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Autore: Reghina    16/12/2011    1 recensioni
S-P-O-I-L-E-R!
"Pateticamente ridicolo.
Ecco cosa aveva pensato Drakul Mihawk quando Zoro si era prostrato davanti a lui, chiedendogli di insegnargli l'arte della spada.
Solo dopo aveva capito che quel ragazzino era tutto tranne che patetico o ridicolo.
Aveva un sogno da realizzare e voleva raggiungerlo a qualsiasi costo, oltre che per sé, per non essere di peso ai suoi compagni e al suo Capitano.[...]".
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altro Personaggio, Drakul Mihawk, Roronoa Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Mosse la lama, l'aria fischiò, una goccia di sudore scivolò lungo il suo volto.
Occhi di falco alzò il pugnalino grande poco più del suo pollice, parò l'assalto delle due spade di Zoro, si spostò di lato.
Con la mano fece per colpirlo, il minore si buttò di lato rotolando, si rialzò, strinse i denti sulla spada bianca.
Ansimò leggermente, assottigliò lo sguardo.
La strana luna gialla rifletteva sulla pelle bianchissima del suo avversario, il petto scolpito non mostrava nemmeno una goccia di sudore, la casacca viola ondeggiava al ritmo del vento.
< Perché è così fottutamente sensuale? > si chiese.
Mihawk ghignò, strusciò il piede a terra, allargò appena le gambe, roteò il pugnalino tra le dita, assottigliò lo sguardo dorato, si diede la spinta scattando verso Zoro.
Il minore spalancò gli occhi, si abbassò di scatto, la lama del pugnalino gli segnò verticalmente la guancia.
< Non è cambiato niente dal Baratie ad oggi? > pensò il ragazzo.
Strinse i denti, assottigliò lo sguardo coperto dalla bandana, non poteva accettare di non aver colmato nemmeno un passo della distanza che lo separava da Occhi di falco.
Piegò maggiormente le ginocchia, spinse con tutta la sua forza per contrastare quella del maggiore, riuscì a spingerlo leggermente indietro.
Zoro ansimò, strinse i denti sulla spada bianca.
Non riusciva a fare niente, non riusciva a raggiungerlo.
Come al Baratie, quando i suoi colpi non erano stati in grado di sfiorarlo, quando solo per grazia del flottaro Zoro era rimasto in vita.
Come contro Orso, a Thriller Bark, era capace solo di stringere i denti e fingere che andasse tutto bene anche quando non aveva più una goccia di sangue in corpo.
Come alle Sabaody, quando non era riuscito a far altro che a lasciarsi trasportare via dai suoi nakama in difficoltà come un'idiota.
Come adesso, incapace e impossibilitato a tornare da Rufy, senza riuscire a fare altro se non a pentirsi della sua debolezza.
< Voglio raggiungerlo > pensò < Voglio toccarlo >.
Mihawk lo stava aspettando.
Teneva una gamba leggermente indietro rispetto all'altra, un poco divaricate, i pantaloni viola vi aderivano, la palandrana sventolava intorno al suo petto candido esposto alla luna gialla, una tonalità così strana, pareva che il satellite avesse donato tutta la sua luce argentea a quella pelle candida in modo da renderla più bella e in prestito avesse preso il giallo dorato degli occhi dello spadaccino.
Quei dannatissimi occhi liquidi lo stavano ossessionando, li sentiva scorrere sulla sua pelle abbronzata e squadrare ogni suo centimetro, analizzarlo come fosse un moscerino insignificante, come valesse meno di zero.
< È insopportabile > pensò.
Si morse il labbro, strinse i denti sul manico bianco, tese i muscoli, sistemò le spade in mano, inspirò.
Con un balzo si avvicinò ad Occhi di falco, mosse la spada velocemente, la infilzò nel terreno.
Mihawk inarcò un sopracciglio, si mosse di lato per evitare le altre due lame, la stoffa del mantello nero si strappò, perse un secondo l'equilibrio.
Zoro gli fu addosso, lo atterrò con una spallata, ringhiò.
Drakul lo guardò con un sorriso sottile, sfilò il pugnalino dal petto del ragazzo.
“Troppo impulsivo, Roronoa”.
Rinfoderò il pugnalino nella croce che portava al collo, con calma.
Zoro chinò il capo, le due spade che ancora teneva caddero a terra, poggiò la testa sul petto di Occhi di falco.
Ne aspirò l'odore, sorrise appena, la maglia bianca si stava man mano sporcando di sangue, però non gli interessava.
Strinse con le mani i bordi della giacca, alzò appena il capo e ghignò.
“Ti ho messo alle strette” ansimò.
Drakul roteò le iridi, scosse appena il capo, ma non si mosse, strinse i fianchi di Zoro con una mano.
“Più dell'ultima volta, Roronoa, ma sei ancora una rana nel pozzo”.
Il minore poggiò nuovamente la testa sui pettorali del flottaro, sorrise soddisfatto di se stesso.
“La prossima volta la rana sarà qualcun altro, Occhi di falco” promise.
Chiuse gli occhi, si addormentò sul petto del suo rivale.
< Questa rivalità sta diventando pericolosamente sdolcinata > pensò l'adulto.
Si sollevò, prendendo in braccio il ragazzo, aveva colpito evitando il cuore di proposito, avrebbe potuto toglierselo di mezzo ma come l'ultima volta non aveva voluto farlo.
Sbuffò.
< Più sentimentale del Rosso. Finirà male > si disse.
Sorrise osservando il ragazzo.
In fondo, andava bene così.

 

Allora, è un secolo che non aggiorno, ma non avevo idee nemmeno per finta. Prometto che pian piano aggiornerò anche le altre fict, ma sappiate che visto che sto facendo i regali di Natale sono impegnata. E devo prepararmi per partire, e tra poco finisce il Primo Quadrimestre e ho millemila cose da recuperare a scuola. Un casino, insomma. Spero vi piaccia, fatemi sapere ^^

   
 
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