CAP. 3
Seduto tra le rovine c’era Apollo, con
strani pensieri per la testa.
Apollo: “ma sono impazzito!? Perché ho
baciato la principessa fessa?!”
Nella sua testa si ripetevano
ininterrottamente le stesse domande, a cui non riusciva a trovare una
risposta.
Si tormentava i capelli rosso fuoco
con le mani agitate, come per cavar fuori dalla sua testa una risposta
plausibile.
Rimase in quella posizione a lungo,
fino a che non giunse a una conclusione.
Rimase sorpreso di quella sua
conclusione, non era certo quella che si aspettava.
Apollo: “Perché…perché……beh, perché
l’amo………”
Alzò la testa e osservò le
stelle.
Gli tornarono in mente quegli occhi
azzurri che qualche ora prima lo avevano catturato e condotto a quell’azione
sfrontata.
Si chiese se aveva fatto bene, o se
aveva sbagliato su tutti i fronti.
Apollo: ”Ma cosa ho fatto?!?! Già la
situazione è difficile, così ho proprio distrutto ogni possibilità!!
”
Si nascose il viso tra le mani,
abbattuto.
In quel momento si avvicinò Pierre e
si sedette accanto a lui, posandogli una mano sulla
spalla.
Pierre: Ci hai dato dentro,
eh!
Il rosso alzò lo sguardo verso
l’amico, con espressione ammonitiva.
Apollo: Io non ne sono tanto
entusiasta!
Pierre: Io se fossi in te lo sarei!!
In questo modo hai semplificato le cose, hai messo le carte in tavola, adesso
sta a lei giocare!
Sul volto d’Apollo si disegnò una
smorfia interrogativa.
Apollo: Cosa?!?!
Il moro scosse la testa,
sconsolato.
Pierre: Sei senza
speranza!
Le risate scaturirono spontanee tra i
due ragazzi, che non riuscivano più a smettere di ridere. E anche così i dubbi
sparirono…
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