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Autore: Elize    14/01/2012    1 recensioni
Una collezione di lettere volte a dipingere la società odierna per chi non l'ha mai vista. Ti sei accorto di cosa ti circonda?
Genere: Demenziale, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Palermo, giovedì 16 aprile 1901.

Lettera a un freddo,
la pioggia cade su di me, la gente non sorride più. Il mondo mi crolla addosso, ma che colpa ne ho io? Se la società non  è fondata sulla libertà? Che colpa ne ho io, se non sono come loro? Se io non mi formalizzo per un filo di matita sbavata, se a me non importa nulla della moda. Che colpa ne ho io, se il  mio cervello è contraffatto? Io vivo nel mio mondo, non cambio. È come una gabbia, e io sono la prigioniera. Niente libertà. La peggiore punizione è la solitudine alla quale sono condannata. Queste quattro pareti sono così sterili e insignificanti mi intrappolano ma non mi fermano. A volte vorrei abbatterle io stessa, ma è impossibile. Vivo in un incubo che mi distruggerà, se non mi salverai. In attesa di te.


Tua RoseSpell.
 
 
 
 
 
 
Barcellona, venerdì 15 aprile 15 1901.

Lettera a un freddo,
oggi ho trovato una libellula e una scritta su: vola da sola, era la tua libellula. Avrei dovuto seguirla e invece no. Legata qui al tuo ricordo transatlantico, lontano. Senza contatto, ma sono desiderosa di volgermi a te, e di essere catapultata dentro te. L’illusione di rimaterializzare la nostra confusione virtuale, ma no. Non si può. Non ho nessun rimedio contro la nostalgia di te. Trasformazione radicale di tutto il mio universo. Il cuore in pezzi separati nel petto conservati come i frammenti degli specchi su cui rifletto mille volti che posso scegliere desiderare idolatrare venerare provar piacere carnale ma dopo un tale amore non possono più amare. Ma nonostante tutto ho voglia di esser grata.

Tua RoseSpell.
 

 
 

Alaska, giovedì 6 luglio 1902.

Lettera a un freddo,
piove e la terra trema, il dolore è ovunque. Perché mi hai lasciata qui? Perché ?♥.Quello non era il paradiso, c'era troppo dolore. Troppo dolore che spezza il cuore, e lo rovescia. Vienimi a prendere.

Tua RS.
 
 

 
 
 
 

Non so dove, non so quando.

Lettera a un freddo,
devo aver perso il conto di che giorno sia e di dove io mi trovi ma dal momento che sto impazzendo dubito che sia importante. Le porte mi vengono chiuse in faccia e nel frattempo la finestra della mia stanza si spalanca a causa del vento. Prego perché non sia il vento ma sia solo tu, angelo mio. Perché mi hai confinata qui? Non ti ero abbastanza fedele? Perché?  TiVoglioBene.Gio 
 

   
 
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