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Autore: VanexHudson    17/01/2012    0 recensioni
Molti mi prenderebbero per pazza se mi vedessero in questo momento,perché stare sotto l’acqua per una cosa per amo per loro non è normale.
Molti direbbero che è giusto perché non vale la pena di buttare via 30 euro.
Mentre io e una decina di migliaia di persone in quel momento,pensavamo che stare lì,sotto quella tempesta di inizio giugno,a vedere cinque ragazzi suonare per noi,fosse la cosa più normale e bella del mondo.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cominciai a correre per il piazzale in mezzo ai nostri bus che ormai conoscevo da anni anche se,in quel momento,mi sembravano solo dei giganti posti li per complicarmi la vita.
Non sapevo più dove cercare,e di certo tutta la pioggia e il buio di mezzanotte non aiutavano.
Correvo senza una meta,speravo di trovare qualcosa al più presto perché sia l’attesa che l’ansia mi stavano uccidendo.
Pensai a tutto e a niente e,in quel momento,grazie a qualche neurone non ancora in preda all’ansia riuscì a farmi pensare che per trovarla dovevo solo ripercorrere tutta la strada che avevamo corso dal palco al tour-bus.
Cominciai a correre dall’entrata principale del backstage ma la strada era ancora troppa lunga.
Feci slalom tra i pulman,le macchine e gli stand che una volta erano stati montati per noi nel caso di bel tempo,ma che ora erano solo un mucchio di ferro.Varcai il cancello del parcheggio del personale dietro al palco e finalmente erano rimasti solo una ventina di metri a separarmi da quella porta.
Saltai una macchina che non avevo visto prima,feci altro slalom tra altre macchine e prima diaprire quella dannata porta,inciampai nel lungo tappeto pesante e fradicio.
Caddi per terra a pancia in su,e ringraziai la mia stabilità che per fortuna in quel momento era in “vacanza”.
Buttai la testa all’indietro per darmi lo slancio per rialzarmi quando notai una macchia verde.La mia macchia verde.
Mi alzai in fretta e mi lanciai verso quel punto a cui non sapevo come arrivarci.
Salii sulla prima macchina che mi trovai davanti e analizzai bene la strada più veloce e meno piena di ostacoli che avrei dovuto percorre per arrivare la.
Ci misi la metà del tempo che avevo pensato e finalmente la trovai.
Era stesa per terra,zuppa d’acqua,la sua pelle era di un bianco più acceso di quello della luna o del latte,immobile e con la mia foto ed un pennarello nero in mano e,sarà stato il caso ma la mano le era proprio rimasta sul petto nella posizione dove si trovava il cuore.
Mi buttai a terra,la presi dolcemente tra le mie braccia e le poggiai la testa e il mio busto sulle mie gambe in modo da darle una mano a respirare.
Le aprii quella bocca stupenda contornata dal suo rossetto rosso fuoco da cui usci un fresco profumo di fragole senza un origine definita,e le infilai la bocchetta dell’inalatore che premetti all’incirca 3 volte pensando che riuscisse a darle una mano.
Non stava succedendo niente,lei non cambiava colore e il suo petto non si muoveva di una virgola.
Provai altre volte ma anche quelle invane.
In preda al panico mi ricordai di quelle lezioni per prendere il brevetto da bagnino,brevetto mai più rinnovato,quando avevo 16 anni all’incirca e ricordai tutte le regole per fare un buon massaggio cardiaco.

1.Liberare le vie respiratorie

2.Controllare che nessuna delle due sia occlusa

3.Tappare il naso

4.Soffiare aria nella bocca con un respiro lungo e abbastanza “sostanzioso”

5.Controllare se cambia qualcosa

6.In caso contrario premere il petto con entrambe le mani 3 volte e ricominciare con la sequenza.

Cinque volte la stessa sequenza,cinque volte in cui speravo che qualcosa cambiasse,cinque volte praticamente tutte inutili. -“Stay with me, this is what I need, please?…”le sussurrai.
-Ti prego ricorda queste parole.Ti prego…
Una lacrima fece un collegamento tra il mio occhio e la sua guancia,una lacrima da cui ne segui una lunga e infinita scia.
-Piccola bolla mia,ti prego non puoi lasciarmi ora!gli dissi nell’orecchio.
Crollai del tutto,appoggiai la testa sul suo petto e dopo un paio di secondi in quella posizione,mi alzai e la presi tra braccia.
  
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