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Autore: themissingpiece    25/01/2012    7 recensioni
Li abbiamo lasciati così: Alex che se ne va, lasciando Joseph e tutta la sua nuova vita dietro di sé. Un nuovo inizio, nuovi sorrisi, lacrime, parole mai dette che usciranno come sorprese. Siete pronti per farli tornare tutti nella vostra vita? Se la risposta è positiva mettetevi comodi e iniziate a leggere.
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Joe Jonas, Kevin Jonas, Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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buonasera donzelle!
come state?
beeeh, sono stata mooolto contenta di
vedere sei bellissime, magnifiche recensioni *-*
siete pronte per un nuovo sconvolgente schifoso capitolo?
spero di sì e spero di avere ancora persone che mi seguano ç___ç

btw, buona lettura <3

G.

It's just you
capitolo cinque

 


 

 

  

 

 

Stupido specchio. Volevo trovare l'inventore degli specchi e urlargli contro.
O forse volevo urlare contro solo a me stessa.

Più guardavo la ragazza riflessa nello specchio, più mi veniva la nausea.

Fin da ragazzina mi avevano sempre detto che ero carina, con i miei occhi verdi, i miei capelli scuri e lunghi,
le mie gambe lunghe e di giuste proporzioni e il mio corpo che attirava i ragazzi.
Ma infondo io avevo il peggior difetto: distruggevo ogni cosa.

Le cose che mi si presentavano davanti mi sfuggivano di mano come saponette, cadevano, sparivano e io rimanevo con il vuoto della loro assenza.

 

Mi lavai il viso con dell'acqua fredda e poi tornai a guardare lo specchio «'fanculo» sibilai lanciandoci contro uno spazzolino (fortunatamente non si ruppe niente) «Alex» mi voltai di scatto verso la porta chiusa e presi un respiro profondo «Entra» «Allora?» feci un sorriso triste e Josh mi abbracciò di slancio «Se n'è andato. Per sempre. Non potevo farlo rimanere, capisci?» le ultime parole furono interrotte da singhiozzi mentre il ragazzo mi stringeva più forte
«Sei innamorata e fa male» «C-cosa?» mi staccai per guardarlo meglio e mi asciugai le lacrime con il braccio destro «Oh, andiamo non penserai davvero che hai smesso di amarlo vero? Quando eri con lui sembravi un'altra persona» «Io amo Jack» Josh sospirò come se non volessi capire una cosa ovvia «Lo ami in modo diverso, infondo lo sai anche tu ma non vuoi ammetterlo» «Perché non vorrei ammetterlo?» chiesi a braccia incrociate «Perchè faresti del male a Jack e tu non vuoi farlo» mi diede un bacio veloce sulla fronte e poi si dileguò mentre io pian piano mi accasciavo sul pavimento freddo del bagno.

 

«Ti amo Alex più di me stesso, più di ogni altra cosa al mondo. Ti amo perché sai ogni cosa di me, perché quando chiudo gli occhi riesco a pensare solo a te, perché dopo cinque anni sento che questo amore mi fa scoppiare il cuore, perché sei tutto per me e non potrei mai lasciarti andare una seconda volta»

 

Faceva così male, come un paletto nel cuore.

Mi perforava la pelle, gli organi, l'anima.

Lo volevo indietro, volevo indietro il tempo, volevo non essermene mai andata, volevo lui e ogni singolo momento con lui.

Ma tutto se n'era andato in un secondo, con una sola piccola frase.

Lui non sarebbe più tornato, lui non mi avrebbe più amata un'altra volta, lui non mi avrebbe più baciata, non mi avrebbe più toccata.

«Vai» mi voltai di scatto verso la voce che pronunciò quella parole «J-Jack» «Vai da lui Alex» si abbassò fino ad arrivare alla mia stessa altezza e mi asciugò le lacrime «Non farlo scappare un altra volta, vai a riprendertelo» «Ma tu..» «Non ami me, o almeno non quanto ami lui. Non importa quanto io ti possa amare, non sarà mai abbastanza e io rivoglio vedere quel sorriso sulle labbra perché mi manca. Mi manchi e mi mancherai, ma troveremo una soluzione, tu ora devi andare all'aeroporto» riprese fiato e rimase a guardarmi mentre io non sapevo cosa fare o come reagire.
Mi prese la mano e mi alzò praticamente a peso morto, si avvicinò a mi diede un bacio sulle labbra, leggero, pieno di risentimenti, pieno però d'amore, un amore diverso, ma sincero, senza il quale non sarei sopravvissuta a niente.

«Giù ti aspetta un taxi, corri amo.. tesoro» gli accarezzai il volto rendendomi conto di quanto fossi fortunata ad averlo, di quanto fosse importante lui nella mia vita, di quanto mi riempisse il cuore di felicità, di vita.
Lo abbracciai sussurrando un ''grazie'' e corsi giù fino in strada, con il fiatone entrai nel taxi non facendo caso al trucco colato, hai capelli arruffati, alle guance rosse per l'emozione, al cuore che sembrava volermi uscire dal petto
.

Il tempo che impiegammo ad arrivare fino alla meta sembrava infinito, tanto che la mia gamba si muoveva con frenesia mentre stavo seduta sul sedile dietro dell'auto.
Lasciai i soldi al ragazzo qualche minuto prima di arrivare così che quando si fermò riuscii a correre fuori velocemente.
Entrando nell'areoporto per prima cosa guardai i tabelloni dei voli: si stava imbarcando in quel preciso istante.

Un'altra corsa che mi sembrava un po' come in quelle scene romantiche dei film, anche se quella corsa era di vitale importanza.
Se lui si fosse imbarcato io... non sapevo neanche cosa avrei potuto fare, forse avrei rincorso l'aereo, mi sarei attaccata a un'ala e sarei volata fino a Los Angeles così.
Mentre correvo verso di lui mi vennero in mente tutti i momenti passati insieme, tutti i baci, le volte in cui facevano l'amore, i sorrisi, gli abbracci, le parole, i litigi, il suo profumo, era inevitabile: stavo correndo verso l'amore vero, l'amore che si trova solo nella fiabe che ti leggono da piccola, l'amore della tua vita, della tua esistenza.
Il mio aveva solo un nome...

«Joe!» dire che mezzo aeroporto di voltò verso di me sarebbe un eufemismo. Fortunatamente anche il diretto interessato si girò, mi guardò con un espressione incredula e poi di scostò dalla fila.

Nessuno si muoveva, tutti aspettavano che succedesse qualcosa e anche se odiavo essere al centro dell'attenzione, in quel momento m'importava solo lui, lui che stava camminando verso di me «Sono stata una stupida io...».

 

Aria.

Vita.

Amore.

Luce.

 

Infondo non si può descrivere esattamente cosa si prova mentre qualcuno ti bacia, ma in quel momento fu come se ogni particella del mio corpo si donasse a lui, come quando in una caduta libera ti si apre il paracadute.
Era lui il mio salvataggio, lui era ogni cosa.

Le sue mani mi stringevano i fianchi mentre le mie affondavano nei suoi capelli e Dio, il suo sapore era il mio gusto preferito.
Era meglio di ogni gelato, ogni tipo di cioccolato, ogni sigaretta, ogni dose, ogni...

Si staccò lentamente e io ripresi la frase da dove l'avevo lasciata «Io amo te» sul suo viso apparve il sorriso più bello che io potessi mai immaginare e il suo sorriso divenne anche il mio «Anche io amo te, non ho mai smesso di farlo e mai smetterò»   e poi ancora le sue labbra, ancora il suo profumo, ancora il suo amore.

Come riuscii a sopravvivere più di un anno senza lui non lo realizzerò mai, perché senza di lui il mondo non esiste, attorno a lui ruota ogni cosa, senza di lui niente è degno di essere vissuto. 

Mi prese la mano e la strinse «Grazie di non avermi lasciato andare» «Grazie a te perchè rimani».
Così mano nella mano uscimmo dall'aeroporto senza dire nessun'altra parola.
Sì, certamente avevo molto da dirgli, ma in quell'istante ogni cosa avrebbe rovinato quel momento.
Sicuramente ogni parola, però, sarebbe stata meglio della telefonata che arrivò pochi secondi dopo.

Risposi immediatamente leggendo il numero di Steve.

«Pronto?»
«Alex vieni subito»
«Cos'è successo?»
«Si tratta di Jack».

 

 

 

 

 

 

  
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