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Autore: Buildingalife    18/01/2012    2 recensioni
Aspira, espira, fumo che vola via.
Solo quello?
Silenzio.
Piede mosso, vaso rotto.
Mondo crollato addosso.
Ma la ragazza non ricorda.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Oook. Chiedo scusa per aver pubblicato il capitolo così in ritardo, ma ho avuto da fare e bla bla bla roba varia.
Comunque, spero che il capitolo piaccia, anche se forse è un po' una schifezza visto che ho scritto un pezzo tipo un mese fa e l'altro pezzo oggi, quindi potrebbero esserci delle differenze nel modo di scrivere...
Enjoy!



Buio totale.
Era un incubo?
Mostri che incombevano su di me, fantasmi forse. Ma io non avevo paura, mi volevano bene.
Mi proteggevano dalla Luce.
I loro mormorii impercettibili dicevano che la Luce poteva avere gravi conseguenze, ma io volevo provare. Volevo sapere cosa c'era là fuori, un mondo nuovo, un mondo a me sconosciuto, voglia di provare emozioni.
I portieri dell'Inconscio mi chiesero se volevo provare ad uscire, e che se avessi voluto tornare ero la benvenuta, bastava cedere al suono della campanella.
Mi feci spazio tra i fantasmi, e trovai la porta.
"Ci sei? Cristo, svegliati!" disse una voce preoccupata.
Aprii gli occhi.
"Sei sveglia?"
"Perchè, ho dormito? Sono solo caduta."
"Beh, questo lo vedo."
"Allora che problema c'è?"
"Sciocca..."
"Può essere. Ora voglio farti una domanda seria."
"Qualche altro sentimento da scoprire?"
"No. Cos'è successo?"
Stava per chiedermi a cosa mi riferivo, ma poi lo capì benissimo.
"Sicura di voler affrontare l'argomento?"
Annuii.
"Eri una ragazza sana, una tipa apposto. Non fumavi, era raro che ti ubriacassi troppo, molto pulita. Il caso ha voluto che un incidente arrivò nella tua vita. Fine della storia."
"Così riassuntivo?"
"Si." disse lui guardandosi attorno. Continuava a nascondermi le cose.
"Dimmi di più."
Intanto pensai a ciò che aveva detto "non fumavi".
Perchè al mio risveglio lo stavo facendo?
Ero convinta di essere stata una dipendente, e la dipendenza da qualcosa non va via facilmente.
"Aspetta...Non fumavo?"
"No. Cos'è questo stupore?"
"Dopo il mio risveglio ho fumato, non so neanche il perchè. Non è neanche tanto bello e entusiasmante. Cioè, non mi è servito a un cazzo. Però ho fumato, non so perchè. Sai spiegarlo?"
"Penso di sì..." dopo queste parole, fece una piccola pausa, alla quale seguì subito il discorso.
"Hai presente i bambini piccoli, no? Loro prendono tutto ciò che trovano, che gli capita sotto mano. Non ci pensano, lo fanno e basta. Sono curiosi, esplorano ciò che hanno attorno, vogliono scoprire cose nuove. Ma lo fanno senza una certa coscienza, è per questo che bisogna stare attenti con loro. Tu, sei come una bambina. Sei "rinata" poco fa, hai dovuto iniziare tutto daccapo. E a quanto pare, da ora dovrò stare più attento a ciò che fai, mi dovrò prendere cura di te."
Decisi di stendermi sul mio letto, era più facile così concentrarsi sui pensieri che circolavano nella mia mente.
"Vuoi rimanere un po' da sola?" chiese con tono affettuoso.
"Non avevi detto che ti dovevi prendere cura di me?"
Mi guardò e fece un sorrisetto sghembo.
Si sdraiò accanto a me, poggiai il mio viso sul suo petto, e lui mi cinse con le sue braccia.
Mi stavo per addormentare, talmente mi sentivo serena in quel momento.
Ma non potevo, sennò sarei tornata nella mia "docile" casetta.
In quel preciso istante risuonò la campanella. Guarda un po', parli del diavolo e spuntano le corna...
Feci finta di niente.
Risuonò.
Soffocai un "basta" sul cuscino.
"Basta cosa?" chiese lui.
"La campana...Continua a suonare."
"Quale campana?"
"Niente, lascia stare, è una cosa che riguarda me e Lui."
"Mi stai spaventando. Cosa sta succedendo?" chiese preoccupato.
Scossi la testa, come per dire che non importava.
"Pretendo di saperlo. Sputa il rospo."
Stavo per dirgli "No sai è giusto la campanella dell'Inconscio, una cosa che accade a tutti, ma mi sono rotta le palle!". Poi mi resi conto che no, non era una cosa da tutti. Almeno non in questa vita.
Non mi andava di mentire, dissi tutto.
"Hai presente quando prima sono caduta, cioè svenuta. Caduta o svenuta, quel che sia. Dicevo, hai presente, no? Mi hanno chiamata! Anzi, mi ha chiamata. Mi ha chiamato casa, una piccola e buia casetta chiamata Inconscio. E' situata nella mia testa, e ci vivo quando dormo e quando cedo al suono della campana. Quando sono svenuta, ho ceduto al suono della campana. E' un suo richiamo, se cedo troppo facilmente, mi strappa da ovunque io sia e qualunque cosa stia facendo. Strano, vero? I fantasmi che sono lì però sembrano volermi  
bene...Però per i miei gusti, è un po' troppo buio là dentro." dissi io con nonchalance.
Mentre ascoltava, mi guardava stupefatto. Non capiva se parlavo sul serio, o se scherzavo. 
Dopo un po' capì che era la prima opzione.
Impallidì.
Tornò del suo colore.
Impallidì di nuovo.
Ritornò del suo colore.
Dedussi che il mutamento della sua faccia era il suo punto forte, era già successo un'altra volta.
Mentre lui era senza parole, la campanella risuonò "E' l'occasione perfetta..." diceva.
Stavo lentamente cedendo, ma l'eroe del film mi salvò.
Del  mio film.
"Come facciamo?"
Non ne avevo la minima idea, stetti zitta e basta.
"Dovrò tenerti sveglia in qualche modo senza farti cedere, anche se nel sonno comunque tornerai là, e hai bisogno di dormire, ma a quello ci penserò dopo. Come ti terrò sveglia?"
Fece l'ultima domanda con un piccolo sorrisetto accennato.
Mi concesse un piccolo bacio.
Il film era a buon punto.
   
 
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