««Oh.. Ora capisco.»
«Scusami, è che..  per un attimo mi è sembrato gli somigliassi»
Per qualche istante, nessuno parlò più.
«Senti, Elenie» disse infine Alex per rompere il silenzio «Io vado a mettere giù lo zaino, ci vediamo in mensa tra dieci minuti?»
Lei stava per rispondere, ma Francis la zittì prima ancora che iniziasse.
«Oggi lei mangia con me.»
«Senti, Francis,» fece allora lei, infastidita, «capisco che ora sono la tua ragazza ma non puoi impedirmi di uscire anche con gli amici. Piuttosto mangiamo tutti insieme: io, te, Alex e Aedan»
Lui sembrò pensarci su un attimo
«Ma sì, non è una cattiva idea. Aedan, a te va di restare?»
«Beh, suppongo di avere ancora un po’ di tempo libero, quindi va bene.»
Così si trovarono tutti alla mensa e sedettero allo stesso tavolo.
«Senti, Elenie..» la chiamò Aedan  mentre Francis discuteva con Alex sull’esistenza delle creature nei disegni di quest’ultimo «A te piace davvero Francis? O hai fatto con lui qualche sorta di patto?»
«Uhm.. perché questa domanda?»
«Perché conosco bene Francis. A lui piacciono le belle ragazze e tu sei una bella ragazza, ma non mi sembra il tuo tipo.»
Qualcosa mi dice che avevo in mente la stessa cosa, pensò lei, ma prima che potesse dirlo le venne nuovamente quel fortissimo mal di testa. Sentì Alex chiamarla per nome poco prima che venisse afferrata da Aedan.
E lì, ancora, al suo posto vide l’uomo dai capelli con riflessi blu.
Riuscì debolmente a trascinarsi verso la propria camera e crollò sul letto.

La prima cosa che percepì fu di essere in movimento, era quasi come se qualcuno la stesse cullando.
Sentì un buon profumo, come di limone, e una lieve melodia canticchiata a bassa voce.
Rimase così per un po’, stranamente rilassata, ed infine aprì gli occhi.
«Finalmente ti sei svegliata, piccoletta.» sentì una voce familiare esclamare.
Guardò il ragazzo in volto
«Ma tu.. William?»
«No, è mio fratello. Io sono Drew.» fece una piccola pausa «Come ti senti?»
«Bene, credo..» rispose, ma poi si corresse: «Mi gira un po’ la testa, però»
«Questo è normalissimo, dato che hai cambiato fisicamente dimensione per la prima volta.»
«Cambiato dimensione, dici? Ma è impossibile!»
«Il mondo che frequenti non è questo, sei in un mondo simile ma non identico al tuo. Non su Mersael ma su Terbal.»
Mersael? Terbal? Un mondo diverso? Ma che diamine…?!
«Non capisco.»
«Senti, piccoletta, è una cosa semplice.» replicò in tono un po’ scocciato «Ti ho portata in un altro mondo. Un mondo che non è quello a cui sei abituata, un mondo in cui la magia non è stata dimenticata (al contrario di ciò che è successo su Mersael), tutto qui.»
«Ma.. Oh, andiamo, è irreale!»
«Forse per quelli del tuo mondo, piccoletta.»
In quel momento Elenie sentì un’altra persona richiamare la loro attenzione.
« Finalmente siete arrivati, mi stavo preoccupando! Drew, come mai ci hai messo così tanto?»
«Sai, fratello,» ribatté lui «Esiste una cosa chiamata “limitazione del viaggio tra dimensioni” per colpa della quale sono dovuto andare fino al Confine prima di poterla andare a prendere. Inoltre sono stato attaccato da un gruppetto di Noreil mentre era priva di sensi e ho dovuto proteggere sia me che lei.»
Detto questo, passò al fratello la ragazza.
«Ho anche rimediato un gran bel mal di testa per questa ragazzina, spero ne sia valsa la pena. Ah, giusto, la prossima volta che mi viene in mente di chiederti se ti serve qualcosa, ricordami di non farlo.» concluse, allontanandosi
Si fermò, però, non molti passi dopo: si sentì vibrare il suono di un corno e per la strada passò un elfo di corsa, gridando «Noreil! Noreil al lato nord della città! Soldati, alle armi!»
«Ci mancavano solo loro!» Esclamò Drew, iniziando a correre velocemente verso la direzione indicata
William guardò Elenie dritto negli occhi
«Vai dal fabbro lì in fondo, è un mio amico, e aspettami. Digli che ti mando io, torno subi-»
Un esplosione dietro l’elfo li fece voltare e lui sguainò la spada, pronto per difendere la ragazza.
«William! Da quanto tempo…» una voce calda e seducente emerse dalla nuvola di fumo che si era creata ad un lato della strada.
Entrambi lo squadrarono.
Capelli neri, un ciuffo rosso sangue, la carnagione chiarissima, si avvicinava lentamente.
«Rufio…» sussurrò l’elfo con stupore
Di colpo sparì dalla loro vista, per tornare visibile poco dopo, alle spalle di Elenie.
La ragazza sentì qualcosa di freddo e tagliente all’altezza della gola e un liquido caldo scendere verso il petto.
S’irrigidì quando si accorse che il ragazzo le aveva puntato un pugnale addosso.
La spada cadde dalla mano di William che, a metà tra il sorpreso e lo spaventato, guardò nella loro direzione.
«Buongiorno, bellezza» disse, sfiorandole una guancia con le labbra.
«Non osare farle del male!» sibilò William, visibilmente irritato.
«Sai, Will, stavo giusto pensando di portarla da una certa persona..»
«Ti verrò a cercare se proverai anche solo a ferirla di nuovo.»
«Non mi farebbe né caldo né freddo»
«Ti farebbe che moriresti!»
«Beh, Will, ne parleremo un’altra volta: sono di fretta.»
Rufio pronunciò un incantesimo in modo da diventare invisibile e colpì l’elfo alla testa facendogli perdere i sensi.
Addormentò la ragazza, la prese in braccio ed andò via indisturbato.