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Autore: Shade Owl    06/12/2011    1 recensioni
Xander, Alis e Jo sono i classici emarginati sociali delle superiori, in una scuola nel Montana, e chiunque sia disposto a dar loro confidenza viene ben presto degradato ai più infimi livelli, come accade a Nadine, loro amica.
L'arrivo di uno strano ragazzo, tuttavia, sembra preannunciare qualcosa di sconvolgente, nelle loro vite...
Genere: Avventura, Dark, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sangue di demone'
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Aggiungo una colonna sonora al capitolo: Wish I Had An Angel, dei Nightwish. Buona lettura!
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Timmi e Kyle aumentarono progressivamente l’andatura finché non cominciarono a correre e, non appena furono abbastanza vicini, saltarono in avanti.
I due si avvinghiarono in una mortale stretta, ancora a mezz’aria, mordendo, graffiando, lacerando; le loro code si attorcigliarono, le zampe inferiori scalciarono, quelle superiori cercarono di bloccare e ferire l’avversario, i denti affondarono nella carne nemica.
Caddero a terra con una forza che scheggiò l’ossidiana sotto di loro, poi Kyle colpì il fratello allo stomaco e lo lanciò contro una colonna che si spaccò all’impatto, riempiendosi di crepe. Lui si alzò, ed altrettanto fece il Divoratore di Anime, pronto a ricominciare.
Fortunatamente, Timmi fece più in fretta e colpì il nemico con un diretto al mento da staccare la testa, che lo proiettò contro un’altra colonna, la quale cedette completamente. Kyle, comunque, si rialzò di nuovo e spiccò un balzo verso il fratello, che schivò di lato. Le corna dell’altro sfondarono definitivamente la colonna rotta, mentre il proprietario si voltava con uno scatto repentino e lo colpiva al muso con un poderoso colpo di coda.
La biforcazione ossea lo ferì leggermente ad una guancia, mentre cadeva a terra e sbatteva la testa contro una colonna. Un istante dopo Kyle gli fu sopra, e lui lo colpì con un manrovescio, togliendoselo di dosso.
Raccolse una grossa sezione di colonna che era crollata con entrambe le mani e la sbatté il più forte possibile contro il fratello, disintegrandola ma spedendolo violentemente via.
Kyle atterrò sul pavimento, rotolando e rompendo ulteriormente le mattonelle, mentre le schegge gli perforavano la pelle. Quando si rialzò gocciolava sangue.
Corse in avanti e fu da lui in due falcate, caricandolo a testa bassa. Con un salto riuscì miracolosamente ad evitare le corna, passandogli sopra e, mentre atterrava, gli agguantò la coda, strattonandolo indietro.
Era pesante, ma fu comunque in grado di sbatterlo contro un’altra colonna, rompendola come già era successo prima e scaraventandolo via. Kyle non sembrò comunque risentirne e, con un agile scatto, fu di nuovo in piedi, caricandolo ancora.
Stavolta provò a schivare di lato, ma fu la mossa sbagliata: proprio all’ultimo secondo, Kyle lo afferrò per una zampa, ripagandolo con la stessa moneta.
Lo sbatté di schiena contro un’altra colonna, frantumandola, ma non lo lasciò andare e, dopo aver fatto un giro quasi completo, lo lanciò lontano. Urtò l’ennesimo pilastro con la schiena, scheggiandolo e facendo crollare frammenti di soffitto.
Si tirò su in fretta e si lanciò a testa bassa contro l’avversario, prendendolo in pieno petto e facendogli soffiare fuori dai polmoni tutta l’aria che aveva in corpo. Scivolò per un po’ sull’ossidiana, mentre Timmi si rimetteva in piedi ansimando e lo guardava: era ferito alla schiena, alle spalle e alle braccia, ed aveva qualche lacerazione anche alle gambe.
Lui, probabilmente, era in una condizione simile, ma l’adrenalina e la furia lo rendevano insensibile al dolore.
Kyle, intanto, lanciò un ruggito feroce e si lanciò di nuovo contro di lui, tirando indietro un braccio per colpirlo con un pugno. Timmi fece altrettanto, ma l’altro si abbassò, schivandolo, per poi prenderlo in pieno al viso.
A causa del colpo fu letteralmente scaraventato verso la propria destra, abbattendo una colonna, poi Kyle gli fu di nuovo sopra, ruggendo e cercando di morderlo al collo. Timmi lo afferrò per le corna, cercando di spingerlo via, e rimasero così per qualche tempo, in una lotta stremante. Alla fine, serrò meglio il pugno destro sul corno che stringeva e tirò indietro l’altra mano, mentre una fiamma lucente ed arancione gliel’avvolgeva.
Era ora di provare l’effetto del nuovo potere.
Colpì Kyle alla guancia con tutta la forza che possedeva, mollando l’altro corno non appena sentì la carne sotto le nocche.
Ne seguì un’esplosione incredibile, che abbatté diverse colonne lì attorno e spazzava via suo fratello, mentre lui restava completamente illeso. Si rialzò subito, con Kyle che continuava a volare via, abbattendo quasi un’intera fila di colonne al proprio passaggio finché non cadde a terra, spaccando di nuovo il pavimento. Si rialzò con lentezza, uno dei due corni spezzati.
A quel punto, Timmi puntò il braccio destro ed aprì Risucchio, con l’intenzione di assorbirlo al suo interno.
Sfortunatamente l’altro non si lasciò sorprendere, e piantò gli artigli nel pavimento, al quale riuscì a rimanere ancorato così saldamente che il vortice non lo smosse per niente. Dopodiché alzò la propria mano sinistra, piantandosi meglio con la destra e le zampe inferiori nell’ossidiana.
- So giocare anch’io…- lo sentì ringhiare, mentre il palmo veniva avvolto da un’inquietante luce azzurro verdastro.
Dalla sua mano partì una fiamma che ricordava molto Riflusso, e che non venne attratta da Risucchio. Vedendo ciò, Timmi comprese cosa potesse fare realmente suo fratello.
Assorbiva la magia e gli incantesimi, mentre lui invece solo materia ed energia fisica, come il fuoco e la pietra. Questo significava che non poteva bloccare quel colpo.
Cercò di schivarlo, ma per l’eccessiva esitazione non ebbe molto successo, e venne preso in pieno petto, dove gli si aprì una ferita simile ad una bruciatura. Fu violentemente spinto indietro, abbattendo con la schiena non meno di cinque colonne, ma fermò ben presto la corsa affondando gli artigli nel pavimento, dopo una breve strisciata nell’ossidiana.
Ignorando il dolore alzò gli occhi, ringhiando ferocemente al fratello, che fece altrettanto.
 
Timmi saltò su una colonna e, aggrappandosi con gli artigli e con la magia, cominciò ad avvicinarsi a Kyle balzando da un pilastro all’alto mentre lui, invece, si accontentava di fare altrettanto sul muro lì accanto. Quando Timmi fu sulla colonna più vicina alla parete e Kyle esattamente di fronte a lui, spiccarono un salto feroce e letale l’uno verso l’altro, ma si contorsero entrambi a mezz’aria, evitandosi senza ferirsi o toccarsi.
Cercarono inutilmente di colpirsi con il poco contenuto dei vortici di rigetto sulle mani sinistre, ma anche quelli mancarono i bersagli e finirono contro le pareti ai lati della stanza, devastandola ancora di più.
Timmi atterrò contro il muro, a testa in giù, e contorse il collo per non perdere di vista Kyle che, invece, si abbarbicò alla colonna, avvolgendoci attorno persino la coda e voltandosi a guardare il fratello, ringhiando.
Saltarono di nuovo, e stavolta Timmi riuscì ad abbracciarlo in volo, spingendolo di nuovo contro la colonna, che cedette sotto il loro peso. Rotolarono un po’ sul pavimento, e Kyle riuscì a staccarsi Timmi di dosso.
Cercò di rialzarsi, ma prima di poterlo fare l’altro fu sopra di lui e, dopo aver avvolto la mano destra nell’oscura fiamma di morte che possedeva, lo trafisse sulla schiena.
 
***
 
Nadine lasciò andare Xander accanto alla ringhiera tubolare della piattaforma metallica, sudata fradicia per lo sforzo ed il calore che c’era all’interno della Fornace (aumentato negli ultimi metri) e si avvicinò a quelle che sembravano due enormi, gigantesche stufe metalliche.
Erano persino più grandi di due elefanti africani messi insieme, così roventi che avvicinarsi era quasi impossibile. Al loro interno, un fuoco feroce bruciava con tutta la forza che poteva, alzando immensamente la temperatura.
Erano come degli enormi forni di alimentazione, che bruciando costantemente fornivano energia sottoforma di calore alla Fornace.
Le fiamme non sembravano essere alimentate da alcun combustibile, quasi fossero autonome, ma probabilmente, rifletté lei, dipendeva tutto dalla magia di quel luogo. Forse Xander avrebbe potuto spiegarle in che modo tutto questo era possibile, ma ora era svenuto, e lei non aveva il tempo di preoccuparsene.
Si guardò attorno e, circa una decina di metri più in là, riconobbe due enormi tubazioni che scendevano dalla parete metallica, grandi poco meno delle stufe. Erano rivolte verso l’immensa struttura cilindrica al centro: sicuramente, quelli erano gli sfiatatoi che gettavano aria fredda per raffreddare tutto.
Fece correre lo sguardo un po’ oltre, e ne vide molti altri circondare la grande struttura. Appena oltre le grate più visibili, le sembrava di intravedere qualcosa di molto grande, che vorticava pigramente, immerso in una chiara luce color menta, ma non sembrava essere una ventola. Attorno ai bordi dei tubi c’erano numerosi ghiaccioli penzolanti.
Ancora, c’entrava sicuramente la magia e quindi, cercando di non chiedersi come potessero raffreddare da sole l’intera struttura della Fornace, cominciò a cercare qualcosa che le permettesse di raggiungerle e di ostruirle.
Appoggiati accanto alle stufe c’erano alcuni attrezzi, tra cui un lungo piede di porco, perfettamente inutile per lei. Poi, il niente. Sbuffando, pensò di scendere e di cercare qualcosa da usare.
Tuttavia, prima di poter mettere in pratica quest’idea, la piattaforma fu scossa da un tonfo alle sue spalle, e lei si voltò di scatto: un lupo marrone scuro, alto qualcosa come un paio di metri la guardava fissa col suo sguardo arancione, ben eretto sulle due zampe, le labbra contratte in un ringhio folle, i peli del collo irti come aghi, i muscoli tesi fino allo spasimo.
Il lupo lanciò un latrato, poi fece qualche passo verso di lei, ringhiando.
Nadine indietreggiò, atterrita.
 
Riuscì ad evitare il grosso mostro solo balzando immediatamente di lato, mentre lui si schiantava contro la ringhiera metallica, che si ammaccò. Quello si tirò su ruggendo ed agitandosi, poi si voltò verso di lei e la colpì con un braccio grosso come una mazza.
Nadine cadde a terra ma prese la pistola, tolse la sicura e fece fuoco quanto meglio le riuscì contro il lupo.
L’altro, pur venendo colpito, non parve sentire minimamente l’attacco, e la disarmò con un altro manrovescio. La pistola rimbalzò oltre l’orlo della piattaforma, cadendo nel vuoto, e lui si chinò sulla ragazza, ringhiando. Nadine cercò a tentoni qualsiasi cosa che potesse aiutarla, cercando disperatamente di bloccare la creatura con le gambe, ed afferrò un corpo metallico lungo e duro: il piede di porco.
Colpì forte il capo della bestia, che guaì ed indietreggiò di un passo.
Si rialzò in piedi e la colpì di nuovo sul capo una, due, tre volte, ma prima che potesse calare la sbarra di ferro un’altra volta, il lupo alzò una mano ed afferrò al volo la sua arma, strappandogliene il possesso e gettandola via.
Ora furente, si rialzò e la colpì con forza, mandandola verso il lato della scaletta. L’inerzia fu tale che scivolò oltre il bordo della piattaforma, al quale si aggrappò con la punta delle dita.
 
Il mostro cominciò ad avanzare verso di lei, ma Nadine oscillò una volta e si lanciò in direzione di un tubo dal diametro di almeno un metro che correva sotto la piattaforma, atterrandoci sopra non senza una qualche incertezza.
Di nuovo, il lupo fu sopra di lei, e cominciò a colpire il pavimento nel tentativo di raggiungerla; quello gemette tremendamente, e si piegò per la violenza dei pugni come se fosse fatto di latta e non di ferro.
Non avrebbe retto in eterno.
Nadine si guardò attorno e vide che, alla sua sinistra, il tubo tornava verso l’alto, proprio alle spalle del lupo; non perse tempo e cominciò ad arrampicarsi, portandosi ben presto al di sopra del mostro, che non si accorse di lei. Con un balzo fu di nuovo sopra la piattaforma, vicino a dov’era caduto il piede di porco, ma prima che potesse afferrarlo il mostro si voltò, più in fretta di quanto potesse immaginare, e per poco non la colpì con gli artigli.
Nadine si gettò a terra per evitarlo, e lui si erse in tutta la sua statura, ringhiando; il lupo mise un piede sulla sbarra di metallo, bloccandola a terra.
Nadine indietreggiò, impotente…
Una sfera infuocata grossa quanto una palla da bowling provocò un’esplosione che portò via la testa al lupo, che cadde indietro, privo di vita.
 
La ragazza rilasciò il fiato che aveva involontariamente trattenuto, voltandosi a guardare Xander che si rialzava, tenendosi la testa. Si era scordata di lui, presa com’era dalla lotta… e per fortuna se n’era scordato anche il lupo.
- Potevi anche farmi rinsavire in un altro modo.- protestò lui.
Nadine fece un verso sarcastico.
- Senti, abbiamo cose più importanti da fare. Cerca qualcosa per bloccare le prese d’aria laggiù.-
- Cercare?- ripeté lui - Io sono un mago, scema! Le blocco io, tu pensa agli ingranaggi, magari!-
Lei annuì e, preso il piede di porco, corse via, giù per la scaletta.
Ancora irritato per i metodi adottati da Nadine su di lui, il ragazzo creò una piattaforma con cui si librò in volo e raggiunse le prese d’aria, riflettendo: doveva usare qualcosa che le ostruisse completamente, e che non avrebbe fatto passare nemmeno uno spiffero d’aria… la cosa migliore sarebbe stata della resina, o magari della colla. Il problema, tuttavia, era che di quei dannati condotti ce n’erano decine. Gli serviva qualcosa che…
Un attimo… i liquidi di produzione!
Se fosse riuscito a trovare quelli infiammabili, allora forse avrebbe potuto utilizzarli per fare esplodere le condutture.
Ora avrebbe solo dovuto trovare un modo per danneggiarli tutti insieme.
Si passò una mano tra i capelli, riflettendo: cosa avrebbe potuto usare? Un recipiente a forma di anello, grande abbastanza da circondare tutta la struttura (come un tubo gigante, magari), sarebbe stato perfetto. Tuttavia, non era certo di poter creare cose di simili dimensioni, non al livello in cui si trovava in quel momento.
Fu a quel punto che ricordò la Neso Mahar.
Per tutto il viaggio l’aveva tenuta in tasca, dimenticandosene tranquillamente. Se fosse riuscito a manipolarla…
Trasse il globo scintillante fuori dai jeans ormai distrutti, tenendolo tra le mani.
- Okay…- disse esitante - Ehm… allora, vediamo…-
Lentamente, cominciò ad allontanare le mani, mentre la Neso Mahar rimaneva sospesa davanti a lui, ondeggiando pigramente. Cominciò a dirigere la magia, usandola per darle una forma diversa,  spostandola proprio sopra i tubi e facendo in modo che li usasse come punti d’appoggio per non cadere.
Un enorme anello cominciò a formarsi attorno alla struttura centrale (che adesso era certo di poter chiamare “Camera di Creazione”), allungandosi sempre di più. Xander sentì qualche goccia di sudore corrergli lungo la fronte, ma la ignorò, procedendo col proprio lavoro.
Nel giro di dieci minuti, la Neso Mahar fu pronta e adesso, incastrato sopra le condutture poste più in alto, c’era un gigantesco anello tubolare semitrasparente, pronto per essere riempito. Mancava solo un punto dove versare i liquidi infiammabili, ma se ne sarebbe occupato dopo averli trovati.
Senza esitare, voltò la pedana e si diresse nel luogo in cui sapeva di poter trovare i liquidi di produzione, spedando che ce ne fossero abbastanza.
 
***
 
Timmi si sentì d’improvviso molto molle e debole. Le sue forze stavano rapidamente scemando, risucchiate dall’oscura magia del suo avversario. Di tutte le altre ferite che aveva subito fino a quel momento, quella era decisamente la più grave e mortale.
Non può finire così…
Con uno sforzo che persino per un demone sarebbe stato giudicato enorme, raccolse l’energia rimasta in Riflusso e colpì Kyle con un pugno che gli fece abbattere ancora un’altra colonna. Appena fu libero cercò di tirarsi in piedi, reggendosi a fatica sulle gambe molli.
Il fratello, per contro, si rialzò immediatamente e gli si avventò contro, ruggendo feroce. Non avrebbe retto l’assalto, così fece l’unica cosa intelligente: si abbassò facendo una piroetta, tornando ad essere umano, impugnò saldamente la Fiaccola con entrambe le mani e la puntò alle proprie spalle, trafiggendo Kyle all’altezza della milza.

Ringrazio come sempre i miei lettori Ely79, LullabyMylla, Niki 96, Crisan, Lalayth e Fatelfay. Tenete duro, manca poco (la storia ha 24 capitoli più epilogo, quindi...).

   
 
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