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Autore: La Kurapikina    22/12/2011    2 recensioni
Un primo incontro fra Achille e Patroclo... che cambierà il loro destino
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Non sapevo cosa volesse fare, ma avevo una bruttissima sensazione: mio zio è… è…

Ancora prima di darmi il tempo di trovare l’aggettivo adatto per descriverlo vidi mio zio ghignare e far scivolare la mano sulla nuca del ragazzo, che si irrigidì, come se avesse già capito tutto; ormai aveva capito anch’io.

Bastò fare due conti sulle altezze di mio zio in piedi e del ragazzo in ginocchio e tenere in conto che il primo faceva schifo in tutto per tutto e il secondo era bellissimo.

Ancora prima di pensare mi alzai dalla sedia e corsi verso di loro, afferrando Patroclo per un braccio e tirandolo bruscamente indietro, fino a farlo scontrare con le mie gambe.

“Vattene subito.” Mi ringhiò mio zio, evidentemente seccato dal fatto che gli avessi tolto il suo giochino ancora prima che avesse iniziato ad usarlo; d’altro canto, io non avevo la minima intenzione di lasciargli fare certe cose, quindi ribattei d’istinto: “Lui viene con me.”

Assottigliò gli occhi e mi squadrò dall’alto in basso, soffiandomi contro un autorevole: “Non lascerò che te lo tenga tutto per te…”

Oh, dei! Ma cosa aveva capito quella cosa che si spacciava per persona! IO, al contrario SUO, ho ancora una reputazione da difendere e non sfrutterei mai un povero ragazzo per certi “bisogni” anatomici! E che cavolo, va bene tutto ma sono pur sempre un eroe (il migliore, ahimè!) greco!! Dovremmo difendere i più deboli, non farci…

Dovevo avere una faccia semi sconvolta perché sul viso flaccido di mio zio si allargò un sorrisetto malefico, uno di quello che lasciava intravedere i suo indimenticabili denti gialli e marci: “Non fare quella faccia da innocentino, nipote caro… chi non vorrebbe farsi un ragazzo simile? Tu non sei da meno, ovviamente…”

Sentii il servo, già nervosissimo, irrigidirsi maggiormente contro la mie gambe e, nonostante non mi conoscesse, sembrava fidarsi di me, tanto che non aveva lasciato il mio braccio, anzi, ci stava aggrappato con forza.

Eppure le parole di mio zio avrebbero dovuto spaventarlo, fargli dubitare di me… che ragazzo intelligente! Non era tipo da farsi fregare facilmente! SIIIIII!!!!!!!!!

Mi imposi mentalmente di smettere di fare il cretino, dopotutto non eravamo in una situazione propriamente “piacevole”, ma cosa ci posso fare se sono scemo fino al midollo? Mi hanno fatto così…

Ok, era venuta l’ora di riprendermi, quindi allontanai la parte isterica di me e tornai serio, preparandomi ad affrontare mio zio, che era tornato a guardare il ragazzo in preda ad uno sbavo improvviso… santi numi! Se non ce ne fossimo andati presto da lì gli sarebbe saltato addosso senza mezzi termini!

Alzai di peso il ragazzo e lo trascinai poco gentilmente verso la porta, deciso a portarlo via da lì, ma, come avevo immaginato, mio zio non sembrava molto contento di ciò: “Fermati subito!”

Non volevo farlo, ma fu più forte di me e mi fermai senza però voltarmi verso mio zio, che riprese: “Non metterti contro di me, ragazzo, non ti conviene.”

“Non…” dovetti fermarmi perché mi tremava la voce: “Non voglio che…” ero terrorizzato: sarò anche un semi immortale invulnerabile, ma la rabbia di mio zio aveva sempre avuto la strana capacita di farmi tremare la ginocchia; sapeva essere terribile, a volte, molto peggio di chiunque altro.

All’improvvisi mi sentii osservato ed alzai lentamente la testa, incontrando due dolci occhi grigi che mi osservavano con un misto di rassegnazione e malinconia, ma anche un po’ di comprensione.

Il ragazzo stava sorridendo leggermente, quindi strinse un attimo il mio braccio e si voltò verso mio zio: “Accetto di venire con voi ad una condizione: voglio che dopo non mi teniate nelle vostre stanze come soprammobile, ma che mi concediate il permesso di visitare la città in cui resterò.”

Mio zio lo studiò un attimo, come se pensasse, e annuì: evidentemente era disposto a dargli un po’ di libertà pur di averlo.

Io, invece, sgranai gli occhi come un cretino e fissai il ragazzo, che senza più guardarmi, lasciò il mio braccio e seguì docile il re, lasciandomi lì.

Era folle! Era completamente pazzo! Eppure una vocina insistente continuava a ripetere che lo aveva fatto solo per me… cosa che accresceva il mio senso di colpa. E che cavolo!

In ogni caso, era inutile star lì ad aspettare: conoscevo mio zio e sapevo che per certe cose si prendeva tutto il tempo necessario e anche più, quindi mi misi a vagare per Ftia, salutando tutti quelli che incontravo, nella speranza che il tempo passasse velocemente.

 

 

***

 

Ero seduto su un prato isolato, all’ombra di una pianta a me sconosciuta e di cui sinceramente non me ne fregava un bel niente quando lo vidi, finalmente, dopo più di ore, tanto che da colazione era quasi arrivata l’ora di pranzo.

Camminava a testa bassa cercando di nascondere gli occhi arrossati e il viso pallido e continuava a passarsi nervosamente una mano fra i capelli spettinati, mentre l’altro braccio era stretto sul corpo magro, cercando di ripararlo dal freddo.

Mi alzai chiamandolo per nome, ma quando mi vide si voltò e fece per andarsene, rapido; fortunatamente, i centinaia di allenamenti che avevo sostenuto fin da quando ero poco più di un bambino, mi permisero di essere più veloce di lui e riuscii a raggiungerlo, afferrandolo per un braccio.

Lui gemette per il dolore e, vedendolo più da vicino, vidi lividi verdini sulle sue spalle, braccia e collo che si aggiungevano e quelli che aveva già, senza contare il livido che gli cerchiava l’occhi sinistro: si vedevano che erano nuovi perché non erano ancora viola-neri come gli altri, ma presto lo sarebbero diventati.

Lasciai immediatamente il suo braccio fissando i miei occhi nei suoi, lucidi, e parlai a fatica: “Io… io… mi… non ci credo… lui… tu…”

Dovetti sembrargli un pazzo furioso, ma mi sorrise con dolcezza: “Voi non avete fatto proprio niente, è stata una mia scelta e, nonostante tutto, sono contento di averla presa. Almeno, uno di noi due ne è uscito incolume.”

Rimasi un attimo spiazzato dalla sua dolcezza, ma non feci in tempo a rispondere che lui riprese: “In ogni caso, vostro zio è uno schifoso porco maiale. Se solo non fossi un servo non se la sarebbe cavata così facilmente!” I suoi occhi ora brillavano di rabbia e indignazione mentre mimava il gesto di sbattere qualcosa (la testa di mio zio) contro un piano immaginario (il tavolo nella sala da pranzo).

La mia bocca si spalancò mentre osservavo quel ragazzo tanto dolce e timido gesticolare e infuriarsi e mimare di impiccare, infilzare, bruciare, congelare mio zio.

Beh ragazzi, che dire… wow! Quel ragazzo doveva avere una doppia personalità! Di sicuro era MOLTO vendicativo e per un attimo ringraziai gli dei che la sua posizione di servo gli impedisse di far a brandelli qualcuno, anche se mio zio se lo sarebbe proprio meritato.

“Comunqueeee!” Patroclo finì il suo sproloquio di torture con un sospiro e un sorriso rivolti esclusivamente a me: “Bene, voi siete Achille vero? Non vedo l’ora che diventiate re!!! Di sicuro sarete migliore di Lui! Altro che Ftia città di eroi, questo è un porto di cani e porci! Senza offesa, ovviamente.” Aggiunse portandosi una mano alla bocca.

Ero senza parole: fino a poche ore prima su quella dannata isola io ero l’unico e pensare che nella vita non esistesse solo la gloria e la morte in guerra, mentre in quel momento stavo parlando con il ragazzo più strano e simpatico che avessi mai incontrato: lui era diverso.

Lui non viveva in un mondo di eroi. Lui non temeva il giudizio degli altri. Lui non mi vedeva come un guerriero invincibile, nonostante avevo capito che la mia fama era arrivata fino alle sue orecchie.

Lui era…

“In caso non ve lo ricordiate, mi chiamo Patroclo.”

 


Ringrazio tutti quelli che leggo e recensiscono questa ff, soprattutto Iri:  sei riuscita a capire proprio qual'era il mio scopo! Scritti in stile epico i personaggi mi sembravano troppo freddi così ho cercato di riadattarli come ragazzi più moderni senza però cambiare la collocazione temporale, per questo ho messo OOC, anche perchè i miei personaggi sono molto diversi dagli originali!! Nonostante tutto spero che questa ff piaccia, anche se è fuori dal comune genere epico^^ Baci a tutti bella gente!
  
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