VI Capitolo
Un sonoro sbadiglio riecheggiò nella
caverna quando Naruto si mise a sedere fra le pelliccie, strofinandosi gli
occhi. Si guardò attorno, raggiungendo la lanterna e la scatola di
fiammiferi che le era accanto. Qualche attimo dopo la caverna fu inondata dalla
luce, vide i suoi vestiti sul pavimento e trasalì; erano ricoperti di
sangue ancora fresco. Quel pensiero lo gelò per lungo tempo, per quella
che dovette essere una mezz'ora rimase seduto lì, ripetendosi tutto ciò
che gli era accaduto in un paio di giorni. Si morse il labbro e trattenne le
lacrime, spostando la sua attenzione dal pavimento al lato opposto della
caverna, vicino al cibo; il gigantesco rotolo era lì. "... mi
farà diventare un vero ninja?" Naruto lo raggiunse, aprendolo e
dispiegandone un parte, cominciando dunque a leggere.
Tre ore dopo, sepolto nella carta, Naruto
rabbrividì, scrutando intensamente la sezione successiva. "Cambiare
un sigillo... " mormorò, e per la prima volta da quando si era
svegliato c'era un tintinnio famigliare da qualche parte nel retro della sua
testa. "Potrei lasciarla libera... no... sembra troppo difficile... "
borbottò, tirandosi una ciocca di capelli. Lo scampanellio sembrò
affievolirsi ancora, dandogli la netta impressione di averla delusa.
Lo srotolò ancora e scorse quella sezione,
interrompendosi in un punto particolare. "Ehi... aspetta, questo pezzetto
dev'essere sbagliato... " Osservò quelle parole, la luce della
lanterna stava cominciando a indebolirsi e dovette aguzzate la vista per
leggere. Tese un dito, agitandolo nell'aria come mimando un movimento, ma
rinunciò. Riavvolse il rotolo e ricominciò tutto dall'inizio,
decidendo che l'avrebbe studiato da cima a fondo; un sacco delle tecniche
riportate sembravano piuttosto forti.
Avvicinò le sue mani, unendole come facendo
un segno di addizione e portandovi il chakra attraverso tutto il suo corpo,
sentì un leggero strattone e un ricciolo di fumo annunciò
l'apparizione di un clone. Quando il fumo si disperse si aspettava di vedere davanti
a sè un qualcosa di malriuscito (non era proprio la sua
specialità dopotutto) ma con sua sorpresa il clone sembrava tutto
intero. Si girò a guardarlo e Naruto balzò all'indietro,
trattenendo il fiato. Così fece anche l'altro per lo stesso motivo.
"Ma cosa...!" imprecarono insieme,
scrutando ciascuno gli occhi dell'altro, cremisi. Pensò anche di
sembrare più alto, sì, era più alto, i vestiti non
sembravano calzargli più tanto bene. Entrambi borbottarono e Naruto
andò verso la pila di pellicce, vi si sedette, mentre il clone leggeva
il rotolo. "Bah, basta così" mormorò alla sua copia,
che sparì in una nuvola di fumo, poi sentì come un'iniezione nel
cervello e fu come se avesse letto un altro paragrafo. Creò più
cloni e fece legger loro il rotolo insieme a lui, proseguirono a un ritmo molto
più elevato leggendo ciascuno tre paragrafi.
Dopo un paio d'ore Naruto strisciò di nuovo
nel letto di pellicce. I suoi cloni stavano ancora leggendo e non gli
prestarono attenzione nemmeno quando li richiamò. Sbadigliò,
cominciando a sentirsi intontito, anche se in quel momento un'informazione
s'insinuò nella sua mente. In particolare una parte di questa fece
nascere un ghigno sul suo volto mentre cadeva addormentato.
"Vedo che sei tornato... " sospirò la voce musicale di una ragazza.
"Stavi piangendo?" Chiese Naruto,
attraversando l'acqua con sicurezza. Non sapeva da dove venisse tutto
ciò, ma lesse il talismano, a conoscenza per la prima volta di cosa
volesse dire ciascuna riga.
"Non essere stupido, perchè
dovrei piangere?" la voce
che rispose incespicava, era triste.
"Grazie... " mormorò lui,
raggiungendo il talismano; sembrava più in alto dell'ultima volta, ma
valeva lo stesso per lui.
"Cosa stai facendo, Naruto?" chiese la voce, poteva avvertire la sua confusione.
"Non lo so nemmeno io" Naruto
ridacchiò, fermandosi e mettendo il dito sulla carta. La spinse e
sentì il flusso di chakra di dodici anni attraverso il talismano,
collegandolo al sigillo. Dava una sensazione calma e lieve, come essere
abbracciato dalla propria madre; ne cancellò una parte e
boccheggiò, attraversato da una lingua di fuoco che bruciò
nel suo stomaco. Ripeté l'azione con un'altra parte; manovrando
l'inchiostro come se fosse ancora fresco cancellò un'intera riga e ne
riscrisse una completamente diversa, sentendo un flusso di chakra alternare,
nel sigillo, la sensazione della fiamma ardente. Era come se del sangue stesse
sgocciolando dalla sua pancia.
"Stai cercando di ucciderti?" ruggì una voce; all'improvviso la porta e
l'oscurità erano scomparse mentre scivolava in un sogno.
"Volpe a nove code, Kyuubi, ti chiedo
ancora... perché l'hai fatto?" la voce del quarto Hokage risuonava
con autorità e forza, tradendo però la sua esile struttura.
"Non è stata una mia scelta,
sai che è vero. Madara possiede il mio corpo... " la voce che ruggì in risposta era devastante, ma
l'Hokage sembrò non farci caso.
"Sembri triste... più triste di
qualcuno che sta venendo controllato" notò, un cipiglio di
disapprovazione sulle labbra.
"Il sangue dei miei figli è
stato usato, Yondaime, li ha uccisi e ora non riesco a fermarlo. Voglio che tu
uccida me... prima che io uccida ancora" Kyuubi chinò la testa in segno di sottomissione,
fino a quanto riuscì, sembrava che si sforzasse nel farlo.
"Per quanto riesci a stare
così?" chiese l'Hoakge, facendo una serie di segni con le mani.
"Trenta secondi, non di
più"
"Dunque veglia su mio figlio,
diventerà forte, ne sono sicuro."
Naruto si svegliò