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Autore: Shade Owl    15/12/2011    2 recensioni
Sei mesi dopo gli eventi della Fornace, Timothy Anderson è stato messo a capo di una squadra di apprendisti, gli stessi quattro ragazzi che ha protetto in precedenza. Ma la temibile Alleanza delle Ombre, servendosi di Julien Wings, ha dei piani da portare a termine, piani che lui deve contrastare. A complicare le cose, la sua collega Raven scompare all'improvviso. Cos'altro potrà andargli storto?
Genere: Avventura, Fantasy, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sangue di demone'
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Non si erano imbattuti in Raven ed in Flynn perché li stavano cercando, pur essendosi diretti nella Valle delle Meraviglie a loro volta. A dir la verità, giorni prima avevano deciso di dare la caccia ad un uomo che, senz’ombra di dubbio, era un Emissario delle Ombre, il quale si aggirava per le montagne che circondavano quel particolare punto della Francia.
Di conseguenza, si erano procurati un’auto e subito si erano diretti a sud, avevano girato per un po’ ricostruendo gli spostamenti della loro preda e, scoperto che si era inoltrato tra i monti veri e propri, avevano iniziato a seguirlo. Lungo la strada avevano scoperto che quell’uomo usava come copertura un finto incarico presso l’Interpol.
Continuando a marciare a tappe forzate, avevano rapidamente ridotto la distanza che li separava da lui e… puff! Ecco spuntare fuori uno che si chiamava Marcus e diceva di non essere un mago mentre, a poca distanza da lui, c’erano Raven ed il bambino con cui andava a spasso da qualche tempo, guarda caso inseguiti proprio dal tizio che stavano tallonando.
Nonostante le mille domande, comunque, Timmi decise di non sottoporli immediatamente all’interrogatorio annunciato: Raven aveva un aspetto orribile, coi capelli sporchi di sangue misto a polvere ed il vestito, solitamente impeccabile, tutto lacero e macchiato. Dal canto suo Flynn, che era soltanto sporco, aveva un’aria alquanto provata.
Li portarono dunque a casa di Timmi (poterono arrivarci facilmente, stavolta grazie alla magia), con l’intenzione di farli riposare qualche ora, prima di farsi spiegare la situazione.
Inizialmente, Raven aveva protestato un poco, dicendo che non potevano fermarsi per nessuna ragione, ma quando Timmi aveva cominciato ad elencarle uno per uno tutti i motivi per cui avrebbe dovuto (e potuto) portarla immediatamente dal Sommo Concilio perché spiegasse cosa stesse facendo, era stata costretta a cedere.
Adesso, finalmente, si era decisa a stendersi su un letto e a riposare per un po’.
 
- Da quant’è che stanno dormendo, secondo te?- chiese Xander, seduto al tavolo della cucina, con i piedi sopra il ripiano e la sedia in bilico su due gambe.
- Ormai saranno almeno sei ore, presumo.- rispose Timmi, prendendo una lattina di Coca Cola dal frigo - E se non togli quelle zampe dal tavolo ti azzoppo.-
Il mago mise giù i piedi e fece tornare la sedia in equilibrio, fissando il soffitto di travi con aria pensierosa.
- Chissà chi è quel bambino.- disse lui - Ho percepito qualcosa, quando l’ho preso per portarlo qui.-
Il mezzodemone si sedette di fronte all’amico, inarcando un sopracciglio.
- Cos’è che hai sentito?-
Xander si strinse nelle spalle.
- Non lo so per certo.- rispose - Ma mentre studiavo mi hanno spiegato che a volte un mago può percepire i poteri degli altri, giusto?-
- Vero.- annuì lui - Ma solo in presenza di grandi magie, e solo se c’è una forte vicinanza tra i due… normalmente, una vicinanza fisica, come nel nostro caso, ma se i destini del “percepitore” e del percepito sono legati, basta che sia nello stesso ambiente.-
- Bhè, io non l’ho percepito fino a che non l’ho toccato per Proiettarci.- rispose Xander - Ed era una sensazione molto forte.-
- Puoi descrivermela?-
Il mago scosse la testa.
- Non so se ci riesco… però sono sicuro che quel bambino è speciale. Non è come te o me.-
Timmi annuì lentamente, bevendo qualche sorso di Coca Cola, immerso nei suoi pensieri.
- Perché ci ha chiesto di non informare il Sommo Concilio?- chiese all’improvviso Xander - Come mai non vuole far sapere a tutti che sta bene?-
- Lo stai chiedendo alla persona sbagliata.- disse Timmi, lo sguardo perso nel vuoto.
Raven aveva acconsentito a seguirli soltanto se avessero accettato di non dire a nessuno dove si trovavano lei e Flynn. Nessuno di loro era riuscito a capire il perché, ma lei era stata assolutamente irremovibile, su questo punto. In ogni caso, Timmi non era intenzionato a portarla immediatamente lì neanche prima che lei fissasse quella condizione.
In realtà voleva parlarle prima di persona: doveva vederci un po’ più chiaro in quella faccenda, prima di poter decidere il da farsi. La cosa gli puzzava.
Dei passi leggeri sulle scale dissero loro che stava scendendo qualcuno. Si voltarono e videro Raven avanzare nel salotto, di nuovo perfettamente vestita tranne che per i piedi, ancora scalzi.
- Hai dormito molto.- disse Timmi, mentre lei si sedeva in silenzio - Ma meno di quanto immaginassi. Come stai?-
- Sto bene, grazie.- rispose, formale come al solito - Dove sono i vostri compagni?-
- Li ho mandati via.- disse Timmi - Non c’era bisogno che restassimo tutti qua. Lui fa eccezione perché gli piace rompermi le scatole.- bevve un altro po’ di Coca - Ora, se permetti, tocca a me fare delle domande.-
Raven sospirò stancamente ed incrociò le braccia, appoggiandosi allo schienale della sedia.
- Temo di non potervi rispondere.- disse - Ciò che sto facendo…-
- Oh, per favore, piantala!- ringhiò Timmi - Ho attraversato la Francia e affrontato un Emissario delle Ombre per salvarti la pelle, mi sembra di meritare un paio di risposte, no?- la guardò per un attimo, mentre lei sosteneva il suo sguardo - Inoltre, quando ti abbiamo trovata non sembravi proprio in forma. Qualsiasi cosa tu stia combinando, ti sta succhiando le energie. Non potrai andare avanti a lungo.-
Lei si lasciò scappare un breve sospiro.
- D’accordo.- disse infine - Chiedetemi ciò che volete. Però vi prego di non dire niente al Sommo Concilio.-
- Perché mai non dovremmo?- chiese Xander - Raven, lo sai che ti stanno cercando? Anche Daniel è preoccupato per te.-
- Me ne rammarico.- rispose - Io però sto bene. Ho solo bisogno di non essere trovata. Ciò che sto facendo è qualcosa che loro non potrebbero mai capire.-
- Nemmeno noi, se non ti decidi a parlare.- sbuffò Timmi - Allora?-
- Certo.- disse lei - Cominciamo dal principio.- si sistemò meglio sulla sedia e li guardò negli occhi - Alcune settimane fa… due, tre al massimo… non so di preciso quante, ho perduto il senso del tempo… si è verificato un terribile incidente.-
- Che incidente?- chiese Xander.
- Due miei amici sono morti.- rispose la Valchiria - I genitori di Flynn, per essere più precisi. Ma sospetto che l’Alleanza delle Ombre c’entri qualcosa, perché i lupi mannari che li hanno aggrediti hanno poi aggredito anche me, qualche tempo più tardi.-
- Come sai che erano gli stessi?- chiese Timmi.
- Lo so.- disse semplicemente lei - Loro erano certi di ciò che sarebbe accaduto, o almeno non escludevano questa possibilità.- riprese, come se non si fosse interrotta - Quindi mi chiesero di pensare a Flynn, se fosse stato necessario. A lui e a tutto ciò che rappresenta.-
- Tutto ciò che rappresenta?- ripeté Xander - Che vuoi dire?-
Lei sospirò, scuotendo lentamente la testa.
- So che non sarà semplice crederlo, ma quel bambino non è una persona normale, anche meno di quanto lo sia un mago paragonato ad un comune essere umano. Non è nato come tutti noi, per fare un esempio.- spiegò.
- Vuoi dire che è come i Custodi dell'Eden?- chiese Timmi - Nato dalla magia?-
- No.- disse Raven - Creato in laboratorio.-
- Laboratorio?- sbottò il mezzodemone - Che cosa accidenti sta combinando Loran?-
- Non è stato lui.- disse la valchiria, scuotendo la testa - Persino un Elfo non potrebbe essere tanto vecchio, e nessuna tecnologia, nemmeno la sua, potrebbe creare qualcuno come Flynn.-
- Perché?-
- Perché, dentro di sé, porta tutta la conoscenza del suo popolo.- rispose.
- E quale sarebbe?- domandò Xander.
Raven levò lo sguardo su di lui, con in volto un’espressione risoluta ed assolutamente convinta di ciò che diceva.
- Lui è l’ultimo figlio di Atlantide.-
 
Per alcuni istanti nessuno di loro aprì bocca, anche se Timmi aveva convulsamente stretto la lattina con tanta forza che la Coca Cola era schizzata quasi fino al soffitto ed aveva prodotto una bella pozza sul pavimento.
- Ma… non è possibile!- esclamò alla fine Xander - Insomma… Trys ha detto che Atlantide è andata distrutta…-
- E aveva ragione.- sbottò Timmi, con aria arrabbiata, quasi le parole di Raven fossero un insulto - I Custodi dell'Eden affondarono Lemuria e tutti i suoi abitanti, e gli atlantidei fecero la stessa fine un bel po’ di tempo più tardi. Nessuno di loro può essere sopravvissuto.-
- Può, invece.- rispose Raven, tranquilla - Lui non è nato come tutti quanti, ve l’ho detto.-
- E come è nato?- chiese Xander.
- Secondo lui, i Lemuriani sapevano già che fine avrebbero fatto. Sapevano di essere una minaccia per i custodi, con la loro magia avanzata e la grande tecnologia. Prima che succedesse il disastro riuscirono quindi a creare una stringa genetica che conteneva i ricordi di tutta la loro conoscenza, la loro storia, le loro tradizioni…-
- E questa stringa è dentro Flynn?- chiese Timmi.
- Sì.- annuì lei - Per questo sembra tanto maturo, per la sua età. Ma prima venne riscoperta dagli atlantidei, progredendo tanto rapidamente da finire a loro volta nel mirino dei Custodi dell’Eden. Così, scelsero di imitare i Lemuriani, e crearono una nuova stringa con dentro le loro conoscenze. Un’eredità genetica incredibilmente vasta ed importante, che nascosero con estrema cura.-
- E poi che ne è stato?- domandò il mezzodemone - Mi rifiuto di credere che quel marmocchio abbia più di cento milioni di anni, nemmeno l’Evocatore era tanto vecchio.-
- Infatti ne ha solo dieci.- annuì Raven - Non so di preciso come sia venuto al mondo, e non lo sa con esattezza nemmeno lui stesso. Ad ogni modo, il codice genetico da cui è formato rimase in un laboratorio di Atlantide per molti secoli, dormiente, finché il macchinario non si è risvegliato.-
- Risvegliato?- ripeté Xander - E come?-
- Non saprei.- ammise la valchiria - Possono esserci ragioni infinte per spiegare questo evento: un corto circuito dovuto a chissà quante cause diverse, magari, o un terremoto che ha mandato in tilt le apparecchiature di qualche laboratorio… o magari la macchina che conservava la stringa genetica era semplicemente programmata per dare vita a Flynn in una data ora di un dato giorno di un dato anno. Non lo so, e non lo sa nemmeno lui. Non sa neanche come è arrivato all’orfanotrofio dove i suoi genitori lo hanno preso. È soltanto successo, e forse non sapremo mai perché.-
Timmi gettò dietro la spalla la lattina accartocciata, centrando perfettamente il cestino poco più in là, senza nemmeno guardarlo, e si appoggiò allo schienale della sedia, distendendo le gambe ed incrociando le braccia.
- Posso sapere a cosa pensi?- chiese Raven, osservandolo con attenzione.
Lui scosse lentamente la testa e la guardò: sembrava veramente preoccupato.
- Cosa state facendo tu e Flynn?- domandò infine - Perché giravate per il sud della Francia?-
- Non solo per la Francia.- disse lei - Siamo stati anche in Spagna, in Marocco, nel deserto del Sahara e su alcune isole Britanniche.-
- Un bel viaggetto, non c’è che dire.- commentò Xander.
- Donovan, sta’ zitto!- sbottò seccamente Timmi - Che state facendo?- ripeté.
- Stiamo cercando i laboratori Atlantidei.- rispose Raven - Quelli Lemuriani sono spariti ormai da secoli, distrutti con efficienza assai maggiore dai Custodi dell'Eden. Ma tra le rovine di Atlantide, sparse per l’Europa e l’atlantico, c’è ancora qualche struttura operativa e perfettamente funzionante, e potenzialmente pericolosa. In certi luoghi c’erano anche dei rimasugli di Lemuria, ritrovati dagli Atlantidei. Io e lui le stiamo cercando per disattivarle, proteggerle o distruggerle.-
- E come mai proprio adesso?- chiese Xander - Perché non è stato fatto prima?-
Raven sospirò, ed il suo bel volto pallido fu solcato da un velo di malinconia e sconforto. Ma fu solo un attimo.
- Prima non era necessario.- disse - Nessuno sapeva dove trovarli o come entrarvi. Non esisteva una sola persona a conoscere i segreti di quei laboratori, o ad avere la possibilità di usarli.-
- E adesso?- chiese Timmi.
- Adesso c’è l’Emissario delle Ombre di nome Julien Wings.- rispose - Nel suo corpo ha uno dei più pericolosi ed antichi manufatti magici. È un frammento del Cristallo di Atlantide, dai fantastici poteri curativi.-
- Poteri curativi… nel senso che lo guarisce?-
- All’istante.- annuì lei - Quando siete arrivati, l’avevo appena trafitto a morte, e lui era guarito subito dopo. Probabilmente, avrà a malapena sentito il mio colpo, credo. Secondo Flynn, non può essere ucciso.-
Xander deglutì: un assassino dotato del potere dell’immortalità era qualcosa di così orribile che preferiva non pensarci.
- Ancora non capisco.- disse Timmi - Quell’uomo è pericoloso, senza dubbio, ma questo non spiega cosa c’entri lui con tutto il resto.-
- È il frammento del cristallo.- rispose la valchiria - Flynn conosce l’esatta ubicazione del luogo in cui è nascosto il corpo principale da cui si è separato, ma dice che è impossibile recuperarlo, senza il frammento, la sua sola parte a non essere stata protetta come il resto. Attualmente il cristallo completo è inaccessibile persino a lui, senza quella scheggia.-
- E quindi l’Alleanza delle Ombre vuole Flynn per via del frammento.- disse lentamente il mezzodemone - Certo. È chiaro.-
- Ma come sanno di lui?- domandò Xander - Chi gli ha detto che è… quello che è?-
- Hanno molti modi di procurarsi le informazioni.- disse distrattamente Timmi - Saresti sorpreso, credimi.- sospirò, guardando di nuovo Raven con quella sua espressione preoccupata - Mi dispiace, ma non posso non dirlo a Daniel.-
Lei scosse la testa.
- Ti pregherei di non farlo.-
- Perché?- chiese Xander - Lui può aiutarti.-
- No.- rispose lei - Se il Sommo Concilio sapesse, vorrebbe studiare ciò che rimane di Atlantide. Non c’è niente di male, ma Flynn passerebbe il resto dei suoi giorni a scappare, o come un soggetto per gli studi di Loran. Ha solo dieci anni… non posso chiedergli questo.-
- Però non puoi nemmeno andartene in giro da sola a rischiare la vita.- osservò Timmi - Farai anche parte del Pentacolo, ma non sei invincibile.-
Lei non rispose, abbassando lo sguardo sulle proprie dita intrecciate. Rimasero in silenzio per alcuni minuti, senza parlare, mentre Timmi prendeva uno straccio e si decideva a pulire il pavimento. Stava andando in bagno per mettere la pezza in lavatrice, quando Raven parlò di nuovo.
- Ti prego.- disse, senza guardarlo - Non dirlo a Daniel.-
Lui chinò il capo.
- Io… ci penserò.- disse.
Poi uscì dalla stanza.
 
***
 
Essendo Raven e Flynn più che al sicuro nella casa del mezzodemone più pericoloso e potente che Xander conoscesse (oltre che l’unico), decise che poteva benissimo andare dagli altri per ragguagliarli e lasciare soli lui e Raven.
Decisione intelligente anche perché Timmi aveva tutta l’aria di qualcuno che deve pensare bene prima di decidere, e probabilmente la sua presenza in giro per la casa poteva solo confonderlo ulteriormente. Quindi, intimamente grato per non essere lui a dover prendere simili decisioni all’interno della squadra, radunò tutti quanti a casa sua, che in quel momento era l’unica vuota, e gli spiegò tutta quanta la faccenda di Lemuria e di Atlantide, e di cosa stava combinando Raven con quel bambino.
I tre ascoltarono in silenzio, anche se Jo tentò più volte di interromperlo, venendo tuttavia fermato in ogni occasione da Alis, e fecero pochissime domande, annuendo ogni tanto.
- Questo spiega che cosa stessero combinando quei licantropi prima di morire.- commentò infine Alis - Quelli su cui stanno indagando Trys e Darth.-
- Ed anche come mai lei è sparita.- disse Nadine - Per non parlare del crollo del tempio sottomarino. È tutto collegato, mi sembra.-
Xander annuì.
- Collegato da Flynn, per essere esatti.- commentò Jo.
- Questo significa che le daranno la caccia finché starà con lui.- disse Alis - E non potrà farcela in eterno, specialmente se quel Julien è davvero immortale.-
- Sì, bhè, a quello preferirei non pensarci…- commentò Xander.
- Però è scappato quando Timmi ha cominciato a ruggire.- osservò Nadine - Quindi ha paura di lui.-
- E grazie!- sbottò il giovane mago - Anche io ho sempre paura, quando fa quella cosa strana con gli occhi e i denti… è terrificante!-
- Non dicevi che per te è come un fratello?- lo prese in giro Alis.
- Perché, tu non avresti paura di tuo fratello?- sbottò lui - Specie uno che potrebbe sbranarti nel vero senso della parola se gli girano le scatole?-
- Basta scherzare.- disse Nadine, calma ma perentoria - La situazione è molto grave, ragazzi. Raven non vuole aiuto da parte del Sommo Concilio, e si rifiuta di abbandonare questa sua crociata personale. Finirà col farsi ammazzare.-
Alis annuì cupamente, il sorriso scomparso.
- Sì… hai ragione, Nadine… ma cosa possiamo fare?-
- Non possiamo non dirlo a Daniel.- disse Xander - Timmi passerebbe dei guai. Ma se poi lo facessimo…-
- … li passerà Raven.- annuì la ragazza.
- Però potremmo aiutarla noi, magari.- tentò Jo.
- Non so se ce lo lascerà fare.- osservò lui - Mi è sembrata molto decisa. Potrebbe fare come Timmi con… voi sapete chi.-
Non riuscì a pronunciare il nome di suo fratello. Negli ultimi mesi non ne avevano parlato quasi per niente, né con Timmi né tra di loro. Nessuno si sentiva ancora pronto, lui per primo.
- Ha ragione Xander.- disse Alis, dopo un istante di gelo collettivo - Potrebbe farlo.-
- Già…- sospirò Nadine - Che si fa?-
Rimasero tutti quanti a rimuginare in silenzio.

Sempre grazie a chi mi segue, in particolare a Ely79, le cui recensioni non mancano mai!

   
 
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