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Autore: CauchemarDelirant    15/01/2012    2 recensioni
Inizia come una favola, finisce come una favola..
La principessa Lea non è una principessa come le altre. E neanche la sua storia d'amore lo è. Mentre tutti si aspettano da lei che sposi il principe azzurro, cosa succederà se a conquistarla sarà la misteriosa strega del bosco?
Una storia romantica in cui l'amore supera le forme prestabilite della fiaba.
E si trasforma.
Quando non fu più visibile alla vista della guardia, si concesse di correre. Amava correre, veloce come il vento: la sferzante sensazione dell'aria sul volto la faceva sentire, anche se solo per qualche minuto, davvero libera.
GRADITISSIME le recensioni!
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lea per poco non ebbe un infarto.

Non svenne, sottolineiamo, perché così avrebbero fatto delle principesse da fiaba, e abbiamo già detto che in lei c'era uno spirito ben diverso.
Comunque, procediamo con la storia.

Si alzò sulle gambe tremanti dal suo nascondiglio, e guardò la strega con uno sguardo più deciso di quanto lo era effettivamente lei, ma tacque.
La strega la guardava come se l'avere una principessa sconosciuta nascosta nel giardino di casa fosse la cosa più naturale del mondo.
-Beh, vuoi entrare?-

L'atavica paura delle streghe di Lea, inculcatale da anni di racconti terrificanti, era combattuta dal desiderio d'avventura che quella porticina aperta e quella strana donna sembravano offrire.
La strega non sembrava avere cattive intenzioni, ma..
-Non ti mangio mica- disse sarcastica la strega, come se le avesse letto nella mente.
-è notte. Non hai paura di stare nel bosco da sola?- Lea era indecisa sul da farsi. La strega, vista la ritrosia della principessa, fece spallucce ed entrò in casa.
La porta stava per chiudersi quando Lea esclamò -Aspetti!- e fece un lungo passo per superare i rovi, e ritrovarsi giusto davanti alla porta.
La strega riaprì la porta, e la fece entrare.


La casa era molto più grande di come sembrava vista da fuori.
Sicuramente opera di un incantesimo, la casa aveva scale e stanze grandi e accoglienti, almeno per quelli che immaginiamo essere i parametri di una strega.
L'atmosfera era calda e riposante, e sugli scaffali che si estendevano lungo tutti i muri si trovavano libri antichi e manoscritti, o ancora ampolle (non dimentichiamo che è pur sempre la casa di una strega) e oggetti sconosciuti.
Lea, anche se all'erta per la possibile pericolosità del luogo, si sentiva in un posto talmente nuovo per lei, e talmente affascinante da provare una sensazione di profondo piacere.
La strega l'aveva abbandonata senza una parola all'entrata della casa ed era andata in cucina, così Lea ebbe modo di dare un'occhiata veloce alla casa.
Davvero un posto affascinante.

La strega ricomparve dopo un po' con un vassoio con sopra una teiera e due tazze.
-Beh, cosa fai lì impalata?- e si diresse verso quello che sembrava un accogliente salotto, con tanto di caminetto acceso dalla fiamma bluastra.
Lea la seguì quasi trotterellando per l'emozione. La strega aveva modi un po' bruschi, ma non sembrava cattiva.
Sicuramente non assomigliava alla strega descritta dalle storie che venivano raccontate a corte: era una donna alta, di aspetto piacevole, i capelli rossi e ricci, e dall'età imprecisata, poteva avere trenta come cinquant'anni.
Magari ne ha cento, pensava Lea.

L'unico elemento inquietante della sua ospite erano gli occhi.
Erano azzurri, ma talmente chiari da sembrare bianchi.
Sembravano di ghiaccio.
La strega si sedette su una poltrona e indicò con un gesto che voleva essere gentile un divanetto di fronte a sé. Lea si sedette.

La strega rimaneva in silenzio, a suo agio come se fosse stata da sola.
Iniziò a sorbire la bevanda che aveva servito a sé e alla principessa.
Quest'ultima si sentiva a disagio. Prima di tutto, era il caso di bere quell'intruglio? Rimase ferma con la tazza in mano, titubante.

-è té- disse la voce monocorde della strega, senza che lei stesse guardando l'ospite.
Poi sorrise e guardò la principessa, i suoi occhi brillavano divertiti.
-Cos'è, sei arrivata fin qui e adesso non ti fidi più?-
  
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