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Autore: Rina07tz    06/12/2011    1 recensioni
Questa è la storia di Rose, non prima del Dottore ma nemmeno dopo il Dottore, di come dalla giovane viaggiatrice del tempo/assistente del Dottore sia diventata la giovane donna che in Turn left guida Donna. Perchè non solo il Dottore ha vissuto nuove avventure, anche lei.
Genere: Generale, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Rose Tyler
Note: AU, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Scarlet conosceva bene l’ospedale, spesso veniva a terminare i suoi “contratti” proprio lì.
In una delle sue trattazioni "d'affari” aveva conosciuto una bambina: Adelaide.
Sapeva cosa voleva dire essere soli e Adelaide le ricordava se stessa da piccola: una bambina smarrita e sola. 

Si ritrovò a pensare, ironicamente, che infondo non era del tutto marcia. 

Le informazioni che le aveva dato Max erano poche ma buone:gli “ospiti” facevano parte di un gruppo terroristico di un lontano pianeta, come tutti i pianeti abitati lo erano per i terrestri, di forma umanoide, specialisti nelle armi chimiche. Per qualche strana ragione avevano fatto base in quell'ospedale ed ogni tanto prelevavano dei bambini. Questo per Scarlet era abbastanza discutibile, capiva che a volte potessero essere insopportabili, ma farli sparire senza spiegazioni le sembrava esagerato. Max ,per questo pugno di mosche, aveva rischiato di perdere la faccia.Letteralmente.
“L’uomo” che lo aveva informato aveva la mania di collezionare come ricordo le facce degli alieni.
Ma l’informazione che le interessava realmente riguardava la loro fonte energetica: una nuova tecnologia sviluppata per le navi spaziali capace di fornire energia a sufficienza per “ricaricare” sei corazzate.

Erano ormai le 21:40 quando si accorse di un’anomalia: aveva appena sorpassato un corridoio che non c’era mai stato, per sicurezza estrasse la piantina dell’ospedale e controllò. Alzò gli occhi dalla piantina sorridendo tra sé, una parte di lei sapeva che a quel punto, dopo aver individuato la loro nave, avrebbe dovuto far rapporto a Max e tornare in un secondo momento, ma l’adrenalina che aveva in corpo non le permetteva di essere prudente. Imboccò il corridoio svanendo in una bolla argentata.
Percorrendo il corridoio sbirciò ogni tanto nelle stanze, molte contenevano casse sigillate, altre erano piene di strani macchinari, si era quasi decisa a fare retro front quando si accorse che da una stanza chiusa proveniva un rumore.
Si avvicinò molto lentamente, il “finto” pavimento ospedaliero a contatto con le suole delle scarpe produceva un fastidioso rumore, sperò sinceramente che nessuno la sentisse.
Si abbassò, cercando di spiare dal buco della serratura e quando finalmente intravide qualcosa si aprì la porta. 
Il caporeparto la fissava accigliato.
_signorina cosa ci fa qui?!
Alle sue spalle intravide un letto e la piccola Adelaide distesa.
Scarlet ricadde nel suo terribile difetto: farsi prendere dai sentimentalismi e diventare impulsiva, come qualche sera prima freddando i "venditori".
Il dottore seguì lo sguardo della giovane e la tranquillizzò.
_Non si preoccupi, infermiera, la stiamo sottoponendo ad una cura speciale che la rimetterà in sesto
Scarlet entrò nella stanza chiudendo la porta alle sue spalle
_Certo,naturalmente. In fondo tutti sanno che la leucemia è facile da debellare, come è naturale che questa ala non sia stata segnata sulle più recenti piantine- puntò l’unghia smaltata di rosso contro la faccia del suo interlocutore-Ora sveglia quella bambina, alieno dei miei stivali, e dopo potrei anche ripensarci e mettermi in affari con te.
Per risposta l’uomo premette un interruttore, accese il condizionatore
_meglio far girare l’aria…non crede?





Rose dopo aver sistemato Helena contro il muro si mise a correre nel corridoio guardando in ogni stanza; in alcune i bambini era spariti, in altre dormivano profondamente.
Fermatasi a riprendere fiato, piegata in due per lo sforzo, sentì che qualcosa non quadrava; si guardò alle spalle, guardò oltre la finestra alla sua sinistra, si alzò scrutando di fronte a sé.
Si fermò a pensare.
Si rese conto che non aveva guardato in una direzione.
Con la coda dell’occhio, senza capire il perché ogni singola parte del suo corpo non volesse guardare da quella parte, cercò di vedere.

Un corridoio. Un tetro corridoio. La ragazza si chiese come avesse potuto non notarlo durante tutto il pomeriggio, eppure, aveva fatto quella strada almeno una decina di volte.
Cominciò a percorrerlo titubante.





Scarlet si aggrappò con tutta la sua forza alla sponda del letto, non poteva permettersi il lusso di scivolare nel mondo dei sogni. Infilò una mano nel camice, ne estrasse una siringa e si iniettò il contenuto.
_a-avere sempre un piano di scorta! Questo è il segreto per essere i numeri uno in tutto!
gli sorrise a fatica
_…Adrenalina! Ottima per tenersi svegli.

Il caporeparto inclinò inquietantemente il collo, anche se aveva forma umana, non era umano.
_perchè opponi resistenza?
Scarlet rimettendosi in piedi rispose,
_perchè voi avete qualcosa che mi potrebbe tornare utile!- sorrise, facendogli l’occhiolino-E non mi piacete!





 

 Salve...chiedo scusa per il ritardo ma sono successe un mucchio di cose sgradevoli e penso di aver sfiorato la depressione
in quest'occasione^^'
Comunque non sto occupando spazio per parlare dei miei problemi, ma per scusarmi, poichè il capitolo in verità è molto più lungo
ma non l'ho terminato per le ragioni sopracitate.
nonostante ciò spero di poter inserire il resto o modificando il capitolo o con uno (aimè) nuovo. 
Grazie a voi che leggete e che recensite =)


 

  
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