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Era bastato che si voltasse per ritrovare un Naruto tutto impasticciato.
Il bambino aveva tracciato delle strisce color cioccolato – perché di vero cioccolato si trattava – sul viso paffuto, e una macchiolina tondetta gli imperlava il nasino.
«Che cosa stai combinando, Naruto-chan?» chiese Minato, incapace di essere realmente arrabbiato; quel ruolo spettava a Kushina.
Naruto immerse il dito nel resto dell’impasto liquido, e si tinse anche la fronte. «Voglio essere come lei!» Indicò il disegno di una renna trainante la famosa slitta. «Se vado ad aiutare Babbo Natale, potrò dirgli che regalo voglio!»
Minato, prendendo un panno, cominciò a pulirlo. «Non preoccuparti, Naru-chan, Babbo Natale lo sa già.»
Niente di originale stavolta, purtroppo. Mi sono basata sulla credenza dei bambini di Babbo Natale; volevo scrivere qualcosa di carino in occasione di questa festa, ma credo di non essersi riuscita! ./////.
Il “Babbo Natale” finale è evidenziato perché Minato intende se stesso.
Okay, è una cosa alquanto scema, scusate! -////-
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