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Autore: Justice Gundam    29/07/2006    0 recensioni
(MegaMan Battle Network / NT Warriors) La World Three è stata sconfitta, e la vita prosegue tranquilla, quasi noiosa, per il piccolo Netto Hikari e il suo NetNavi MegaMan.EXE. Ma ora è il momento di tornare in azione: un pericolosissimo virus sta facendo impazzire i NetNavi in tutto il CyberWorld, e toccherà a Netto, MegaMan e ai loro amici fare luce su questo mistero...
Genere: Generale, Azione, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Transmission-01

Megaman Battle Network Transmission

Una fanfiction di Megaman Battle Network scritta da: Justice Gundam

Justice: Salve, amici lettori, e benvenuti al secondo capitolo di MegaMan Battle Network Transmission, la mia prima fanfic di RockMan.EXE! Con questo capitolo, la storia inizierà a muoversi un pò, e vedremo alcuni personaggi che i fan della serie (o del videogioco) riconosceranno senz'altro... a proposito, Eliechan, grazie della recensione! L'ho molto apprezzata, e spero che anche il resto della storia sarà di tuo gradimento!

MegaMan: Autore, mi sembra il caso che tu faccia una piccola precisazione. Riguardo quanto hai detto nel capitolo precedente...

Justice: Ah, sì... giusto, Mega! Avevo detto che non avrei usato personaggi originali, vero? Bene, cancellate tutto! Ci saranno di sicuro! Non riuscirei a scrivere la storia senza di essi, mi sono accorto... comunque, non verranno nominati subito. Vi farò sapere chi sono man mano che li introdurrò, ma per il momento... ho il secondo capitolo da scrivere! Godetevelo!

Netto: E lasciateci una recensione, se vi va!

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Capitolo 1 - Un giorno come tanti

ACDC Town, casa Hikari. Era una bella mattinata di primavera, e come sempre, la signora Haruka Hikari, una giovane casalinga e madre di famiglia, si era alzata presto per sbrigare qualche faccenda domestica. Intonando tra sè un allegro motivetto, la donna dai capelli castani a caschetto si chinò verso il forno e premette un pulsante per interrompere la cottura, poi si infilò un paio di guanti da cucina e, come lo sportello automatico si fu sollevato, ne estrasse un vassoio sul quale erano adagiati dei biscotti fatti in casa cotti al punto giusto, che emanavano un profumo delizioso. Soddisfatta del risultato, Haruka estrasse il vassoio dal forno e lo adagiò sopra una mensola, premurandosi di stendere un paio di tovaglioli in modo da proteggere il mobile dall'intenso calore. Fu allora che il suo sguardo cadde su un orologio digitale posto sopra ad una mensola, che segnava appena dieci secondi alle sette e mezza. La giovane donna sorrise tra sè, ben sapendo cosa sarebbe successo di lì a poco.

"Ecco, adesso arriva." disse tra sè, con tutta calma. "Cinque, quattro, tre, due, uno..."

L'orologio si spostò sulle ore 7:30...

"SONO IN RITARDOOOOOOO!!!"

"Eccolo, infatti." concluse Haruka, una volta che l'urlo di allarme, proveniente da una camera al piano superiore, si fu dissipato. Subito dopo, un terremoto in miniatura scosse la casa, accompagnato da un rombo simile a quello di una mandria di buoi in fuga... e il responsabile di tutta la confusione si precipitò giù per le scale, arrivando come un razzo nella cucina e quasi inciampando per la foga! Riuscì a rimettersi in piedi un attimo prima di finire con la faccia a terra e finì di infilarsi la sua giacca arancione senza maniche e la fascia arancione che portava usualmente attorno alla fronte, poi riprese fiato per qualche secondo.

"Oh, buongiorno, Netto!" rispose Haruka, serafica. Era abituata a scene del genere: si verificavano praticamente una mattina sì e l'altra anche!

"Hanf... hanf... ciao, mamma... scusa se non mi trattengo, ma sono in un ritardo mostruoso..." spiegò Netto, controllando rapidamente che nella sua cartella ci fosse tutto, poi si fiondò al tavolo, dove lo attendeva un piatto con sopra alcuni dei biscotti appena sfornati. Il quale non durò più di venti secondi prima di essere ripulito dalla bocca vorace del giovane Hikari.

"Con la fretta con cui mangi, è un miracolo che tutta quella roba non ti sia andata di traverso..." commentò MegaMan dal suo PET, grattandosi la guancia destra e osservando il suo Net-Op che si ingozzava con una grossa goccia di sudore sulla fronte. "Sai, Netto, se ti fossi svegliato prima, adesso potresti mangiare con più calma..."

Netto ingurgitò rumorosamente l'ultimo biscotto, che era stato quasi troppo grande per stargli nell'esofago, si riempì un bicchiere di latte, e lo mandò giù tutto d'un fiato. "Ma scusa, MegaMan... non dovevi essere tu a svegliarmi? Ti avevo chiesto di farmi alzare alle sette, se non ricordo male!"

"E' quello che ho cercato di fare." rispose impassibile il NetNavi in tuta blu. "Sfortunatamente, però, ogni volta che ti chiamo, tu ti giri dall'altra parte e ti riaddormenti... e io provo a chiamarti ancora, ma tu..."

"Ehm... okay, okay, il concetto è chiaro! Ma ora è meglio muoverci!" tagliò corto Netto, alzandosi di scatto da tavola. Si assicurò il PET alla cntura e si infilò lo zaino in spalla, scattando poi a tutta velocità verso la porta d'uscita. "Mamma, io devo andare! Non vorrei arrivare in ritardo anche questa mattina!" esclamò, voltandosi verso la cucina dove sua madre era ancora impegnata con le faccende di casa.

"Aspetta, Netto-chan!" lo chiamò la signora Hikari, impacchettando alcuni biscotti in un sacchettino azzurro per poi portarglieli. "Ecco. Una piccola merenda per metà mattina. Ma mi raccomando, dividili anche con Meiru-chan, Dekao-kun e gli altri, d'accordo?"

Netto le fece un sorriso, accettando i biscotti e mettendoli in una tasca dello zaino prima di infilarsi i suoi ormai classici roller-blades. "Grazie, mamma, non mancherò!"

"Oh, e un'altra cosa! Oggi cerca di non farti sorprendere disattento da Mariko-sensei!" si raccomandò Haruka. "E tu, MegaMan, assicurati che faccia il bravo studente, okay?"

Il NetNavi azzurro rispose con un cenno affermativo della testa e il suo classico sorriso accomodante. "Su questo puoi stare tranquilla, mamma... farò in modo che il mio fratellino qui presente non si metta a pensare alle NetBattles proprio nel bel mezzo della lezione!" rispose, gettando un'occhiata di intesa al suo imbarazzato Net-Operator, dalla cui testa stava scendendo una grossa goccia di sudore.

"Ehm... ora si è fatto davvero tardi, devo andare!" si scusò Netto, usando la classica tattica che era solito tirare fuori quando il discorso verteva sui uoi risultati scolastici. "Ci vediamo oggi pomeriggio, mamma! Mi raccomando, abbi cura di te!".

"Altrettanto!" salutò la signora Hikari, restando sulla soglia della porta di casa (una confortevole casa a due piani nel quartiere residenziale di ACDC Town, abbastanza simile a quelle del vecchio quartiere giapponese di Nerima) e accompagnando con lo sguardo il figlio e il suo NetNavi.

"A dopo!" salutò MegaMan. Conclusi i saluti, Netto partì a razzo per raggiungere la ACDC Elementary School prima che suonasse la campanella di inizio lezioni. Haruka rimase ad osservarlo mentre si allontanava, sorridendo con un certo orgoglio; poi, quando Netto e il suo NetNavi si furono definitivamente dileguati all'orizzonte, sospirò dolcemente, mormorando tra sè alcune parole.

"Ah, i miei due ragazzi... sono cresciuti così tanto, e mi sembra che sia passato così poco tempo..."

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"No, non preoccupatevi, non avete sentito male! Quello che mia mamma ha appena detto è la pura e semplice verità! Sapete, è questo il segreto di MegaMan, e uno dei motivi per cui noi due siamo così vicini... mio papà me l'ha raccontato appena prima che andassimo ad affrontare il Life Virus..."

"Vedete, io avevo un fratello gemello, di nome Saito... che però è morto pochi giorni dopo la nascita, a causa di gravi problemi di cuore... ma mio papà, deciso ad offrire anche a Saito la stessa possibilità di vivere che io ho avuto, è in qualche modo riuscito a convertire un frammento del suo DNA in dati digitali... e da quelli è nato MegaMan.EXE, il primo di una nuova generazione di NetNavi in grado di interagire con i loro Net-Operators come amici, e non più come semplici programmi! Mi spiego? In altre parole... MegaMan E' mio fratello! Heh, incredibile, vero? A volte io stesso faccio ancora fatica a crederlo..."

"Oops, ma ho perso troppo tempo! Se non mi sbrigo ad andare a scuola, Mariko-sensei mi terrà in punizione per il resto dell'anno scolastico!"

Netto Hikari, zaino in spalla e PET al fianco, stava pattinando a rotta di collo verso i cancelli della ACDC Elementary School, cercando di giungere prima che la campanella di inizio lezioni suonasse. Non era una scena insolita, per lui che era abituato a svegliarsi tardi e fare tutto di fretta... Per fortuna, la scuola non era molto distante, e in breve tempo il cortile della ACDC Elementary, con la sua fontana e i suoi cespugli fioriti, fu visibile all'orizzonte.

"Uff... uff... Forza, che abbiamo ancora qualche minuto..." ansimò disperatamente, costringendo le sue gambe ad andare più veloci. In men che non si dica, il ragazzino, sotto lo sguardo incredulo di alcuni passanti, fece irruzione nei cancelli della sua scuola, fermandosi subito dietro di essi a riprendere fiato. Sollevando lo sguardo verso l'orologio in bella vista sul frontone dell'edificio, Netto tirò un sospiro di sollievo quando vide che mancavano ancora tre minuti allo scadere del tempo, e all'avverarsi della temuta prospettiva dei compiti extra! "Phew... Ce... ce l'ho fatta... anche questa mattina..."

Ancora col fiato corto, Netto entrò nell'edificio scolastico, fermandosi soltanto un attimo appena fuori dalla porta per togliersi i roller-blades, raggiunse il suo armadietto e prese le scarpe da scuola, per poi infilarsele rapidamente (e finire quasi per invertirle...) e scattare come un velocista verso la sua aula, la 5-A, che si trovava in fondo al corridoio del piano superiore! Ci arrivò appena in tempo, visto che non appena ebbe messo piede nell'aula ormai gremita di piccoli studenti, sentì l'ormai familiare suono della campanella di inizio delle lezioni! Il tempo di raggiungere il suo banco, mettere giù la cartella, e sedersi, che il suono del campanello si era già smorzato e con esso anche l'allegro chiacchierare della classe...

"Ehilà, Netto-kun!" lo accolse una voce ben conosciuta, dal tono piuttosto rude e spiccio, ma allo stesso tempo amichevole, e una robusta mano si abbattè sulla sua spalla, togliendogli quel poco di fiato che gli era rimasto in gola. "Una volta tanto, arriviamo in orario, eh? Anche tu hai messo la sveglia presto stamattina?"

Netto strinse i denti e si massaggiò la spalla, volgendo lo sguardo al proprio lato per vedere proprio chi si aspettava: un ragazzone alto e dal fisico piuttosto infelice, con la pelle scura e quasi completamente calvo, fatta eccezione per una crestina di capelli castani sulla fronte. Indossava una larga maglietta verde con il colletto e i bordi delle maniche gialli, un paio di pantaloncini corti blu che gli arrivavano alle ginocchia, e grosse scarpe da ginnastica con calzini neri, e al suo fianco era appeso un PET uguale a quello di Netto. Nonostante non fosse certo bello, aveva un'aria simpatica e cordiale.

"Owww... ciao, Dekao-kun... guarda che in realtà la metto presto TUTTE le mattine... è solo che dopo la spengo e finisco per addormentarmi di nuovo..." mormorò Netto, con la mano sulla spalla indolenzita. A volte Dekao non si rendeva conto della sua forza...

 

"Oh, giusto... non vi ho neanche presentato i miei amici! Quello che vedete è Dekao Ooyama, il mio autonominato rivale di NetBattling! Una volta, era lui il migliore NetBattler della nostra scuola... finchè non siamo arrivati io e MegaMan e non gli abbiamo sottratto quel titolo! Tuttavia, anzichè prendersela, Dekao ha subito voluto diventare mio amico... anche se ha promesso che un giorno il suo Navi, GutsMan.EXE, sconfiggerà MegaMan! Finora non ci è mai riuscito, ma devo ammettere che ci è andato vicino in qualche occasione... Ma ad ogni modo, non fatevi ingannare dalla sua mole e da come si comporta in certe occasioni: forse è un pò spaccone, ma vi assicuro che non potrei trovare un amico migliore di lui!"

 

Una voce argentina, appartenente ad una ragazzina coetanea di Netto, soffocò una risatina, e la proprietaria di tale voce si fece avanti per rispondere a Netto, con affettata severità. "Lo sappiamo, Netto-kun... questo è più o meno quello che dici tutte le volte che rischi di arrivare in ritardo!"

La ragazzina in questione era molto carina e leggiadra, con lunghi e lisci capelli rossi che le scendevano fino alle scapole, decorati da un fermacapelli rotondo, grandi occhi castani pieni di vita, e con addosso una camicetta bianca dalle maniche lunghe simile a quella di Netto con sopra una giacchettina blu, una minigonna rosa, ed eleganti scarpette rosse su calze nere alte fin sopra il ginocchio. Anche lei, come Dekao e Netto, portava con sè un PET.

 

"Oh... e lei è Meiru Sakurai, mia amica e vicina di casa fin da quando eravamo molto piccoli! E' in gamba, per una ragazza... è gentile, allegra e dall'animo sensibile, solo che a volte non riesco a capire cosa le passi per la testa! Mah, che vi devo dire, a volte mi sembra che le ragazze vengano da un altro pianeta... Ad ogni modo, lei e la sua NetNavi, Roll.EXE, ci hanno dato una mano significativa nel nostro scontro con la WWW! Posso tranquillamente dire che, se non fosse stato per loro, non saremmo mai arrivati in tempo a fermare il Life Virus!"

 

Con una nervosa risatina a denti stretti, Netto si alzò dal suo posto e si passò una mano sulla nuca. "Beh, perchè è la verità... ma lasciamo perdere questi particolari... a voi come va, ragazzi?"

"Discretamente..." rispose Meiru, tamburellando sul suo banco con l'indice della mano destra. "Però sono un pò in ansia per i compiti di matematica dell'altro giorno... ormai Mariko-sensei li avrà corretti, e chissà che non ce li dia proprio oggi..."

Le facce di Netto e Dekao si contorsero in una smorfia di sgradita sorpresa alla menzione di una delle cose che loro temevano di più al mondo. "Cavoli, i compiti di matematica della settimana scorsa! Me n'ero completamente scordato!" esclamò il ragazzo più grande, gli occhi quasi fuori dalle orbite. "Chissà come sono andati... ma io so già che mi sarà andato male!"

"Neanche noi nutriamo queste grandi speranze, Dekao-kun..." disse un ragazzino un pò basso e dall'aspetto tranquillo e socievole, ma tutto sommato anonimo, seduto al banco a fianco di quello di Meiru. Indossava una maglietta gialla con calzoncini bianchi e scarpe da ginnastica dello stesso colore, e i suoi folti capelli castani si accoppiavano alla perfezione con i suoi occhi nocciola. In quel momento, si stava tenendo la tempia con la mano destra, e sul suo volto era dipinta la stessa espressione nervosa di Netto e Dekao. "Quei compiti erano piuttosto difficili, dopotutto..."

"Preoccuparsi adesso che li abbiamo fatti non servirà a molto, non vi pare?" intervenne nella discussione la voce, dalla tonalità leggermente snob, di una bambina più piccola, circa due anni meno degli altri, seduta dietro Meiru: una tipetta dall'aria sveglia e un pò altezzosa con lunghi capelli biondi legati in due grosse e buffe treccione, grandi occhi castani scuri quasi neri e, caratteristica ancora più notevole, una grande e liscia fronte talmente lucida da sembrare riflettere i raggi del sole. Era vestita di una camicetta rossa dalle maniche corte, con gonna dello stesso colore decorata da un grecale bianco verso il bordo, e scarpette rosse simili a quelle di Meiru con calzini bianchi... ma tutto rigorosamente di marca, ben tenuto, lavato e stirato. Al contrario degli altri ragazzi, non sembrava molto preoccupata dell'imminente valutazione dei compiti... anzi, le sue labbra erano leggermente incurvate in un sorrisetto di nochalance! "Ormai, li avete consegnati, quindi non dovete fare altro che aspettare il voto, non vi sembra?"

"Facile dirlo per te, Yaito-chan... tu sei un genio, quindi avrai preso il massimo dei voti come al solito! Un giorno mi dovrai dire come fai..." si lamentò Netto, con un grosso gocciolone di sudore che gli colava lungo la fronte.

 

"E, ultimi ma non certo ultimi, vi presento Toru Hikawa e Yaito Ayanokouji... io e MegaMan abbiamo conosciuto Toru quando gli agenti della WWW hanno costretto suo padre, uno scienziato della WaterWorks (la compagna informatica che gestisce le riserve idriche di ACDC Town), a collaborare con loro... avevano sequestrato Toru e minacciavano di fargli del male, ma io e MegaMan siamo riusciti a liberarlo e a scongiurare la crisi idrica! Così, ora lui e il suo Navi, il piccolo ma deciso IceMan.EXE, sono parte fissa del nostro team!"

"Per quanto riguarda Yaito-chan... beh, che posso dire se non che, se non ci fosse lei, le cose sarebbero molto più noiose qua attorno? E' figlia di un ricco imprenditore, il proprietario dello Ayanokouji Zaibatsu, e vive nella casa più grande di tutta ACDC Town, una stupenda villa dotata di tutte le comodità, con un bel pò di camerieri e inservienti domestici! Inoltre è un piccolo genio, visto che ha saltato due anni ed è in classe con noi nonostante abbia solo nove anni! Il suo NetNavi, Glyde.EXE, è un maggiordomo a sua volta, e controlla tutte le funzioni della sua villa. Incredibile, no?"

 

"Mi sa che dovremo rimandare il discorso a dopo, ragazzi..." intervenne Meiru, dando un'occhiata verso l'entrata della classe, dalla quale stava facendo il suo ingresso una giovane insegnante molto carina, ben conosciuta dagli allievi della ACDC Elementary School. "Mariko-sensei è arrivata!"

Il chiacchierio dei ragazzi, che già si era smorzato in precedenza, cessò del tutto allorchè i ragazzi si alzarono dalle loro sedie e accolsero con un formale inchino la loro maestra: vestita di un lungo abito azzurro-verde con gonna dello stesso colore, scarpe verdi e calze alte quasi tutta la gamba, i capelli castani raccolti in bigodini alla base della nuca, la sorridente maestrina della classe 5-A, Mariko Ozono, entrò in aula con un piccolo registro rosso sotto il braccio e un CD, ben richiuso nella sua custodia, in una delle sue graziose mani. La giovane donna si rivolse ai suoi alunni e ricambiò l'inchino, stando attenta a non farsi scivolare il CD di mano.

"Buongiorno, Mariko-sensei!" esclamarono in coro i bambini. A giudicare dal tono entusiasta con cui avevano salutato, non era difficile intuire che Mariko fosse l'insegnante più stimata della ACDC Elementary, e per buone ragioni: difficilmente si sarebbe potuta trovare una persona con altrettanta pazienza, buon cuore e capacità di rendere piacevoli ai bambini le sue lezioni: molti sostenevano che Mariko avesse nel sangue la professione di maestra elementare, e quasi tutti, probabilmente, sarebbero stati d'accordo...

"Buongiorno, ragazzi! Mettetevi seduti comodi, prego!" rispose la giovane maestra, con la sua voce melodiosa. Si rialzò dal suo inchino e, mentre i ragazzi si riaccomodavano in ordine e con compostezza, raggiunse la cattedra, dove appoggiò registro e custodia del CD. "Spero che anche oggi la mattinata sia stata buona per voi, e che abbiate riposato bene, perchè oggi ci aspettano delle interessanti lezioni di storia e di tecniche anti-virus... quindi, cercate di prestare attenzione, okay?"

La classe, il cui interesse era già stato solleticato (nel caso di gente come Netto e Dekao, più dalla lezione di tecniche anti-virus che da altro...), si sedette compostamente, mentre Mariko tirava fuori un CD grigio dalla custodia e apriva un pannello di lettura incassato nella cattedra. Un'altra delle innumerevoli novità che la tecnologia avanzata dell'anno 200X aveva messo a disposizione del genere umano.

"Ma prima, ho una comunicazione da farvi, che immagino non piacerà a tutti... ho corretto i vostri compiti di matematica, quindi accendete i vostri schermi e osservate i vostri risultati." disse la giovane donna, inserendo il CD nel drive. Immediatamente, delle espressioni di paura e tensione si dipinsero sui volti di alcuni studenti, e la classe iniziò, un alunno dopo l'altro, ad accendere i piccoli schermi computerizzati che stavano sui loro banchi, le mani che tremavano leggermente per la fifa.

"Cavolo... proprio quello che ci voleva..." si sentì distintamente il mormorio di Netto dal lato sinistro della classe. Quando fu sicura che tutti avessero acceso i loro schermi, Mariko inserì il CD nel drive e lo richiuse, e in men che non si dica ogni studente potè visualizzare i risultati del suo compitino, completi di valutazione e spiegazione degli errori. Tutto questo rigorosamente in rosso, notò Netto - sembrava quasi un espediente psicologico per instaurare un terrore ancora maggiore negli studenti, che già erano nervosi di loro...

"In realtà, i risultati di questo compito non sono stati nulla di imprevisto..." iniziò a spiegare Mariko, con gli studenti che già facevano scorrere nervosamente sugli schermi la correzione del compito, impazienti di vedere il voto finale. Tra questi, c'erano ovviamente anche Netto e Dekao, che si guardarono nervosamente per un attimo, come a volersi fare coraggio a vicenda... poi, deglutendo in contemporanea, e rassegnati al loro destino, fecero scorrere la correzione fino alla fine. Già attorno a loro si sentivano i sospiri di sollievo di alcuni studenti che avevano preso un buon voto, e i mugugnii di altri che non erano andati altrettanto bene...

"...tranne per qualche gradita sorpresa!" proseguì l'insegnante, allorchè i voti di Netto e Dekao apparvero sui rispettivi schermi. I cuori dei due ragazzi si fermarono per un attimo, e la votazione apparve come niente più che due illeggibili segni rossi sullo schermo... una frazione di secondo dopo, però, le cifre vennero messe a fuoco correttamente, e...

"Non... non... non posso crederci... questo è un sogno, vero?" cominciò a boccheggiare Netto, gli occhi divenuti grandi come due piattini da tè e fissi sul numero apparso sullo schermo. Non riusciva a credere ai suoi occhi: alla fine della sua prova, scritto in un bel rosso scarlatto, spiccava un 70% tondo tondo, un voto che il ragazzino fino a pochi secondi prima, non avrebbe mai ritenuto possibile!

"Se è un sogno, allora lo stiamo condividendo, Netto-kun!" esclamò Dekao, i pugni stretti davanti a sè per l'eccitazione. "Perchè io ho preso 68%! Mariko-sensei, è sicura che non sia uno scherzo?"

La giovane insegnante guardò con un sorriso gioioso i suoi due studenti. "Sono lieta di informarvi che non è uno scherzo! Netto, Dekao, avete svolto un lavoro molto migliore del solito, e sono orgogliosa di voi! Siete state le due gradite sorprese di questa prova!"

"YAHOOO!" esclamò Netto, alzandosi in piedi e sollevando un pugno in aria sotto gli sguardi increduli di tutta la classe. Il suo PET, agganciato al suo fianco, per poco non si sganciò e non cadde per terra, e MegaMan strinse i denti e spalancò gli occhi alla vista del pavimento sotto di lui! "Non ci posso credere! 70 per cento! Il più bel voto che io abbia mai preso in un corso che non sia di tecniche anti-virus! Per una volta, io e Dekao-kun non dovremo ripetere il test!"

Sullo schermo del PET, MegaMan rise imbarazzato, sfregandosi la nuca con una mano. "Hehehee... ne sono felice, Netto, ma la prossima volta che vuoi fare un salto di gioia avvertimi, così mi ancoro a qualcosa..."

"Dekao ha superato l'esame! GutsMan è molto felice!" esclamò, dal PET del ragazzo più grande, GutsMan.EXE, il corpulento NetNavi dal fisico tozzo e squadrato e dal grande cuore, tenendo le sue enormi mani strette a pugno davanti a sè e con due fiumi di lacrime stilizzati che gli correvano lungo le guance.

Anche Meiru, Toru e Yaito (i quali avevano preso tutti i bei voti a cui erano abituati - rispettivamente 85%, 79% e un fantastico 98%) sembravano felici di come erano andati i loro poco studiosi amici, anche se la bambina bionda sembrava ancora un pò scettica. "Sinceramente, io non ho ancora capito come hanno fatto... comunque, meglio per loro!" aveva commentato, sorridendo soddisfatta. "A quanto pare, sono meno testoni di quanto immaginassimo! Tanto di cappello!"

"Complimenti anche a lei, Yaito-ojousama." rispose Glyde.EXE, il NetNavi maggiordomo di Yaito, dal PET, con il suo classico tono formale. "Ancora una volta, il suo compito era quasi perfetto."

"Normale amministrazione, Glyde! So fare anche di meglio!" rispose Yaito con un certo compiacimento, strappando una risata ai suoi amici.

Mariko, decidendo che le celebrazioni erano durate abbastanza, si schiarì la gola per attirare l'attenzione dei suoi alunni. "Va bene, ragazzi... come avete visto, questa volta Netto e Dekao hanno preso dei buoni voti. Questo vi insegni che non ci sono risultati che non si possano ottenere con lo studio, l'impegno e la costanza. Per quanto riguarda i due diretti interessati, sono orgogliosa di voi, ma ricordatevi che questa era soltanto una prova! Cercate di non allentare la guardia, va bene?"

"Altrochè se va bene, Mariko-sensei!" rispose Netto entusiasta, ripiombando a sedere con ancora delle stelline stilizzate che brillavano attorno a lui. "Oggi è un grande giorno per lo studente Netto Hikari! Il giorno in cui ha finalmente raggiunto la sufficienza in matematica! Gioia e tripudio, gente per le strade!"

Una goccia di sudore scese dalla fronte di Meiru. Toru fece una risatina nervosa, e Yaito si sbattè una mano sulla sua grande fronte luccicante: il loro amico, trascinato dall'entusiasmo per il voto ricevuto, aveva dato prova di non aver ascoltato minimamente quello che la sua insegnante aveva detto!

"Sigh... come non detto... certe cose non cambiano mai..." mormorò la bambina dai capelli rosa, scuotendo la testa.

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La tanto agognata ora di pranzo era finalmente arrivata per gli studenti della ACDC Elementary, e i bambini si erano riversati numerosi nella sala mensa o in cortile per mangiare il pranzo portato da casa. E tra questi, c'erano cinque vecchie conoscenze che si stavano facendo notare per il comportamento decisamente bizzarro di due di loro...

"Lalalaa! Lalalaa! Il nostro primo bel voto in matematica! Siamo dei grandi o no?" stava canticchiando Netto, scendendo i gradini che portavano in cortile con passi lunghi e scattanti. Lui e Dekao erano usciti di scuola gomito a gomito, ancora eccitati per i risultati del loro compito, e dietro di loro camminavano i ben più tranquilli Toru, Meiru e Yaito... ognuno dei quali stava bellamente facendo finta di non conoscerli!

"L'avranno ripetuto ormai venti volte! Non se ne stancano mai?" si lamentò dal suo PET IceMan.EXE, il piccolo NetNavi di Toru: simile ad un eschimese, era alto appena la metà di MegaMan, e indossava un cappottino verde scuro con l'interno in pelliccia, e le sue guance erano tonde e lievemente colorate di rosso.

Toru alzò gli occhi al cielo, simulando esasperazione. "Abbi un pò di pazienza, IceMan... dopotutto, per loro è stato un ottimo risultato. Lascia che festeggino un pò... prima che il periodo di studio riprenda..."

"Hey, ragazzi!" Meiru chiamò Netto e Dekao, iniziando a scendere le scale per stare dietro ai suoi amici. "Capisco che vi sentiate al settimo cielo, e mi complimento con voi, ma era soltanto una prova! Cercate di non montarvi troppo la testa!"

Dekao, staccandosi finalmente da Netto, si mise una mano dietro la nuca e scoppiò in una giovale risata, ringraziando tra sè e sè che il colore scuro della sua pelle impedisse alla ragazzina dai capelli rosa di vedere il leggero rossore sulle sue guance. "Heheheheee... hai ragione, Meiru-chan, ma questa per noi è un'occasione troppo speciale! Per la prima volta in vita mia prendo un voto decente in matematica!". Aprì di scatto gli occhi e strinse i pugni davanti a sè, rivolgendosi con entusiasmo al resto del gruppo. "Anzi, ho una grande idea! Un'occasione come questa dovrebbe essere degnamente festeggiata, no? Allora, che ne dite se stasera andiamo a cenare in quel nuovo ristorante che hanno aperto qui in quartiere?"

Yaito sbattè le palpebre, perplessa come tutti gli altri. Un nuovo locale in quartiere? Era la prima volta che ne sentiva parlare... "Un nuovo ristorante? Non sapevo che lo avessero aperto."

"Neanch'io." proseguì Netto. "Non è che ce ne potresti parlare, Dekao-kun?"

"Con immenso piacere, ragazzi!" esclamò Dekao, il pugno stretto davanti a sè con estrema convinzione. "Si chiama Maha Ichiban, e si è già fatto una certa fama! Sembra che il curry che servono lì sia qualcosa di fuori di questo mondo! Da provare assolutamente!"

I grandi occhi nocciola di Netto si fecero ancora più grandi, delle stelline dorate iniziarono a luccicare comicamente attorno al suo corpo, e dei rivoletti di saliva presero a gocciolare dalla sua bocca semiaperta al suono celestiale di quella parola. "Curry? Perchè non ce l'hai detto prima, Dekao-kun? In questo caso, conta pure su di me! Maha Ichiban, sto arrivando!". Sul PET di Netto, MegaMan rise tra sè della buffa scenetta. "Quando si tratta di combattere una Net-Battle o di fare una scorpacciata di curry, Netto è sempre in prima linea..."

Meiru si ritrasse un pò dal suo migliore amico, facendo una faccia disgustata alla vista delle bave che gli colavano dalla bocca. "Netto-kun, lo sai che fai un pò schifo?"

Netto richiuse la bocca per evitare di perdere altra saliva, ma l'espressione trasognata rimase sul suo volto. "Ehm... scusa, Meiru-chan... comunque, dovrò chiedere alla mamma, ma... vengo di sicuro! E voi, ragazzi?" chiese, rivolgendosi agli altri membri del gruppetto.

Yaito si fermò a pensare. "Mah, je sais pas... non ne sono molto sicura... chissà se il cibo che serviranno là sarà gradito al mio fine palato... Glyde, tu cosa ne pensi?" rispose, rivolgendosi al NetNavi maggiordomo.

"La decisione è sua, Yaito-ojousama." rispose Glyde, semplicemente. "Tuttavia, se posso esprimere il mio parere, penso che non sarebbe una cattiva idea."

La bambina bionda rimase a guardare pensosa il suo PET per qualche istante, poi diede la sua risposta a Netto e Dekao. "E va bene... immagino che una volta tanto non mi farà male provare qualcosa di diverso. Ma a condizione che questa cena la offra io, okay?" concluse, facendo un occhiolino che strappò una breve risata a tutti gli altri. Per quanto a volte potesse comportarsi da viziata figlia di papà, Yaito era molto generosa con i suoi amici, e anche in quell'occasione non voleva essere da meno.

"Per noi non ci sono problemi." proseguì IceMan. "Stasera Toru è libero, e il mio turno alla WaterWorks è domani. Quindi, immagino che vada bene. Toru?". Il ragazzino rispose con un cenno affermativo. "Sì, va benissimo... Meiru-san, tu pensi di poter venire?"

"Hmm... sì, se però non fissiamo l'appuntamento troppo presto... Oggi pomeriggio, sul tardi, ho lezione di pianoforte..." rispose la bambina, guardando a sua volta il suo PET. "Roll-chan, mi potresti ricordare a che ora sarebbe, per favore?"

La NetNavi in tuta rosa e dai capelli biondi di Meiru, Roll.EXE, aprì una finestra sullo schermo del PET e lesse ciò che c'era scritto. "Certamente, Meiru-chan. Allora... la tua lezione di piano è dalle ore 18:00 alle 19:30. Dopodichè, sei libera. Allora, pensi di unirti a Netto-kun e agli altri?" disse, sorridendo gentilmente alla sua Net-Operator.

Meiru annuì e sorrise di rimando. "Sicuro! Grazie, Roll! Va bene, ragazzi, allora... se ci incontriamo un pò dopo le sette e mezza, posso venire anch'io!"

"Perfetto!" esclamò Netto, entusiasta. "Maha Ichiban, preparati! Stanno per arrivare Netto Hikari e la sua banda!"

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In una stanza sotterranea spoglia e immersa nell'oscurità, su un monitor di ultima generazione fissato al muro, stavano scorrendo le immagini di alcune Net-Battles, sotto gli occhi intenti di sei figure umane non meglio identificate... cinque delle quali, tuttavia, non potevano essere più che ragazzini. Gli sguardi di tutti erano puntati sulle riprese, cercando di non farsene sfuggire nemmno un fotogramma...

Nel filmato che veniva proiettato in quel momento, un familiare NetNavi in tuta e casco blu stava combattendo contro un gruppo di virus, sparando loro contro con un cannone laser montato sul braccio destro e cancellandoli uno dietro l'altro: la sua prima vittima, un virus di tipo Canodumb dall'aspetto di cannone stilizzato, venne disintegrato prima ancora di poter sparare un singolo colpo contro il NetNavi blu. Il secondo virus, un tipo Mettaur (una creaturina simile ad una lumaca con il casco da minatore giallo e il piccone), cercò di attaccarlo scagliandogli contro un proiettile energetico che solcava il terreno in linea retta, ma il NetNavi schivò agilmente il colpo e rispose lanciando contro il Mettaur una bomba sferica di colore blu, che esplose al contatto e cancellò l'incauto virus. Un terzo avversario, un virus di tipo Fishy simile ad un grosso pesce volante stilizzato, che si era scagliato contro il Navi azzurro in un poco ponderato tentativo di vendicare i suoi simili, venne tagliato in due parti nette da una spada laser apparsa dal nulla nelle mani di MegaMan.

"Però, notevole..." mormorò una vocetta di bambino, ma distintamente fredda e con un certo tono di cattiveria, proveniente dal gruppo di spettatori. "Quel NetNavi riesce a battere con facilità virus che per un Navi normale sarebbero avversari temibili."

"Cosa ti aspetti? Questo piccoletto ha sconfitto il Life Virus... ovvio che quelle creaturine non possano nulla contro di lui." gli rispose una voce molto simile.

In quel momento, la scena proiettata sul monitor era cambiata: ora MegaMan se la stava vedendo con un NetNavi di forma umanoide, alto e minaccioso, con addosso una tuta bianca e rossa, le mani sostituite da lanciafiamme, e la testa che sembrava una corta ciminiera dotata di un paio di occhi minacciosi, dalla cui sommità usciva una fiamma scarlatta. I due NetNavi schizzavano da una parte e dall'altra, scambiandosi raggi laser e palle di fuoco nello strenuo tentativo di sopraffarsi a vicenda, ma alla fine la vittoria arrise al Navi blu, che atterò il rivale con un potente laser sparato dal braccio-cannone.

"Hmph! Che perdente, quel FireMan..." commentò con arroganza una voce giovanile. "Non posso credere che la WWW si servisse di simili nullità per portare a termine i suoi piani..."

A rispondergli, intervenne una voce maschile appartenente ad un uomo sulla cinquantina, alto e dal fisico abbastanza robusto nonostante l'età, che era in piedi davanti al gruppo dei membri più giovani della misteriosa organizzazione, vestito di un lungo camice da laboratorio bianco, pantaloni beige e scarpe marroni. La sua voce aveva un timbro duro e crudele, di una persona che non ammette di essere contraddetta. "Attento a quello che dici, Seiya... vorrei ricordarti che FireMan era uno dei migliori NetNavi in dotazione alla nostra vecchia organizzazione, e il fatto che quel MegaMan sia riuscito a sconfiggerlo dimostra che non è un avversario da sottovalutare! Quindi pensaci su due volte, prima di giudicare un avversario dalle apparenze!"

Il ragazzo di nome Seiya alzò le spalle, per niente impressionato. "Bah. Sciocchezze. Sono sicuro che contro il mio Navi, quel MegaMan non durerebbe più di dieci secondi."

"Tzè! Il mio Navi non avrebbe neanche bisogno di iniziare a contare i secondi..." si vantò una voce femminile, acuta e fastidiosa.

"Volete smetterla con le parole a vanvera?" tuonò irritato l'individuo in camice bianco, voltandosi di scatto verso il gruppetto di ragazzi, mentre sullo schermo davanti a loro si susseguivano altre battaglie: prima si vedeva MegaMan impegnato in una lotta contro un Navi colorato simile ad un clown, poi lo si vedeva affrontare un Navi di tipo elettrico, coperto di una lucida corazza nera e con dei generatori montati sulla schiena a formare una sorta di X... e infine, sullo schermo apparvero spezzoni di uno spettacolare duello tra MegaMan e un NetNavi in tuta nera e corazza, guanti e stivali rossi, con sulla testa un casco rosso e bianco dal quale fluivano i suoi lunghi capelli bianchi, e un visore nero sugli occhi simile ad un paio di occhiali da sole...

"Osservate attentamente. Questo NetNavi di nome MegaMan è riuscito a sconfiggere, seppure di stretta misura, persino il famoso ProtoMan.EXE, il Navi dell'asso degli SciLab, Enzan Ijyuin! E, nel caso ve lo foste dimenticato, ha distrutto il Life Virus che tutti credevano imbattibile!" proseguì l'uomo, il cui viso venne finalmente illuminato dalla scarsa luce che filtrava nella sala: il misterioso individuo era calvo e rasato, il suo viso era solcato da qualche ruga che non faceva altro che dargli un cipiglio ancora più minaccioso, e i suoi occhi erano piccoli, neri e luccicanti di un'intelligenza acuta e diabolica: indossava sull'occhio e sull'orecchio destri uno strano dispositivo, consistente di una specie di apparecchio acustico al quale era collegata una lente sfumata di rosso. "Questo per farvi capire con chi abbiamo a che fare! Non potete permettere a questo Navi di interferire con i nostri piani di diffusione del Virus Zero, altrimenti il nostro progetto di controllare il CyberWorld e con esso il Mondo Reale andrà a farsi friggere! Mi sono spiegato?"

"Alla perfezione, Dr. Doppler!" rispose un'altra voce maschile, che fino a quel momento non aveva parlato: aveva un tono piuttosto diverso da quelle degli altri membri dell'organizzazione, essendo più calma e pacata... ma dietro questa apparente tranquillità si poteva percepire una fredda malizia, quella di una tigre che rimane acquattata per balzare addosso alla sua preda quando questa meno se l'aspetta. "Stia tranquillo, faremo in modo che il Virus Zero si diffonda come da programma, e non permetteremo a nessuno... neanche a quel MegaMan.EXE... di ostacolarci! I nostri NetNavi stanno già portando avanti l'operazione Zero, e sono stati preparati per ogni eventualità!"

"Ottimo, Kenji. So che sei il mio discepolo più fidato, e che posso contare sulla tua parola." rispose freddamente l'uomo chiamato Dr. Doppler. "In tal caso, proseguite pure il lavoro come avete fatto finora. GeminiMan, CrashMan e TimeMan si dovranno ora spostare alla rete di ACDC per diffondervi il Virus Zero, mentre ToxicMan rimarrà a guardia dell'Account Zero per... assicurarsi che il nostro collaboratore sia sempre ben protetto!"

Le cinque voci risposero all'unisono, accompagnate dagli inchini dei cinque discepoli di Doppler. "Ai suoi ordini, signore!"

Lo scienziato malvagio ghignò sinistramente e si mise una mano sul fianco, compiaciuto dall'efficienza con cui i suoi piani venivano portati avanti. "Molto bene. Per adesso, siete congedati. Restate comunque in attesa di nuovi ordini."

Mentre i quattro ragazzi e la ragazza se ne andavano in ordine, varcando un portone d'acciaio che dava accesso alle altre zone della base, il Dr. Doppler si tirò fuori di tasca un telecomando, lo puntò verso lo schermo dove continuavano a scorrere le immagini del duello tra MegaMan e ProtoMan, e premette un pulsante rosso. La proiezione cessò all'istante, e lo schermo bianco tornò a brillare in maniera inquietante nella sala spoglia, illuminando in confuso il volto dello scienziato.

"La WWW non aveva quello che serviva per far realizzare i sogni del nostro capo, il supremo Wily..." mormorò tra sè Doppler, guardando lo schermo come se stesse cercando di vederci proiettato il risultato finale dei suoi piani. "Ma non importa. Noi riusciremo dove quei quattro buffoni hanno fallito... costruiremo il mondo cibernetico che il supremo Wily desiderava, e distruggeremo questa società accentrata sull'odiata rete computerizzata!"

Si interruppe, facendo una pausa nel suo discorso come se avesse voluto fare maggiore effetto davanti ad una platea, poi continuò a parlare, a quanto pareva rivolgendosi a qualcuno...

"E so che a questo scopo potremo sempre contare su di te, caro il mio Zero.EXE..."

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"Così, è questo il nuovo locale? Io mi aspettavo qualcosa di un pò più moderno, se devo essere sincero..." commentò Netto, guardando con una certa incredulità l'ingresso del Maha Ichiban...

"Ambiente un pò retrò, se posso dire la mia..." sentenziò Yaito.

Alle otto di sera, quando la notte comincia lentamente a calare su ACDC Town, il gruppo degli amici di Netto si era incontrato vicino a casa di Dekao, e da lì si era diretto, sotto la guida del robusto Net-Operator di GutsMan, al nuovo locale di cui i ragazzi avevano sentito parlare quella mattina. Non era esattamente come Netto si aspettava, trattandosi di un ristorantino in stile tradizionale, con le porte scorrevoli in legno e carta di riso, e una grande insegna bianca posta appena sopra l'ingresso, con su scritto 'Maha Ichiban' in kanji e hiragana. Un paio di grandi lanterne rosse, appese ai lati dell'insegna, illuminava lo spiazzo davanti al locale, dal quale proveniva la luce degli interni e le voci dei clienti che discutevano. Insomma, non sembrava poi il gran posto di cui Dekao aveva parlato...

"Ehm... in effetti a guardarlo così non mi convince particolarmente..." rispose il ragazzo più grande, anche lui perplesso davanti all'apparente semplicità del ristorante. "Però ne ho sentito parlare molto bene... Proviamo comunque ad entrare. Chissà, magari dentro è un pò meglio..."

"E va bene..." rispose Netto, scostando la porta scorrevole con una mano e permettendo ai suoi amici di entrare, accompagnati dal lieve segnale acustico del rilevatore posto all'ingresso: un piccolo congegno elettrico che rilevava il passaggio delle persone ed avvertiva il proprietario del ristorante dell'arrivo di nuovi clienti. L'interno del Maha Ichiban, illuminato dalla luce soffusa di alcune lunghe lampade alogene fissate al soffitto, si presentava un pò meglio dell'esterno, ma non aveva comunque i comfort che ci si sarebbe aspettati dai più moderni locali dell'anno 200X: alle pareti era appeso qualche quadro disegnato nello stile tradizionale giapponese, e qualche scritta in hiragana, i tavoli erano disposti in maniera ordinata, e al lato opposto del ristorante si trovavano la cassa e, appena dietro, l'ingresso alle cucine. Prima che Netto e i suoi compagni potessero iniziare a chiedersi dove fosse il proprietario (o i proprietari) del locale, una voce maschile stranamente familiare si fece sentire dalle cucine. "Hey, gente, non avete sentito il rilevatore? Sono entrati dei nuovi clienti, qualcuno vada a farli accomodare!"

"Un momento di pazienza, che diamine!" rispose la voce infastidita di una ragazza che doveva aver passato da poco la ventina d'anni. "Ora sono impegnata con i piatti! Visto che hai appena finito con quel curry, Ken, perchè non ci vai tu?"

"Okay, okay! Il tempo di sembrare presentabile!" rispose una terza voce, il cui proprietario uscì dal locale cucine spazzandosi via della farina che era rimasta sulla sua uniforme da cuoco. Non appena mise piede fuori, sfoderò un sorrisone commerciale a cinquantaquattro denti, cercando di mostrarsi il più amichevole e premuroso possibile verso i cinque ragazzi. "Ehm... benvenuti al Maha Ichiban, il miglior ristorante di questo quartiere! Prego, sceglietevi un tavolo! In quanti... ehm... siete... urgh... non... posso... crederci..."

Il motivo per cui le ultime parole uscirono strascicate fu che il giovanotto aveva posato lo sguardo sul gruppo di Netto, trovandosi davanti cinque paia di occhi che lo osservavano increduli e sbaorditi. In effetti, il suo aspetto era anche un pò troppo familiare al quintetto di NetBattlers: ad uscire dalla cucina era stato un giovane alto e robusto dai lunghi, e leggermente ricci, capelli rossi, con sul mento un pizzetto dello stesso colore, e una tuta aderente intera di colore viola, che metteva in evidenza il suo invidiabile fisico, con pesanti scarpe da lavoro e un grembiule da cuoco legato sui fianchi, oltre che un PET appeso alla cintola. E anche per lui, rivedere quei cinque fu qualcosa di inaspettato! Per qualche secondo, lui e Netto rimasero impappinati a guardarsi in faccia, come se avessero visto un alieno o cose del genere, e attirandosi dietro gli sguardi di molti dei clienti...

"Tu... tu... sei..." mormorò Netto, l'indice puntato verso il giovanotto dai capelli rossi.

"Non... posso... crederci... non... posso..." ribattè lui, imitando il gesto e facendo sì che ancora più avventori si voltassero ad osservare la scena. Uno strano vento gelido si mise a soffiare tra i due 'interlocutori', levando un lieve ululato e beatamente ignorando il fatto che la scena si svolgesse in un interno!

"Accidenti, Kenichi! Ti ci vuole tanto per far accomodare dei clienti?"

La situazione paradossale sembrò smuoversi quando dal locale cucine uscì un uomo dall'aspetto decisamente peculiare: biondo, con i capelli pettinati all'indietro in due punte che gli davano un'aspetto demenziale, indossava giacca e pantaloni di colore beige un pò scuro, cravatta rossa e scarpe nere (anche se il suo look elegante era danneggiato dal grembiule da cuoco, decorato con un fulmine stilizzato sul torace, che indossava sopra la giacca), e sembrava avere qualche anno in più del tizio dai capelli rossi. Allorchè si avvicinò a Kenichi per richiamarlo all'ordine, anche lui notò il quintetto di ragazzi, e sulle prime non notò nulla di particolare... ma poi, li riconobbe e capì come mai il suo compagno era rimasto stupefatto! In particolare, ricordava bene quel ragazzino con i capelli castani scompigliati e la fascia arancione sulla fronte!

Ebbene sì, erano proprio loro: gli oggetti dello sbalordimento di Netto, Meiru, Dekao, Yaito e Toru non erano altri che Kenichi Hino e il conte Eleku Hakushaku, operatori rispettivamente di FireMan.EXE ed ElecMan.EXE, ed ex-membri della WWW!

"VOI!!!!" esclamarono contemporaneamente Kenichi, Eleku, e i ragazzi del gruppo di Netto, puntandosi contro gli indici...

 

CONTINUA...

 

Note dell'autore: Finalmente, ho completato anche il capitolo 2 della mia storia! Allora, che ve ne è sembrato del modo in cui ho riportato in scena i membri della WWW? E questo significa che FireMan, ElecMan, ColourMan (alias WackoMan) e MagicMan appariranno molto presto... con grande gioia dei numerosi fan del secondo!

Per quanto riguarda i nuovi NetNavi che appariranno in questa fanfic, e i cui nomi sono stati dati in questo capitolo... allora, molti di loro vengono da altri giochi di MegaMan: GeminiMan viene da MegaMan 3, CrashMan da MegaMan 2 (dove era uno dei Robot Master più temuti!), e TimeMan da MegaMan Powered Up (per la PlayStation Portable). ToxicMan, invece, è un Navi di mia creazione, ma mi è stato ispirato da Toxic Seahorse, uno dei capi Maverick di MegaMan X3 per Super NES. E anche il Dr. Doppler proviene dal suddetto gioco, anche se lì aveva un aspetto ben diverso da quello che gli ho dato io. I Net-Operator dei nuovi nemici, invece, sono tutti di mia creazione, anche se per alcuni mi sono ispirato ad altri anime (e questo lo vedrete più avanti...).

Oh, e una piccola spiegazione: mentre nell'anime Nt Warriors il primo combattimento tra MegaMan e ProtoMan si risolve a favore del Navi rosso, nel videogioco Battle Network 1 è invece MegaMan ad uscire vincitore. Mi sto attenendo più alla storia del gioco che non a quella dell'anime, vi ricordo... oh, e non preoccupatevi, Enzan apparirà senz'altro, e molto presto! Confesso che non è un personaggio per cui io provi molta simpatia, ma è comunque un personaggio principale e verrà trattato giustamente, come tale!

Con il nuovo capitolo, molto probabilmente inizierà l'azione vera e propria, e ritroveremo altri personaggi a noi familiari! Quali sorprese riserveranno Doppler e i suoi scagnozzi a Netto e compagni? E chi sarà mai questo Zero.EXE? Le risposte verranno più avanti! Intanto, spero che il Capitolo 2 vi sia piaciuto, e mi raccomando, fan di RockMan.EXE, recensite!

Justice Gundam

  
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