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Autore: Circe    05/12/2011    8 recensioni
Bontà e innocenza si mischiano con crudeltà e inganno.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Tom Riddle/Voldermort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Ginevra

“Ginevra.”

Mi chiama sempre e solo Ginevra.

Mai Ginny come, invece, fanno tutti gli altri.

Lo vedo la sera tardi, mentre tutti ormai dormono, quando scrivo sul diario; succede in un angolo del dormitorio, con davanti una candela accesa per vedere le pagine ingiallite dal tempo su ciu pongo l'inchiostro nero come la pece.

Scrivo il suo nome, lo chiamo.

Lui mi risponde immediatamente, sempre, e mi trasporta con sé.

È un incontro nascosto il nostro.

“Un segreto, Ginevra.” mormora mentre si avvicina al mio viso, mentre mi sorride freddo, ma bellissimo.

Un incontro segreto.

Ogni volta mi guardo intorno per capire dove mi trovo, ma l’ambiente è sempre buio, il marmo presente rende alcuni istanti di un blu elettrico raggelante, sembra una dimensione parallela.

Non sono a mio agio. Però c’è lui.

Quando apro quel diario e sento la sua voce strisciare nella mia mente, vedo la sua scrittura così artisticamente complicata imprigionare i miei occhi, perdo ogni ragione.

“Tom, posso parlare di te alle mie amiche? Per me tu sei speciale.”

Sono così felice che un ragazzo grande e bello come lui si interessi a me, piccola ragazzina sconosciuta a tutta la scuola, che vorrei gridare al mondo il rapporto che ho con lui.

Mi sfiora i capelli: fiamme rosse si intrecciano alle sue dita pallide.

Pronuncia solo un no, un no così freddo e imperioso che si perde nell’aria attorno a noi, come una folata di vento ghiacciato si perde tra la neve in una mattinata invernale.

Sento un’inquietudine attanagliarmi il cuore.

Perché no?

Tom sembra un personaggio delle favole che mi raccontava mamma fino a pochi anni fa, quand’ero bambina.

Bello come un angelo, ma dallo sguardo inquietante. A volte sembra che qualcosa non quadri.

A volte ho paura. Lui mi fa paura.

In seguito a quegli istanti però, lo vedo così dolce, così tranquillo; mi spiega tutto con una semplicità disarmante:

“Perché mi fai fare quelle cose atroci, Tom?”

“Non sono io Ginevra, sei tu. Liberi la tua natura cattiva. È normale, anzi, è bello.”

Sembra la cosa più normale del mondo tutta quella violenza, sembra naturale per lui. Io faccio cose cattive.

Prima di conoscerlo non mi succedeva. Non capisco.

Dice che sono fatta così. Non so se è vero.

Tom però è il mio confidente, l’unico che asciuga le lacrime del mio cuore, l’unico che non perde una parola della mia anima: posso fare qualche sacrificio per lui, posso continuare ad avere paura di ciò che divento notte dopo notte, tutto quel sangue, quegli eventi macabri.

“Davvero sono io che ho una natura cattiva?”

Mi sorride sentendo quella domanda.

“Certo bambina, credi che ti farei fare qualcosa che tu non vuoi? Io sono qui per te, tutti noi abbiamo un‘anima cattiva, basta solo renderla libera.” dice mentre mi accarezza il viso.

Ha le mani fredde e morbide.

“Sei tu che agisci, ti piace la mia voce nella tua mente, so che ti piaccio e sei felice di ubbidirmi, devi solo ammetterlo a te stessa, Ginevra.”

Non so capire se Tom mi piace davvero. Non so capire dove finiscono i miei sentimenti per Harry quando lui è con me.

“Non fare la bambina, Ginevra.”

Sento l’inquietudine crescere ogni volta di più, sento la sua presenza e le sue pretese diventare sempre più prepotenti e veementi man mano che il tempo passa e il freddo dell’inverno avanza in me e nella natura che mi circonda.

Vedo i suoi occhi scuri sempre più grandi nelle immagini della mia mente, li vedo trasformarsi in occhi selvaggi, animaleschi, rossi come il sangue che macchia le mie mani.

Terrore.

Le sue dita ancora una volta mi accarezzano il volto e sfilano i miei capelli setosi: sento caldo.

Quelle mani sono fredde, ma trasmettono un forte calore.

Tom è il mio confidente, lui sa tutto di me, mi capisce, ho fiducia.

Tom mi piace.

Posso farlo ancora una volta per lui.

Sento di volerlo fare, sono io che voglio e non posso ribellarmi a me stessa. O lui mi comanda?

“Libera la mia creatura, Ginevra.”

E io sento già l’odore del sangue eccitare i miei sensi.

 

   
 
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