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Autore: Valeriaep    25/01/2012    2 recensioni
Possono passare anni, possono cambiare le persone, ma certe cose, non cambieranno mai.
(Huddy)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Greg House, Lisa Cuddy | Coppie: Greg House/Lisa Cuddy
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Vedeva la macchina allontanarsi, nella sua mente quelle parole, “si, sei raggiante”, sussurrate al vento, con una voce calda. Il ricordo di quegli occhi così azzurri, così profondi, così intensi, così impossibili da dimenticare. Il senso di colpa iniziava a farsi spazio tra i suoi pensieri, lo aveva fatto andare via, senza neanche avergli rivolto la parola. Non lo aveva ringraziato per il lavoro svolto, non si era scusata con lui, per il pugno che suo marito gli aveva dato. Era semplicemente rimasta in silenzio, evitandolo il più possibile, cercando di non incrociare il suo sguardo, perché lei sapeva, che solo un attimo gli bastava, per far crollare quel muro invisibile, per far crollare le certezze, per far esplodere mille emozioni dal suo petto. Quello sguardo, quella mattina c’era stato. Anche se per attimi brevi, quello sguardo che a lei mancava profondamente.
Doveva ammetterlo, stava vivendo una nuova vita, e quella vita le piaceva, ma, non era ciò che desiderava, infondo non si può avere sempre tutto. Lei, in quel mondo parallelo, aveva semplicemente cercato di rimuovere i ricordi, quelli negativi, quelli che la torturavano la sera, facendole trascorrere lunghe serate, sul divano, a vedere film d’epoca, perchè proprio non ci riusciva a dormire. Ogni sera, lo ricordava, ricordava quell’uomo, ricordava il momento in cui decise di lasciarlo, di chiudere la sua storia. Ricordava i suoi occhi, pieni di dolore, la bocca socchiusa, delle parole sussurrate inutilmente. E ancora,  il ricordo di House, che gli distrugge la casa, con una macchina. Con quello sguardo gelido, che non gli apparteneva, quello sguardo che l’aveva spaventata, fino al punto di dovergli dire Addio.
Ormai la macchina era scomparsa dalla sua vista. Si era immersa in altre mille macchina, e adesso? Cosa avrebbe fatto? Come avrebbe reagito a quelle sensazioni che provava?. Era una donna forte, forte e delusa, quell’uomo da quando lo conosceva, era stato capace solo di procurarle dolore. E, anche se si sentiva in colpa, anche se provava ancora qualcosa per lui, non sarebbe mai ritornata indietro. C’era ancora troppa rabbia, c’era ancora troppo dolore. C’era ancora troppa delusione.
Entrò nel suo ufficio, in ritardo, aveva mille pratiche da firmare, mille incontri. Aprì la porta, e quel profumo la invase. Si guardò intorno, disorientata, per un secondo le sembrò di essere ritornata al Princeton Plainsboro.  Era stato lì, ne era sicura.
Si avvicinò velocemente alla scrivania.
E poi quelle parole, scritte disordinatamente su un post-it giallo.
Ci ritroveremo amabilmente confusi in un giorno di pioggia, in un silenzio sconcertante. Ci ritroveremo il cuore incollato, frammentato di idee e speranze, frastagliato di odori e sapori. Ci ritroveremo trattenendo il fiato , pieni di parole, mentre gli occhi sfuggono lo sguardo.
Era lì, ferma, riconosceva la scrittura, anche se non era firmato. Quelle parole erano perfette per loro. Si erano ritrovati, dopo anni, di lontananza e di cambiamenti. Dopo anni di dolore e di rabbia. Si erano ritrovati, e l’unico a parlare tra di loro era stato il silenzio, per quei brevi giorni in cui insieme si erano ritrovati nello stesso ospedale, lei ritornava a casa, inebriata da quel profumo, così virile, che gli apparteneva. Anche se non aveva contatti stretti con lui, quel profumo, le era perennemente incollato al corpo. E riusciva ad addormentarsi, lasciandosi coccolare, da quel sogno proibito. Si guardavano di nascosto, quando l'uno non poteva accorgersi dell'altro. Si spiavano in lontananza. Si desideravano segretamente.
Le mancava, era questa la verità. Le mancava litigare per delle cose stupide, le mancava ricevere quei complimenti assurdi, e volgari, che solo lui, si permetteva di fare, ma che forse un po’ tutti pensavano. Le mancavano gli sguardi complici, le mancava passare per il suo ufficio, anche se per una banalità, solo per accertarsi che non era con nessun’ altra donna. Le mancava House, il compagno, l’uomo con cui condividere quella parte di letto, che amava ritrovarsi affianco, quando nel cuore della notta si risvegliava,  e che segretamente accarezzava mentre dormiva.
Le lacrime ormai rigavano il suo volto. Non volevano fermarsi, non riuscivano a fermarsi. E poi quelle parole, simbolo che tra di loro, ci sarà sempre qualcosa di forte, di indistruttibile, e la consapevolezza che mai ritornerà tutto come prima. Perchè la rabbia, quella nonostante tutto, non riusciva a sbollire.
-Ci ritroveremo.- Disse lei, sussurrando. -magari in un'altra vita-
  
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