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Autore: Shade Owl    29/12/2011    1 recensioni
Sei mesi dopo gli eventi della Fornace, Timothy Anderson è stato messo a capo di una squadra di apprendisti, gli stessi quattro ragazzi che ha protetto in precedenza. Ma la temibile Alleanza delle Ombre, servendosi di Julien Wings, ha dei piani da portare a termine, piani che lui deve contrastare. A complicare le cose, la sua collega Raven scompare all'improvviso. Cos'altro potrà andargli storto?
Genere: Avventura, Fantasy, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sangue di demone'
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- Immagino che voi due abbiate qualcosa da dire, vero?- chiese Alis, guardando Jo e Xander.
I due ragazzi erano talmente a disagio che guardavano in direzioni opposte e continuavano ad agitarsi nervosamente, balbettando pezzi di frasi che, accavallandosi, risultarono assolutamente incomprensibili.
- Bhè… noi…-
- …biati come be…-
- …avamo che tu…-
- …tevi anche di…-
- … ma poi, sai…-
- …mo dei…-
- E basta!- sbottò Timmi - Dite che vi dispiace e fatela finita!-
I due amici si scambiarono uno sguardo imbarazzato e ridacchiarono.
- Bhè… d’accordo.- disse Xander, alzando finalmente lo sguardo fino ad incontrare quello del mezzodemone - Ci dispiace. Siamo stati due idioti.-
- E non te lo diciamo solo perché sei tornato.- aggiunse Jo - Cioè, non è che questo ci dispiaccia…-
- Insomma, volevamo tornare già due minuti dopo… bhè, non proprio due minuti dopo, quasi, ma…-
- Ho capito, finitela!- sbuffò Timmi - Se devo essere sincero, mi avete rotto.-
I due ridacchiarono ancora.
- Bene, ora levatevi di torno.- ordinò Timmi - Puzzate come maiali, dovete aver sudato parecchio…-
- E mi sembra anche il minimo!- protestò Jo.
- Già… abbiamo tenuto testa a quattro lupi mannari, sai?- disse Xander, tutto fiero.
Alis tossicchiò piano.
- Sì, sì… Alis è arrivata a salvarci.- aggiunse il ragazzo.
Timmi fece un sorrisetto.
- Lo supponevo. Per questo dovreste fare squadra anche dopo l’abilitazione, se mai ve l’accorderò.- rispose - Via, adesso… vi voglio fuori da qui entro un secondo. Fatevi una doccia.-
I due annuirono e, assieme ad Alis, si Proiettarono all’esterno del bosco.
Rimasero soltanto Nadine e Timmi, e nessuno dei due riusciva a guardare l’altro. Improvvisamente, l’imbarazzo permeò l’aria come l’umidità di un temporale estivo.
 
- Sei tornato.- disse dopo un po’ Nadine - E sei un mezzodemone. Di nuovo.-
Lui annuì lentamente, gli occhi bassi.
- Già…- ammise - Ho… sono tornato al laboratorio…-
- Sì, l’hai già detto.-
Timmi tacque, levando esitante lo sguardo su di lei. Vide che fissava con ostinazione le sue scarpe.
- Avevi accennato a… una via di mezzo?- chiese.
Nadine annuì.
- Pensavo che potessi farti… infondere, o che so io… qualche potere minore. Forse Daniel avrebbe potuto farlo. Così avresti potuto… insomma… Proiettarti, o sciacquare i piatti con la magia… ti sarebbe stato più facile adattarti.-
Lui si morse l’interno di una guancia: quell’idea, oltre che geniale, era anche realizzabile. Perché non ci aveva pensato?
- Mi dispiace.- disse infine - Non avrei dovuto… sono stato uno stronzo.- borbottò.
- Sì, lo sei stato.- concordò quietamente lei, incrociando finalmente i suoi occhi.
Rimasero in silenzio per qualche altro secondo.
- Io…- scosse la testa, sospirando - Mi dispiace. Mi dispiace da matti.-
Altro breve, eppure eterno, silenzio.
- Ti senti bene, adesso?-
Lui deglutì. Aveva la gola secca.
- Io… sì.- annuì - Sai… Alis mi ha aiutato un sacco. Mi ha anche fatto trovare un lavoro… uno umano.-
- Davvero?- si sorprese la ragazza - Che lavoro?-
- Ah, boh, non sono sicuro…- ammise lui - All’ufficio dello sceriffo mancava un uomo, ma non so cosa debba fare… non sono mai stato un vicesceriffo. Spero solo di imparare in fretta, perché non me la sento di mollarlo ora… e poi così sappiamo cosa dire a tuo padre quando ce lo chiede… cioè… sempre che debba ancora chiederlo.-
Di nuovo silenzio. Timmi abbassò ancora lo sguardo, dandosi dell’idiota.
Poi, a sorpresa, Nadine lo abbracciò.
- Ora non pensiamoci più.- disse lei, stringendolo - Facciamo rapporto a Daniel e torniamocene a casa.-
Timmi sorrise, ricambiando la stretta.
- Okay.- annuì sulla sua spalla - Grazie.-
Lei scosse la testa.
- Non ringraziarmi… in cambio devi venire a cena con i miei.-
Il mezzodemone scoppiò a ridere, stringendola ancora di più. Temeva quasi di perderla di nuovo, se l’avesse lasciata andare.
- Piano, mi strozzi…- borbottò Nadine - Senti… come hai fatto a trovarci?-
- I lupi di Raven… Freghi e Greco, o come cazzo si chiamano…- brontolò lui - Me li sono trovati davanti appena arrivato… anche se però avrei potuto seguire il tuo odore, sei così sudata che ti sentirei a un chilometro…-
Lei alzò di scatto il capo e lo guardò storto.
- Insomma… non è che tu puzzi…- borbottò impacciato - Era che… insomma, hai faticato parecchio… cioè…-
- Bah…- sbuffò Nadine - Lascia stare, che finora andavi benissimo…-
 
- Ora mi fai veramente venire la nausea…- sbottò il Custode dell'Eden - Devo aspettarmi un altro voltafaccia improvviso o posso dormire tranquillo?-
- Perché, i Custodi dell'Eden dormono?- chiese educatamente Timmi.
- Smettila di sfottere e rispondimi!- rispose secco Daniel - C’è il rischio che tu riperda ancora i poteri o no?-
- No, ho fatto a pezzi il laboratorio, e l’energia per far andare l’Estrattore è finita. Flynn ha detto che non può più funzionare se non lo ricarica, e dubito che lo farà mai. Io, di certo, non glielo chiederò.-
- Bene…- sospirò il Custode, talmente sollevato da alzare lo sguardo al cielo - E a parte voi due, gli altri stanno bene?-
- Non proprio…- rispose Nadine - Purtroppo, Raven è rimasta ferita durante la lotta con Julien.-
Daniel annuì cupo.
- Va bene.- disse - Passerò da lei. Comunque, il Sommo Concilio ora dovrà decidere cosa farne, temo.-
- In che senso?- chiese Timmi.
- Purtroppo ha violato le regole.- rispose Daniel - Ha chiesto a Skin di dirci tutto, quando si è decisa a chiedere aiuto, quindi sappiamo ogni cosa. Ora è davvero nei guai.-
- Non potete chiudere un occhio?- chiese Nadine - Insomma… anche io mi sono arrabbiata, ma… voglio dire… stava cercando di proteggere Flynn… e anche noi.-
- Ma così facendo ha solo messo in pericolo se stessa, il bambino e anche te.- osservò Daniel, cupo - E indirettamente ci ha privati di Timmi per metà della missione. Mi dispiace… non vorrei farlo, ma dovrò punirla in qualche modo.-
- E come penserebbe di fare?- chiese Timmi, aggrottando la fronte.
- Questo lo decideranno gli Arcangeli e il resto dell’assemblea.- rispose lui - Ma il minimo, temo, sarà la sospensione dei poteri. Non in eterno…- aggiunse, vedendo la faccia sconvolta di Nadine - Ma per un po’ dovrà stare in panchina.-
Il mezzodemone scosse la testa.
- No.- disse - Non fatelo. È ferita, e anche gravemente. Dovrà comunque stare lontana dall’azione per un sacco di tempo, dopotutto, e noi abbiamo bisogno di Raven.-
Daniel inarcò un sopracciglio.
- Mi stai chiedendo di lasciar correre?- chiese, incrociando le braccia - Perché, anche volendo, non so se potrei, visto che non dipende da me. Dopotutto, voi lavorate per il Sommo Concilio.-
- Che lavora per lei.- osservò Timmi - Dica a Gabriele e gli altri di lasciar stare e lo faranno. Sono certo che potrà convincerli a lasciar stare, per adesso.-
Lui sospirò, osservandolo con aria stanca e scocciata per un istante.
- Farò il possibile.- disse infine - Ma non prometto niente. In ogni caso, smettila di essere così formale, ti conosco da quando avevi quatto anni.- si passò una mano tra i capelli - Grande…- aggiunse, stanco ed esasperato - Lasciar correre… Kate vorrà la mia pelle, era incavolata nera…-
Timmi sorrise.
- Bhè, puoi ricordarle chi è il fratello più forte.- osservò.
- Quando vorrò i consigli da te sulla materia familiare sarò figlio unico.- sbottò lui - Senza offesa.- aggiunse, calmandosi un poco.
- Non fa niente.- lo rassicurò Timmi - La mia amica Alis mi ha detto una cosa assolutamente vera: Kyle è acqua passata, e ciò che gli è successo è meglio per tutti.-
Lui e Daniel si guardarono per qualche momento, in silenzio. Alla fine, il Custode annuì.
- Va bene.- disse - Ora vattene, torna a casa e riposati. Però sappi che stavolta non verrai pagato, non nel solito modo. Anche la tua condotta non è immacolata.- sbottò prima di andarsene, in uno scoppiettio di saette - E dì a Raven che Flynn può restare con lei!- gridò la sua voce, aleggiando in aria.
- Okay!- urlò Timmi, alzando la testa.
Tornò a guardare Nadine, che lo osservava attentamente.
- Che c’è, sono…?-
- Ha smesso di essere divertente giorni fa.- lo precedette lei, impedendogli di chiedere se i suoi capelli, di nuovo verdi, erano pettinati - Mi chiedevo solo se sei sicuro di ciò che hai fatto.-
Lui annuì.
- Sicurissimo. Raven ha passato anche troppe…-
- Non parlavo di Raven, ma dei tuoi poteri.- lo interruppe.
- Ah, quello… bhè, sì. Da umano sto peggio che da mezzodemone, ora l’ho capito.-
- E se dovessi arrabbiarti ancora?-
Lui si strinse nelle spalle.
- Saprò controllarmi.- rispose - In qualche modo, ce la farò. Insomma, ho ammazzato un immortale, cosa sarà mai un demonietto rabbioso?- rise tra sé.
Mentre osservava Nadine sorridere, qualcosa si agitò irritato nel profondo del suo essere.
Ma falla finita… Pensò scocciato. Lo so che sei contento di rivedermi. Quindi stai buono, o giuro che trovo il modo di riparare l’Estrattore e poi mi faccio innestare qualche altro potere da Daniel.
Prese la mano di Nadine, pronto ad andarsene. Poi sentì qualcosa, e non era una sensazione, ma parole.
Ti aspetto.
Subito dopo, fu certo di averlo solo immaginato.
 
***
 
Quella sera, da lui, ci fu un piccolo festino, un po’ per la tanto rimandata inaugurazione del cottage, un altro po’ perché erano riusciti a compiere la loro prima, vera missione come squadra, anche se ad un certo punto lui si era tirato indietro. Xander, Jo ed Alis non erano potuti andare, a differenza degli altri due, a trovare Raven al Centro Cure, e quindi erano avidi di sapere come stava.
Timmi e Nadine gliene parlarono mentre cucinavano ed apparecchiavano la tavola.
- I Guaritori dicono che è piuttosto malmessa.- rispose il mezzodemone, buttando la pasta - Qualcosa come cinque mesi di prognosi, più o meno.-
- Accidenti!- esclamò Jo - Ma i maghi non possono curare le ferite un po’ più in fretta?-
- Pare che ci fosse qualcosa, nella spada di Julien, che rallenta la guarigione.- spiegò Nadine, mettendo i coltelli e le forchette - Ma dicono che ce la farà. Non abbiamo potuto vederla, ma c’erano Skin e Flynn che non avevano intenzione di andarsene tanto presto. Sembravano quasi pronti a montare una tenda in corridoio, figuratevi…-
- E Trys e Darth dov’erano?- chiese Alis.
- All’inizio erano lì.- rispose Timmi - Ma poi sono andati via, anche prima di noi…- e aggrottò la fronte, grattandosi la testa perplesso - Trys continuava a borbottare qualcosa su un gelato, e Darth ha urlato che non ne poteva più, così…-
- E cos’ha detto Flynn sapendo che poteva restare con Raven?- chiese Xander.
- Oh, era fuori di sé, immagino.- disse Timmi - Ma doveva controllarsi, là dentro, quindi non ha mostrato reazioni esagerate. È dannatamente maturo, accidenti a lui…-
- Io credo che starà bene.- disse Alis - Raven gli ha praticamente fatto da madre per tutto questo tempo, sono sicura che non avranno problemi.-
- Sicuro.- annuì lui - Se poi il vecchio Odin le darà una mano…-
- Chi?- chiese Jo.
- Odin, il padre di Raven.- spiegò - È un ricchissimo armatore di aeronavi, ne vende parecchie nei mondi magici.-
- Aeronavi?- ripeté Jo, gli occhi che brillavano.
- Sì, e sono piuttosto comode.- continuò Timmi, come se niente fosse.
- Ci sei mai salito?- chiese Xander.
- Anni fa per una missione di cui non posso parlare, con Odin stesso al timone.- e qui il suo sguardo si fece distante per un secondo - Quell’uomo è un mito, credetemi. Se potessi raccontarvi qualcosa…-
In quel momento, qualcuno bussò alla porta, e Jo andò ad aprire.
Rimase in silenzio per un istante ad occhi sgranati, come se fosse sorpreso per qualcosa.
- Conosci un vecchio orbo, per caso?- gridò alla fine.
- Oh, cazzo…!- gemette il mezzodemone, correndo alla porta e spingendo via il ragazzo - Scusi, scusi, è un ritardato mentale di cui mi occupo nei weekend…-
Odin entrò seguendo la sua mano tesa senza commentare ma aggrottando leggermente un sopracciglio. Indossava ancora il suo solito completo, tranne per la giacca, che teneva sottobraccio accanto al bastone, e squadrò Timmi dall’alto in basso, mentre Jo si rialzava massaggiandosi il didietro, borbottando inviperito.
- Noto con piacere che i suoi poteri sono tornati.- disse l’uomo - Ottimo, ottimo. Le mie congratulazioni per lo… scoppiettante rientro in servizio.-
Il modo in cui sottolineò la parola gli disse che sapeva già cos’era successo.
- L’hanno informata dell’accaduto, vedo.- disse.
- Daniel si è precipitato da me, dopo aver parlato al Sommo Concilio.- annuì - E pareva convinto che Raven meritasse due settimane di sospensione senza poteri. A partire da adesso. Curioso espediente punitivo, considerando che dovrà stare a letto senza muoversi o adoperare la magia per diversi mesi. Ne sa niente?-
Ci fu un attimo di imbarazzo per i ragazzi, ma Timmi sostenne lo sguardo di Odin senza battere ciglio.
- Bhè, Raven potrà tornare al lavoro subito dopo essere uscita dal Centro Cure. La cosa la disturba, forse?-
- La prego di non giocare con la mia intelligenza!- sbottò seccamente l’uomo - So benissimo che non è stato un Arcangelo a proporre questa punizione! E nemmeno un Custode dell’Eden.- prese la mano di Timmi tra le sue e la strinse forte - La ringrazio di cuore per aver salvato Raven e per averle evitato guai con il Sommo Concilio. Se c’è qualcosa che posso fare, non ha che da chiedere.-
- Oh, bhè…- rispose lui, vagamente imbarazzato - Non so… non è che abbia pensato…-
- Lei fa davvero navi volanti?- chiese Jo.
Odin si alzò e lo osservò con il suo occhio azzurro. Jo parve rimpicciolire, ma non indietreggiò d’un passo; Timmi, invece, gli scoccò un’occhiataccia.
- Lo scusi, le ho detto che soffre della sindrome di Tourette, vero?-
- Non ha specificato quale menomazione mentale lo affliggesse.- concesse in tono pacato l’uomo, continuando a guardare Jo - Ad ogni modo sì, giovanotto: io sono un armatore di aeronavi. Perché?-
L’imbarazzo del ragazzo parve dissiparsi.
- Bhè… forse una cosa c’è, magari…-
 
Raven si svegliò tutta bendata in un letto candido, lievemente intontita dalle sostanze mediche datele dai guaritori e con un occhio gonfio e quasi totalmente chiuso. Guardandosi, vide che il braccio e il busto erano fasciati come involtini, e si sentiva un po’ imbottita anche sul collo e sulla caviglia, segno evidente che l’avevano medicata anche in quei punti.
- Flynn dice che somigli ad una mummia.- disse qualcuno.
Alzando lo sguardo, vide Skin appoggiato allo stipite della porta. Non indossava la sua tuta, ma un maglione verde ed un paio di pantaloni di cotone, come sempre quando era in borghese.
- Ciao.- disse debolmente lei, cercando di alzarsi a sedere.
- Piano, piano…- si affrettò a dire il Fantasma, correndo ad aiutarla - Non fare sforzi, o mi cacciano.-
- Quanto sono messa male?- chiese, mentre l’amico le sistemava il cuscino.
- Parecchio.- rispose lui - Cinque mesi di prognosi, più o meno, parecchie lesioni interne a malapena richiuse ed un bel po’ di tagli avvelenati.-
- Con cosa?-
- Con qualcosa che non ti farà guarire per i prossimi cinque mesi.-
Lei sospirò.
- Bene. Ottimo… Cinque mesi di totale inattività… almeno Flynn la smetterà di dirmi che devo dormire.- guardò Skin - Già… lui come sta?-
- Solo un occhio un po’ gonfio, ma meno del tuo.- rispose.
- Cosa gli succederà?-
- Niente.- Skin si strinse nelle spalle - Timmi ha distrutto il frammento del cristallo, ed io tornerò domani nell’ultimo posto dove volevate andare per vedere di rendere innocua ogni eventuale minaccia. Daniel ha anche detto che può restare con te. E non ci saranno conseguenze per ciò che hai fatto… Timmi ha convinto Daniel a lasciar correre. Tu scusati, china il capo, annuisci e tutto filerà liscio.-
La Valchiria chiuse gli occhi e sorrise tra sé.
- Bene…- disse - È più di quello che merito.- sistemò meglio il lenzuolo e lo guardò di nuovo - Ora Flynn dov’è?-
- Da me.- rispose lui - Sta dormendo, era a pezzi. Più tardi lo porterò da tuo padre. È stato qui… ha detto che gli dispiace.-
Lei annuì, sempre ad occhi chiusi.
- Grazie, Skin.- disse - Non so proprio cosa farei, senza di te.-
- Lo so io.- sbuffò - Ti faresti ammazzare, ecco cosa.- sospirò e le gettò uno sguardo paziente - Raven, io proprio non ti capisco: perché cavolo non sei venuta a cercarmi subito, dannazione?-
Raven riaprì gli occhi, ma si voltò dalla parte opposta, facendo di tutto per non guardarlo.
- Mi dispiace.- disse - Te l’ho detto… volevo fare da sola. Non potevo chiederti…-
- E non dovevi farlo.- la interruppe lui - Non sarebbe stato necessario.-
Lei sorrise tra sé.
- Lo so.- ammise - Ecco perché non te l’ho chiesto.-
Skin scosse la testa.
- Cos’aveva di speciale quel bambino?- chiese - Cos’è successo? Perché era tanto importante? Ci occupiamo ogni giorno di cose del genere. Il Sommo Concilio avrebbe potuto gestire la situazione.-
- No. Non questa.- borbottò la Valchiria - Skin… lui non lo sa, ma… il Cristallo di Atlantide non è stato nascosto in un luogo.- si passò la mano sana sulla faccia, scacciando la stanchezza - Si trova dentro di lui. È dormiente, nel suo codice genetico. Così ha guadagnato tutta quella conoscenza.-
Il Fantasma aggrottò la fronte.
- Davvero?- chiese, sorpreso.
- Sì.- annuì lei - Ne è all'oscuro per proteggerlo meglio. I suoi genitori invece lo sapevano, e l’hanno detto a me: lo hanno scoperto quando lui li ha portati per la prima volta in un vecchio sito tecnologico... l'hanno letto nei dati di un macchinario. Mi hanno fatto giurare di non dirlo a nessuno. Temevano che avremmo cercato di estrarlo.-
- E allora? Questo l’avrebbe reso…-
- … morto.- lo interruppe lei - Il processo lo ucciderebbe.-
Skin aggrottò la fronte.
- E per una scemenza del genere non ti sei fidata di noi? E di me?- sbuffò - Per un manufatto maledetto e letale anche per chi lo usa? Credevi davvero che lo avremmo estratto?-
Raven lo guardò sorpresa.
- Come?- chiese.
- Ce lo ha detto Flynn.- spiegò lui - Il cristallo uccide lentamente chiunque ne sfrutti i poteri. Nessuno di noi sarebbe così pazzo da recuperarlo, al massimo l’avremmo distrutto. E considerando che la scheggia è andata, il risultato è quasi lo stesso.-
Lei scosse lentamente la testa.
- Io… non lo sapevo.- ammise - Mi… mi dispiace. Non… volevo metterti nei guai… se solo l’avessi saputo…- si lasciò scappare un sospiro - Avrei dovuto parlarne con Flynn quando potevo.-
Skin sospirò esasperato e divertito insieme.
- Un giorno o l’altro io ti ammazzo.- gemette.
 
***
 
- Un giorno o l’altro io lo ammazzo!- sbraitò Timmi, seduto in macchina accanto a Nadine - Giuro, lo annego nella tazza del cesso, poi lo faccio a pezzi e lo mangio mentre sono un demone!- strinse convulsamente il volante, immaginando che fosse il collo di Jo - Un’aeronave! Gli ha chiesto un’aeronave!-
- E calmati!- sbottò Nadine, visibilmente disgustata - Stai rompendo da ieri! E poi Odin non mi sembrava per niente dispiaciuto, l’hai sentito anche tu: ha detto solo di lasciargli un mesetto per prepararcene una adatta!-
- Sì, ma ciò non toglie che io voglia ammazzarlo a morsi!-
- Non volevi affogarlo nel water?-
- Ho cambiato idea, prima i morsi!- sbottò lui.
Nadine sospirò esasperata, e questo gli fece capire che forse era il caso di darsi subito una bella calmata; riacquistò il controllo per un momento e si concentrò sul motivo per cui erano usciti quella sera e del perché erano entrambi abbastanza agghindati.
- Senti, mi ripeti un po’ dov’è questo posto?-
- In centro.- rispose Nadine - Papà ama quel ristorante, è il suo preferito, quindi è il posto più adatto. Non preoccuparti per il parcheggio, è in zona pedonale, dovremo camminare un po’.-
- Bah…- sbuffò Timmi, gettando un’occhiata ai suoi vestiti.
Erano nuovi, li aveva comprati quello stesso giorno: pantaloni scuri in cotone, camicia, scarpe nuove e calzini neri lunghi fino al ginocchio (in vita sua non aveva mai nemmeno messo la camicia, figuriamoci i calzini lunghi fino al ginocchio). Si sentiva un po’ a disagio, così combinato.
- Ma perché diavolo ho accettato, accidenti a me…-
- Perché eri in debito.- osservò Nadine - E me l’avevi promesso.-
- Sicuro, ma pensavo che la serata giusta sarebbe stata tipo tra un mese…- ammise.
La sera prima, scolatosi una bella bottiglia del suo whiskey migliore (tanto per vedere se reggeva di nuovo l’alcool), aveva accettato la già accennata proposta di Nadine di incontrare i suoi genitori, quantomeno per ingraziarsi suo padre.
Quando aveva scoperto che potevano tranquillamente farlo il giorno successivo (sospettava qualche abracadabra di Nadine) si era sentito morire.
- Andiamo, andrà benissimo.- lo rassicurò lei - Stai pure molto bene, vestito così… anche se potevi tagliarti il codino.-
- E magari potevo incravattarmi.- aggiunse sarcastico.
Nella sua mente balenò una scena di quella mattina ai grandi magazzini: era con Jo e Xander, i quali avevano in mano un paio di proposte per delle cravatte in tinta.
La sua risposta: “UNA CRAVATTA NO!!
- E dai, te l’ho detto… stai benissimo.- ridacchiò Nadine.
- Bah… Tu stai bene.- sbuffò lui.
Si era messa una camicetta scura ed una gonna lavanda, e per la prima volta la vedeva indossare delle scarpe col tacco. Si era anche sistemata un bel fiocco tra i capelli.
- Grazie.- rispose Nadine, leggermente compiaciuta.
Finalmente Timmi fermò la macchina al parcheggio prima della zona pedonale.
- Andiamo.- disse subito la ragazza - Ho detto ai miei di aver prenotato per le otto, e questo significa che papà sarà qui per le sette e mezza.-
- E così siamo già in ritardo di mezz’ora…- osservò Timmi, guardando l’orologio e scendendo dall’auto.
- No.- rispose lei - Te l’ho messo avanti, così saremmo arrivati prima.-
Borbottando frasi inconsulte, Timmi la seguì lungo la strada: accidenti a lui, a lei e a quando le era venuta quella bella idea. Forse sarebbe stato meglio se si fosse veramente ubriacato.
- Ah, prima che me ne dimentichi…- aggiunse Nadine, prendendogli un braccio - Buon compleanno.-
Timmi la guardò sorridendo e vide che lei faceva altrettanto. Non le chiese come lo sapesse, e non gli interessava: dopotutto, che differenza avrebbe fatto?

Ai ringraziamenti un'aggiunta dell'ultimo minuto: oltre a Ely79, a seguire la storia c'è anche (da ieri) Polly_Lu. Ora via, andate all'epilogo!

   
 
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