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Autore: Sindy22Bool    19/01/2012    2 recensioni
In questa storia Voldemort non è mai tornato, da quando il bambino Harry Potter l'ha sconfitto, impedendogli di ucciderlo. La storia inizia con il 6^ anno del trio, e si protrarrà negli anni seguenti. E' soprattutto incentrata sulla bellissima storia d'amore tra Fred Weasley, che frequenta il 7^ e ultimo anno, e Hermione.. Ne vedremo delle belle!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Quella sera Hermione era più nervosa del solito, in Sala Comune. Stava studiando per Pozioni, dato che Piton aveva assegnato loro una mole sovrumana di lavoro. Cercava di non badare al fracasso che regnava nella stanza, forse troppo piccola per contenere così tante persone. Erano le nove di sera.
- Dai, Hermione! Chiudi quel libro e vieni qui! – esclamò Ron che era seduto con Harry, Dean e Seamus su una poltrona scarlatta davanti al fuoco.
- Come puoi chiedermi questo?! Forse sarebbe meglio se anche tu, Ronald, facessi i tuoi compiti di Pozioni! – tuonò acida.
- Ahia, Ron! Mi sa che la nostra Herm è infuriata con te, ora – rise Fred che si era seduto con il suo gemello George al tavolo dove Hermione studiava.
- Smettila. Di. Chiamarmi. In. Quel. Modo. –Hermione era furiosa. Aveva accumulato molto stress in quella settimana. Nella settimana successiva ci sarebbero stati tantissimi test, perché di lì a quindici giorni sarebbero iniziate le vacanze di Natale.
I gemelli risero, insieme ai quattro amici seduti davanti al fuoco. Hermione stava per esplodere: raccolse tutti i suoi libri e, con le lacrime agli occhi, corse di sopra, in dormitorio e poi sbatté forte la porta . Non si accorse che aveva lasciato gli appunti di Storia della Magia sul tavolo. Fred li osservò per qualche istante, li afferrò e corse di sopra. Bussò alla porta e attese, ma nessuno rispose. Ribussò, e questa volta rispose una voce scocciata: - Chi è?! Cosa c’è ancora? -. Era Hermione.
- Sono Fred. Ti sei dimenticata gli appunti di Storia della Magia -.
Lei aprì la porta. Era molto graziosa. Aveva indosso una camicia da notte grigia e i suo capelli cespugliosi erano avvolti in una bella treccia. Fred le porse gli appunti e lei glieli strappò di mano, poi, senza dire una parola, sbatté di nuovo la porta. Il rosso rimase a lungo davanti al dormitorio, non sapendo cosa fare.
- Fred? Che ci fai qui? – chiese la voce di Ginny, la sua sorella minore.
- L’idiota – rispose, e tornò di sotto.
Ginny lo guardò frastornata ed entrò. Hermione era coricata sul suo letto a piangere.
- Ehi, cos’hai? – chiese Ginny correndo da lei e abbracciandola.
- Sono un’idiota, non so più cosa fare. Sto tutto il giorno sui libri e mi innervosisco per niente! -.
- Devi solo rilassarti un po’, capito? Domani è sabato, non ci sono lezioni e mi devi promettere che non toccherai un libro e non andrai in biblioteca -.
- Promesso -.
Ginny sorrise, si infilò la camicia da notte blu notte e si sedette sul suo letto.
- Credi che a Harry possa piacere una come me? – domandò infine.
Hermione ne fu sorpresa. Non aveva mai parlato di queste cose con lei.
- Io penso di si. Sei una ragazza bellissima e simpatica -.
- Sta sempre con Cho, nei momenti liberi. Ieri stavo andando a lezione con Lavanda e mi sono trovata davanti quei due. Insieme! – esclamò arrabbiata.
- Prova a non farci caso, non fare vedere che ti da fastidio -.
- Grazie Herm – rise Ginny.
Solo in quel momento Hermione ricordò com’era stata sgarbata con Fred. Si sentiva terribilmente in colpa. Sarebbe voluta correre di sotto e abbracciarlo. Sussultò all’idea di ciò che stava pensando. Era pazza?!
Fred era rimasto da solo in Sala Comune. Anche il fuoco si stava spegnando. George, Harry e Ron erano appena saliti in dormitorio. Lui stava ripensando a Hermione e al modo in cui l’aveva trattato. Gli scese una lacrima, e poco dopo si appisolò, con la testa a penzoloni, rannicchiato nella poltrona.
- Fred? Fred? – chiese la voce di Hermione, scuotendolo.
Lui si svegliò di scatto. Fuori dalla finestra la neve cadeva ed era buio pesto. “Saranno le tre del mattino” pensò Fred.
- Scusa se ti ho svegliato a quest’ora -.
- Non preoccuparti, Herm. Siediti -.
- Mi dispiace. Sono un’idiota. Non volevo essere sgarbata, è che sono stressata dallo studio, da Piton, da Malfoy, da tutto e da tutti -.
- Herm, calma. Non ti preoccupare, non è successo niente. Era uno dei nostri soliti litigi – la rassicurò il rosso.
- Sicuro? Perché io ci tengo a te, Fred -.
Lui la abbracciò forte, fortissimo. Lei ricambiò e accarezzò i suoi capelli fiammanti. Sciolto l’abbraccio, Fred prese il suo viso tra le mani e si guardarono negli occhi per qualche minuto. Hermione arrossì imbarazzata e distolse lo sguardo. Si alzò e iniziò a camminare a piccoli passi nella stanza.
- Stai bene? – chiese il rosso.
- Si -.
Fred si alzò, la raggiunse, la prese per il polso e le scoccò un dolce bacio sulla guancia.
- Notte Herm – rise salendo le scale.
- Notte Freddie – sussurrò quando lui non poteva più sentirla.
Salì le scale ed entrò nel dormitorio, si mise nel letto, ma non dormì subito. Pensò a Fred, di nuovo. Scosse la testa. Non doveva pensare a Fred, per la barba di Merlino! Cercò di dormire, ma continuava a rigirarsi nel letto. Fred… Fred… Fred… Cosa le stava succedendo? Con questi pensieri, si abbandonò ad un sonno sereno e pieno di bei sogni.
 
  
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