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Autore: Marzi Jaymes    09/12/2011    1 recensioni
"Per sempre?" Sussurro..
"No, fino a quando ci sarà posto per me nel tuo cuore."
"Ci sarà sempre."
"Ok, allora per sempre.". Sorrido
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Hi, dude, i love u. Terzo capitolo. Grazie a tutti nuovamente per tutti gli mp, messaggi di posta eccetera eccetera e a tutti quelli che mi leggono senza recensire, vi amo lo stesso... :3 beh detto ciò, godetevi questo nuovo capitolo, e non mi ammazzate/odiate troppo x)

                                                 Image and video hosting by TinyPic



       

Pov Robert

'Voglio il tuo culo e le tue belle parole fuori di qui, ora'.

Queste sono state piu' o meno le sue ultime parole di cinque minuti fa'. Cosa posso averle mai fatto per farmi cacciare via da casa sua (e dalla sua vita, a quanto pare) in quel modo?
 La rabbia in me continua a crescere, credo di sentire il sangue pulsare velocemente alla testa e quasi d'impulso do' un pugno al muretto di Kristen..
 Ahi..
 
Il chiodo fuoriuscente sfrega la mia mano e il sangue inizia a uscire.
"Merda!" commento ad alta voce.
"Kristen, apri questa cazzo di porta, ti prego. Kristennn!"
"Vai via.. non ti apro, VAI VIA!"..Urla disperata.

I
nizio a camminare velocemente tra la quasi-solita nebbia di Londra, corro, quasi volessi fuggire. Ma da cosa scappo? Da chi? Da lei? Da noi? O dal fatto che non sono pronto per ottenere una nuova delusione? Di nuovo.? Non sono mai stato fortunato con l'amore, e forse dopo tutto quello che mi è successo, beh ho corso troppo con lei. Infondo è solo una ragazzina, la ragazzina che ho aiutato su questo stesso marciapiede che sto percorrendo, e che mi ha fatto scattare dentro un qualcosa, quel qualcosa che non ho mai provato.
Prendo il telefono e digito il numero di Tom, che risponde quasi subito.
"Tom, dove sei?" chiedo.
"A lavoro, Rob. Di cosa hai bisogno?"
"Ho lasciato le chiavi a casa, tranquillo mi arrangio, ci vediamo stasera".
"Ok, ciao".
Merda. Avevo lasciato le chiavi a casa quasi di proposito, pensando, stupidamente, che non mi servissero, dato che stasera avrei dovuto dormire a casa di Kristen, di nuovo. Purtroppo per me non avrei mai immaginato  che stamattina avessi scoperto il suo lato buio. Strano, però devo dire che lei è carina anche quando è arrabbiata e beh, non è da tutti. Continuo a camminare. Camminare mi fa bene, e poi adoro la nebbia... è come se in quel momento, sotto quella coltre biancastra si nascondesse un'altra città, come se Londra in quel momento nascondesse dei segreti, e io amo scoprire i segreti. Non sò da quanto tempo cammino, nè dove vado, nè cosa farò. Sono le 11.20 del mattino e la mia voglia di vivere questa giornata è pari a zero. Le immagini della mia "vecchia" vita mi passano avanti agli occhi con una velocità assurda, come se volessero darmi un avvertimento. Ricorda. Cerca di non sbagliare piu'.
"Cos'ho che non va? Perchè continuo a sbagliare,e soprattutto dove sbaglio?" commento a voce piu' o meno alta.
Di risposte non ne ho, e chissà se ne avrò mai. L'unica cosa che riesco a vedere avanti a me è la strada, e un sacco di grandissimi punti interrogativi che formano tutta la mia vita e la mia ombra.
 Decido di tornare a casa, il tempo di andare in giro con questo freddo è decisamente finito e non vorrei proprio ammalarmi oggi.  Inizio a percorrere la  strada di casa con le cuffie nelle orecchie.
'Should I give up, or should i keep chasing pavement. Even if it lead nowhere or would it be a waste?'  'Dovrei arrendermi o dovrei solamente continuare ad andare avanti? Anche se questo non mi porterà da nessuna parte o potrebbe essere un'opportunità sprecata?' . Già. Cosa devo fare ora? La rabbia in me è tanta.. Troppa. Avrei voglia di spaccare tutto, o almeno non essere in me stesso per un pò di tempo, sparire per un pò. Qualcosa distrae il mio malinconico pensiero: Il telefono inizia a vibrare all'interno della mia tasca, lo prendo. E' Lizzy. Lizzy è mia sorella e con lei vado molto d'accordo, ogni cosa che mi succede o che succede a lei ce la 'scambiamo', di solito per telefono. Lei è a LA e sta studiando all'università, quest'anno finalmente discute la laurea. Non ci sentiamo da un po' e devo dire che ora quello che mi farebbe davvero bene sarebbe l'abbraccio di mia sorella.
"Lizzy! Che bello sentirti..". Dico con voce triste.
"Fratellone! Si sente che hai qualcosa che non va', dopo me la racconti, ti ho chiamato per farti una proposta.."
"Spara.."
"Bhe, mi hanno dato 15 giorni di ferie e visto che è da tanto che non ci vediamo, e sento che sei un po giu di morale, che ne dici di venire a passare qualche giorno qui? Se sei fuori, appena torni a casa apri la posta, dovrebbe essere arrivato il tuo biglietto aereo. Il tuo parte domani alle 11.45, quindi per ora di pranzo dovresti essere qui"
Non ci penso neanche su. Tutto quello di cui ho bisogno in questi giorni è una fottuta vacanza, lontano da Londra, lontano da lei, lontano da tutti e da tutto.
"Ok, Lizzy. Non sai che grande favore mi stai facendo.."
"Cos'hai Rob?! Avanti, parla"
"Te ne parlo domani...C'è...c'è una ragazza che mi piace..e le cose non stanno andando molto bene, ma domani ti spiego tutto. Ho la batteria scarica, spengo."
"Salutami Tom. Ti aspetto domani in aeroporto. Ti voglio bene."
"Te ne voglio anch'io Liz"....
Sono avanti casa, la cassetta della posta è piena. I messaggi sono tutti per Tom, come al solito. Io di amici ne ho pochi e niente. Non si direbbe, ma sono un ragazzo davvero timido, faccio amicizia con molta difficoltà, tranne se una persona non mi attrae/ispira fiducia massima al primo incontro, come lei.
Mi chiedo, Perchè tutto mi ricorda lei? Il profumo dell'aria, casa mia, il mio carattere. Praticamente tutto mi riporta a lei. Sto scappando, senza ricordare che scappando non si risolve niente, e che i problemi non si affrontano se non si alza il culo e si va a risolverli. E io non sto cercando nessun modo per risolvere il mio problema. Ma come si fa ad andare incontro ad una persona che verso di te non muove neanche un passo? Come si fa a raggiungere un treno che viaggia esattamente verso l'altra direzione? Sto sbagliando, lo sò. Però penso che di 'viaggi' non è mai morto nessuno. Risolverò tutto dopo, lo sto promettendo a me stesso.
Entro in casa e vado direttamente in camera. Inizio a svuotare il mio armadio e preparo i bagagli. Non ho molti vestiti, e contando che di solito io e Tom ce li scambiamo, ne ho davvero pochi personali.
 Meglio di niente.
"Robert, sei a casa?"
"Tom, sono qui..vieni che devo dirti una cosa...". Mi raggiunge.
"Cosa ci fai qui, non dovresti essere da....Kr.."
"Si" Taglio corto. "Si è arrabbiata con me e mi ha spedito fuori casa a calci in culo. Prima che tu me lo chieda, no, non ho proprio idea di cosa possa aver fatto sinceramente, dato che abbiamo passato una bellissima serata insieme e al risveglio ha trovato vuoto di fianco a sè."
"Coooomunque, devi dirmi qualcosa? Cosa sono quei bagagli? Non avrai mica intenzione di lasciarmi solo in casa TUA?". Ride.
"Parto per LA,vado a trovare Liz una quindicina di giorni. Ho bisogno di staccare un pò..e sto scappando da lei o noi, è uguale. Insomma, hai capito."
"Non ser..."
"Non serve scappare, lo sò. E' da idioti.."
"E perchè lo fai? Perchè non affronti le cose"
"Perchè non voglio soffrire. Non di nuovo. Non per una persona che conosco da 24 ore appena, che mi ha cacciato fuori di casa la NOSTRA PRIMA MATTINA dopo la nostra PRIMA NOTTE insieme. Capisci?"
"Si, capisco."
"Io vado a riposare un pò. Non ho fame."
"Ok, ti lascio...Buon riposo". Abbozza un sorriso.
"....Tom.."
"Sì?"
"Hai mai sentito qualcosa per una persona solo guardandola negli occhi, insomma, avuto l'impressione di conoscerla da sempre?"
"No, Rob, però credo che non dev'essere cosi' male"
"Non lo è..." Sorrido e mi avvio verso la mia camera.
Ho intenzione di sprofondare tra le braccia delle mie lenzuola per le prossime 12 ore, e come idea, penso che non sia tanto male

15 ore dopo. 

D
opo aver salutato Tom, preso biglietti, bagagli e me stesso, sono finalmente all'aeroporto di Londra. Sto provando gioia, e tristezza. Quante volte mi capita di provare due sentimenti completamente opposti? Tante, troppe volte. Spesso mi chiedo se è una cosa normale, essere felici e tristi, amare e odiare nello stesso tempo. Si può? Bho.
 La voce della speaker interrompe i miei pensieri cretini.
"Ultima chiamata: Volo per L.A. 10 minuti"..
Cazzo cazzo cazzo. Devo muovermi altrimenti perderò l'aereo, e non posso permettermi di restare un giorno in piu' in questa città. Corro con la mia valigia per tutto l'aeroporto cercando di sembrare il meno 'fatto' possibile. -Non che notino proprio me, con tutto questo casino.- Però è una cosa che mi hanno abituato a fare, anche se di sembrare fatto mi frega in realtà meno di zero.
Metal detector e bagagli sono Ok. L'unica cosa che mi resta da inbarcare è me stesso.
5 minuti dopo sono sull'aereo, quasi vuoto. Il mio posto è quello vicino al finestrino. Adoro guardare il mondo dall'alto, e penso che sia questo il bello degli aerei. Non il tempo, nè i bassi costi in certi periodi dell'anno.
In aereo non dormo mai, ecco perchè -puntualmente- prima di partire con l'aereo dormo 12 o 13 ore. Di solito parto sempre da solo, anzi non ricordo mai di aver fatto un viaggio in compagnia in aereo, fatta eccezione della vacanza di fine liceo con Tom e altri pochi amici stretti..o che almeno lo erano. L'unica cosa che mi accompagna in ogni viaggio, lungo o breve che sia è l'i-pod e un libro. Il mio i-pod suona Iridescent dei Linkin Park, una delle mie band preferite, e il libro che ho questa volta è LoveBook... La trama mi piace, è davvero interessante e non vedo l'ora di scoprire come va' a finire la storia. Così come non vedo l'ora di scoprire come finirà la NOSTRA storia, che non ricordo esattamente neanche quando è iniziata.
Questa volta a distrarre la mia lettura e i miei pensieri è la voce del bambino che ho affianco. Non sembra molto grande, deve avere piu o meno 6 anni. Il viso è simpatico e tondo, pieno di lentigini e un naso a patata adorabile, capelli dorati e occhi azzurri.
"Cos'è l'amore, papà?"...Sussurra dopo aver dato una sbirciata al titolo del mio libro
Già. Cos'è l'amore davvero? C'è davvero qualcuno che l'ha conosciuto e che può descriverlo?
"L'amore è... quella cosa che provi quando guardi una persona, quando il solo averla affianco ti fa stare bene e pensi che potresti fare di tutto, ovunque, per vederla sorridere..."
"Papà, è quello che provi tu quando guardi negli occhi la mamma...?
"Si, esattamente quello". Il bimbo sorride, subito dopo che il padre gli arruffa i capelli. Quell'immagine ricorda tanto me e mio padre, quando avevo piu' o meno 7 anni. Peccato che non ci sia piu', mi sarebbe piaciuto un sacco vedere ora come saremmo tutti e due.
Ora probabilmente gli avrei chiesto, papà cos'è l'amore? Cosa provi quando guardi la mamma? Quello che provo io quando guardo Kristen? E...ti senti morire ogni volta che litigate? Penso che l'amore sia anche questo. Infondo è questo che ho provato quella sera. E che provo ancora.
Aeroporto di LA. Prepararsi per l'atterraggio..
"Già?"
sussurro.
Scruto l'orologio. Sono le 12.30 e ormai sono lontano da Londra, il mio cuore inizia a battere forte, ed è quello che succede ogni volta che sto per rivedere mia sorella. Mi fa ridere, però ogni volta ripenso a quando eravamo piccoli, e io le tagliai i capelli, facendoli svolazzare per il balcone, a soli 4 anni. Mi affascinavano un sacco le parrucchiere che manovravano i capelli di mia madre, e così ho provato con mia sorella, convinti tutti e due che sarebbe uscita un'opera d'arte, come le donne di Hollywood che ci obbligavano a guardare ogni sera...Questa e' una cosa che non si dimentica.
Scendo dall'aereo, recupero il mio bagaglio e inizio a camminare... L'aeroporto di LA è meno affollato di quello Londinese. Mi sento a casa, mi è sempre piaciuta l'area che si respira qui, soprattutto di sera. Una testa bionda spunta a 100 metri dal mio naso, il faccino sorridente, quello di sempre. Mia sorella Liz inizia a correre verso di me e si butta praticamente addosso, riempiendomi di baci e carezze. Credo che le persone che ci stanno guardando ci stiano scambiando per due fidanzati che non si vedono da tipo 3 anni.
"Cazzo, Rob, se non fossi mio fratello giuro che ora saresti mio". Rido. Ride anche lei.
"Mi sei mancata, Liz". Commento con un pizzico di tristezza nella voce.
"Vieni"...Mi prende a braccetto... "e raccontami tutto".
"Due giorni fa cazzeggiando vicino la mia zona preferita di Londra, mi cade una ragazza di fronte. Aveva gli occhi chiusi, credo stesse immaginando qualcosa. E' rimasta seduta ad osservare me e la mia mano tesa verso di lei per un pò ed ha cominciato a balbettare. Kristen, si chiama Kristen. Anche Jaymes. E' una ragazza bellissima, corpo minuto e capelli piu o meno lunghi, castani. Occhi verdi e un naso piccolo. Il suo viso è molto delicato ed è molto timida. Quando mi ha preso la mano ho sentito qualcosa che mi ha spinto a chiederle di passare la mattinata con me. Di lei non so quasi nulla."
"E allora? Non è meraviglioso?"
"Si, lo è, o almeno lo è stato, fino a questa mattina. Abbiamo dormito insieme, solo dormito -sia chiaro-, quando mi sono svegliato mi ha chiamato Reese ed è venuta a parlarmi sotto casa di Kristen, e alla fine mi ha baciato, sebbene le avessi detto che non avevo piu intenzione di stare con lei, e che non volevo perderla come amica, perchè siamo cresciuti insieme. Mi sono arrabbiato e sono fuggito via, a casa. Quando sono entrato ho trovato Kristen con gli occhi gonfi e rossi, ha iniziato a darmi qualche schiaffo leggero e mi ha urlato di andare via da casa."
"E...?"
"E io l'ho fatto."...
Il suo entusiasmo di poco fa' si è trasformato in 'dolore'. Infondo è sempre stato così tra di noi. Ognuno è sempre stato lo specchio dell'altro. Mi ricordo sempre le parole di mamma, quando sono stato ricoverato e avevo paura, -non sapendo che grande cazzata di intervento dovevo subire-:
"Condividete sempre i vostri sentimenti/stati d'animo con qualcuno, perchè quando avete dolore e lo dividete con qualcuno, il vostro dolore si dimezzerà e peserà di meno, invece la felicità, condivisa con qualcuno triplica". E' vero. Ogni volta che stavo male, Liz, come pure Tom, c'era. Ero fortunato, perchè avevo persone con cui dividere il mio dolore, e persone con cui moltiplicarlo.
"A cosa pensi Rob?"
"A quanto eri,sei e sarai sempre importante per me".. Mi abbraccia e una lacrima inizia a uscire dal suo occhio, posandosi sulla mia spalla. Passa la sua mano sotto l'occhio come una bambina e sussurra..
"Per me anche lo sei..e lo sarai".
Sorrido. Per me il sorriso sta bene su tutto. Con un sorriso si dicono tante cose: 'Si', 'ti voglio bene'... 'grazie, perchè ci sei sempre'. Nel mio caso, penso di riferirmi a tutte e tre le cose.
Ci facciamo spazio tra gli esagitati passeggeri di LA, continuando a chiacchierare e a raccontarci tanti particolari che c'eravamo promessi di dirci a voce, per mancanza di tempo e andiamo a casa. E' la prima volta che entro nella casa ufficiale di Liz. E' molto molto grande, anche piu grande della mia. Il giardino è ben curato e al centro c'è una bella piscina (con questo freddo, intoccabile). La casa è molto luminosa e ordinata.
"Questa è la tua camera, Rob...Questa è anche casa tua. Dai un'occhiata in giro se ti va, io vado a lavoro e poi posso godermi te tutti questi giorni.". Mi dà un bacio sulla guancia e va' via... mi mancava la sua attività. E' 365 giorni l'anno super-attiva, anche dopo aver fatto mille cose.
Prendo il telefono e chiamo Tom...
"Fratello, sono arrivato da circa mezz'ora. Sicuro di riuscire a vivere senza di me?". Sento ridere dall'altra parte del telefono. Piuttosto, io sò già che mi mancherà tanto non fare le cose insieme la sera, prima di andare a letto.
"No, sento già che sto morendo. Vai a cagare Rob"
"Ok, subito. Chiamami ogni tanto, che di soldi non ne hai pochi" Commento sarcastico.
"Buona vacanza..". Riattacco e decido di dare un'occhiata in giro, prima di andare a letto.. La casa mi piace, è decisamente tanto accogliente e mi da' l'impressione di stare a casa. Dopo un'ora sono gia' a letto...

[...]

Smack.
Il bacio di mia sorella mi fa svegliare.
"Cazzo Liz, come fai ad arrivare sempre, e dico sempre sul piu bello del mio sogno?...E dai!"...
"Cosa stavi sognando?"
"...Mamma e papà."
"Ti mancano?!"
"Un pò....Tanto, in realtà. Vedo tanti genitori e figli e spesso penso a come sarebbe stato avere anche io papà e mamma vicino"
"Tesoro, loro ci sono vicini sempre. Ricorda...". Sorride. Mi fa stare bene.
"Lo sò, e poi ci sei tu, che sei la copia esatta di tutti e due."

[...]

Sono dieci giorni che sono a Los Angeles, e mi sembra di essere arrivato solo ieri. Liz mi ha portato un po' ovunque. Questo posto è cambiato un sacco da quando ci sono stato l'ultima volta, circa 5 anni fa'. Piazze, case nuove, nuovi parco-giochi. I posti che adoravo però sono sempre gli stessi. La novità clamorosa di tutto questo tempo è che ho iniziato a scrivere un diario a fine giornata, con tutto quello che ho fatto durante la giornata, quello che provo e le parole che vorrei dire a Kristen, se fosse qui con me. Tutto questo fa sentirmi meglio, nel caso facessimo pace -anche se la vedo dura- glielo farò leggere, cosi capirà cosa sta passando.
E se stesse male anche lei? Questo è il chiodo fisso che mi assilla da giorni ormai. Sembrava essere in crisi quella sera.. non voglio che combini cazzate. Potrei sparire dalla circolazione, morire io al posto suo.
00.40 dell'11 Giugno: Quando ti preoccupi piu' per la vita di un altro che per la tua, è amore?
Queste sono le ultime cose che scrivo sul mio diario, oggi.
Mi pensi ogni tanto, Kristen? Perchè, si. Tu sei il mio chiodo fisso ormai.


Pov Kristen



12 GIUGNO.

Lui se n'è andato, e io...beh io non l'ho fermato.
Sono passati esattamente 11 giorni da quella sera. Eppure non riesco a dimenticarla.
Per quanto mi riguarda, qualunque cosa succeda ora, penso che ricorderò sempre il fiato che mi è mancato per due secondi vedendo la sua figura essere inghiottita dalla mia porta, ricorderò la lacrima che mi ha rigato il viso, seguita da un urlo disperato, lacerante.
Sai cosa succede quando ti manca una persona? La ritrovi dappertutto. Beh, questo è quello che accade a me. Sono giorni che non esco, meno che per andare a scuola, sento/parlo con nessuno. Sono stati giorni infernali, di cui porterò sempre la cicatrice. E intanto mancano 11 giorni all'esame, e la mia preparazione da uno a dieci andrebbe espressa in numeri negativi.
Piu' o meno da questa mattina ho il desiderio assillante di chiamarlo. Ma il coraggio che mi manca, seguito dalla mia impotenza sono due cose che mi stanno uccidendo letteralmente.
Non potevo essere la ragazza schietta, decisa e positiva che mia madre era sempre stata?!

Ho già il suo numero digitato da almeno mezz'ora sul display. Hai presente quelle idee che ti vengono, che monti in due minuti e smonti in altrettanto tempo? Beh, l'idea di chiamarlo sarà a breve una di quelle..e già lo so che mi pentirò di tutto. A partire dall'inizio.
Prendo il telefono ed esitante, premo quel tasto che mi assilla da un po'.
"Pronto?!".. la sua voce fredda e metallica innesca in me un qualcosa che non so spiegare. Le lacrime iniziano a schizzare fuori dagli occhi e il mio cuore inizia a battere velocemente, troppo velocemente. Credo che con questi ritmi prima o poi prenderò un infarto, o giu' di lì..
"Prontoo?!". Di nuovo lui.
Cosa faccio? Chiudo, parlo...? Faccio l'arrabbiata, gli dico che mi manca? Bho. Improvviserò. Sono sempre stata brava a farlo e a sviare i casini.
"S...sono io..". Le lacrime continuano a scivolare sulle mie guance, inarrestabili.
"Oh...ciao Kristen...." balbetta pensieroso.." Come stai..?"
Come cazzo vuoi che stia?! Ti ho solo visto baciare una bellissima ragazza di fronte casa mia dopo la nostra prima notte insieme.
"Sto bene" concludo. Vaffanculo.
"Oh, bene..."
"E tu..?"
"Io sono in vacanza.... " dice...e dopo si aggiunge la voce di una ragazza.. "Tesoro! Sono a casa!"
Ma che cazzo ho fatto di male? Come posso aver pensato che sarebbe andata bene, che sarebbe venuto qui subito a prendermi in braccio e riempirmi di baci?

Riattacco. Il cuore inizia a pulsare velocemente come prima... iniziano a mancarmi le parole...e anche il respiro.
Il mio telefono comincia a vibrare. Robert. Chiudo.
Tutto quello che ti direi è che se sapessi quello che sto provando io, se sentissi e vedessi quante lacrime mi stanno uscendo, e se fossi a conoscenza del fatto che con tutte le palpitazioni che mi provoca la tua voce saresti fiondato qui, a chiedermi scusa in ginocchio.
   
Il destino ha ricominciato a giocare con la ragazza cretina di sempre.

Ho bisogno di tranquillizzarmi, ho bisogno di respirare. Uscire.
Prendo il mio pc e apro Skype.. Già so che Ota c'è lì sopra, almeno dodici ore al giorno.
"Ho bisogno di uscire" scrivo.
"Passo a prenderti alle otto col motorino. Vestiti decentemente che andiamo a una festa...".
Offline.
Salgo le scale di casa velocemente, pensando che da quando sono a Londra non sono mai andata ad una vera e propria festa, e l'idea mi entusiasma parecchio...Mi dirigo verso la mia camera e mi butto sul letto a osservare il soffitto.
Se fossi qui, ti GIURO che ti abbraccerei fino a farti perdere il fiato.  
Oggi casa mia sembra piu' o meno un call-center. Tra skype, telefono fisso e cellulare credo che ne uscirò matta. Da una parte, la cosa è positiva, perchè parlare con la gente mi fa smettere di pensare a tutte quelle frasi mielose che vorrei sputargli in faccia tutto d'un fiato, e poi farlo sprofondare nel rimorso piano piano.
Il telefono squilla. Di nuovo.
Cosa c'è ora?!
Urlo disperata... Faccio le scale a due a due e raggiungo il telefono..
"Pronto?"
"Stew, sono mamma... Pensavo che fossi morta.". Che umorismo del cazzo.
"No, sto ancora qua. Ancora per poco. Stasera vado con Ota ad una festa..e avrei voglia di andare a riposare un pò, se hai intenzione di 'liberarmi' subito."
"Volevo solo vedere come stavi, sai, ti ho messa al mondo..."
Il suo tono perde colore.. come se si fosse sentita male per quello che ho detto. Come gliel'ho detto.
 Sono acida con tutti su questo pianeta, e non ho ancora trovato una persona in grado di capirmi.. Dakota ha detto che sono una cretina, perchè mi sto fissando con un ragazzo con cui si e no ho preso un gelato e una pizza.
"Fai come faccio io, scopa e passa ad un'altro. Tanto prima o poi l'amore vero ti frega, non puoi stare a piangerti addosso fino a quel momento, ma chère". La sua idea di vita è concentrata in questa piccola proposizione...
Ho fatto un sorriso da Ebete e ho cambiato discorso, perchè quello che mi da' sui nervi è la parola scopare. Cosa sono, un pavimento? Fare l'amore, come lo chiamo io.. è una delle cose piu' belle al mondo..Si diventa tutt'uno. Il corpo di una donna è il gioiello piu' prezioso che essa possa avere, e quando lo si offre a chi non si ama, significa non amare se stessi. Su queste cose sono molto rigida, lo so'.
Salgo sopra e dopo aver staccato tutto -eccetto la sveglia- mi metto a riposare.
[...]
19.30. La sveglia suona e io mi sveglio. Che darei per stare a poltrire altre due tre ore in questo letto...
Prendo il telefono e noto che c'è un messaggio. Adoro ricevere i messaggi...
'Scema, preparati che passo prima.'... Ma si, passa prima che tanto sto ancora in pigiama con due occhiaie da far paura, che se mi vedessero quelli del WWF mi scambierebbero per un panda.
Mi spoglio e vado sotto la doccia, apro il getto d'acqua e faccio scivolare l'acqua bollente sul mio corpo per pochissimo tempo. Sono gia' in ritardo e se Ota scoprisse che sono ancora in questo stato penso che mi ammazzerebbe.
Quando esco dalla doccia la trovo appoggiata alla porta del mio bagno.
"Quando hai intenzione di essere pronta, mr.s puntualità?"
"Se mi lasci fare, anche subito...". Mi faccio spazio tra lei e la porta e inizio a rovistare nel cassetto, e tiro fuori dei jeans a vita bassa e una canottina azzurra elegante con una cucitura piu' o meno stretta sotto il seno, tanto da farlo sembrare un po' piu grande del reale.
"Dove pensi di andare con quei Jeans, Krì?"
"Oh, dobbiamo andare ad una festa, non devo sposarmi nè io nè tu."
"Levati.". Avanza verso di me e si dirige al mio armadio. Dopo cinque minuti tira fuori una gonna di jeans stretta, che mi copre a malapena mezza coscia. Mai messa.
"Avanti, metti questa. E non hai scelta, se non restare qui a piangere ancora.". Ride.
Incastrata, di nuvo.
"Ok, la metto... ma sappi che ti odio."
"Ah, e ti ho portato le scarpe."... Tira fuori un paio di Louboutin, tacco 12.
"Ma sei cogliona? Non ci so camminare!"
"Impari. Forza che siamo in ritardo". E scappa al piano di sotto.
Dopo cinque minuti la raggiungo, e mentre scendo le scale mi sembra di vivere qualche scena disney, dove Ota è il principe che mi aspetta. Fa davvero ridere la sua espressione, tipo quella che ha ogni ragazzo quando guarda la ragazza super sexy e pensa "Si cazzo, è mia!".
"Smettila di guardarmi così.. andiamo, prima che cambi idea..". Fa un piccolo cenno con la testa e dopo essere uscite, saliamo sul motorino e in venti minuti esatti siamo di fronte una casa epica. La musica a palla si sentiva piu o meno da 200 metri.
"Smettila di guardare la casa ed entriamo, che dentro si sta meglio che fuori", mi ammonisce e mi fa' l'occhiolino.
"Okay..." dico un pò contraria...
All'interno lo spettacolo è da una parte disgustoso da una parte giovanile.. Ci sono ragazzi che si muovono a ritmo di musica, altri che bevono. C'è chi inizia a limonare e chi già è a uno stadio piu' avanzato.
-Infondo noi siamo la generazione che ha voglia di trasgredire, di crescere. E anche subito. Noi siamo la generazione che brucia le tappe, che perde la verginità a 13 anni e beve vodka alla pesca per colazione.E la cosa bella è che ci sembra tutto fottutamente normale-
Le conseguenze si pagano a cinquanta, o sessant'anni. Ma chi se ne frega, la vita è una, penso.
"Andiamo a ballare?" sussurro a Dakota
"Ehhhh?"
"ANDIAMO A BALLAREEEEE", Urlo.
"Che cavolo urli?". Ride. Non posso farcela..
Ci facciamo spazio tra la folla e iniziamo a ballare -e anche a bere-. Di solito non bevo molto, di conseguenza non so neanche qual è il mio livello di sopportazione dell'alcool, però tanto vale la pena scoprirlo stasera, che ho i motivi giusti per farlo. La musica è davvero forte e la festa è da sballo totale. Ottimo per le persone come me. Dopo un po' noto che Ota è a limonare con un ragazzo su un divano tutto sfatto e rotto. Ma come fa?! Mentre la osservo un ragazzo mi si avvicina e dice:
"Bella la biondina... la conosci?"
"Si, è una delle mie migliori amiche.."
"Oh, io sono Tom..e tu?!"
"Io.. mi chiamo Kristen.". Sorride. Il suo sorriso è davvero forzato, credo. Non dev'essere di qui, perchè ha tipo un accento americano, anche se non riesco a definire bene la zona.. Una pausa di silenzio interminabile precede le sue parole..
"Ti va di andare a parlare fuori?"
Mh, ma si.. andiamo...tanto non ho niente da perdere.
"Mh..". Annuisco.
Sorride e mi dice nell'orecchio di seguirlo. Il giardino sul retro è davvero grande, quasi piu' grande del giardino di casa mia..
Ci sediamo su una panchina di legno e iniziamo a parlare, ancge se Il mio livello di comprensione è bassissimo, la testa inizia a girarmi e i miei occhi stanno per collassare..Sono in condizioni pietose davvero.
"Sei...fidanzata?" sussurra Tom..
"No, ho incontrato solamente un brutto coglione di cui mi sono innamorata subito, tutto qui." Rido. Dev'essere l'alcool.
"Oh, ti capisco sai..?"
"Come mai?" chiedo. "T'è mai capitato?"
"Cosa?"
"Conoscere qualcuno e innamorarti? -almeno credo-"
"Si, un paio di volte. Anzi, a dire il vero ogni volta che mi sono innamorato è stato un colpo di fulmine a portarmi a lei. Se lui ci tiene a te, fidati che tra qualche giorno tornerà." dice, quasi convinto di quello di cui sta parlando. Come se sapesse alla perfezione la mia situazione.
Gli faccio una raffica di domande di lui, per conoscerlo. Parlare dei fatti miei mi viene spontaneo con le persone estranee, infondo se non lo fosse stato per me ora non sarei qui, a bere per dimenticare.
Prendo in mano la bottiglia di vodka vicino al tavolino che abbiamo di fronte e inzio a bere. Bevo quasi mezza bottiglia tutta d'un sorso, -senza contare le dodici birre che ho bevuto prima, seguite da altra vodka-, e la testa inizia a girarmi davvero forte. Tom continua a parlare e in questo momento, oltre a non capire niente, per quanto è possibile sto cercando di maledirmi per aver trascinato il mio culo in questa casa e aver bevuto così tanto. I sensi mi stanno abbandonando completamente... L'ultima immagine che ho è Tom che mi da' uno schiaffetto inn faccia e sibila qualcosa di incomprensibile..
Poi il buio.
















   
 
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