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Autore: Shade Owl    06/12/2011    1 recensioni
Xander, Alis e Jo sono i classici emarginati sociali delle superiori, in una scuola nel Montana, e chiunque sia disposto a dar loro confidenza viene ben presto degradato ai più infimi livelli, come accade a Nadine, loro amica.
L'arrivo di uno strano ragazzo, tuttavia, sembra preannunciare qualcosa di sconvolgente, nelle loro vite...
Genere: Avventura, Dark, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sangue di demone'
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La stanza in cui si trovavano loro era inaspettatamente più ampia dello stesso ufficio di Ducan e, a regola, avrebbe dovuto superare di parecchio i confini imposti dalle pareti esterne del grattacielo. Il pavimento era interamente di mattonelle di lucida ossidiana nera, mentre i muri erano di un intenso ocra scuro; dritto di fronte a loro, poco più in là, c’era una grossa scalinata di marmo bianco, che saliva ad un ulteriore pianerottolo. La poca luce presente era fornita da una fonte sconosciuta, che non riuscirono ad identificare, rendendo l’ambiente molto cupo e scuro.
Sembrava quasi di essere ad una veglia funebre.
Non c’era nessun tipo di arredo, là dentro, ancora meno che nell’ufficio di Ducan, dove almeno c’era la scrivania, né tantomeno una qualche finestra. Faceva venire i brividi, quel posto.
Senza una parola si avviarono su per le scale, dopo aver sigillato la porta con l’ultima pozione di Timmi; il pianerottolo si rivelò essere un ampio openspace, almeno due volte più grande del piano inferiore.
Lì il soffitto era sostenuto da innumerevoli colonne, simili ad una foresta di cemento e piastrelle dal sottobosco in ossidiana. Dalla parte opposta della sala c’era un’altra porta ancora, aperta, e al di là…
- Non è possibile!- esclamò Jo, mentre si avvicinavano lentamente - Ancora scale! Non ne posso più!-
La gradinata, ancora una volta in marmo, si perdeva verso l’alto, e non riuscivano quasi a scorgerne la fine, stagliandosi contro un caotico sfondo di nuvole di un cupo giallo rossastro costellate di nero. Sembrava quasi un cielo d’inferno.
- Com’è possibile?- chiese Alis - Questa sola stanza deve occupare l’intero piano! Anzi, non dovrebbe nemmeno esistere, secondo le leggi della fisica!-
- Si tratta di un ambiente creato dalla Fornace, fatto apposta per contenerla.- rispose una voce alle loro spalle - Lo sfondo teatrale è opera di Sebastian.-
Xander, Jo, Alis e Nadine si voltarono di scatto, mentre Timmi si irrigidì all’istante, giusto in tempo per vedere Kyle uscire da dietro una colonna, senza alcuna fretta, le mani giunte dietro la schiena.
Aveva un’espressione perfettamente calma e controllata, come se quella fosse una situazione normale, tipo un semplice tè pomeridiano.
- Benvenuti.- disse loro - Vi aspettavo.-
- Non cercare di fermarci.- disse Timmi, voltandosi lentamente a guardarlo, con un’aria così truce che faceva paura - Non lo fare, Kyle.-
Lui scosse la testa.
- Io devo farlo. E tu dovresti capirmi, Timmi.-
- Capirti?- ridacchiò lui - Mi spiace, non posso. Non c’è logica in ciò che fai.-
- No?- chiese l’altro, alzando un sopracciglio - Io sto solo cercando di  fare ciò per cui sono nato. Ciò per cui siamo nati, fratello. È questo il nostro destino.-
- Non se io decido diversamente.- sbottò il mezzodemone, secco - Da quando mi hai lasciato a Sleepy Creek, sono io a decidere come campare! Ho deciso da solo di unirmi al Sommo Concilio, ho scelto di mia iniziativa come lavorare e sempre io ho deciso che non voglio essere un burattino dei defunti custodi!-
Kyle lo guardò un istante, poi scosse di nuovo le testa.
- Perché mai dovresti fare una qualsiasi di queste cose?- chiese - Tu non devi niente a nessuno, Timmi. Hai rischiato la vita moltissime volte, non puoi negarlo. Solo proteggendo questi ragazzi sei quasi morto in più di un’occasione. Pensa a ciò che hai passato, e confrontalo con quanti ti sono grati per il tuo lavoro.-
- Che stai cercando di dirmi?- sbottò lui.
- La pura e semplice verità.- rispose Kyle, tranquillo, incrociando le braccia sul petto - Che ti voglio bene, Timmi, e che sono certo di essere l’unico a poterlo dire con tutta sincerità.-
A queste parole, Xander sentì il sangue che gli ribolliva. Fece per lanciarsi in avanti, in uno slancio di coraggio che mai si sarebbe aspettato prima di incontrare Timmi, ma la mano dell’amico gli afferrò la spalla e lo trattenne.
- Ti sbagli, Kyle.- disse questi, molto tranquillamente. Per un attimo, sembrò addirittura che sorridesse - E mi sbagliavo anch’io. Se tutti hanno paura di me, non è colpa del demone, ma mia. E, soprattutto, tu non sei il solo a volermi bene.-
Xander, Jo, Nadine ed Alis lo guardarono, stupiti: possibile che stesse dicendo ciò che avevano capito loro?
Kyle, dal canto suo, non parve particolarmente sorpreso da quelle parole, tuttavia s’incupì all’istante.
- Dunque vuoi combattere contro di me?- chiese - Contro tuo fratello?-
- No.- rispose - Non contro mio fratello. Lui è morto quando sei arrivato tu.-
Rimasero in silenzio per qualche minuto.
- Non posso lasciarvelo fare.- disse infine Kyle - Non potete distruggere la Fornace.-
Fece un passo verso di loro ma Timmi, con uno scatto repentino delle mani, gli lanciò due sfere di fuoco, talmente forti che lo spedirono a terra, gambe all’aria, e scivolò sull’ossidiana di schiena fin oltre le scale, cadendo giù per i gradini.
- Correte.- disse Timmi - Se chiudete la porta, non avrete problemi. È di netrio, e quella roba è indistruttibile, non riuscirà ad aprirla tanto facilmente.-
- Nemmeno tu, scommetto.- osservò Alis.
- Alis, non rompere i coglioni!- sbottò lui, rannicchiandosi come faceva sempre quando stava per combattere - Io starò bene. Gli spacco la testa e arrivo da voi!- guardò Xander, che lo fissava risoluto - Non guardarmi in quel modo, ne abbiamo già parlato! E ora, togliti di qui!-
Il ragazzo annuì e fece per voltarsi, ma si fermò un istante e riportò gli occhi sull’amico.
- Sai, Timmi…- disse - Se avessi avuto un fratello maggiore… io l’avrei voluto come te.-
Il mezzodemone ne fu talmente sorpreso che si raddrizzò per un attimo e lo guardò negli occhi.
- Xander…- borbottò, usando il suo nome per la prima volta.
Pareva incapace di trovare una risposta. Alla fine, tuttavia, tornò a rivolgere la propria attenzione a Kyle, che stava risalendo da loro, e ne scelse una dal suo repertorio preferito:
- Muovi quel culo, o te lo riempio di calci!-
Xander sorrise e corse oltre la porta, seguito da Jo ed Alis, che parevano incapaci di dire alcunché. Nadine, invece, rimase accanto a Timmi.
- Nadine, vale anche per te!- sbottò lui - Sbrigati!-
Ma lei, invece, lo abbracciò stretto, gli occhi lucidi di lacrime.
- Ti amo.- disse.
Lui annuì sulla sua spalla, ricambiando la stretta. Per qualche istante non la allentò.
- Ora che l'hai detto, sparisci.- rispose alla fine - Qui ci penso io!- sbottò, mentre Kyle cominciava ad avanzare verso di loro.
La ragazza corse alla porta, che subito Jo e Xander chiusero alle sue spalle. Non si voltò mentre gli amici la bloccavano, e si accasciò a terra, mentre Alis le metteva una mano sulla spalla, cercando di trattenere le lacrime.
 
Kyle raggiunse Timmi proprio mentre la porta si chiudeva, ma non si curò della fuga dei ragazzi: probabilmente, dubitava che avrebbero potuto distruggere la Fornace. Forse si affidava alle potenti misure di sicurezza di cui era certamente fornita.
- Dunque siamo arrivati a questo.- disse cupamente - Tu ed io che ci scontriamo fino alla morte. È così?-
- Sì, Kyle.- rispose - È così.-
Lui scosse lentamente la testa.
- Io vorrei evitarlo, Timmi.- disse - Ti prego… non voglio lottare contro di te.-
- Bhè, io sì.- sbottò Timmi.
Suo fratello sospirò.
- E dire che di solito è il cattivo a volere lo scontro…- gemette lui.
- Oh, credimi, è così…- sogghignò lui, con la solita espressione animalesca di sempre - Ti assicuro che, a volere lo scontro, in questo momento è qualcuno di molto, molto cattivo. Il fatto che io lavori per il Sommo Concilio non fa di me un buono, te l’assicuro! Non con questo demone dentro di me.-
- E quindi, se tu sei il cattivo, io cosa sono?-
- Qualcuno di altrettanto cattivo.- ridacchiò lui - Ma che sta anche per prenderle dalla persona più pericolosa del mondo.-
Kyle annuì brevemente.
- Capisco… quindi non hai motivo per vivere?-
Il mezzodemone lo guardò leggermente stupito.
- Come?-
- Una sciocchezza… un vecchio detto orientale che ho sentito in un film…- spiegò Kyle, stringendosi nelle spalle - Diceva ce l’uomo più pericoloso è quello che non ha una ragione per vivere.-
- Ah, sì… credo di sapere di cosa parli.- rispose Timmi - Però non mi sono mai trovato molto d’accordo: per me, l’uomo più pericoloso è quello che ha un’ottima ragione per andare a morire.-
L’altro non rispose, e rimasero qualche minuto a fissarsi negli occhi.
- Chiudiamo questa faccenda.- sbottò alla fine Timmi.
Per la prima volta, lo fece del tutto consciamente: richiamò il demone all’interno del suo corpo e lo fece uscire fuori. Quello rispose con una prontezza incredibile, come se non avesse aspettato nient’altro fino ad allora, in attesa di essere liberato.
Si trasformò con tremenda semplicità, quasi fosse la cosa più normale del modo, tipo respirare o dormire: il suo sigillo era già stato spezzato, e non sentì né dolore né fastidio. Non ci furono ventate o scosse di terremoto, niente saette né fenomeni soprannaturali. Il suo corpo crebbe e basta e divenne il grosso, tremendo demone che da tanti anni lo terrorizzava.
Kyle non si scompose minimamente, e con un sussulto si trasformò a sua volta.
 
Il Divoratore di Anime era un essere dall’aspetto disgustoso e rivoltante, leggermente più grosso di lui.
La sua pelle era liscia e lucida, di un pallido marrone chiazzato di varie sfumature più chiare o più scure, come qualcosa di malato e viscido. La spina dorsale era piegata quasi a novanta gradi da una grossa gobba che lo costringeva a procedere chino e la testa, sproporzionalmente più piccola rispetto al resto del corpo, si apriva in un orrido grugno senza labbra dai denti seghettati, simile ad un becco schiacciato. Ai lati della fronte spuntavano due corna appuntite, come quelle dei tori, e aveva occhi di un malsano colore azzurro verdastro, privi di pupille.
Anche gli arti erano sproporzionati gli uni con gli altri: quelli superiori erano lunghi e forti, terminanti in cinque artigli acuminati, mentre quelli inferiori erano due zampacce tozze e piuttosto corte. La coda, infine, terminava in un piccolo, biforcuto pungiglione osseo simile a quei forchettoni da barbecue. Non pareva velenoso, per fortuna.
Kyle si mise a quattro zampe e si diresse lentamente verso il fratello, ringhiando piano, con aria feroce. Probabilmente, vista la sua struttura fisica, era troppo lento su due zampe per muoversi come avrebbe voluto. Timmi, dal canto suo, si sentiva a proprio agio anche in piedi.
Tuttavia, si mise a quattro zampe anche lui e cominciò ad avanzare.
 
***
 
Cercando di non pensare a ciò che si erano appena lasciati alle spalle, Jo, Alis, Xander e Nadine cominciarono a salire su per le scale, che si perdevano in lontananza sopra di loro. Non fu particolarmente difficile, comunque, dato che niente cercò di attaccarli, per una volta.
Non che questo costituisse un ostacolo: ormai avevano affrontato troppo per fermarsi adesso, e soprattutto volevano sbrigarsi a spegnere la Fornace per tornare ad aiutare Timmi.
Alla sommità della scalinata c’era quella che, sicuramente, doveva essere la loro destinazione: era un buco, una sorta di apertura di forma rettangolare, esattamente delle dimensioni di una porta qualunque, e si apriva nel bel mezzo del niente, come se un muro invisibile si ergesse di fronte a loro, proprio al termine dei gradini. Oltre c’era solo il buio.
- Ci siamo, finalmente.- disse Jo - Sei pronto, amico?-
Xander, in piedi di fronte a loro, osservava le ombre oltre la soglia. Giusta domanda: era pronto? Lui e Timmi avevano già avuto modo di chiedersi cosa avessero fatto i custodi per impedire a quelli come loro di danneggiare quella dannata diavoleria. Poi ripensò a quanto stava accadendo sotto di lui, e si rese conto che non c’era tempo per le indecisioni.
- Sì.- disse.
Mosse un passo ed entrò nella Fornace.
 
Le ombre erano ancora assolute, tutte intorno a loro. Non riuscivano nemmeno a scorgere ciò che poteva trovarsi di fronte a loro.
- Xander, pensi di poter illuminare un po’ la zona?- chiese Nadine.
- Sì, un attimo…- rispose, guardandosi attorno - Anche se potresti usare la Pietra di Luce.-
Non appena ebbe detto “luce”, l’area fu subito schiarita da un’illuminazione rossastra che mostrò loro l’interno della Fornace, come se il congegno rispondesse ai desideri di chi poteva manovrarla.
Davanti a loro si mostrò uno spettacolo incredibile: era un vero e proprio inferno di ingranaggi, molle, mantici che si alzavano e si abbassavano, fuochi che ardevano dentro gigantesche strutture metalliche, passerelle e scalette in lamiera.
L’ambiente circolare, simile all’interno di una botte, si spandeva in ogni direzione possibile, ergendosi con rumori di ogni genere degni della più imponente di tutte le fabbriche. I suoi meccanismi ruggivano gioiosi e minacciosi, inneggiando al proprio lavoro, qualunque esso fosse, spruzzando scintille o emettendo sbuffi di fumo.
Tutto questo era un gigantesco, terrificante organismo vivente, eppure fatto interamente in parti meccaniche. Un enorme, immenso mostro che costruiva altri mostri.
Davanti ad una simile opera, ad una struttura così grande e piena di vita, Xander si sentì incredibilmente piccolo e debole, quasi inerme, al confronto, e per un istante dubitò di poter fare qualsiasi cosa per riuscire a distruggerla.
Facendosi coraggio, si guadò attorno alla ricerca di qualcosa con cui cominciare la sua opera e notò che, esattamente di fronte a loro, al termine della passerella, c’era una struttura centrale decine e decine di volte più grande di qualsiasi altra cosa là dentro.
Sembrava una sorta di cilindro che, giunto all’incirca alla metà della propria altezza, si restringeva di botto in un cilindro più piccolo, ed arrivava fino al soffitto, invisibile per le tenebre in cui era ancora avvolto. Non era in grado di capire a cosa servisse, ma aveva il sospetto che fosse importante per la creazione dei demoni peggiori. Doveva essere una sorta di camera di assemblaggio, o chissà che altro. Magari il punto in cui veniva raccolta e manipolata la “materia prima”, come l’aveva definita Timmi una volta.
- Che orrore!- esclamò Alis con voce strozzata.
- Bhè, non credo che debba essere carino.- disse Xander, avviandosi lungo lo stretto corridoio, incassato tra alcune strutture di metallo.
Poco più avanti, su una passerella leggermente più alta rispetto a loro, trovarono una sorta di postazione di lavoro, simile ad una consolle di controllo, oltre la quale c’era una dura sedia girevole, il cui piolo era conficcato nel pavimento. Sopra e al centro della consolle c’era una sfera bianchissima e lucente, della grandezza di un pallone da calcio.
Un po’ timoroso e non del tutto sicuro di quel che faceva, Xander si sedette con una certa inquietudine sulla sedia e guardò davanti a sé: la consolle era piena di spie, di leve e di bottoni, ma qualcosa gli diceva che non era una buona idea provare a trafficarci troppo, e pose semplicemente le mani sulla sfera.
Utente umano riconosciuto.
Xander sussultò e tolse le mani dalla sfera, guardandosi attorno.
- Che c’è?- chiese Jo. Lui e le altre erano davanti a lui, e lo guardavano in attesa - Cos’è successo?-
- Non… non avete sentito?-
Ma loro scossero la testa.
- Dai, spicciati!- sbottò Alis - Prima facciamo e prima ci leviamo di qui.-
Deglutendo, il giovane mago riportò le mani sulla sfera.
Utente umano riconosciuto. Prego, selezionare l’operazione.
Era una voce fredda e femminile, che gli fece pensare a quelle segreterie telefoniche aziendali preregistrate.
- Come faccio a distruggerti?- chiese.
Operazione non consentita. Prego, riformulare.
Xander sospirò: era certo che non sarebbe stato tanto facile, ma almeno ci aveva provato.
- D’accordo… allora, quali sono le tue parti vitali?- tentò.
Richiesta non chiara. Specificare.
- Cosa stai facendo, Xander?- chiese Jo, guardandolo come se temesse per la sua sanità mentale.
- Sto parlando con quest’affare.- rispose cupo - Mi parla dentro la testa… ora zitti, sto cercando di capire cosa fare.-
Rimase in silenzio per un istante, pensando a come formulare la richiesta senza farsi dare una risposta negativa.
- Dimmi come effettuare la manutenzione.- tentò.
Operazione automatizzata. In caso di malfunzionamento del sistema di manutenzione, prego recarsi nell’area danneggiata.
- Allora dimmi cosa fare per non danneggiarti.-
Richiesta non chiara. Specificare.
Il mago cominciò a spazientirsi.
- Senti…- sbuffò - Uno degli amici migliori che abbia sta rischiando la sua vita per darmi il tempo di smantellarti, quindi ESIGO SAPERE QUALI SONO I TUOI SISTEMI CRITICI, CAZZO!-
Benché l’ultima parola non fosse certamente contemplata dal limitato vocabolario della Fornace, sulla sfera cominciarono a comparire linee, punti e disegni. A quanto pareva, gli stava fornendo uno schema tecnico della sua struttura.
- Accidenti…- commentò Jo, impressionato - Certo che se ti arrabbi sai davvero come farti rispettare!-
- Perché, sa arrabbiarsi?- chiese Alis, aggrottando la fronte.
- Sssh!- esclamarono i coro Xander e Nadine.
- Ci capisci qualcosa?- chiese la ragazza.
- No, ma dammi un minuto.- rispose lui, osservando diversi punti lampeggiare sullo schema - Dimmi in che condizioni sono i sistemi e le aree critiche.-
Stato dei fuochi di alimentazione primari: attivo. Stato dei fuochi di alimentazione secondari e terziari: operativi e pronti all’attivazione.
Dei nuovi punti lampeggianti comparvero sullo schema sferico e, pur non avendo una legenda a portata di mano, Xander sentì di sapere a cosa corrispondessero con esattezza incredibile. Era certo, anzi, di poter localizzare se stesso e gli altri senza bisogno di chiederlo. Intanto, la voce continuava a spiegare, seguita dai segni lampeggianti.
Stato valvole di raffreddamento primarie: attive. Stato delle valvole di raffreddamento secondarie e terziarie: operative e pronte all’attivazione. Stato del sistema di espulsione calore: attivo. Sistema degli ingranaggi in funzione. Stato dei liquidi di produzione: inerte. L’utente desidera operazioni di manutenzione?
- No, preferisco le operazioni di distruzione.- sbottò lui - A cosa servono i liquidi di produzione?-
La sfera brillò più di prima, proiettando sopra le loro teste una nuova serie di segni, provocando versi di stupore da parte di tutti. Erano nuovi schemi, e rappresentavano cilindri stilizzati pieni di un qualche liquido.
I liquidi di produzione della Fornace eseguono diverse operazioni. Spiegò la voce, assumendo ora un tono degno di un documentario serale. Principalmente, forniscono la magia necessaria ai prodotti per il loro sostentamento una volta completati. Un’aggiunta di un dato liquido nella giusta quantità può determinare una propensione o una carenza in un dato campo di potere. Nel caso il prodotto richiesto sia un Demone Maggiore, sarà necessario inserire il Liquido di Produzione classe Omega.
- C’è qualche liquido infiammabile?-
Sì, signore. Rispose la Fornace. Il Liquido di Produzione classe Pyros, il Liquido di Produzione classe Draco e il Liquido di Produzione Classe Omega. Tutti gli altri liquidi di tale categoria sono momentaneamente non disponibili. Organizzare una pattuglia di Demoni Scheletro per reperirne nuove scorte?
- No, niente più scheletri.- brontolò Xander, facendo per alzarsi - Quelli puoi anche ficcarteli nel…-
Perché vuoi distruggermi?
La voce della Fornace gli risuonò nuovamente nelle orecchie, ma stavolta il tono era ancora diverso, più caldo e più amichevole. Era come se cercasse di entrare in contatto con lui.
- Cosa?- chiese, rinsaldando la presa sulla sfera.
Perché cerchi di distruggermi? Ripeté la voce.Io posso aiutarti.
Xander inarcò un sopracciglio: dubitava seriamente che la Fornace Demoniaca potesse mai essergli di una qualsiasi utilità.
Sento che sei scettico. Proseguì la voce.Eppure è la verità. Potresti usarmi per distruggere Kyle. Potresti salvare il tuo amico.
Già, ma poi non avrebbe potuto controllarli. Cosa credeva quell’affare, che fosse un idiota?
Tuttavia, Ducan ha controllato benissimo i demoni con cui cercava di ucciderti. Osservò la Fornace. E anche Kyle. Nessuno di loro ha perduto la loro obbedienza.
Il ragazzo non seppe come ribattere: effettivamente, la Fornace aveva già fabbricato un sacco di mostri per loro, eppure nessuno di essi, per quello che sapeva lui, aveva provato ad attaccare il suo creatore. Avrebbe potuto scatenare un intero esercito di demoni contro Kyle, se solo l’avesse voluto.
E non solo. Aggiunse la voce. Credi forse che i miei poteri si fermino qui? Nossignore, Xander. Io posso anche rendere gli altri migliori. Potresti far finire le prepotenze verso di te e i tuoi compagni. Saresti in grado di migliorare le vostre vite. Potresti anche riscrivere il corso della storia…
- Xander?- chiese Jo - Allora? Ci sei?-
- Certo!- rispose lui - Ma ora scusami… devo capire come si usa quest’affare…-
Il ragazzo sgranò gli occhi, allibito, e guardò Nadine ed Alis, che parevano stupefatte quanto lui.
- Ehm… sei sicuro di stare bene?- gli chiese.
- Cosa?- rispose distrattamente lui - Sì, sì, certo…-
- E allora perché vorresti usare questa dannata Fornace?- sbottò Alis - Siamo qui per spegnerla, no?-
- Sì, ma ci ho riflettuto… Insomma, prima possiamo anche dare una mano a Timmi, no?- replicò il mago - E poi potrei fare qualche altra cosa… tranquilli, dopo la faremo a pezzi.-
E cominciò ad armeggiare con le leve, apparentemente in cerca di qualcosa che producesse demoni.
- È completamente ammattito!- dichiarò Jo, guardando le amiche.
- No, è la Fornace.- disse Alis a bassa voce - Secondo me lo sta manipolando in qualche modo. Dobbiamo fermarlo.-
- Ma è il solo che possa spegnere questa dannata cosa!- protestò Jo.
- Forse ho un’idea…- disse Nadine - Scusate un attimo…-
Superò i suoi amici ed aggirò la consolle, portandosi dietro a Xander.
- Hai capito come funziona?- chiese.
- Più o meno, credo.- rispose lui - Perché?-
- Mi chiedevo se fossi riuscito a trovare quei sistemi critici di cui parlavi. Insomma, sei certo che funzioni bene, vero?-
- Sicuro.- disse Xander - Ecco, guarda…- e gli indicò la sfera - Qui ci sono i fuochi di alimentazione primari, e poco lontano… qui… ci sono le valvole di raffreddamento. Se dovessero guastarsi, ci sono quelli di riserva, quaggiù… e poi, il sistema degli ingranaggi, che non ha alcun malfunzionamento, qui… e i liquidi di produzione. È tutto a posto, vedi?-
Lei annuì, sorridendogli gentilmente.
- Grazie, Xander. Per ricambiare, ti farò un favore… ma non credo che mi ringrazierai.-
Prima che lui potesse voltarsi a guardarla, lei gli schiantò il calcio della pistola sulla testa, facendogli perdere i sensi.
 
- Okay, so cosa fare!- disse in fretta, prendendo il corpo svenuto di Xander e trascinandolo dagli altri - Jo, aiutami a portare questo sacco di patate!-
Il ragazzo non si mosse, limitandosi a fissarla shockato insieme ad Alis.
- E forza!- sbottò Nadine.
Insieme, i due cominciarono a trascinare Xander lungo la passerella alla loro sinistra, che curvava dolcemente seguendo un percorso predeterminato, il quale si perdeva tra i macchinari. Dopo poco raggiunsero una scaletta sulla sinistra.
- Io mi carico Xander e salgo quassù.- disse Nadine - Voi proseguite per una ventina di metri, e troverete una scala sulla destra che scende verso il basso… credo. Lì ci sono i fuochi secondari e terziari e il sistema di espulsione calore. Andate laggiù, bloccate le condutture e accendeteli, surriscalderemo quest’affare!-
- Sei certa che funzioni?- chiese Alis.
- Lo spero.- rispose Nadine - Muoviamoci, adesso, dobbiamo fare in fretta!-
- D’accordo!- annuì Jo - Andiamo, Alis!- e si avviò di corsa lungo la passerella.
- Arrivo!- esclamò lei - Tu stai attenta!- aggiunse, prima di allontanarsi.
Sistemando meglio l’amico svenuto sulla schiena, maledicendolo per essere così pesante e, soprattutto, così stupido da farsi abbindolare dalla Fornace, Nadine prese a salire.

I lettori sono aumentati. Ora, oltre a Ely79, LullabyMylla, Niki 96, Crisan e Lalayth c'è anche Fatelfay a seguire la storia!

   
 
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