo essere preoccupata non ti aiuterà
Narcissa, sii decisa e
coerente con le scelte che fai nella vita, non rifugiarti nella paura e
non
temere per me…
Narcissa lesse di nuovo le
parole scritte su quel pezzo di carta ormai ingiallito dal tempo che
era trascorso
da quando la piuma di sua sorella, vi si era posata scrivendo quelle
parole;
non aveva più lacrime da piangere, le aveva consumate tutte
davanti al suo
corpo che giaceva steso nella Sala Comune a Hogwarts; ed era
lì che l’ultimo
briciolo della sua vita era rimasto, accanto a lei morta.
Quando tutti e tre
ormai salvi,
in silenzio tornarono a Villa Malfoy, fu istintivo per Narcissa correre
in
quelle che erano state le stanze della sorella, nella speranza di
vederla lì,
nel buio e nel freddo di quella che ormai, non era più una
stanza per gli
ospiti, ma rispecchiava la pazzia interiore che aveva accompagnato
Bellatrix Lestrange
dopo la sua fuga da Azkaban. Invano era rimasta a frugare tra le sue
cose, in
attesa di vederla entrare come una furia da quella porta, ma quando
questo non
accadde non poté far altro che raccogliere con cura la sua
roba, cercando di
ritardare il momento in cui avrebbe dovuto separarsene. Mentre ancora
frugava
tra i suoi effetti personali, alcuni fogli caddero sul pavimento sporco
da un
astuccio consunto recante lo stemma dei Lestrange: foto della loro
infanzia,
ritagli di giornale su di Lui, scritti dei giorni passati in cella e
quella
sudicia lettera logora e ingiallita erano come un macigno tra le sue
mani, quando
rilesse ancora quelle parole, le lacrime presero a scendere
incontrollate e
tutto il dolore si ruppe in un urlo disperato.
…Ma
se dovesse succedermi qualcosa e morirò per quello in cui
credo, promettimi
solo che penserai a me ogni volta che guarderai il cielo.
B.
Look at the
stars
Look how they shine for you
And all the things that you do...
-Yellow- Coldplay