Ambra non rispose e inforchettando una penna al sugo e portandosela alla bocca. Masticò lentamente tenendo gli occhi bassi. Dharma la fissava meravigliata del suo comportamento. Finito il primo si alzò e andò a prelevare la ciotola ormai vuota e a riportarla in cucina dopodicchè con un lieve e raffinato inchino si congedò e se ne andò. Peter si alzò di scatto e le corse dietro. Anche Dharma si alzò ma un occhiata del professore la fece tornare al suo posto. Peter intanto marciava velocemente alla ricerca di Ambra. La vide dirigersi alla porta che conduceva alla sua camera. Peter la seguì.
- Senti... - cominciò
Ambra si voltò e sgranò gli occhi vedendo che lui l'aveva seguita fin lì.
- Che vuoi da me? - gli chiese
- Il mio intento... - spiegò ignorando la sua domanda - ...era di fare amicizia con te, non di disturbarti. -
Lei rimase in silenzio a fissarlo.
- Quindi... - mormorò con un espressione dolce sul volto - ...ti chiedo scusa -
Lei sussultò e si allontanò ancora di qualche passo, continuando a guardare la porta della sua camera in ricerca di un qualche rifugio. Peter la fissava mentre faceva qualche passo nella sua direzione.
- Stai lontano... - lo avvisò
Lui non rispose e continuò ad avanzare. Le arrivò così vicino che i loro respiri cominciarono a fondersi.
- Tu sei... - provò a dire lui
- ...estremamente arrogante, lo so... - concluse lei.
- No... - scosse la testa - ...sei...bella! -
Lei deglutì.
Lui abbassò il volto fino a che le loro labbra non furono a contatto diretto. Lei rimase rigida, le braccia lungo i fianchi, gambe unite e occhi sgranati. Peter non si perse d'animo. Portò le sue braccia a circondargli il collo e le cinse i fianchi. Lei si sciolse un pò: Chiuse gli occhi. Sentì le lentine strane, come se si disintegrassero sotto le sue palpebre, dannazione!
Lui aprì gli occhi e si allontanò fissandola.
- I tuoi occhi... - mormorò
Lei sbuffò. - Si, sono rossi... Embè? Ti fanno schifo? Sono orribilanti? - aveva le lacrime agli occhi ormai e non voleva che lui la vedesse piangere anche perchè per uno strano scherzo della luce le lacrime sarebbero sembrate sangue. Girò su se stessa e andò verso la porta.
- No, aspetta... -
- Cosa? -
- I tuoi occhi... -
- Si, l'hai già detto... -
- Ma una volta tanto mi lasci finire una frase senza saltare a conclusioni affrettate e sbagliate? -
- Ok, spara... Cos'hai da dire sui miei occhi? -
- Sono strani, ma non orribilanti... -
Ambra sgranò gli occhi. - Tu non li trovi orribili? - mormorò
- Assolutamente! -
Cominciò a girargli intorno.
- La smetti? Mi fa sentire un oggetto da analizzare... -
- Okok... - disse alzando le mai e mettendosi di nuovo davanti a lui.
- Allora? -
- Cosa? -
- Il risultato dell'esame, dottoressa? -
Lei scoppiò in una sonora risata.
- Ok, sono a buon punto... - mormorò Peter
- Che vuoi dire? - chiese Ambra
- Non lo sai? -
- Cosa? -
- Il primo passo per conquistare una donna è farla ridere... -
- Beh... - affermò tornando seria - ...hai ancora molto da fare allora... -
Lui la guardò con aria di sfida, le si avvicinò e le aggiusto una ciocca ribelle di capelli biondi dietro l'orecchio. La guardò arrossire ma continuare a fissarlo. L'intensità dei suoi occhi gli muoveva qualcosa dentro che lo portava a desiderarla sempre di più. Ma non l'avrebbe mai toccata contro al sua volontà... MAI!