Capitolo 6
Peter
si rivolse a Elizabeth che aveva tirato le tende della porta a vetri
che dava sul patio “Nevicherà di nuovo”
Il cielo si era improvvisamente oscurato, al punto che El aveva acceso le lampade in salotto e cucina.
In
meno di un quarto d'ora una fitta nebbia era scesa su tutta la
città.
Peter mise sul tavolo l'ultima frittella, ancora
fumante, che aveva fatto mentre Elizabeth si era occupata delle tazze
di caffè. La fragranza della bevanda squisita e
torte avevano
invaso la casa.
“É pronto” annunciò
Peter.
Che diavolo stava facendo Neal? Si sarebbe raffreddato tutto!
Peter
stava per andare a prenderlo quando Neal comparve in soggiorno.
Aveva indosso gli abiti che gli aveva dato il giorno prima, si era lavato la faccia e pettinato i capelli, ma aveva ancora in viso i segni della stanchezza e della febbre.
“Buongiorno”
“Hai
dormito bene?” gli chiese Peter
“Come
un bambino.... Mmm sento un buon profumo...”
“Frittelle
al miele e caffè”
“I miei piatti preferiti per la
colazione.”
Elizabeth
portò le tazze e invitò Neal a sedersi.
Lui annusò il caffè, socchiudendo gli occhi, mentre Peter gli servì frittelle
Neal
cercò di bere il caffè. Sentì un po'
di dolore, ma il liquido
caldo gli diede sollievo alla gola. Guardò le
frittelle davanti
a lui. Immaginava fossero saporite, ma in realtà
non aveva fame, tuttavia non volendo offendere i suoi ospiti non
mangiando
nulla (soprattutto perché aveva notato gli sguardi di Peter
ed
Elizabeth) e sapendo che il miele era un noto rimedio per il mal di
gola decise di provare a mandar giù qualcosa.
Tagliò la
frittella in piccoli pezzi che cercò di ingoiare con qualche
sorso
di caffè.
Nonostante
tutti i suoi sforzi, lottava per sopprimere una smorfia di dolore ogni
volta che deglutiva e pregava che i Burke non si accorgessero
di nulla, ma un veloce sguardo su entrambi gli fece capire che non
avevano perso un attimo dello spettacolo.
“Allora?”
chiese Peter
“Deliziosa” rispose Neal , deglutendo a
fatica.
“Qualche problema?”
“
Cosa? No!”
“Neal!”
“Vado a vedere se
abbiamo sciroppo o pastiglie per il mal di gola!” li
interruppe
Elizabeth.
“No, Elizabeth, sta già passando, non
preoccupati per me....”
“Stai seduto e lascia che sia io a
decidere di cosa preoccuparmi!”
“Peter,
io ...”
“Oh, no. Lasciatemi fuori. Preferisco
rimanere neutrale!”
“Mi
dispiace per tutti questi fastidi....”
“Non
devi. Tu faresti lo stesso con me, giusto?”
“Certamente,
ma.... non vorrei abusare della vostra
ospitalità. Andrò a
casa di June........”
Uno
schianto contro la porta a vetri del patio aveva spaventato Satchmo,
che dormiva sotto il tavolo; balzò in piedi e
cominciò a
ringhiare.
Peter si alzò e si mise la mano sulla spalla di Neal per invitarlo a stare seduto, mentre lui andava a dare un'occhiata.
Tirò la tenda e vide il ramo d'albero che era stato strappato dal vento e si era abbattuto sul pavimento.
Aveva cominciato a nevicare di nuovo, il cielo era grigio e il vento fischiava forte.
Neal
si unì a Peter che guardava fuori dalla finestra.
“Temo che
dovrai aspettare per andare a casa di June”
Neal annuì ed
entrambi si voltarono sentendo Elizabeth che entrava nella
stanza. Posò sul tavolo una piccola bottiglia di
sciroppo e la
confezione delle compresse che Peter aveva dato a Neal la sera prima.
“Cos'era
quel rumore?”
“Niente, cara. Solo un ramo che ha
colpito la finestra...”
“Che tempo! Comincio a
credere che non finirà mai!”
Elizabeth e Peter iniziarono a
sparecchiare la tavola. Neal avrebbe voluto aiutare, ma appena
iniziò ad impilare i piatti sentì che Elizabeth
lo afferrava per
il gomito mentre gli diceva di sedersi. Gli diede i farmaci,
ordinandogli di prenderli.
Neal, obbediente, ingerì un cucchiaio di sciroppo e una compressa.
Finito
di sparecchiare Peter si sedette sul divano , insieme a Neal.
Ognuno
prese una cartella a caso.
Dopo un quarto d'ora Neal sentì,
di nuovo, i brividi della febbre. Fece una smorfia,
involontariamente, incrociò le gambe, mise il fascicolo
sulle cosce
e strinse le braccia contro il petto.
Peter
si voltò verso di lui
“Hai freddo”
Era più
un'affermazione che una domanda. Prima che Neal potesse
rispondere, Peter gli porse la coperta che aveva lasciato sul divano
il giorno prima e poi si alzò e si accovacciò
accanto al
caminetto.
“Peter, penso che la coperta sia sufficiente...”
“Ehi!
É anche per me.... Il tempo è perfetto
per un camino
acceso!”
Senza ulteriori proteste, Neal avvolto nella
coperta, guardò Peter, che accendeva,meccanicamente, il
fuoco. In
pochi minuti un piacevole calore invase il salotto.
I due
tornarono a lavorare. Peter era immerso in un caso di
contraffazione abbastanza interessante, mentre Neal stava cercando
di concentrarsi su un caso di frode assicurativa. Cullato dal
crepitio del fuoco e stordito dai farmaci, faticava a tenere gli
occhi aperti e anche quando, lottando contro il sonno, fissava le
pagine non riusciva a decifrare le parole.
Vinto chiuse gli occhi, sperando che poi sarebbe stato più facile decifrare il contenuto del fascicolo.
Dopo
aver sistemato la cucina Elizabeth entrò in salotto e vide
Neal
addormentato con la testa posata sulla spalla di Peter.
Peter
intercettò lo sguardo della moglie e fece per svegliare
Neal
“Aspetta! Non ti muovere!”
Peter vide che
lei si divertiva un mondo, gustandosi la scena.
“Prendo la
macchina fotografica.” gli disse
“Non te lo perdonerà
mai” rispose lui, sorridendo
Lei ,ridendo a sua volta, dichiarò “ Lo
so!”
The
end
N.D.A: Ecco ci qui, all'ultimo capitolo di questa (x me) dolcissima storia.
Sia io che l'aut. ringraziamo sinceramente chiunque l'abbia letta, chi l'ha inserita fra le preferite (Camilla L e tabina), fra le seguite (Spencer Tita, tabina,Melmon e ChiaraLuna 21) e chi ha , gentilmente, recensito (Niko_tensai, IceGirl46, ChiaraLuna 21, Camilla L,margheritanicolaevna,Spencer Tita e Melmon).
Spero che vi siap piaciuto anke l'ultimo cap.
A presto, baci, DeAnna. *_____*