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Autore: Valeriaep    23/01/2012    3 recensioni
Possono passare anni, possono cambiare le persone, ma certe cose, non cambieranno mai.
(Huddy)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Greg House, Lisa Cuddy | Coppie: Greg House/Lisa Cuddy
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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-Lo  so che ti starai chiedendo se è stata la decisione giusta- disse lei, sdraiata su quel prato con la testa appoggiata sulle ginocchia possenti di quell’uomo, e la mano che accarezzava la sua pancia. Mentre i suoi capelli venivano coccolati da delle dita affusolate.
-Ti sbagli. Stavo solo pensando a quanto sono buone le ciambelle.-
Sorrise. Avevano fatto passi da gigante. Da quando a stento si parlavano, ora erano arrivati nel punto di tregua, quello in cui si è consapevoli di avere una persona fantastica accanto, e che non la si vuole perdere. Non interessa se non si può amare intensamente l’altra. L’importante è sapere che c’è.
-Oggi arrivano Rachel e Joshua.- disse Lisa
Lui non rispose. Era disposto a vivere una Lisa diversa, ma non fino a quel punto.
Improvvisamente lei gli afferrò la mano, la portò sulla sua pancia.
-Senti.-
Era imbarazzato. Era terribilmente imbarazzato, ma vedere Lisa così raggiante, per lui era il massimo.
-Che hai?- disse lei, guardandolo incuriosita.
-sei raggiante.- disse lui, imbarazzando la donna.
-Spesso mi chiedo se io e te..-
-ohh.- Si lamentò lui. –Non farti troppe domande, viviti quello che stai avendo.-
Mentì spudoratamente. Anche lui in quell’ultimo periodo particolarmente si era chiesto cosa sarebbe accaduto se quel bambino fosse stato suo. Cosa sarebbe accaduto se, non si fossero mai separati.
-Era ciò che desideravi. Un lavoro perfetto, un uomo perfetto, una figlia perfetta, tra poco un second...-
-un uomo perfetto..- lei scandì quelle parole. Poi guardò House negli occhi. Sentiva le lacrime voler scorrere liberamente sulle sue guance.
-Hai ragione, ho quello che ho sempre desiderato.-
Entrambi sapevano che non era così.
 
Il telefonò squillò, nel cuore della notte.
Lui era in compagnia di un’ avvenente donna, incontrata la sera stessa in un bar.
-Ignoralo- disse lei
-Non posso- rispose lui.
Lo afferrò.
Era Wilson.
-Vieni qui, si sono rotte le acque.-


Parole sussurrate, sguardi complici, battiti eccessivi, baci, carezze, amore, sesso. Immagini sbiadite. Il vuoto, il silenzio, il bianco intorno a lui. Gli occhi si aprono lentamente, un raggio di sole illumina il suo viso. La luce lo acceca. E poi un tonfo. Una porta che si apre e in malo modo si richiude. Dei passi, vicino al suo letto, che tentano di scostare delle bottiglie di birra che cadono, irritandolo ancora di più.
-ajsjdjfi- non riesce neanche a parlare.
-Alzati. La macchina ci aspetta giù.-
La macchina? Quale macchina? Si obbligò ad aprire gli occhi. Vide Foreman in piedi, in quella stanza, che lo aveva accolto in quella breve permanenza a Boston. E Lisa? E Lisa e il suo pancione? Come poteva aver sognato tutto così nei minimi particolari?.
-Ora vengo.-
 Le uniche cose che riuscì a dire, prima di rinchiudersi in bagno. Si guardò allo specchio, gli sembrò quasi di rivivere una scena. Poi si ricordò, ricordò che dopo la serata con  Park, non ritornò all’hotel, ma si rifugiò in un night club, solo dopo aver chiamato Foreman nel cuore della notte, era riuscito a ritornare sano e salvo in camera.
-Cazzo- esclamò, mentre tentava di lavarsi il viso. Aveva sognato tutto.
Era tardi, tardissimo. In macchina lo aspettava Park, mentre Foreman parlava con Cuddy. La sua Lisa.
Il suo sguardo si fermò sulla sua pancia. Per un attimo ebbe il terrore di vivere un dejavu. Sorrise all’idea.
-Buongiorno.- farfugliò, mentre un strano uomo, vestito da pinguino, prendeva la sua valigia per metterla nel cofano della macchina. Non ricevette risposta. Passò accanto a Lisa. Sfiorando con il suo braccio destro la sua ventiquattrore. Quel tocco, se pure impercettibile fece girare entrambi, si guardarono, fu tutto così improvviso, fu tutto così poco premeditato.
Lui le sorrise. Anche se il volto della donna era così gelido e irriconoscibile, in cuor suo, sapeva che quella sarebbe sempre rimasta la sua Lisa.
-Si, sei proprio raggiante- le disse.




[NB. Innanzitutto vi ringrazio, per tutte le recensioni. Non immaginavo potesse piacervi così tanto la storia. Poi, devo spiegarvi un paio di cose. Ho inserito questo capitolo, velocemente, rispetto all'attesa che vi ho costretto a sopportare per i precedenti capitoli, perchè ho problemi di connessione, e rubo la linea alla vicina, xD quindi è possibile, che i prossimi arriveranno con ritardo. Ma vi assicuro che la storia è finita, devo apportare solo qualche modifica. Piano piano inserirò tutti gli altri capitoli. Abbiate pazienza.
Poi, volevo invitarvi (faccio pubblicità) a visitare la mia pagina su facebook. 
http://www.facebook.com/pages/Vivo-in-un-telefilm/205729896167258  L'avevo creata un po' di tempo fa, ma non ho mai avuto il tempo di dedicarmi troppo ad essa. Quindi è ancora all'inizio, ma se volete possiamo scambiarci lì opinioni, stati d'animo, possiamo condividere emozioni huddyose, per non dimenticarci di questi due personaggi, che credo abbiano vissuto per sette anni, la più bella storia d'amore mai vista in un drama. SONO DI PARTE XD. Inserirò anche in quella pagine piccoli pensieri huddy, che ho sparso in varie cartelle del mio picci. E non solo huddy, io amo i telefilm, in generale, anche se House è il mio preferito..
E.. basta, vi ringrazio ancora una volta. Spero, che in qualche modo, vi abbia incuriosito per i prossimi capitoli, o fatto arrabbiare, o insomma, aver provocato qualche piccola emozione. Grazie ancora.]
  
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