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Autore: Emily Liddell    05/12/2011    2 recensioni
Sakura è un personaggio inventato da me. Per via di una maledizione, lei è diventata immortale e come punizione per aver ceduto la sua anime e rendendosi immortale, deve uccidere le persone.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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I fiori di ciliegio.
Fiori che ci mettono tanto tempo per fiorire, e quando fioriscono, muoiono subito dopo.
Che strano. A me questo non è mai successo. Forse sono diversa?
Me lo sono sempre chiesto. Da tanto, tantissimo tempo.
Perché io? Perché ha scelto me e continua a tenermi in “custodia”?
Io non volevo di certo questo.
Non l’ho mai voluto.
Volevo solo … essere felice. Speravo di esserlo vivendo a lungo.
Ma ho fatto male i calcoli ed ora ne ripago le conseguenze.
Dio, se esisti, uccidimi.

 
 
 
 
 

 Canto 1: L'inizio

 
Londra 1889
 

I vestiti di Sakura sono sporchi di sangue. I suoi capelli, il suo viso, tutto è macchiato dal colore cremisi del sangue.
L’uomo, giacente ai suoi piedi, ha smesso di muoversi.
È morto.
_ Bene. Ora possiamo andare._
Sakura si allontana lentamente dal corpo senza vita, scomparendo.
La sua figura avvolta nella nebbia svanisce in pochi istanti.
Il vento umido è forte e ha un leggero odore di mare, seppur esso sia lontano.
Sakura raddrizza la rosa che tiene fermo il suo velo funebre, e, mordendosi il labbro, cerca di trattenere le lacrime nere che stavano scolpendo il suo viso cadaverico.
I fiori di lavanda ornavano il piccolo viale. I petali viola erano ricoperti di rugiada.
Stava spuntando il sole e i raggi colpirono gli occhi rossastri di Sakura, facendole così scostare la testa per stropicciarseli.
_ È mattina._
Le piccole aiuole sul bordo della strada erano davvero graziose ed erano ornate da fiori di lavanda e da rose bianche.
L’odore che emettevano entrambi i fiori era per un certo senso gradevole e la rugiada rendeva ancora più brillanti i colori dei fiori.
Sakura si avvicinò ad una aiuola.
Tra quelle rose bianche, ne era spuntata una rossa.
Una rosa rossa piccola e graziosa che si nascondeva tra le altre.
Lei si avvicinò e staccò la rosa rossa.
_ Hai avuto il coraggio di nascere diversa. Complimenti che coraggio. Ma devo “ucciderti”; sei troppo bella per me. Sai piccola … le rose con questi colori brillanti come il rosso, non mi sono mai piaciute._
Stringendo la rosa, Sakura riesce a spezzarla e con le dita inizia a strapparle i petali.
_ I fiori colorati non hanno senso. Come non ce l’ha questo mondo._
Allontanandosi, inizia a cantare.
Una canzone malinconica che non aveva mai sentito cantare da nessuno.
Eppure quella canzone le veniva dal profondo e non poteva fare a meno di cantarla.
Quel canto soave, fece avvicinare una bambina.
“Coraggio, Sakura.”
Riluttante, appoggia la mano in testa alla bambina.
Ella alza gli occhi e il suo sguardo, si incrocia con quello immondo di Sakura: quello che ha mentre uccide.
_ Bye bye, piccolina._
 
“ Un, due, tre, la morte è dietro di te…”
Poi Sakura si blocca.
Non ricorda il seguito.
“ Chissà dove ho imparato questa canzone. Sono 200 anni che la intono inconsciamente.”
Il sangue macchia i muri delle case tutte piccole e attaccate sul quel vialetto.
Il sole sorge splendente fiero nel cielo e la nebbia è svanita.
Sakura ormai è lontana.

{Draw: Sakura and Death by Eleonora Cutini 2011}

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