Videogiochi > Final Fantasy XII
Segui la storia  |       
Autore: Daistiny    05/12/2011    2 recensioni
Lei figlia di nessuno, figlia del deserto di Dalmasca, figlia delle sabbie e del vento... Il suo carattere e la sua bellezza superba degna del deserto la facevano subito distinguere per il suo nobile lignaggio.
Non si considerava nessuno, soltanto se stessa.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Al-Cid, Altro Personaggio, Ashe, Basch
Note: Lemon, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Oltre il vento e la sabbia..'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Relazioni passato 

Da un anno a questa parte la sua vita trascorreva felice, in quella che era ormai la sua nuova casa.
Spesso e volentieri partiva per vari viaggi in giro per Ivalice, Halim non poteva protestare per le sue decisioni cosi improvvise.
Il marchese Ondore IV più di una volta si era mostrato ostile , rimproverando la ragazza, un simile comportamento non si a diceva ad una del suo rango. Ma Amaya dava sempre dimostrazione di non curarsene di quei rimproveri.
La nobiltà non faceva per lei, puro spirito libero. La ragazza fissava ancora il cielo quando vide arrivare suo zio Halim che con passo lento e fermo, le si avvicinò, Amaya si voltò ad osservarlo.
L'huma presentava un espressione severa, ma allo stesso tempo pensierosa.
La giovane principessa capì subito per quale motivo il marchese era lì; voleva farla ragionare... ricordarle  i suoi doveri.

-Sei venuto per propinarmi di nuovo le tue prediche? Non servono a nulla. - Tagliò a corto la ragazza abbastanza seccata.
-Quella che diverrà regina è tua sorella... possibile che non ti importi nulla? Dovresti essere grata a mio fratello per averti accolta... e.- Ma prima che Halim potesse continuare, la sua adorata nipote lo interruppe e visivamente infastidita gli ricordò, che lei il suo debito con la famiglia reale di Dalmasca l'aveva ripagato. E che per tanto ora lei era libera da ogni vincolo nei confronti della famiglia reale.
-Il mio debito l'ho ripagato... no, zio Halim?! Dopo tutto era quello il motivo per cui sono venuta al mondo? Quindi non venirmi a dire che ho ancora debiti nei confronti di quelli di Dalmasca, quelli che tu chiami "famiglia".
Disse duramente la ragazza tornando a guadare il paesaggio, evitando accuratamente di guardare il volto di suo zio contorcersi in un'espressione amareggiata. Halim non continuò il discorso, piuttosto le chiese se era per via di Rasler e Noah se non voleva partecipare.
La ragazza si voltò di scatto fulminando con lo sguardo il marchese, che comprese qual'erano le vere motivazioni che spingevano Amaya a non voler partecipare alla cerimonia di restaurazione.
-Temete di poter incontrare lui?- Domandò Halim con calma.
Amaya non rispose, emise solo un sospiro, in merito a quell' argomentazione voleva evitarla a tutti i costi, ma sapeva che riguardo in merito a quella cosa,  suo zio si mostrava irremovibile. Volendo o no si trovava costretta ad affrontare quel argomento che più di una volta lei evitava di prendere in considerazione.
-Si...è per quello.. che non mi va. Sai bene cosa mi ha spinto a venire qui.-
-Potevi scegliere se rimanere a Rabanastre o ad Archades.. perchè non hai scelto una delle due?- Le chiese l'huma inarcando un sopracciglio ma la principessa le rispose che sia Rabanastre che Archades non avevano più nulla da offrirle.

-Non mi appartengono più.. non voglio più pensare al passato ma concentrarmi solo sul presente e sul futuro.  Sia Rabanastre che Archades rappresentano il passato, chi ero e cosa sono stata, ma adesso sono un'altra persona..-
-Sei troppo drastica... mi chiedo se non sia stato  quel giudice archadiano a renderti così, anche da piccola spesso e volentieri ti impuntavi ma eri sempre molto flessibile, non eri cosi marziale... -
Amaya si sentì leggermente infastidita dal quel commento, rispose che il giudice Gabranth non l'aveva per nessun motivo influenzata. -Gabranth... non c'entra nulla... siete pregato di non nominare più quel nome.-
Ma Ondore notò che la ragazza sembrava  rattristata  ogni volta che  sentiva pronunciare il nome del giudice archadiano, si domandò che cosa avesse. Più di una volta l'uomo voleva sapere cosa realmente fosse successo tra la ragazza e quel giudice, ma ogni volta Amaya si chiudeva in se stessa.
Il marchesa sapeva solo che sua nipote era stata sotto la protezione di quel giudice archardiano. Di lui però sapeva quasi nulla, l'unica cosa che era riuscito a sapere dai suoi informatori  e che lui era al comando della nona divisone, sezione in cui vi era la raccolta e la manipolazione delle informazioni.
Più di ogni altro giudice, Gabranth era uno dei pochi, se non il solo a ricevere e svolgere incarichi dietro le quinte visto la sua alta competenza rispetto a tutti gli altri. Lo stesso imperatore Gramis riponeva totale fiducia in lui.
Ondore sapeva ben poco su quel personaggio, 
ma dopo la caduta di Bahamut  sui cieli di Rabanastre, aveva scoperto qualche tempo dopo la verità, su chi era in realtà il giudice... il vero assassino di Ramisas.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Final Fantasy XII / Vai alla pagina dell'autore: Daistiny