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Autore: RenesmeeAlice93    06/12/2011    2 recensioni
Isabella Marie Swan è un'americana di origini italiane che di professione organizza matrimoni. Lei però è single, nonostante le continue proposte di matrimonio di un vecchio amico ,Jacob, e incontra l'amore quando rischia di essere investita da un cassonetto in mezzo alla strada. La salva infatti un giovane dottore, Edward Cullen. Tra i due nasce qualcosa, ma pochi giorni dopo Bella viene a sapere che lui sta per sposarsi con una sua cliente e sarà la stessa Bella a dover organizzare il matrimonio...
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen, Altro personaggio | Coppie: Bella/Edward
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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CAPITOLO 3




 
Comincio a risvegliarmi dallo stato di incoscienza in cui ero imprigionata ma non apro ancora gli occhi.

Sento la testa ancora un pò dolorante per la caduta e mi sento leggermente scombussolata.
 
Mentre penso a questi dolori una luce mi colpisce il viso e sento delle voci intorno a me.

< Si...non c'è dubbio! è morta!> dice una vocina

"Come morta?!" Penso terrorizzata.

< Credi che andrà in paradiso?!> chiede un'altra voce

< Sicuramente ...ha i piedi più puliti che io abbia mai visto!> esclamò un'altra voce,maschile

questa volta.

Ma aspetta...sono voci di bambini?!

 
Apro piano gli occhi e mi ritrovo distesa su un letto circondata da tre piccoli bambini che mi guardano sorridenti.

< Dove sono?!> riesco a chiedere

La bambina dai riccioli biondi mi risponde.

< Sei nel reparto pediatrico dell'ospedale...Io sono il tuo dottore ...cerca di non parlare> e mentre lei parlava l'altra

bambina,con lunghi capelli castani,cercava di infilarmi qualcosa in bocca.

Serro immediatamente le labbra cercando di fermarla e ci riesco.
 
Mi accarezzo il collo ma sento un aggeggio che me lo circonda.

< Oddio sono paralizzata!Sono paralizzata!!> urlò agitandomi sul letto.

Il bambino si avvicina.

< Se muovi braccia e gambe è chiaro che non sei paralizzata>

Beh...ha ragione!

 
Ma mentre mi sto calmando qualcuno entra facendo spaventare i bambini.

< Buuu!> ed entra un uomo,colui che mi ha salvata.

< AHHHH!> urlano i bambini nascondendosi dietro i letti.

< Ragazzi come va la nostra paziente?!> chiede l'uomo  avvicinandosi al mio letto.

La bambina castana si affaccia da dietro un macchinario.

< La situazione era critica all'inizio...>

< Ah davvero?! Cosa mi consigli??> cercando qualcosa sotto il letto e si tira su tenendo tra le braccia il bambino.

< Secondo me ha bisogno di altri fluidi...>

< Bene allora somministrale 10cc di aranciata...d'accordo?!> dice mentre li spinge verso la porta.

< D'accordo!!> e vanno via tutti e tre correndo.

Lui si avvicina e io lo guardo.
 
< Lei è...> ma non riesco a finire che mi interrompe.

< Edward Cullen...direttore del reparto pediatrico di questo ospedale>

< Io sono Isabella ...>

< Swan...si lo so...ho cercato i documenti nel suo portafogli...Non avevo mai incontrato nessuno che alfabetizza le carte

di credito> dice sorridendo mentre si appresta a visitarmi.

< Allora...le sue lastre vanno bene,i livelli di emoglobina sono normali...aspettiamo solo i risultati della TAC poi possiamo

dimetterla>

Si avvicina al mio collo e mi sgancia il collare.

< Questo ora lo togliamo....Oh!ha il collo grosso...>

< Ho il collo grosso?!> chiedo preoccupata

< Non si preoccupi ...è solo che non ho un paziente sopra i sei anni da secoli ormai> mi sorrise e continuò la sua visita.

Notai che aveva una mano fasciata e non riuscì a non chiedergli cosa gli fosse capitato.

< Cosa ha fatto alla mano?>

< La mano...beh ...ci è caduta sopra con il suo collo grosso> rispose sempre con un meraviglioso sorriso sulle labbra.

Sorrisi anche io e lo lasciai continuare.

 
Era davvero molto bello,con quei capelli ramati  perfettamente scompigliati e quegli occhi che sembravano penetrarti

nel profondo.

Rimasi a guardarlo finchè non si congedò e mi disse di incontrarlo dopo nel suo ufficio.
 
 
 

Mi trovavo a gironzolare nel suo ufficio mentre aspettavo il risultato della Tac.

Ovunque c'erano regali e piccoli oggetti realizzati dai bambini. Doveva essere davvero una persona speciale.
 
Continuai ad osservare l'ufficio quando passai davanti di fronte ad uno specchio appeso al muro.


Ero orribile!

I capelli raccolti in malo modo in una coda e sembravo una specie di cadavere.

Li sciolsi immediatamente cercando di pettinarli con le dita e passai velocemente un filo di gloss sulle labbra quando

sentii la voce del dottor Cullen avvicinarsi.

 
Corsi velocemente verso la poltrona di fronte alla sua scrivania.

Mi sedetti giusto in tempo per vederlo entrare in tutto il suo splendore.

< Allora Isabella,la sua Tac è a posto> disse sedendosi di fronte a me.

< Uh...allora sto bene?!>

< Come nuova >

Vidi dietro di lui una cornice contenente una foto di una ragazza molto “particolare”
 
< A proposito di nuovo … è piuttosto moderna quella ragazza> dissi vedendo una  ragazza dai capelli sparati con vari tipi

di colori sulla testa.

< Quale ragazza?!>

< La sua ragazza> dissi indicandola

< Oh … no … lei non è la mia ragazza … è mia sorella … Si possiamo definirla moderna! L’ultima volta che l’ho vista aveva

uno spuntone nel mento> disse ridendo

< Ah però!>
 

Mentre lo guardavo sentii una voce fin troppo conosciuta provenire dal corridoio.

Alice che,terrorizzata all’idea di me in ospedale,continuava a chiedere a tutti come fosse possibile che il cassonetto si

sia mosso.

L’infermiera le indicò l’ufficio ed entrò correndo verso di me.

< O mio dio!! O mio diooo sei viva!!!  Come sono felice!!! L’infermiera ha trovato il mio numero nella tua agenda e….>

Si fermò guardando Edward e poi si voltò verso di me.

< è lui il tizio che ti ha salvata?!>

< Salve…beh non lo chiamerei un vero e proprio salvataggio…mi sono trovato nel posto giusto al momento giusto > disse

ad Alice che si era accomodata sulla poltrona accanto alla mia e lo guardava assorta.

< Si sente bene?!> le chiese Edward

Alice sembrò risvegliarsi.

< Una favola … Alice Brandon piacere di conoscerla> gli strinse la mano sorridendo.

< Io sono Edward Cullen…prego si sieda > rispose Edward non riuscendo a trattenere le risate.

< Dunque…lei lavora molto … farà tardi…diciamo…stasera?!> gli chiese

< mmm…no,non sono di turno>

< Bene…perché io e Bella volevamo
andare al Golden Gate Park. Danno vecchi film…le andrebbe di venire?!>

< Alice vuoi lasciarlo in pace?!> le dissi bisbigliando

< Non vuole che venga?!> mi chiese con gli occhi da cucciolo

< No no…certo che vuole…allora?!> rispose Alice tenendomi per un braccio

< Certo!! Allora…a stasera> disse lui sorridendoci

< A stasera. Puntuale mi raccomando!> gridò con la sua vocina squillante Alice mentre uscivamo dall’ufficio.
 


Avrei voluto uccidere Alice ma tutto sommato ero felice di rivederlo e non vedevo l’ora!
 
 
 
Continua….
 
 
  

  
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