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Autore: agatha    22/01/2012    2 recensioni
Cinderella è sempre stata la favola preferita di Maria. Può la sua vita ricalcare quella della protagonista? Se il destino le fa incontrare un moderno principe azzurro come Michael, su una Ferrari al posto di un cavallo bianco, tutto è possibile.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Maria De Luca, Michael Guerin
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Mi dispiace aver lasciato passare tutto questo tempo, ma tra le feste e poi il lavoro è stato un delirio.

Spero abbiate ancora voglia di leggere. Ormai non manca molto (l’ultimo capitolo è il 41°).

Ancora una volta, hope you’ll like it!



Per Michael quella settimana in trasferta era sembrato un secolo.
Si era sentito tutte le sere al telefono con Maria anche se aveva intuito qualcosa di strano nel suo tono. Le aveva rivolto qualche domanda ma si era sempre sentito rispondere che era molto stanca a causa del lavoro e che anche lei si sentiva sola. Dovette reprimere l’impulso di saltare sul primo aereo e tornare da lei, solo per abbracciarla, per sentire il sapore delle sue labbra e accarezzare la sua pelle.
Naturalmente era rimasto solo un sogno.
Quando finalmente ritornò a New York era ormai sera. Aveva salutato Max e si era infilato nel primo taxi libero dando l’indirizzo di casa. Alzò lo sguardo ma non riuscì a distinguere se ci fosse la luce accesa o meno. Non era molto tardi ma aveva avvertito Maria che non sapeva esattamente a che ora sarebbe arrivato e che non era il caso che lei lo aspettasse alzata.
Aprì adagio la porta e si accorse che la stanza era illuminata solo da alcune candele. Tutto era silenzioso e avvicinandosi al divano la vide. Si era addormentata. Era bellissima. Dopo aver passato l’intera settimana ad immaginarsi il suo viso si accorse di come fosse un’altra cosa vederla dal vivo. La prese delicatamente tra le braccia e la portò in camera da letto.
“Ciao, sei tornato”
Maria aveva aperto gli occhi.
“Sì. Non volevo svegliarti”
“Hai fatto bene, ti stavo aspettando”
“Ah sì e perché?”
“Perché dovevo dirti quanto ti amo”
Michael sorrise e le baciò la punta del naso.
“Mi sembra un buon motivo. Adesso puoi dormire”
“Ma io non voglio dormire”
Lei si alzò tirando il colletto della sua camicia in modo da poterlo baciare. Poi le sue mani scesero a slacciare i bottoni per spogliarlo. Michael non si fece pregare. Era una settimana intera che desiderava fare l’amore con lei e non intendeva perdere nemmeno un secondo. Si spostò schiacciandola con il suo corpo e godendo del contatto contro i suoi seni. Prima di dormire Maria si accoccolò contro la sua spalla e lui le passò un braccio intorno per tenerla vicina.
“Ti amo anch’io” le sussurrò prima di addormentarsi.

*****

Maria era in cucina, impegnata a tirare fuori delle lasagne dal forno, quando sentì il familiare suono delle chiavi di casa. Dopo qualche attimo Michael stava varcando la soglia. Lei appoggiò la teglia sui fornelli e si avvicinò a lui per abbracciarlo ma, con sua grande sorpresa, lui si spostò allontanandosi. Sul momento quel gesto le parve strano, magari era scocciato per qualche questione di lavoro.
“Ehi, tutto bene?”
“Dipende”
La sua voce era bassa e sembrava veramente arrabbiato. Maria si avvicinò e lo abbracciò da dietro, appoggiandosi alla sua schiena e allacciando le mani sul suo stomaco.
“Giornata pesante in ufficio?”
Michael le prese le mani liberandosi dal suo abbraccio e voltandosi verso di lei. Lo sguardo dei suoi occhi non prometteva niente di buono.
“La mia giornata è andata bene finchè non ho visto Laurie. Mi ha fatto le congratulazioni per la nostra storia e poi mi ha espresso la sua antipatia per Billy, aggiungendo che sperava non ti avesse importunato la settimana scorsa, quando ti ha parlato nel parcheggio”
Maria abbassò la testa guardando il pavimento. Adesso capiva perfettamente perché lui era così furioso.
“Posso spiegarti…”
“Perché non me l’hai detto subito?”
“Non volevo farti preoccupare”
“Invece così mi sono preoccupato ancora di più, complimenti. Cosa voleva?”
“Niente. E’ una faccenda chiusa ormai. Non lo vedremo più”
“Come mai questa sicurezza?”
“Lo sai che lui voleva vendicarsi di te e avendo saputo che siamo tornati insieme si è presentato per spiegarmi come sono stata stupida a rovinare il suo piano tutto qui”
“Dovevi chiamarmi. Uno come Billy ha sempre qualcosa in mente, non dovevi affrontarlo da sola!”
“Ma io non ero…”
Maria si morse le labbra visto che si era quasi fatta sfuggire il nome di Alex, ma Michael aveva sentito chiaramente le sue parole afferrandone il significato. In un lampo le aveva afferrato un braccio e l’aveva spinta contro il muro.
“Chi ti ha aiutato? Cosa mi stai nascondendo?”
Lei capì di non potergli mentire.
“Alex. Mi ha aiutato lui con Billy”

Michael si allontanò da lei stupefatto.
“Alex?”
Non più detto niente. Maria aveva cercato di avvicinarsi ma lui l’aveva allontanata con un gesto del braccio, poi aveva preso la sua giacca e le chiavi della macchina. Aveva aperto la porta quando e lanciandole un ultimo sguardo di disprezzo se n’era andato. Lei era rimasta immobile, incredula di fronte a quello che era appena successo. Probabilmente Michael stava andando da Alex per avere delle spiegazioni e lei doveva assolutamente avvertirlo. Prese il cellulare e compose il suo numero.
“Michael ha scoperto tutto. Sta venendo a casa tua per avere delle spiegazioni ed è molto arrabbiato”
“Io sono in mezzo al traffico, arriverò tra poco”
“Vi raggiungo subito anch’io”

Per un caso fortunato Maria arrivò a casa Withman quasi in contemporanea ad Alex. Appena aprirono la porta sentirono subito le voci dei due cugini che stavano litigando. Isabel andò subito incontro al marito.
“Meno male che sei arrivato. Michael è in preda ad una crisi, sembra un leone in gabbia e dice di doverti parlare subito”
“Lo so. Credo sia meglio accomodarci in salotto”
Isabel guardò le facce serie che avevano tutti e intuì che era successo qualcosa di grave. Si sedette sul divano e fece segno a Maria di accomodarsi. Con dolore, quest’ultima, vide Michael prendere una sedia piuttosto che sedersi accanto a lei. Era davvero doloroso notare come non volesse nemmeno starle accanto dopo quello che era successo. Fu Alex il primo a parlare.
“Michael, tu dovresti…”
Non potè terminare la frase perché lui saltò su dalla sedia.
“Io non devo fare niente. Sei tu che mi devi dare delle spiegazioni. Come avete potuto tenermi all’oscuro di tutto? C’entravo anch’io in questa storia e avrei voluto essere al corrente di quello che stava succedendo e invece devo venire a saperlo, per puro caso, da una persona estranea”
“Lo so che avevi tutte le ragioni del mondo ma prima ti consiglio di ascoltare la versione di Maria. Lascia che ti spieghi perché abbiamo agito tenendoti all’oscuro di tutto”
Michael aveva già aperto la bocca pronto a replicare che non voleva sentire più niente da Maria, che lei aveva tradito la sua fiducia ma le seguenti parole di Alex lo interruppero.
“Per favore”
Lui conosceva bene il marito di Isabel, il tono di voce che aveva usato gli aveva fatto capire quanto lui giudicasse importante che ascoltasse il racconto dalle parole di lei. Alex era sempre stato una persona razionale e altruista e i suoi consigli si erano sempre rivelati esatti. Decise, anche se con poca convinzione, di ascoltarlo anche questa volta.
Si risedette sulla sedia e, per la prima volta da quando era entrata in quella casa, si voltò guardando negli occhi Maria. Si accorse dei suoi occhi rossi, segno che aveva pianto e per un attimo il suo cuore cedette all’impulso di prenderla tra le braccia e consolarla. Si costrinse a mantenere un’espressione impassibile sul volto mentre lei cominciava a raccontare come Billy l’avesse avvicinata e le minacce che aveva fatto nei confronti di sua madre. Ogni parola che lei pronunciava serviva solo a far crescere la rabbia che stava provando.
Per un momento smise di ascoltare il suo racconto immaginando di picchiare Billy fino a non avere più forza nelle braccia. Scosse la testa concentrandosi di nuovo sulla voce di Maria. Anche lei, mentre spiegava tutto quello che era successo riandò con la mente a quei momenti.

Quando era ritornata all’appartamento di Michael si era sentita molto abbattuta. Aveva pensato e ripensato come poter uscire da questa storia ma nessun idea le era venuta in mente. Per ora non poteva fare altro che sottostare al ricatto di Billy. Aveva appena chiuso la porta quando aveva sentito  il citofono. Vide Alex e gli aprì immediatamente, domandandosi come mai era lì.
“Ciao Alex accomodati”
“Ciao. Tutto bene?”
“Abbastanza”
“Ho bisogno di parlarti”
Maria abbozzò un sorriso cercando di mascherare la sua tristezza.
“Sediamoci allora”
“Ti ho vista parlare con Billy”
“Come?”
“Cosa ti ha detto?”
“Niente… Mi ha dato della stupida per essere tornata con Michael… tutto qui”
“Io non ti credo. Stavo uscendo dal parcheggio anch’io quando vi ho visto parlare e… vi ho seguito”
“Tu cosa? Ci hai seguito?”
“Solo perché ero preoccupato per te”
Maria si alzò in piedi guardando fuori dalla finestra non sapendo cosa dire. Alex, a sua volta, si alzò in piedi mettendosi dietro di lei.
“Ti ha fatto qualcosa vero? Voglio solo aiutarti. Se non mi dici niente avrà vinto lui. Maria?”
Lei si voltò buttandosi tra le sue braccia ed iniziando a piangere. Lui l’abbracciò lasciandola sfogare.
“Mi vuoi raccontare tutto adesso?”
Lei l’aveva fatto, gli aveva spiegato ogni cosa, anche se aveva paura che lui si arrabbiasse perché aveva ceduto così facilmente al suo ricatto. Si era confidata togliendosi quel grosso peso che sentiva di avere nel petto. Alla fine, quando aveva alzato gli occhi verso di lui, aveva avuto paura di leggervi disprezzo e disgusto. Invece Alex si era limitato ad abbracciarla amichevolmente. L’aveva calmata e le aveva promesso di aiutarla.
“Quella serpe. Avrei dovuto immaginare che non si sarebbe arreso al primo tentativo. Mi dispiace che se la stia prendendo direttamente con te. Non potevi fare diversamente. Hai fatto bene a lasciargli l’anello. Almeno adesso abbiamo un giorno di tempo per organizzarci”
“Organizzarci per cosa?”
Lui le strizzò l’occhio.
“Per batterlo al suo stesso gioco”
“E Michael? Io preferirei non dirgli niente… Non voglio che si ritrovi a rivivere quei brutti momenti”
“Rimarrà il nostro piccolo segreto, non preoccuparti”
Alex si alzò.
“Ora devo andare. Ci sono un paio di telefonate che devo fare. A che ora dovete incontrarvi domani?”
“Dopo il lavoro, come oggi”
“Tu non preoccuparti di niente. Raggiungilo domani e ascolta quello che ha da dirti, poi arriverò io”
“Io non so che dire”
“Cerca solo di non preoccuparti troppo per Billy. Hai un matrimonio da organizzare, quello è molto più importante”
Si abbracciarono prima di salutarsi.
  
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