Il 3 giugno facemmo uscire “Monster” intera e,dopo un'ora sola, ricevemmo tantissimi complimenti.
Qualche giorno dopo ero ancora a Los Angeles per la laurea di Dakotah. Intanto, niente notizie dall'allegra famigliola Farro.
Il 25 del mese iniziammo le prove: ormai avevamo finito il video di Monster, era venuto una meraviglia, ma non sapevamo ancora quando sarebbe uscito. Era strano non avere al mio fianco Zac e Josh dietro alle telecamere, ma dovevo ancora abituarmi alla nuova vita. Durante una pausa andai a vedere se avevo messaggi quando iniziò a girarmi la testa.
-Jeremy, vieni qua un attimo?- volevo che mi aiutasse.
-Hay, eccomi!-.
-Non mi sento bene, non riesco a continuare, scusami-. Mi aggrappai a lui per non cadere.
-Hey Justin, porta una sedia qua, per favore- disse, quasi urlò, Jeremy.
-Siediti- disse a me. Riuscii a malapena a sedermi con lui che mi teneva; mi sentivo uno schifo, stavo sudando e iniziavo a vedere tutto bianco.
-Jeremy, mi sento male-.
-Vado a cercare un succo, o dello zucchero- disse Justin dando la chitarra al fratello, che intanto si era preoccupato per quello che stava succedendo.
Tornò con un succo all'albicocca, me lo diede e io iniziai a berlo lentamente.
Mi scese una lacrima, poi due, tre, tante.
-Hayley, vieni, torniamo a casa-. Jeremy mi alzò di peso e mi portò a casa, dove c'era Chad che ci aprì perché non riuscivo a prendere le chiavi dalla borsa.
-Hayley, amore, sembri un fantasma, vieni qua- mi fece.
Entrammo tutti e tre; prima mi portarono a letto, poi Chad e Jeremy andarono in salotto. Mezz'ora dopo tornarono da me per sentire come stavo.
-Hayley, stai a letto per un po' di giorni, alzati solo quando te lo senti, va bene?-.
-Okkei capo- risposi con una voce strana.
-Amore, ascolta Jeremy: riposati-. Dopo non sentii più niente perché mi addormentai.
Mi svegliai perché sudavo.
-Chad!- urlai, per quanto potevo.
-Hey amore, sono qua!- era seduto accanto a me -Ma scotti!-.
Ecco, mancava solo la febbre: avrei dovuto essere in tour dodici giorni dopo, dannazione. Ricominciai a piangere; piangevo tanto in questo periodo.
Una decina di giorni dopo stavo un po' meglio ed ero all'aeroporto pronta ad imbarcarmi. Chad era con me, mi stava sempre accanto quando poteva.
-Amore, sei sicura di voler partire?-.
-Hey, tranquillo: fra due o tre giorni mi sarà passato tutto, poi avrò con me Jeremy, che mi proteggerà-.
-Va bene, allora- mi baciò. Fu in quel momento che lo vidi, là, brillante tra centinaia di sconosciuti: era Josh, forse aveva preso sul serio l'idea di noi due di nuovo insieme. Non dissi nulla a Chad per non farlo preoccupare ed arrabbiare. Il mio ex ragazzo e chitarrista non sapeva che stavo male, ma sapeva dov'ero e stava venendo verso di me.
-Amore, ci sentiamo al più presto, va bene? Ora vai pure dai tuoi amici, ti amo- lo baciai. Non volevo che vedesse Josh.
-Certo, stammi bene piccola, ti amo-.
Cercai di fare l'indifferente e di sbrigarmi: Josh era sempre più vicino, stava correndo ormai. Commisi l'errore di voltarmi a guardarlo e notai che si bloccò di scatto, sembrava che mi stesse aspettando. Mi rigirai e salii sull'aereo, anche se per un attimo avevo pensato di scappare con lui, ma sapevo che non potevo e non dovevo: ormai era iniziata una nuova era per i Paramore; era una nuova prova per me e dovevo resistere; inoltre amavo Chad, dovevo amare solo lui. Presto avrei dimenticato Josh.
Mi imbarcai, finalmente, e andai al mio posto; mi addormentai subito prima del decollo.