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Autore: anonimaG    11/01/2012    2 recensioni
La mia prima FF su i 2pm ^^ Spero vi piaccia...
Parla di una ragazza che dal'Italia va in Corea e ehm... Succederanno tante cose soprattutto con una persona in particolare :)
Per favore recensite perché non ho idea se a voi andrà bene o no questa storia su i 2pm D: Se no sono tentata anche di cancellarla.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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   Era la sera del concerto.

Melissa mi aveva trasportato qui per questo ed adesso eravamo al concerto.

Per cinque sere mi aveva sempre trascinato in quel bar nella speranza di ricontrarli ma senza successo.

Per cinque sere mi aveva fatto sedere al tavolo del bar come una stupida ad aspettare.

Eravamo al concerto, che era iniziato da un pezzo.

-Dobbiamo andare avanti! Voglio arrivare fin in prima fila!

-Meli non mi va, vai tu io ti aspetto qua.

-Non se ne parla proprio, tu vieni con me!-. Mi prese per la mano e, costretta, camminai fino alla prima fila.

Erano davvero bravi a cantare ed anche a ballare.

Uno cantando abbassò lo sguardo verso di me.

-Oddio, Junsu! Ci sta guardando!-. Urlò Melissa in preda all’agitazione.

-Dai Meli, finiscila.

-No, non ci penso proprio.

    Alla fine del concerto lei mi costrinse un’altra volta a tornare da quei ‘tipi’.

-Non vuoi la tua penna?

-No.

-Dai che la rivuoi.

-Ti ho detto di no!

-JUNSU!-. Gridò lei entrano nel ‘dietro le quinte’ del palco, se così lo vogliamo chiamare.

Junsu sorrise e poi sporse la testa verso di me.

Sembrava volersi assicurare che io ci fossi.

Con la mano ci fece segno di andare con lui.

-Iliwa-. Disse con parole dolci.

1- che cazzo significava ‘Iliwa’?

2- E se ci parlava cosa dovevamo rispondere?

3- Dove stavamo andando?

Lo seguimmo, ci porto nel suo camerino.

Frugò tra un borsone e prese la mia penna porgendomela.

-No grazie non ne ho bisogno-. Risposi come se potesse capirmi.

Si fermò un attimo a pensare su ciò che avevo detto, era difficile comunicare con uno straniero.

Un altro ragazzo aprì la porta dello stanzino e rimase sorpreso al vederci.

Melissa non aveva più parole, sicuramente sarebbe svenuta là da un momento all’altro.

-Ulido galkka?

-Jamkkan man-yo!-. Quasi urlò Junsu.

Non avevo capito un’acca ma di sicuro c’entrava qualcosa col fatto che il concerto era finito.

Il ragazzo chiuse la porta.

Controllai Melissa, si era certo: di lì a poco sarebbe svenuta.

-What’s your name?-. Mi chiese.

Si stava adattando anche lui al fatto che fossi straniera.

-Giorgia.

Iniziò a ridere.

-Non ci trovo nulla di divertente nel mio nome, pensa al tuo piuttosto!-. Sbottai.

Si fermò di nuovo a pensare a ciò che avevo detto.

-Giorga.

-No, no, Giorgia! Prova a dire Giorgia cacchio! Non è complicato!-. Stavo pretendendo che un coreano potesse pronunciare un nome italiano.

-G-Giorgia…

-Si, bravo!-. Sorrisi come se stessi parlando con un bambino di cinque anni alle prese con la sua prima parola.

Sorrise pure lui.

Melissa invece prendeva delle cose dalla stanza di Junsu come sciarpe, autografi, profumi e li infilava nella borsa.

“Hai un’amica stupida, non puoi farci niente ma cerca di mantenere la calma” Cercai di placarmi.

Guardai l’orario.

-Scusa è tardi, Ehm… Come posso dirtelo… I go to sleep!-. Gli feci il segno di dormire e di andarmene prendendo Melissa per mano.

Gli feci segno che la mia amica era una pazza e lui rise.

Wow, ma i coreani ridevano sempre così? Quando rideva era veramente bello.

-Perché ce ne siamo andati?-. Si arrabbiò lei.

-Perché si, a parte che tu con i tuoi “vocaboli” mi hai aiutato molto eh!

-Ho detto alcuni e non tutti.

-Si ma mi hai lasciato in difficoltà!

-Lo sai che gli ho fregato una sciarpa stupenda?-. Cambiò discorso.

-Vediamo!-. Le ordinai impaziente.

La tirò fuori, era molto graziosa e profumava, profumava di… Junsu?

La presi io.

-Dammi, è mia.

-Ma non mi avevi detto che i 2pm non ti piacevano?

-Io non l’ho mai detto, ho solo detto che non so chi siano ma adesso... Adesso lo so e la sciarpa e mia!

Melissa me la lasciò.

-Gli ho fregato anche un profumo.

-Bene, buon per te.

-Non vuoi proprio negoziare con quella sciarpa?

-No!

-Uffa! Cattiva-. Scherzò:-Però ammetti che ti piace Junsu.

-Certo che mi piace, ma l’hai visto che carino?

-Si…-. Sospirò e continuò a camminare.

 

PoV Junsu

 

Si chiamava Giorgia, che nome buffo.

Non avevo capito niente di quello che mi diceva però mi ero divertito a parlare con lei.

E in più non era una mia fan.

Preparai il borsone e mi infilai il giubbotto.

Avevo ancora la sua penna.

Con la mano destra girai a vuoto.

“E la sciarpa?” Cercai ancora un po’.

“Fa niente, piccoli dettagli…”
   
 
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