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Autore: ALE 96    10/12/2011    2 recensioni
Mike Davies è un ragazzo come tutti gli altri con la fissazione del sovrannaturale. Da un momento all'altro la sua vita monotona diventerà pericolosa e movimentata a causa della verità sul suo passato.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ricordo molto bene il modo in cui la incontrai, dopotutto sarebbe impossibile dimenticarlo. Era un giorno come tutti gli altri: monotono e noioso. Quella sera ero a casa da solo. I miei genitori erano andati in ristorante per festeggiare il compleanno di mia madre e mio fratello Sam era uscito con i suoi amici. I miei genitori festeggiavano anche il loro sedicesimo anniversario di matrimonio. Lo festeggiavano ogni anno e questo dimostrava che si amavano ancora, e molto anche. Il nome di mio padre è Trevor, è alto e magro, ha i capelli corti e biondi e gli occhi verdi. Mia madre si chiama Ashlyn, è bassina e magra, ha i capelli neri e lunghi e i suoi occhi sono neri come la notte. Sono una coppia perfetta e litigano raramente. Mio fratello è un ragazzo modello. A differenza di me, prende sempre voti alti e ogni giorno va in palestra. E' un po' più alto di me e dalle magliette che indossa si intravedono i risultati di anni e anni di duri allenamenti. Ha i capelli corti e neri e gli occhi verdi. Io, invece, sono alto e magro, ho i capelli neri e occhi azzurri simili al colore del ghiaccio. Non mi definirei affatto un “ragazzo modello”, ma neanche un “caso perso”. Sono solo un ragazzo di 17 anni (quasi 18) che odia la scuola e si impegna il minimo indispensabile per non essere messo in punizione a causa di voti molto “disastrosi” e che adora leggere libri e guardare film di vampiri, licantropi e streghe. Durante la settimana preferisco non uscire la sera ed è per questo motivo che quella sera ero rimasto a casa. Ormai ero abituato a stare da solo visto che i miei genitori lavoravano tutto il giorno e mio fratello era sempre in giro. Così 5 giorni su 7 avevo la casa tutta per me. Quella sera avevo voglia di pizza, così ordinai la mia preferita: la pizza ai quattro formaggi. E come al solito, il fattorino era in ritardo. Mi coricai sul divano e chiusi gli occhi. Quando ero da solo, in quella casa regnava un silenzio surreale. Suonarono il campanello e io mi alzai per andare a vedere se finalmente era arrivata la mia deliziosa pizza. Aprii la porta e mi trovai davanti una ragazza con in mano la mia cena. Era alta e aveva un fisico perfetto, i suoi capelli biondi erano così lunghi da sfiorarle i fianchi e il blu dei suoi occhi era paragonabile solo al colore dell'oceano in una mattina d'Agosto. Non dimostrava più di 17 anni. Appena mi vide uno strano luccichio balenò nei sui splendidi occhi. La prima cosa che notai di lei fu la sua pelle così pallida da farla sembrare il dolce cadavere di una bellissima principessa. Mi rivolse un sorriso così bello che avrebbe fatto perdere il senno a qualsiasi ragazzo. -Ecco, questa è per te- disse porgendomi la mia pizza. La sua voce era così melodiosa che neanche la più brava cantante poteva sperare di eguagliare. -Grazie, accomodati pure. Vado a prendere i soldi e sono subito da te- dissi. Dirigendomi verso la cucina notai che esitava ad entrare, ma dopo aver fatto il primo passo divenne più sicura. Prima di sparire dalla sua vista mi lanciò un altro dei suoi fantastici sorrisi. Presi i soldi e la raggiunsi ma di lei non c'era nessuna traccia e la porta dalla quale era entrata pochi minuti prima era chiusa. Ero così confuso che rimasi paralizzato. Andai verso la porta e la aprii, ma lei non era neanche fuori. Rientrai e guardai lo scatolo della mia pizza. Perché se n'era andata se dovevo darle ancora i soldi? Non riuscivo a capire il perché. Posai lo scatolo sul tavolo e mi sedetti. Era una cosa molto strana ma, dopotutto, era un bene per me. Aprii lo scatolo e mi immobilizzai. Al posto della mia deliziosa pizza ai quattro formaggi c'era una busta indirizzata a me. La presi e l'aprii. Dentro c'era un bigliettino dove erano scritte le seguenti parole: “Finalmente, dopo tanto tempo, ti ho ritrovato... P.S. La pizza era squisita!”

  
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