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Autore: Shade Owl    11/12/2011    1 recensioni
Sei mesi dopo gli eventi della Fornace, Timothy Anderson è stato messo a capo di una squadra di apprendisti, gli stessi quattro ragazzi che ha protetto in precedenza. Ma la temibile Alleanza delle Ombre, servendosi di Julien Wings, ha dei piani da portare a termine, piani che lui deve contrastare. A complicare le cose, la sua collega Raven scompare all'improvviso. Cos'altro potrà andargli storto?
Genere: Avventura, Fantasy, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sangue di demone'
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Timmi si passò una mano sulla fronte per asciugare il sudore che la imperlava, tirando un sospiro stanco, e guardò la propria opera in via di completamento: lentamente, con le sue sole mani e l’aiuto di qualche piccola magia e, sporadicamente, di un paio di amici, era riuscito a costruire quella che, una volta finita, sarebbe stata la sua casa.
In quel momento era sul tetto a mettere le ultime tegole, a torso nudo perché molto accaldato, anche se il cielo era oscurato dalle nuvole color del piombo. Una lieve foschia veniva fuori dagli alberi, dovuta all’umidità dell’aria. Sì, dagli alberi, perché lui aveva scelto di costruirsi la casa tra i boschi che crescevano sulle colline, ad un’ora di macchina dalla città dove vivevano i suoi amici più cari.
Aveva quasi compiuto diciannove anni, Timmi, essendo nato a fine Giugno, quindi non mancava poi molto. Si rese conto con leggera sorpresa di quanto questa cosa gli facesse piacere, una volta tanto: non aveva mai avuto la voglia di festeggiare, né tantomeno qualcuno con cui farlo, ma ora le cose erano cambiate.
Dovrò parlarne con gli altri…Pensò, massaggiandosi la spalla indolenzita.
- C’è nessuno nella baracca?- gridò qualcuno a terra.
Timmi si avvicinò all’orlo del tetto aggrottando la fronte e si sporse per guardare giù: Xander Donovan si stava guardando intorno, fregandosi le braccia scoperte per il freddo e l’umidità del bosco.
Si era irrobustito durante gli allenamenti di quegli ultimi mesi, ed era anche cresciuto di una buona decina di centimetri. Del ragazzo basso e gracilino che c’era prima, adesso restava solo la persistente anemia. Non era certo un gigante, ma non aveva proprio niente da invidiare ad un qualsiasi altro sedicenne.
- Baracca?- ripeté in tono di sfida - Ragazzo, questa qui è una reggia! L’ho costruita praticamente da solo, porca miseria!-
- Ma che bugiardo!- lo canzonò l’amico, individuandolo - Io e gli altri ti abbiamo aiutato un sacco, no?-
- Bah…- grugnì lui - Se per “aiutare un sacco” intendi stregare un paio di pennelli e mattoni… Ora spostati, mezzodemone in arrivo…-
Scese dal tetto con un balzo, portandosi dove un attimo prima c’era Xander, che intanto si era spostato appena in tempo, lanciando un grido indignato.
- Per poco non mi investivi, lo sai?- chiese scocciato e divertito insieme - Tu sei pazzo, accidenti!-
- E piantala…- sbuffò il mezzodemone - Piuttosto, che fai qui? Non andavi al mare coi tuoi, oggi?-
Da quando Xander aveva imparato ad usare la magia con sufficiente destrezza da creare cloni magici capaci di sostituirlo in caso di bisogno, sia per la scuola che con i genitori, gli era nata l’insana abitudine di definire “caso di bisogno” cose come un’improvvisa colica di sonno. Abitudine che Timmi, con tutto se stesso, stava cercando di estirpargli.
- Tutto saltato, al mare diluvia.- rispose lui, che aveva previsto la domanda - E gli altri non ci sono.-
- E tu invece? Perché sei qua?- chiese, prendendo una borraccia appoggiata sulla panchina di legno lì accanto (preparata in meno di dieci minuti da Xander due settimane prima) e bevendo un po’ d’acqua.
- Volevo vedere come procedevano i lavori.- spiegò, stringendosi nelle spalle.
- Bhè… giudica tu…- ridacchiò Timmi, facendogli un cenno con la mano della borraccia.
Il mago indietreggiò di qualche passo per vedere la costruzione nella sua interezza: la casa, fatta in stile rustico, era interamente di mattoni e legno, ornata da alcune finestre col telaio a croce. Era un bell’edificio a due piani con una piccola soffitta, per il quale Timmi aveva scavato anche una cantina alla quale si accedeva da una botola nel soggiorno, dove aveva costruito il camino. Mancavano ancora circa la metà delle tegole del tetto, e doveva finire di collegare alcune parti dell’impianto elettrico alla grossa pietra Energite che si era procurato, ma per tutto il resto era pronta.
Aveva già portato una buona parte dei mobili, tra i quali erano compresi anche alcuni letti (aveva quattro camere per la notte), un paio di armadi (almeno uno da finire di montare), il tavolo della cucina, forno e fornelli (messi insieme in un memorabile pomeriggio con l’aiuto di Nadine, Xander ed Alis) il divano e due poltrone ed un vecchio tappeto appartenuto ai nonni di Alis ed offertogli dai suoi genitori. Ormai era praticamente pronta.
- Direi che ci siamo quasi.- disse Xander - Vuoi che ti aiuti a concludere?-
- Perché no?- rispose lui, posando la borraccia - Finiamo il tetto, poi ci occupiamo dell’impianto elettrico.-
I due passarono la giornata a lavorare, mettendo le tegole sul tetto, usando naturalmente anche un po’ di magia (specie quando Xander rischiò di perdere l’equilibrio e finire di sotto). Si interruppero ogni tanto per riprendere fiato, bere un po’ d’acqua e lamentarsi del caldo dovuto alla fatica: per essere Giugno la giornata non era esattamente afosa, ma entrambi sudarono parecchio.
Solo quando il sole cominciò a calare oltre le colline che circondavano la casa scesero per riposarsi e fare gli ultimi collegamenti all’impianto elettrico. Quando uscirono dallo scantinato, ormai era ora di cena.
- I tuoi genitori sono con un clone magico, scommetto.- disse Timmi, sedendosi al lungo tavolo di legno della cucina con un leggero gemito.
- No, ma sanno che faccio tardi.- rispose lui, asciugandosi la fronte imperlata di sudore - Piuttosto, abbiamo finito tutto? Non hai qualche altra idiozia da farmi fare, tipo allacciare le condutture del gas usando un fiammifero o prendere un Drago a calci nel didietro solo per divertirti? Insomma, siamo a posto?-
Timmi si guardò intorno: per la prima volta poteva accendere la luce senza ricorrere ad alcun incantesimo, e si sentì soddisfatto del proprio lavoro.
La sua casa, all’interno, aveva il pavimento completamente fatto di assi di legno scuro, levigate e posizionate con la magia, e lo stesso valeva per i muri, dell’identica fattura (la sola eccezione era la cucina, che aveva le pareti in muratura rustica ed il pavimento di mattonelle).
Il salotto, ampio e spazioso, occupava la maggior parte del piano terra; era arredato, almeno per adesso, soltanto dal divano e le poltrone, posizionati a semicerchio davanti al caminetto di mattoni, accanto al quale aveva posizionato una cassetta di legno dentro la quale stipava i ciocchi da bruciare nel fuoco. Il tappeto che gli aveva dato Alis era ancora arrotolato in un angolo, ma prevedeva di sistemarlo presto.
Dal lato opposto rispetto a dove si trovavano loro, nell’angolo tra la parete di fondo del salotto ed il muro accanto, c’era una rampa di scale che portava di sopra, non distante dal camino. La cucina, invece, era separata dalla sala soltanto da un muro divisorio alto un metro e mezzo circa, lungo per quasi tutta la lunghezza della stanza, e dentro c’erano il lungo tavolo di legno al quale si erano seduti loro, il frigorifero, il forno ed il lavello.
In un angolo c’era uno spazio destinato al televisore, in quel momento appoggiato in un punto lontano del pavimento perché il giorno prima aveva sistemato le tubazioni proprio dove avrebbe dovuto essere, ed una fila di sportelli si aprivano sopra il piano di cottura, dentro cui teneva le scorte di viveri che non dovevano stare in fresco. Il rubinetto era posizionato proprio là sotto, davanti ad una fila di finestrelle basse che fornivano un po’ di luce.
- Sì.- disse Timmi, rispondendo all’amico - Direi di sì.-
- Quindi hai finito di costruire la tua casa.- ridacchiò Xander - Bisogna festeggiare.-
- Certo, ma non oggi.- disse il mezzodemone - Ora sono a pezzi… magari domani.-
- Approvato.- annuì il mago - Lo dico agli altri, così ci organizziamo subito.-
Timmi sorrise, ma prima che potesse rispondergli qualcuno bussò alla porta, posta a metà del muro tra il salotto e la cucina, interrompendo i progetti del ragazzo.
- Aspettavi visite?- chiese Xander.
- Non aspettavo te, figurati…- sbuffò Timmi, alzandosi.
Bussarono ancora, senza particolare insistenza, e continuarono finché non ebbe aperto.
- Ehi, un momento!- sbottò.
Oltre la soglia trovò un uomo alto quanto lui, con in volto un’aria piuttosto svagata. Trys.
Si stava guardando intorno, passandosi perplesso una mano tra i capelli castani come se ci fosse qualcosa che non gli tornava, arruffandoli ancora di più. L’altra era ancora sollevata, intenta a bussare all’aria.
- Ah, sei tu.- disse, in tono un po’ seccato - Avrei dovuto immaginarlo… sai che ho aperto la porta, sì?-
- Eh?- fece Trys, riscuotendosi - Ah, sì… no, scusa, il mio sguardo era perso nei riflessi opachi della grondaia...-
- E non hai sentito che non c’era più il legno sotto le tue nocche?- grugnì Timmi, avviandosi verso la cucina.
- Bhè, sì, ma ho i nervi della mano che vanno e vengono…- spiegò, scrutandosela torvo - Sono stati danneggiati, sai…-
- Da cosa?- chiese Xander - Un mostro?-
- No, un minestrone.- rispose lui, ridacchiando - Volevo accertarmi che fosse caldo, ma poi mi sono ricordato che in realtà era acido…-
- Sì, d’accordo, falla finita!- sbuffò Timmi - Dai, cosa c’è?-
- C’è un bel po’ di lavoro.- rispose, sedendosi con loro al tavolo - Ai piani alti hanno della roba da farti fare.-
Timmi e Xander si scambiarono uno sguardo: entrambi stavano pensando alla stessa cosa.
Dopo gli eventi di alcuni mesi prima Xander, Alis, Jo e Nadine erano diventati i suoi apprendisti, così che insegnasse loro a svolgere le missioni che il Sommo Concilio gli avrebbe affidato appena pronti. Fino ad ora non c’era stato niente da fare, comunque.
Quindi quella di cui stava parlando Trys sarebbe stata la loro prima missione.
- Allora, prima cosa…- cominciò quest’ultimo - … bella casa.-
- Grazie.- disse Timmi - Abbiamo appena finito.-
- Perfetto, così ti terremo occupato.- ridacchiò lui- Perché la seconda cosa è che gli Arcangeli, lassù, hanno notato degli strani eventi, qui in basso.-
- Quali strani eventi?- chiese Xander.
- Un po’ di tutto.- rispose Trys - Per prima cosa, questa mattina uno dei nostri era fuori con la sua squadra per un semplice addestramento delle reclute, ed ha trovato un gruppo di lupi mannari fatti a pezzi con armi d’argento durante la notte. Nessuno ha visto o sentito niente.-
- Lupi mannari?- ripeté Xander - Quelli che si trasformano con la luna piena? Ma ieri non c’era, lo sarà soltanto tra una settimana, credo… -
- Non tutti hanno bisogno del plenilunio.- spiegò Timmi, pensieroso - Certi lupi, specie i più anziani, riescono a concentrare i loro poteri per trasformarsi anche quando la luna piena è appena passata o non ancora arrivata. Pare che il primo licantropo fosse capace di farlo anche con la luna nuova. A preoccuparti dev’essere qualcos’altro.- si passò una mano tra i capelli, arruffandoli ancora di più - I lupi mannari, ormai, sono una razza quasi in via di estinzione. Anni fa il Sommo Concilio ha distillato un antidoto al veleno dei licantropi, ed ora è possibile guarire tranquillamente dal loro morso. Soltanto in pochi si rifiutano di prenderlo, e sono o fanatici o persone che non pensano di averne bisogno perché sanno controllarsi. E nessuno di questi gruppi potrebbe mai scendere sulla terra dai regni della magia senza un aiuto, visto il livello di sorveglianza.- guardò Trys - Si sa chi è stato? A farli a pezzi, intendo.-
- No.- rispose lui - Sappiamo solo che si tratta di qualcuno molto abile con la spada, perché non si è fatto niente… il sangue era tutto dei licantropi. Ed ha letteralmente massacrato quei poveri lupacchiotti. Darth si è messo subito all’opera con un paio di novellini, ed io lo dovrei aiutare, ho staccato solo per venire a cercarvi.-
- Quindi non tocca a noi?- chiese Xander, un po’ deluso: sicuramente già si immaginava chissà quali epiche battaglie contro i lupi mannari.
- No.- rispose Trys - C’è un’altra questione… anzi, altre tre questioni, che richiedono immediata attenzione.-
- Quali?- domandò Timmi.
- La prima è qualcosa su cui lavora Skin.- rispose il folletto - Un tempio sommerso, appartenente alla civiltà scomparsa di Atlantide, è misteriosamente crollato.-
- Atlantide?- ripeté Xander - Perché, esiste?-
- Una volta.- rispose Timmi, cupo - Pare che i Custodi dell'Eden ci si siano sbizzarriti, come con Lemuria. Le hanno distrutte entrambe.-
- Lemu… cosa?- chiese il mago.
- Lemuria. O Mu, se preferisci.- spiegò Trys - Ad ogni modo, non parliamo di un tempio a casaccio: pare che, lì dentro, ci fosse conservato qualcosa.-
- E cosa?-
- Boh.- rispose - Skin non lo sa ancora… non è semplice tradurre l’Atlantidese. Già il fatto che ce ne siamo resi conto è un miracolo. Se alcune sirene non ci fossero venute ad avvertire…-
- Sirene?- sbottò Timmi - Quali sirene?-
Trys parve sorpreso.
- Due sirene che nuotavano da quelle parti.- rispose.
- Ma erano originarie della terra?-
- Ehm… credo di sì…-
Timmi sospirò.
- Meno male…-
- Perché?-
- Lascia perdere!- sbottò, secco - Vai avanti, piuttosto.-
Trys lo guardò per un istante, poi incrociò gli occhi con Xander, che si strinse nelle spalle.
- Bhè… sì, dunque…- riprese, ancora un po’ stupito - … subito dopo l’esserci resi conto di questa strana faccenda, abbiamo cominciato ad incontrare alcuni simpaticoni. Di quelli dell’Alleanza delle Ombre.-
Timmi parve di nuovo teso e preoccupato.
- Quanti? Dove?-
- Qui e lì…- rispose vago Trys - Non molti, e quasi tutti archeologi o comunque in cerca di qualcosa, ma abbastanza da preoccuparci. Non erano mai stati tanto attivi.-
- Bene, grandioso…- sospirò il mezzodemone - Ancora non ho nemmeno capito cosa volessero dalla Fornace, dannazione…-
- Bhè, perché non li attacchiamo, scusate? Così ci togliamo il pensiero.- osservò Xander.
- Piano, ragazzo…- disse Timmi - Il luogo dove si incontrano è segreto ed irraggiungibile per noi. Dobbiamo piuttosto capire cos’hanno in mente-
- È quello che pensava Gabriele.- annuì Trys - Lei e gli altri vogliono che tu faccia qualche domanda in giro. Domattina presto ti porterò un po’ di materiale per prepararti.-
- Nessun problema.- rispose il mezzodemone - Ci mettiamo all’opera domani stesso, allora. A te sta bene?- chiese, guardando Xander, che annuì con entusiasmo.
- Scherzi?- chiese - Questa è la prima missione ufficiale, per la miseria! Certo che ci sto! E lo stesso varrà anche per gli altri, ne sono sicuro!-
Timmi incrociò le braccia, aggrottando la fronte.
- Dovremo rimandare la festa.- osservò.
- E capirai!- rispose il ragazzo - Possiamo farla quando ci pare, no?-
- Ottimo.- ridacchiò Timmi - Ma quelle che ci hai detto sono solo due cose strane, e tu avevi parlato di tre.- continuò, guardando di nuovo Trys - Qual è la terza?-
- Ah, già…- disse lui - Bhè, questa è la cosa più assurda di tutte, credo, anche se non sono del tutto certo che abbia a che fare con il resto della situazione… vedi, in pratica abbiamo perso ogni contatto con Raven.-
Xander inarcò un sopracciglio, mentre Timmi si accigliava: Raven era una donna piuttosto abile, appartenente al Pentacolo come lui e come Trys. Oltretutto, non era tipo da sparire così, senza avvertire o lasciare tracce in giro. Aveva molto rispetto per l’autorità (a differenza di qualcuno…) e, se anche non avesse detto nulla agli Arcangeli, di certo ne avrebbe parlato con Skin.
- Hanno idea di cosa sia successo?- chiese il mezzodemone, tornando alla realtà.
- No.- rispose Trys - Sappiamo solo che doveva andare a cercare alcuni suoi vecchi amici che le avevano chiesto un qualche favore, e che quindi ha preso una settimana di ferie per raggiungerli. Settimana che è scaduta all’inizio della scorsa settimana.-
- Quindi avete iniziato a preoccuparvi, giusto?- disse Xander.
- Eh, sì…- sospirò lui - Sta cominciando la terza, ed è soprattutto per questo che siamo nervosi, Skin per primo: non ha mai passato tanto tempo senza farsi sentire, quantomeno non con lui.-
Timmi annuì lentamente. Anche lui sentiva di essere preoccupato. Qualcosa non tornava.
- Non è da lei.- concordò - Skin è sempre quello che sa dove trovarla, in tutto il Pentacolo. Comunque, tu e Darth avete pensato che i lupi mannari possano essere opera sua? In fondo, gira con armi d’argento, ed è più che in grado di affrontarli.-
- Certo che sì.- disse il Trys - Ma normalmente Raven non lascia tracce quando agisce, quindi non possiamo dare per scontato che sia stata lei. In fondo, ci avrebbe contattati, no?-
- Giusto.- annuì Timmi - Ma questa non mi pare una situazione normale, visto che non si fa sentire comunque.-
- Bhè, sto solo cercando di vederla da un punto di vista razionale.- rispose tranquillamente Trys, stringendosi nelle spalle.
Il mezzodemone inarcò un sopracciglio.
- Razionale?- ripeté incredulo - Tu?-
- E chi si occupa di trovare Raven?- domandò Xander, prima che l’altro potesse ribattere - Altri dei nostri?-
- Non proprio.- rispose Trys, lanciando un’occhiataccia a Timmi - Insomma, qualcuno che la cerca c’è, ma non tra il Sommo Concilio, abbiamo altro da fare. Comunque credo che anche il vecchio Daniel si sia preoccupato abbastanza, mi è parso di sentirgli chiedere a sua sorella di dare un’occhiata in giro.-
- Addirittura?- chiese Xander, sorpreso - Insomma… non sono Custodi dell’Eden?-
- Già. Ma non intervengono di persona.- annuì Timmi, senza guardarlo - Solo, essendo in cinque, possono occuparsi di più cose insieme.-
- Inoltre…- continuò Trys - … a tutti noi, compresi gli assenti, è fatto obbligo assoluto di riportare qualsiasi notizia riguardante Raven, se ne veniamo a conoscenza.-
Timmi annuì ancora una volta. Presto, probabilmente, il collo avrebbe cominciato a dolergli se avesse continuato a farlo.
- Bene.- disse - Donovan, per favore, dì tu agli altri come siamo messi. Io mi faccio la doccia, poi domani andiamo a fare qualche ricerca.-
- D’accordo.- saltò su lui, evidentemente eccitato dall’idea del suo primo incarico ufficiale.
- Io torno da Darth.- annunciò invece Trys - Probabilmente avrà già fatto qualche passo avanti nello scoprire da dove vengono i lupi.-
- Speriamo.- disse Timmi, dirigendosi verso il piano di sopra, dove c’era il bagno.
 
***
 
Jo era sempre stato un più alto di Xander, ma adesso era anche più grosso: da dopo la missione della Fornace si era irrobustito parecchio, siccome aveva preso molto sul serio il nuovo lavoro, ed aveva cominciato ad allenarsi molto con la magia da poco acquisita e con gli esercizi fisici, al punto tale da unirsi alla squadra scolastica di pallacanestro. Non era mai stato molto portato per lo studio, tant’è vero che durante gli studi teorici aveva fatto parecchia fatica a restare concentrato. Spesso Xander era stato costretto a lasciarlo copiare, durante i test scritti.
Secondo Timmi, gli mancava una direzione verso la quale concentrare gli sforzi, e non appena fosse riuscito a trovarla sarebbe diventato un ottimo elemento (cosa che però spiegò a tutti tranne che a lui).
Alis, invece, era rimasta quasi la stessa di sempre: nei mesi passati dal loro primo incontro con il mezzodemone era soltanto cresciuta di qualche centimetro, ed aveva finalmente trovato il modo di spiegare il fatto di non avere più bisogno degli enormi occhiali che portava una volta, dicendo che si era fatta operare e modificando la memoria dei genitori con un incantesimo.
Neanche Nadine era cambiata in qualche modo, rimanendo praticamente identica a com’era alcuni mesi prima. Aveva solo tagliato un po’ i capelli, così da contrastare il caldo dell’estate, e incluso nel proprio guardaroba un maggior numero di vestiti comodi: quando erano stati reclutati dal Sommo Concilio aveva capito quanto movimentate sarebbero diventate le loro vite, così si era attrezzata per essere sempre pronta alle emergenze.
Si erano radunati con urgenza in casa sua, ed erano seduti nel salotto. I genitori della ragazza per il momento non erano in casa, e questo dava loro modo di parlare con una certa libertà, dato che nessuno sapeva della loro doppia vita.
A Xander ci volle circa mezz’ora per spiegare agli altri la situazione, a causa delle continue interruzioni. Non che potesse biasimarli: una nuova missione, Raven sparita, lupi mannari fatti a pezzi e rovine di Atlantide distrutte. Quando finalmente ebbe finito di spiegare calò un breve silenzio, carico di sorpresa e di preoccupazione.
- Quindi Timmi ha finito di costruire la casa?- chiese Jo.
Tutti lo guardarono.
- Scusa, io ti dico che ci hanno dato una missione e tu mi chiedi della casa?- sbottò Xander, sorpreso.
- Stavo scherzando.- rise l’amico - Allora, quando si comincia?-
- Domani.-
- Questo significa dovremo preparare dei cloni magici.- disse Alis - Domani c’è scuola.-
Jo e Xander la guardarono con occhi sgranati.
- Scuola?- ripeté il primo dei due - Ma stai scherzando? Siamo in giugno! Hai presente? Estate, vacanze…-
- Siete iscritti ai corsi estivi.- lo interruppe Alis, stringendosi nelle spalle - Tutti e due. E anche io. Ve l’avrei detto entro stasera.-
Seguì un istante di silenzio, così gelido che sembrava essere cambiata la stagione.
- C… cosa?- gracchiò Jo.
- E chi… chi ci avrebbe iscritti?- gemette Xander.
- Io.- rispose la ragazza - Negli ultimi mesi i nostri voti sono un po’ peggiorati… i vostri soprattutto… e così ho pensato…-
- E, già che c’eri, potevi pensare di chiederci qualcosa, magari?- sbottò furioso Jo.
- Lascia perdere, dai.- disse Nadine - Ha ragione, se ci pensi… la magia non è proprio d’aiuto nella vita scolastica. È già un miracolo essere riusciti a frequentare regolarmente.-
- E allora perché tu non fai i corsi estivi, eh?- esclamò il ragazzo, balzando in piedi.
- Sentite, ora basta!- disse fermamente Xander - Ci sono cose più importanti!-
Non che l’idea di passare l’estate a scuola gli facesse piacere (specie considerando che Alis aveva fatto tutto a loro insaputa e senza dire niente fino a quel momento), ma l’aspettativa di una nuova missione era troppo eccitante per essere ignorata.
- Già, ben detto.- disse Nadine, annuendo in segno di approvazione - Dicevi anche che Raven non si trova?-
- No.- confermò Xander - E ci hanno ordinato di riferire qualsiasi notizia, se la troviamo.-
Nadine non disse niente, apparentemente sovrappensiero.
- Qualcosa non va?- le chiese Alis.
- No.- rispose lei - Solo che questa storia di Atlantide mi dà da pensare.-
- Sì, ma quello è un problema di Skin.- disse Jo, ancora un po’ scocciato - A noi toccano questi tizi dell’alleanza, giusto?- chiese, guardando Xander.
- Esattamente.- confermò lui.
- Sempre che riusciamo a trovarli.- sospirò Alis - L'ha detto Timmi, l'alleanza si nasconde.-
- A questo penseremo dopo.- disse, stringendosi nelle spalle - Piuttosto, organizziamoci per come andare da lui, domani. Posso venire a prendervi appena ho fatto il mio clone…-
- Xander…- sospirò Jo - … guarda che i poteri li abbiamo anche noi.-
Il ragazzo ridacchiò, leggermente imbarazzato: si dimenticava sempre che adesso erano tutti e quattro maghi. Gli sembrava che fosse passato appena un giorno dal momento in cui Timmi aveva pestato i bulli della scuola per difenderli, quando ancora l’unico mago del gruppo era lui. Ma in realtà erano passati sei mesi, Alis, Nadine e Jo erano stati “contaminati” dalla magia della Fornace e avevano già raggiunto un buon livello di bravura con gli incantesimi.
E adesso stavano per cominciare una missione vera e propria. Poteva succedere decisamente di tutto.
- Va bene.- disse Xander - Allora ci vediamo tutti domani alle otto da Timmi.-
- D’accordo.- disse allegramente Jo - Non vedo l’ora di cominciare.-
- Ottimo, ma vedi di non fare tardi.- lo ammonì Nadine - L’ultima volta hai rischiato il linciaggio.-
Lui si imbronciò.
- Bhè, non è colpa mia se il tuo ragazzo è un folle paranoico e maniaco della puntualità.-
La ragazza gli scoccò un’occhiata talmente furiosa che Xander si sorprese di non vedere l’amico prendere fuoco.
- Ehm…- disse Jo, a disagio - Nadine… stavo solo scherzando, lo sai…-
Lei sbuffò e si alzò in piedi per accompagnarli alla porta.

Come quasi sempre Ely79 è la prima ad arrivare, e quindi la prima che ringrazio. Spero di potere allungare la lista, comunque. A presto!

   
 
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