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Autore: Shade Owl    03/12/2011    1 recensioni
Xander, Alis e Jo sono i classici emarginati sociali delle superiori, in una scuola nel Montana, e chiunque sia disposto a dar loro confidenza viene ben presto degradato ai più infimi livelli, come accade a Nadine, loro amica.
L'arrivo di uno strano ragazzo, tuttavia, sembra preannunciare qualcosa di sconvolgente, nelle loro vite...
Genere: Avventura, Dark, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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- Questa storia fa parte della serie 'Sangue di demone'
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Lasciato il lago, Timmi e Xander si fermarono un’altra volta dopo un paio d’ore di marcia, ma solo perché trovarono qualcosa di veramente impressionante.
Era una specie di gigantesca sfera, ma fatta completamente d’acqua, sospesa a cinque metri da terra. Somigliava quasi ad una boccia per i pesci, anche se non poggiava su niente di solido; aveva un diametro di una ventina di metri, come minimo, e tutta la sua superficie era percorsa da numerose increspature causate dal vento. Tutto intorno c’erano diverse apparecchiature elettroniche rotte: fari, generatori, cavi, monitor scassati… riuscirono anche a riconoscere alcune telecamere, sparse lì in giro.
Dentro la sfera, esattamente nel c’entro, c’era un ammasso di strani involucri verdastri e semitrasparenti, simili a giganteschi palloni da spiaggia, all’interno dei quali si intravedevano strani cosi scuri, di forma allungata, simili ad enormi chiodi. Ad occhio e croce, ce n’erano diverse dozzine.
- Che roba è?- chiese Xander.
- Non lo so.- rispose Timmi - Ma qualsiasi cosa sia, ha richiesto un incantesimo d’acqua degno di Cannella, credimi.-
- Chi?-
- Una Custode dell'Eden, quella dell’acqua. Non chiedermi perché si chiami così.- si avvicinò lentamente al lago sferico, osservando con attenzione le strane palle nella bolla - Voglio capire che roba è… Donovan, procura una corda lunga e legala stretta da qualche parte.-
- Agli ordini…- disse sarcastico lui, ma il mezzodemone non gli badò.
Con la magia procurò quanto richiesto e poi la legò saldamente attorno al tronco di un albero, mentre il mezzodemone prendeva l’altro capo e se lo assicurava alla vita, dopo essersi messo una pietra affilata tra i denti.
- Che intenzioni hai?- gli chiese.
- ‘oglio ‘ntha’e ‘ell’a’ua fe’ ‘ai’e ‘osa ‘ahho è ‘ue’a ‘oba.- rispose, la voce corretta dal sasso che aveva in bocca.
- Eh?- chiese Xander, che non aveva capito quasi niente (anche se aveva delle teorie per la parola “ahho”).
Lui non rispose prima di essersi tolto di bocca l’arma improvvisata.
- Ho detto che voglio entrare in acqua e… bah…- grugnì, facendo un gesto scocciato con le mani ed allontanandosi - Torno subito.-
Con un solo salto entrò nell’acqua sopra di lui, immergendovisi completamente. Per un istante Xander credette che sarebbe caduto fuori per effetto della forza di gravità, ma dentro quella strana sfera le leggi fisiche parevano annullate, perché continuò a nuotare verso il centro della "cosa" come se niente fosse, e con poche bracciate raggiunse le sfere rinchiuse là dentro.
Le studiò per un po’, poi ne afferrò una con attenzione e la rigirò nell’acqua, provocando un certo rimescolarsi delle alte. Rimase immerso nel liquido a studiare quella cosa per tanto di quel tempo che, per un secondo, Xander temette che potesse annegare, ma alla fine il mezzodemone ritornò verso di lui e mise la testa ed il torso fuori dall’acqua, tenendo la palla trasparente ancora all’interno della “vasca”.
- Credo di aver capito.- disse, apparentemente incurante del fatto che il suo corpo era per metà immerso in una sfera d’acqua a quattro metri e mezzo da terra, mentre il lungo codino gli sgocciolava a terra - Questo coso è un uovo, e questa sfera d’acqua è un’incubatrice.-
- Un uovo?- ripeté il mago, stupito - E quale gallina l’ha deposto?-
- Oh, non credo che ne esista una con chiappe così grosse…- rispose - Comunque, credo che siano uova di una qualche creatura marina… quest’acqua è salata.-
- E allora cosa devo cercare, un tonno gigante?-
- Vuoi piantarla di sfottere e starmi a sentire? Ti ricordo che c’è un calamaro grosso come il Titanic, qui in giro!-
- Quindi sono sue?-
- Credo di sì… non sono un biologo marino, ma sembra davvero un uovo di calamaro… anche se di solito non sono verdi.-
- Cosa ne pensi?-
- Penso che qualcuno si stia divertendo a fare esperimenti.- rispose, dando un’occhiata all’uovo - Il Kraken che abbiamo visto io e Nadine l’altra volta presentava delle strane mutazioni, e mandava giù rifiuti tossici come se fossero caramelle alla frutta.-
- Quindi?-
- Quindi sei lento come una lumaca…- grugnì lui - Penso che tu possa arrivarci anche da solo, no?-
Xander aggrottò la fronte, seccato.
- Sì.- rispose stizzito - Stai dicendo che, secondo te, Ducan sta trasformando in qualche modo i Kraken per ottenere dei… Superkraken?-
- O lui o Kyle…- rispose Timmi, stringendosi nelle spalle - Ma in ogni caso, non m’interessa il chi, o il perché.- aggiunse, uscendo dall’acqua con un balzo.
- Non t’interessa?- ripeté sorpreso Xander.
- No.- annuì, strizzandosi il codino - Preferisco distruggere tutto e tanti saluti. Questa è l’incubatrice, dopotutto… via lei, via i calamaretti mutanti.-
- Ma cosa se ne fanno di un’incubatrice?-
- Stai scherzando?- rispose lui, strizzandosi anche il resto dei capelli e il gilet - Questa è roba sperimentale. Anzi, mi sembra quasi strano che non ci siano sorveglianti demoniaci, qui in giro.-
Mentre lui si asciugava, dietro di loro risuonò un tremendo ruggito gutturale ed acuto, che fece sussultare Xander.
- Ah, ecco… nessuna incubatrice sta troppo lontana dall’infermiera.- aggiunse girandosi.
 
Sembrava una specie di incrocio tra un gigantesco pollo ed un serpente rugoso. Era grosso il doppio di Timmi, pieno di scaglie color muschio marcio, con la pelle era talmente grinzosa che gli pendeva dalle braccia e dal collo, piuttosto lunghetto, in flosce cortine scagliose.
Le mani dalle lunghe dita terminavano in artigli uncinati neri come la pece, e le zampe posteriori erano simili a quelle di un dinosauro in miniatura. La coda, invece, era lunga ed affusolata, e si agitava pigramente dietro di lui, mentre avanzava verso di loro. Lungo la schiena, gli correva una lunga e bassa pinna dorsale.
Avanzava con un incedere simile a quello di un pollo, facendo scattare la testa e scrutandoli coi suoi malvagi occhi giallastri. La pupilla verticale non si perdeva alcun loro movimento.
- Credevo che le infermiere indossassero quegli orridi zoccoli asettici.- disse piano Xander, indietreggiando di un passo.
- Ed io credo che dovremo farlo fuori e liberarci di questi mutanti.- sbottò Timmi, stringendo i pugni e rannicchiandosi su se stesso come un animale pronto ad attaccare.
- E con cosa?- chiese Xander - Io sono un novellino con la magia, e tu non hai più la tua Fiaccola!-
- Pensi che la mia vita dipenda da venti centimetri scarsi di netrio?- sbuffò - Caschi male, ragazzino.-
Il mostro, intanto, si era avvicinato abbastanza a loro da lanciarsi all’attacco, e con un balzo fu letteralmente sopra le loro teste.
Istintivamente Xander si lanciò di lato, ma Timmi si sdraiò a terra, puntò le gambe e, sfruttando lo slancio preso dalla creatura, riuscì a scaraventarla dietro di sé, facendola capitombolare bruscamente a terra.
Il mostro strisciò per qualche centimetro, prima di riuscire a piantare gli unghioni nel terreno e a  fermarsi. Un istante dopo prese ancora slancio e fu addosso al mezzodemone, che non riuscì a ripetere la mossa.
Rotolarono avvinghiati per qualche secondo, mentre Xander cercava di capire quale dei due fosse quello da colpire: era tutto un agitarsi di membra indistinte, ed era difficile dire chi fosse uno e chi l’altro.
Alla fine, Timmi fu spalle al suolo, mentre il mostro tentava di azzannarlo con i piccoli ma acuminati denti conici. Xander non perse un istante e lo colpì con due sfere di fuoco, facendole più calde possibile, col risultato che quelle gli esplosero addosso, producendogli un paio di bruciature dall’aria fastidiosa.
L’essere sussultò e lanciò un verso stridente per il dolore, ma non sembrò accusare un danno particolarmente grave. Ad ogni modo, si distrasse per un tempo sufficiente da permettere a Timmi di colpirlo al mento con un tale pugno da staccare la testa ad un normale essere umano.
Il mostro fu momentaneamente disorientato, così lui poté sgusciare via… purtroppo però era ancora legato alla corda e quella, mentre lui ed il mostro si rotolavano, aveva finito con l’avvinghiarsi attorno al corpo della creatura, col risultato che lui non riuscì ad allontanarsi granché.
- Cazzo…- sbottò, strattonando la fune.
Il mostro ruggì e calò la muscolosa zampa anteriore, colpendolo al volto e gettandolo a terra. Xander, senza più riflettere, saltò sulla schiena di quella creatura, stringendogli le braccia attorno al collo, e la bestia si inarcò sulla schiena, ruggendo e tentando di scrollarselo di dosso. E infatti, un istante dopo si ritrovò a terra, mentre il mostro gli ruggiva contro, guardandolo con i piccoli occhi malvagi.
Timmi gli saltò addosso a sua volta, avvinghiandosi con le gambe al collo della creatura, e gli tenne la testa con le mani, coprendogli gli occhi. I due lottarono con quanta più forza avevano in corpo, il mezzodemone che cercava di non cadere, la creatura che invece faceva di tutto per toglierselo di torno.
Il ragazzo, intanto, si tirò in piedi e cercò di pensare a qualcosa: se fossero riusciti a fermarla per il tempo necessario a farla fuori…
- Aprigli la bocca e tienila ferma!- esclamò - Mi è venuta un’idea!-
- Sicuro, come no!- gridò Timmi, arrabbiato, lottando per non cadere - E poi cos’altro, ti preparo la colazione?-
Comunque, sforzandosi come meglio poteva, riuscì a costringere le mascelle del mostro ad aprirsi, anche se quello alzò le proprie, di mani, per forzare la morsa delle gambe dell’avversario.
Xander non gli diede tempo di fare niente, perché puntò le braccia e raccolse le forze, mirando alla bocca spalancata del mostro.
- È ora della grigliata!- esclamò, lanciando una nuova palla di fuoco.
La magia penetrò fin nell’esofago della creatura, causando una piccola esplosione all’interno della sua gola; il mostro non poté far altro che strillare per il dolore e portarsi le mani al collo, facendo uno scatto con la schiena così repentino da disarcionare finalmente Timmi.
- Donovan, un’arma!- gridò questi, rialzandosi in fretta.
Rapido come un fulmine, il mago creò una spada che lanciò all’amico, il quale la afferrò al volo e, mentre la bestia si voltava di nuovo verso di lui spalancando le fauci tumefatte e sguainando gli artigli, gliela piantò sotto lo sterno. Poi, altrettanto rapidamente, la estrasse con una piroetta e colpì l’avversario dritto al collo, recidendogli la testa.
 
La bestia cadde a terra, sconfitta e inoffensiva, mentre il mezzodemone si raddrizzava, passandosi un braccio sulla fronte come se volesse asciugarsi il sudore (in realtà, tra la sporcizia del sottobosco e l’acqua con cui era ricoperto, il sudore era proprio ciò che gli mancava).
- Uff…- ansimò Xander - Bel lavoro di squadra, eh?-
Timmi soppesò un istante la spada, poi fece un grugnito sarcastico.
- Lavoro pessimo, magari.- sbottò, gettando l’arma a terra - Quest’aggeggio è troppo leggero, se la usassi in un vero duello si spezzerebbe di netto in due. Inoltre, è sbilanciata verso l’elsa, per non parlare del fatto che è anche sproporzionata…-
- Oooh, la prossima volta lo fai tu, allora!- esclamò seccato Xander, mentre l’amico scioglieva la corda.
- Io non sono un mago, non so creare!-
- E allora non ti lamentare se quello che faccio non ti piace!-
Timmi si tolse la mitena dalla mano destra e cominciò a risucchiare l’immensa sfera d’acqua, con tutte le uova al suo interno.
- Io sono il tuo maestro, mi lamento quanto mi pare!- sbottò - Se non riesci a fare delle magie decenti, sono io a perdere la faccia davanti ai miei capi, al Sommo Concilio! Che figura di merda mi fai fare, Donovan?-
- E da quando ti importa?-
- Non perdere tempo con i dettagli!- esclamò, rimettendosi la mitena.
- Certo, sono dettagli quando fa comodo a te, eh?- grugnì Xander, mentre ricominciavano a camminare.
Continuarono così per un po’, punzecchiandosi per il resto della strada.
 
***
 
- Hai idea di dove siano gli altri?- chiese Xander verso sera.
- Non proprio.- rispose Timmi - Ma se fossero abbastanza vicini potrei sentirne l’odore.-
- L’odore?- ripeté il ragazzo - Ci riesci? Anche senza qualcosa di loro?-
- Forse.- annuì lui - Ricordo benissimo l’odore di Nadine, per esempio.-
E cominciò ad annusare l’aria, inspirando con forza, alla ricerca di una traccia nota.
- No, non sento niente.- disse dopo un po’ - Ma…- ed annusò ancora - Mmmh… aspetta…-
- Trovato qualcosa?-
- Sì.- rispose - Siamo fortunati, il vento è dalla nostra. C’è odore di fumo, credo che abbiano acceso un fuoco.-
- Sei sicuro che siano loro?-
- Di certo non sono demoni.- rispose lui - Loro non cucinano… mangiano tutto crudo.-
Seguirono la traccia olfattiva per un po’, fino ad arrivare ad un piccolo campo approntato in una radura poco più grande. Dalla parte opposta rispetto a loro c’erano Nadine, Alis e Jo, la prima con la pistola in pugno e puntata verso di loro, l’ultimo che stringeva il bastone regalatogli da Timmi come fosse un randello.
- Quello non si usa così.- sbottò il mezzodemone.
Riconoscendoli, i tre si rilassarono.
- Siete voi!- esclamò Alis, sollevata, correndogli incontro.
- Stavo per spararvi.- disse Nadine, mettendo via la pistola ed avvicinandosi.
- Sì, vorrei proprio vedere…- ridacchiò Timmi.
Xander, intanto, si tolse di dosso Alis, che gli si era aggrappata al collo e minacciava di strozzarlo, e batté il pugno che Jo gli tendeva.
- Come state?- chiese Nadine.
- Tutto bene.- rispose il ragazzo - Abbiamo fatto a pugni con un’infermiera, ma a parte questo nessun problema.-
- Eh?- fece lei, guardando Timmi.
- Lascia stare, ve lo spieghiamo davanti a qualcosa da mangiare.- sbuffò lui, avvicinandosi alle braci del fuoco.
I due raccontarono agli amici quanto era successo ed in che modo si erano salvati dai mostri, fino all’enorme incubatrice d’acqua e al suo scaglioso guardiano. In cambio, i tre parlarono del percorso affrontato da loro, e quando arrivarono al punto della Sfinge, a Timmi scappò una risata.
- Cosa c’è di divertente?- chiese Jo.
- Niente…- ridacchiò lui - È solo che anche Skin, una volta, ha avuto a che fare con una Sfinge, ed è rimasto altrettanto sorpreso… e lui è uno che ci sa fare in queste cose. È lui a procurarci la maggior parte delle informazioni.-
Finirono di raccontarsi la storia e poi decisero di andare a dormire: secondo la mappa del computer di Alis, la collina sopra a cui sorgeva il grattacielo di Ducan era proprio fuori dal bosco, il quale terminava all’incirca un centinaio di metri più in là. Prima di mettersi a dormire, comunque, Alis prese la Fiaccola di Timmi dallo zaino e gliela restituì.
- L’ho trovata vicino a dove siete caduti.- disse - Immagino che tu la rivoglia.-
Lui sorrise e la riprese, contento.
- Certo che sì.- disse, ridacchiando - Non ci speravo già più…-
 
Gli altri dormivano della grossa: accanto a sé, Nadine riuscì a sentire distintamente il respiro di Alis ed il russare di Jo. Xander, dal canto suo, si era addormentato per primo, sfinito dalla lunga camminata e dalla lotta contro il mostro guardauova. Timmi, probabilmente, era nelle sue stesse condizioni, perché se ne stava disteso e immobile, per una volta. Lei, invece, non riusciva a chiudere occhio.
Si rigirò nel sacco a pelo per parecchio tempo, prima di decidere che non riusciva a riposare. Uscì da quell’involucro imbottito, si infilò le scarpe e decise di fare due passi. Per sicurezza, si portò dietro la pistola, giusto nel caso in cui qualche creatura ostile si fosse avvicinata un po’ troppo.
Passeggiò qualche minuto, immersa nel buio, costeggiando il limitare del bosco; dentro di sé, sentiva una tempesta di angoscia e di preoccupazione: se l’indomani fossero realmente arrivati alla meta, allora questo voleva dire incontrare Ducan ma, soprattutto, Kyle.
Kyle Anderson, il fratello pazzo del mezzodemone che aveva trascinato tutti loro, Xander per primo, in una faccenda che non aveva proprio niente di normale. Con ogni probabilità, i due sarebbero arrivati allo scontro, e non si sarebbero fermati a quello verbale…
Un rumore di foglie trascinate la costrinse a voltarsi di scatto, puntando la pistola, ma prima che potesse toglierne la sicura qualcuno le afferrò il polso. Si trattenne dal gridare e guardò bene di chi fosse la mano: alla debole luce che filtrava tra le fronde, riconobbe Timmi.
Il mezzodemone si mise un dito sulle labbra ed indicò tra gli alberi, da cui uscì una creatura simile ad un cane, che stringeva tra i denti un pezzo di legno. La creatura li guardò per un istante, poi si voltò e guizzò via.
- Un Mangialbero non ha mai fatto male a nessuno.- disse Timmi, lasciandola andare - Cerca di rilassarti, ragazza. È pericoloso stare troppo sull’attenti.-
Lei mise via la pistola con un sospiro di sollievo e lo guardò.
- Che ci fai in piedi?- chiese.
Lui si strinse nelle spalle.
- Ti vengo dietro.- rispose - Nessuno dovrebbe stare solo, qui. Ora andiamo, però, siamo già piuttosto lontani.-
Si avviarono in direzione del campo, in perfetto silenzio. Un silenzio che, alla fine, Nadine decise di rompere.
- Domani ci siamo, allora.-
Timmi annuì.
- Probabilmente ci sarà Kyle.- continuò.
- Peggio per lui.- sbottò cupamente il mezzodemone.
- No, peggio per te!- ribatté lei - Se è mezzodemone quanto lo sei tu, allora può affrontarti… anzi, ucciderti, perché lo è sicuramente di più.-
Lui si voltò a guardarla, fermandosi.
- Di più?-
- Certo!- esclamò Nadine - Pensaci: tu hai cominciato ad usare il tuo demone solo da qualche giorno… anzi, l’hai fatto solo due volte in tutta la tua vita. Lui invece ha avuto tutto il tempo per imparare a sfruttare i suoi poteri e a controllarlo… per certi versi, sembra anche più umano di te.-
Non era la prima volta che qualcuno gli diceva una cosa del genere. Il che cominciava a dargli ai nervi.
- Non importa.- disse Timmi - Lui ed io potremo anche essere impari, da umani, ma quando sono un demone…- fece un sorrisetto scaltro e scosse la testa - Non ho idea di come sia il Divoratore di Anime, ma ti assicuro che non esiste una cosa peggiore di me, a questo mondo… né in qualsiasi altro.-
- Allora lascia che ti aiutiamo!- insisté la ragazza - Tu hai bisogno…-
- No!- sbottò secco lui - Nadine, questa cosa è tra Kyle e me! Non vi dovete immischiare!- trasse un sospiro - Senti, statene fuori e basta. Sia che vinca lui, sia che vinca io, è meglio che cerchiate di rimanere al sicuro.-
- Al… sicuro?- ripeté lei senza capire - Al sicuro da cosa?-
- Al sicuro da me.- rispose Timmi. Incrociò le braccia ed abbassò il capo, mentre un’espressione cupa gli attraversava il volto - Senti, Nadine… voglio essere sincero… io non sono mai del tutto lucido durante le trasformazioni, ormai è chiaro. È come se un’altra entità mi entrasse in testa e prendesse il controllo. Riesco a connettere solo per pochi istanti… non è facile mantenere il sangue freddo, per questo non mi sono più ritrasformato, finora. Forse, se avessi avuto più tempo sarei riuscito a controllarmi meglio, ma…- la guardò di nuovo negli occhi e continuò - In ogni caso, quando mi sono lasciato andare a quell’essere, tu sei l’unica cosa che mi ha riportato indietro. Non posso permettere che ti succeda qualcosa.-
Rimasero in silenzio per qualche minuto, a guardarsi e basta, mentre le fronde intorno a loro venivano scosse dal vento.
- Andiamo a letto.- sospirò Timmi alla fine - Domani dovremo faticare parecchio.-

Allora, ringraziamo come sempre i miei lettori che seguono questa storia: Ely79, LullabyMylla, Niki 96, Crisan e Lalayth. E, visto che ci sono, vi dico fin da subito che dopo questo capitolo ce ne saranno (salvo modifiche nel corso del tempo) solamente altri cinque più l'epilogo. A presto!

   
 
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