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Autore: lilla thea    25/01/2012    1 recensioni
ciao a tutti. questa è la prima ff che scrivo. ho scelto di raccontare la storia di due attori che amo molto e della loro storia per come l'ho immaginata io. spero di non deludere nessuno o di non aver lasciato galoppare troppo la mia fantasia!
" I fan ci chiamano Robsten, ma qualunque nome non racchiuderà mai tutto ciò che siamo."
la storia è vissuta come una sorta di viaggio nel tempo ed è (finora) Rob Pov.
spero vi piaccia. e vi prego di essere onesti e criticare se lo ritenete necessario. voglio imaprare dai miei errori...grazie!
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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buona sera, come state? spero tutto bene...
non mancano moltissimi capitoli alla fine, non amo molto le storie infinite. 
spero solo che il lavoro/passione che ho fatto finora vi sia piaciuto e, per qualunque cosa, non esitate a recensire, può solo farmi piacere. grazie.
vi lascio al capitolo!



15 - Terrore

 
Il giorno dopo Ruth telefonò a Kris per un servizio dell’ultimo minuto per SWATH, Kris la invitò a casa per parlarle. Di lei si che aveva paura.
Ruth cominciò a sbraitare e urlarci quanto fossimo stati incoscienti, che era presto, che era un disastro che avremmo rovinato le nostre carriere.
Stavo per buttarla fuori a calci ma Kris mi rassicurò dicendomi che il peggio era passato. Un paio di giorni al massimo per digerire la notizia e poi avrebbe trovato il modo di sfruttare la situazione. Stavolta non glielo avrebbe permesso però; c’era in ballo qualcosa di troppo importante.
Accettò comunque il servizio fotografico e l’intervista nella speranza che non le scappasse niente di compromettente come al solito. Non potei accompagnarla, avrei suscitato troppe domande, ma andai a prenderla la sera.
Aveva avuto la nausea tutto il giorno e si sentiva uno straccio ma decise comunque di fare le foto, tanto mi disse che l’avrebbero truccata anche se avesse avuto un aspetto radioso.
Uscì dall’uscita sul retro come al solito ma io non ero ancora arrivato, dovetti fare un giro un po’ più largo per evitare i fotografi che mi avevano visto per strada.
Lasciai la macchina ed entrai a piedi. La scena che mi si presentò davanti agli occhi mi fece raggelare il sangue.
Due fotografi le si paravano davanti accecandola con il flash mentre scendeva le scale e non la facevano passare.
Cominciai a correre urlando ma non mi sentirono. Accadde tutto in un minuto. Kris si voltò per cercarmi ma il fotografo si piazzò davanti a lei e la fece cadere.
Mi si fermò il respiro in gola.
Corsi da lei mentre i flash ci accecavano e mi inginocchiai accanto a lei.
Diceva di stare bene ma io ero preoccupato, uno dei due allora disse all’altro “scatta scatta che questi stronzi si baciano finalmente!” scattai in piedi e gli afferrai la macchina fotografica.
La scaraventai a terra avventandomi sull’altro fotografo che aveva cercato di scappare. Cominciai a urlare ed imprecare in tutte le lingue. Tolsi la memory card e gli lanciai la macchina fotografica addosso. Ruth alle mie spalle aveva recuperato l’altra memory card ricordando ai due uomini di essere su una proprietà privata.
Kris mi prese per un braccio cercando di allontanarmi dall’uomo che avevo afferrato per la camicia.
<< ma che cazzo fate? E se si fossero fatti male? Se le fosse successo qualcosa? Ti spacco la faccia se ti rivedo vicino a loro capito? >> gli urlai in faccia.
<< sto bene Rob, sto bene, davvero. Calmati. >> Kris mi guardava spaventata, non mi aveva mai visto reagire in modo violento, non fa parte di me; ma vederla cadere, vederla braccata mi aveva fatto andare fuori di testa.
La sicurezza cacciò i fotografi che minacciavano querele. Che mi denunciassero pure e andassero al diavolo.
Abbracciai Kris senza preoccuparmi delle persone che avevamo attorno. Per una volta Kris mi lasciò fare senza opporsi e ricambiò il mio abbraccio.
<< andiamo. >>
 
Lasciai la macchina nel parcheggio e mi feci riaccompagnare da Ruth, anche lei era preoccupata e ci disse che dovevamo cominciare a pensare a come gestire la situazione.
Delle persone mi avevano visto correre da Kris, ci avevano visti mentre poggiavamo contemporaneamente le mani sulla sua pancia e mi avevano sentito urlare contro il fotografo.
Non ci voleva molto a fare i conti.
Arrivati a casa non riuscivo a guardarla negli occhi.
Non volevo pensasse a me come ad una persona violenta, avevo paura di averla spaventata. Lei intuì i miei pensieri come sempre e si strinse in braccio a me baciandomi.
<< sei sicura di star bene?>>
<< si. È stata solo una piccola caduta, niente di grave. Rob, grazie.>>
<< per cosa?>>
<< per quello che sei, per ciò che fai e per amarmi come fai. >>
<< grazie a te per volermi ancora parlare dopo stasera. >>
<< Rob eri spaventato, hai reagito fin troppo bene. Dobbiamo trovare una soluzione però, non possiamo continuare così. Anticiperò tutti gli appuntamenti che posso, poi me ne andrò da qualche parte per stare tranquilla, mi sono spaventata anch’io stasera. È la terza volta che rischio di farmi male davvero negli ultimi sei mesi, sto cominciando a stancarmi. Adesso non ci sono in ballo solo io. Finchè mi faccio male io mi sta bene, ma non posso correre rischi. >>
<< a me non sta bene che si faccia male qualcuno, non è normale. E se…>>
<< cosa? >>
<< non puoi vivere da reclusa con la costante paura che possano inseguirti cercando uno scoop e rischiare di farti male e non è giusto che rinunci al tuo lavoro, ti piace, è importante, è una parte di te. >>
<< si ma voi siete più importanti. >> mi disse poggiando la mia mano sulla sua pancia.
<< e se invece lo dichiarassimo noi? Si, voglio dire, lo scoprirebbero prima o poi. Evitare di baciarci in pubblico non è complicato ma nascondere la pancia lo diventerà presto. Prima o poi qualcuno ti vedrà e comincerà l’inseguimento. Se lo diciamo noi non servirà nessuno scoop e faranno più attenzione, almeno spero. >>
<< non lo so Rob. È lo stesso dubbio che abbiamo avuto su di noi, a questo punto avremmo fatto meglio a gridarlo al mondo intero. >>
<< forse hai ragione. Niente era solo un’altra delle mie idee stupide. Andiamo a dormire, sarai stanca. >> la baciai e andammo a letto.
Non riuscii a dormire e nemmeno Kris. Si girava nel letto e aveva il sonno agitato.
Sapere che sarei dovuto ripartire fra tre giorni non aiutava di certo il mio umore.
Avrei accompagnato Kris a LA dai suoi ma non riuscivo a sopportare l’idea di starle lontano.
Le lasciai un biglietto dicendole che portavo fuori Bear e che sarei tornato prima possibile, non volevo svegliarla e contavo che non si accorgesse nemmeno della mia assenza.
Passando davanti alla vetrina di un negozio per bambini vidi un paio di minuscole Converse rosse e non riuscii a resistere.
Kris dormiva ancora quando tornai a casa. Le misi le scarpine sul cuscino e andai a preparare la colazione. La trovai davanti alla porta della cucina dopo qualche minuto con le scarpine su due dita e un grande sorriso sulle labbra. La baciai e le servii la colazione. Guardò con un sospiro la macchinetta del caffè e lo sguardo implorante ma non cedette.
<< sai Rob ci ho pensato molto stanotte. >>
<< a cosa? >>
<< al fatto di parlarne noi per primi. Magari se lo avessimo fatto non ci avrebbero braccato come bestie. Sono confusa. >>
<< non devi decidere niente subito. Quando ti sentirai pronta affronteremo il problema. >>
<< non abbiamo tutto questo tempo tesoro. Non si nota moltissimo ma un po’ di pancia c’è, io la vedo. Quanto ci metteranno a vederla anche gli altri secondo te? >>
<< sei sicura? >>
<< no. Sai quanto io sia gelosa della nostra vita privata ma non abbiamo alternative. >>
<< come lo vuoi fare? >>
 
Parlammo a lungo su come affrontare il discorso. Kris si era già creata un programma in mente e le nostre agenti erano abbastanza d’accordo sul rendere la cosa pubblica. Ovviamente ci avrebbero proposto le più assurde interviste esclusive ma né io né Kristen avremmo mai accettato.
 
Kris aveva imposto una cifra solo per il programma della “grande Rivelazione” e aveva deciso che i soldi ricavati sarebbero stati devoluti a due reparti di pediatria di due ospedali diversi, uno inglese e uno americano.
Il giorno dopo contattai di persona i produttori dell’Oprah show chiedendo loro una puntata speciale.
Gli promisi uno scoop e accettarono senza batter ciglio. Era da troppi mesi che non si parlava di me o di Kris ed erano tutti alla ricerca disperata di qualcosa.



riciao! non so perchè ho scelto quel programma, mi ispirava.... beh, vi saluto, buoa serata!!!!!
  
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