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Autore: _lullaby    02/02/2012    5 recensioni
"Ciao nonno, ti prego resta con me."
Inizia così il diario di Charlotte "Charlie" Allen che, per una serie di circostanze sfortunate, è costretta a trasferirsi da Houston nella piccolissima cittadina di Woodbridge, in New Jersey, ospitata dagli zii Mike e Franny. Charlie, con questo diario, spera di poter sentire ancora vicino a sè la presenza del nonno materno, la persona più importante per lei all'interno della famiglia ma scomparso qualche anno prima, ma non sa che questa stessa corrispondenza a senso unico l'aiuterà più di quanto non creda. Si sa, gli spiriti sono bravi ascoltatori.
[INTERROTTA]
Genere: Fluff, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Twelveth chapter - With or without you


A volte vorrei che il mondo fosse semplice come una fotografia, una volta scattata non c'è pericolo che cambi. Invecchia, questo è vero, ma l'immagine rimane sempre la stessa. Vorrei che anche le persone fossero così, più semplici da comprendere.

 

Charlie?”
Mi riprendo dal piccolo momento di riflessione per alzare lo sguardo, Richie mi guarda con un grande sorriso stampato sul volto.
Che vuoi?”
Posso sedermi?”
Osservo per un attimo il posto vuoto accanto a me nella panchina del parco. “Potresti, ma se ti dicessi di no?”
Senza prestare ascolto alla mia risposta e prendendola per un invito, si siede. Dice di avere una grande notizia da darmi.
Oh mi fa piacere, perchè sei venuto a darmela tu?”
Ho chiesto io a John di farlo, da più di due mesi cerchi sempre di evitarmi.”
Sto cercando di frenare i miei istinti omicidi, come al solito.”
Vorrei essere tuo amico Charlie, ma vorrei anche che tu non alzassi questa stupida barriera ogni volta
che tento di parlarti.”

Non è ver...”
Stamattina dov'eri ad esempio?” mi interrompe, puntando i suoi grandi occhi castani contro i miei.
Sono andata alla sede di un giornale per farmi assumere.”
Quegli stessi occhi che fino ad un momento prima sembravano essere accusatori, adesso non fanno altro che esprimere una curiosità al limite dell'impossibile. Mi piace osservarlo così in ansia per qualcosa che mi riguarda.
E...?” ed ecco la domanda fatidica.
Mi hanno detto che mi faranno sapere.”
Oh Charlie, non è fantastico? Perchè sembri così triste?”
Perchè ho ricevuto altre venti risposte così in passato. Non ci penseranno, è soltanto una frase di circostanza che ogni tanto utilizzano per togliersi dalle scatole i candidati dalle qualità più scadenti.”
Hai qui le tue foto?”
Annuisco, porgendogli una busta bianca con circa venti fotografie al suo interno. Tengo molto ad ognuna di loro, raccontano la mia vita in pochi scatti. Dai miei ribelli sedici anni, ai più comprensivi ventuno. Richie scorre ogni immagine con incredibile delicatezza, soffermandosi su ognuna di loro più di quanto uno di quegli esaminatori abbia mai fatto in due anni.
E questa...?” indica una foto particolare, forse quella di cui vado più fiera: John con un fiore tra le mani, mentre guarda con la dolcezza dei suoi occhi azzurri la lente della macchina. Quando la guardai per la prima volta mi sembrò di intravedere il mondo intero in essi. Richie sorride e accenna un gesto di apprezzamento con un movimento del capo.
Sei brava, ma manca ancora qualcosa.”
Che cosa?”
L'emozione Charlie, a parte quella con John non la riesco a vedere. Ho visto come ti si sono illuminati gli occhi appena l'ho presa tra le mani.”
Stai dicendo che le mie foto sono piatte?”
No affatto, ma sembra quasi che tu non sia convinta di ciò che fotografi.”
E che cosa dovrei fare allora signor so-tutto-io?”
Fotografami.”
Rido alla sua battuta come mai avrei pensato di poter fare in sua presenza. Porto velocemente una mano all'altezza delle labbra per frenare il gesto ma è troppo tardi, Richie mi segue con il suo ampio sorriso e per un attimo mi sembra di essere ritornata a Woodbridge, quando ancora la nostra amicizia poteva avere un senso e la mia adolescenza un altro colore. Vedo ancora gli stessi occhi, la parlata sciolta, lo sguardo sicuro e la voglia di cambiare il mondo, ma il ragazzo che ho conosciuto sette anni fa che fine ha fatto?
Non scherzare.”
Sono serio, vorrei che fotografassi anche me.”
E perchè mai?”
Mi prende una mano e la accarezza con grande dolcezza, per poi alzare lo sguardo e soffermarsi ancora una volta sui miei occhi. Il tempo sembra quasi non passare mai in sua compagnia, sento il suo nervosismo a fior di pelle. Cerca le parole giuste, non sa più come approcciarsi nonostante un tempo molto lontano fossimo amici. E' come se imparasse a conoscermi per la prima volta.
Sono stato uno stupido, anche se provassi a ripetermelo quaranta volte dentro di me so che non riuscirei mai a farti capire quanto possa essermi dispiaciuto. Voglio solo che tu sappia che non ti ho mai dimenticata, mai. Uno dei miei più grandi rimorsi è non essere riuscito a far parte del tuo mondo più di quanto avrei voluto.
Un leggero ghigno traspare dalla mie labbra. “Ne facevi parte, eri come il mio piccolo universo sai?”
Lo so.”
E perchè allora hai preferito scappare?”
Richie sta finalmente per rivelarmi il motivo dei miei tanti affanni, quello per cui ho passato mille notti a piangere e altrettanti a maledirlo dal profondo dell'anima, quando una voce in lontananza ci richiama all'attenzione. David, più frettoloso che mai, giunge con un avviso per il chitarrista.
E' ora di ritornare dentro, John vuole la perfezione per Shulman.”
Shulman?” domando confusa.
Era quello che cercavo di dirti prima della nostra... Discussione. John è stato contattato da un certo Derek Shulman, A&R della PolyGram. Vuole farci firmare un contratto discografico.”
L'emozione mi mozza il respiro, non posso crederci. Lo abbraccio con foga, senza neanche pensarci e quando sento le sue braccia stringermi la vita, il mio cuore batte all'impazzata. Quel sentimento non se n'è mai andato, è sempre stato lì. Saldo come una roccia e impossibile da rimuovere, ma troppo tardi per lasciarlo crescere come un fiore. Mi allontano dalla stretta con una rapidità inaudita, credo di mormorare qualche parola di scusa mentre prendo David per mano e ci dirigiamo verso lo studio. Mi sembra di vedere Richie scuotere la testa in segno di rassegnazione... Forse è soltanto una mia impressione.

E' sempre stato un mio sogno quello di riuscire a spiccare il volo spiegando le mie grandi ali invisibili, adesso mi sembra soltanto di arrancare come l'albatro di Baudelaire. Schernito dal mondo intero, nel mio caso soltanto dai ricordi del passato: quelli in cui sognavo di essere qualcuno, qualcuno di importante in questa grande sfera stracolma di gente. Avrei voluto che la gente mi riconoscesse per strada e mi indicasse come quella grande persona che mi sarebbe piaciuto diventare.
Avrei voluto che anche tu facessi lo stesso e dicessi fiero a chiunque avresti incontrato: “Lei è la mia nipotina, guarda quanta strada ha fatto!” per poi sorridere compiaciuto ogni qualvolta ti avessi parlato dei miei progetti futuri, perchè avresti già intuito che sarei riuscita a realizzare tutto ancora una volta.
Nonno mi sembra tutto così difficile, anche solo prendere questa macchina fotografica e imprimere nella pellicola le immagini. Ormai ho la stessa fiducia in me stessa della mamma quando papà l'abbandonò, ricordi quanto sentiva di non contare più nulla senza l'amore di quell'uomo? A volte vorrei essere come la nonna, ricordo quando si mise in testa di voler imparare a preparare le torte come la sua vicina di casa. Si impegnò talmente tanto, preparando giorno dopo giorno nuovi dolci, finchè riuscì a superare in bravura quella donna.
Forse... Non mi impegno abbastanza? E' soltanto un gioco per me?
Perchè tutto deve essere così confuso?

Sono agitato Charlie.” mi confida John dentro la sua macchina. L'appuntamento con il famoso Shulman è al club Copacabana. Puntuali come un orologio svizzero, preferiamo perdere qualche minuto in più per calmare i nostri nervi.
E perchè mai?”
E se per caso gli facessimo schifo? Insomma, è uno di quei momenti che potrebbero cambiarci la vita.”
Pazienza John, mio nonno diceva sempre: morto un papa se ne fa un altro.”
Che tradotto in americano comprensibile vorrebbe dire?”
Vuol dire che ci saranno comunque altre occasioni. Vorrei soltanto che riuscissi a capire quanto talento hai tra le mani, se non riuscissi a sfondare come fotografa mi piacerebbe che almeno tu realizzassi tutti i tuoi sogni.”
John non pronuncia neanche una parola. Sento il suo respiro lieve farsi leggermente più pesante. “Non riesco a respirare.”
Apre la portiera della sua macchina ed esce fuori con grande rapidità, allontanandosi senza mai voltarsi indietro. Dallo specchietto retrovisore riesco ad individuare due figure dai contorni ben distinti: Richie e Rosie, mano nella mano mentre attraversano la strada. Si sussurrano qualcosa, parole che non riesco bene a distinguere, per poi scambiarsi un tenero bacio davanti al locale.
Un'idea mi passa per la testa: prendo la macchina fotografica tra le mani e inizio a ritrarli. Forse per puro masochismo, per rendermi finalmente conto di quello che non potrò mai avere, o forse no.
Richie per un momento riesce ad incrociare il mio sguardo, la macchina non è parcheggiata molto lontano dal locale. Sembra trasmettere tanta malinconia.
Clic!
Benvenuto nella mia pellicola degli orrori signor Sambora.

 

Derek Shulman, piacere. Tu sei il famoso ragazzino dal New Jersey! Lasciatelo dire ragazzo, la tua Runaway mi ha lasciato senza fiato: hai fatto davvero un ottimo lavoro!”
Grazie, John Bongiovi piacere mio.” si presenta formalmente John con una salda stretta di mano, il viso di Shulman si contrae impercettibilmente in una smorfia di dolore. “Loro sono Richie Sambora, chitarra, David Bryan, tastiere, Alec John Such, basso, e Tico Torres, batteria.”
Molto piacere ragazzi” i miei amici rispondono al saluto con un cenno della testa e un sorriso nervoso. “E queste due belle signorine?” chiede indicando prima la figura dominante di Rosie e poi la mia.
Rosalie Spencer, il piacerrrre è tutto mio.” risponde sottolineando fastidiosamente la lettera r. “E vorrei sottolineare che sono la ragazza di questo fantastico chitarrista, dovrebbe sentirlo sa? E' merrrraviglioso.” e le sue braccia, come una piovra gigante, si incollano a quelle del povero Richie, ormai talmente imbarazzato dal comportamento di Rosie da voler fuggire e non tornare più indietro.
Il signor Shulman ride. “E infatti sentirò ciascuno di loro signorina, può starne certa.” risponde, e indicandomi mi chiede chi sia.
Charlotte Allen signore.”
Piacere signorina, noto che ha una macchina fotografica al collo. Aspirante fotografa?”
Ci provo, ma non è facile.”
Poggia una mano sulla mia spalla e con fare molto paterno mi sussurra qualcosa. “Non si scoraggi la prego, ho visto gente con grande talento crollare per un nonnulla. Non si arrenda, mi raccomando. Spero di sentire parlare di lei presto.”
Ne sentirà sicuramente parlare presto, ci può contare.” interviene Richie in mio favore.
Oh allora avete una voce anche voi! Mi fa davvero molto piacere.” ride ancora una volta Shulman, particolarmente allegro. Punto a nostro favore!
Chiede ai ragazzi di prepararsi per suonare i pezzi per lo showcase, non ho mai visto i ragazzi così carichi e l'intera insicurezza di John sembra essere sparita per lasciare il posto a John Bongiovi, il cantante rubacuori del New Jersey.
Noto un certo interesse anche da parte di Rosie per il mio amico, forse troppa: non smette un secondo di fissarlo con i suoi occhi di ghiaccio. Ad un tratto decide di sedersi accanto alla sottoscritta per godersi meglio lo show.

Uuuh she's a little runaway...

Sai Charlie, mi dispiace per come siano andate le cose.” mi dice improvvisamente, toccandomi una spalla. Cerca compassione in una persona ormai totalmente priva di essa.
Dispiace molto anche a me.”
Vorrei diventare tua amica. Mi piacerebbe rimediare.”

Daddy's girl learned fast all the things he couldn't say...

Davvero?”
Annuisce, sembra quasi esserne convinta.
Io no, mi dispiace.”
Sai... Richie non fa altro che parlarmi di te, di come siete riusciti finalmente a chiarirvi. Mi sento in colpa nei tuoi confronti sai? Eri la ragazza nuova e Richie sembrava che concentrasse ogni più piccola attenzione su di te. Prova a capirmi per favore, lo stavo per...”
Perdere Rosie? Ed è stato giusto mentire perfino ai tuoi stessi sentimenti pur di farmi del male?”
Di che cosa stai parlando?”
Sto parlando di te e Richie cazzo! Tu non lo ami, non lo hai mai amato e mai lo amerai: sei la persona più egoista che abbia mai conosciuto sulla faccia della terra e lui il più stupido, perchè è stato capace di darti retta da quando era bambino.” le mormoro in un orecchio in modo tale che possa sentirmi, piena di rabbia che ormai non riesco più a contenermi. Rosie sembra aver capito uno dei miei segnali impliciti: mi sorride beffardamente, prende la sua borsetta e il suo giubbotto jeans e, mentre ancora il suo ragazzo sta suonando, esce di scena dal locale, sotto il mio sguardo allibito.
Eppure... Ho paura che accadrà qualcosa di spiacevole.

Shulman vuole parlare con John in privato, ma è già tardi e non riesco più a reggermi in piedi. Di mattina devo presentarmi puntuale come un orologio svizzero al mio nuovo lavoretto part-time per pagarmi l'affitto, i soldi che mi offre John non mi bastano più onestamente.
Ragazzi fatemi sapere com'è andata per favore, vado a casa.”
Di già?” domanda Alec, sorpreso.
Annuisco. “Sì, devo lavorare.”
Vai a piedi?”
Non ho una macchina o almeno, quella che avevo tempo fa me l'hanno rubata mentre scattavo foto in un parco quindi non so come andarmene se non con l'aiuto dei miei piedi.”
Ti accompagno io, ho bisogno di parlarti.” si propone Richie, con un sorriso stanco.
E la risposta? Non vuoi sentirla?” chiede giustamente David, sorpreso anche lui.
Incrocio le dita, passerò dopo in caso. Buonanotte!”
Altro che le dita, io incrocio qualsiasi muscolo del mio corpo!

Percorriamo le strade buie di New York in totale e religioso silenzio, stretti dentro la morsa delle parole impossibili da riferire ma che viaggiano comunque veloci come il vento tra i nostri pensieri.
Che cosa dovevi dirmi?” cerco di rompere il ghiaccio, introducendo l'argomento di conversazione.
Ci pensa ancora su, gli occhi da bambino rivolti al cielo e le labbra increspate in un piccolissimo sorriso.
Sai Charlie... Il motivo per cui non sono rimasto con te quella sera è che...”
Ci fermiamo di scatto. Siamo arrivati al mio palazzo e nel frattempo trattengo il respiro, lo trattengo così forte che mi sembra di soffocare.
... Avevo paura. Paura di quello che sarebbe potuto accadere una volta innamoratomi di te.”
Il cuore inizia a battere rapidamente, l'ha detto davvero? Improvvisamente Richie compie un movimento strano, avvicinandosi sempre di più verso di me e lasciando che la mia schiena si avvicini sempre di più al muro. Le sue braccia mi bloccano il passaggio, impedendomi di fuggire.
Avevo paura di comportarmi in maniera diversa con te, d'altronde eri diventata una persona importantissima. Talmente importante che la sola idea di perderti mi spaventava a morte.”
Sembra quasi che stia leggendo dentro la Charlie quindicenne, la ragazzina piena di paure e insicurezze, quella appena arrivata dal Texas e con tanta voglia di ricominciare a vivere, quella con il cuore spezzato troppo presto.
Deglutisco nervosamente.
Adesso ho capito però... Mi è tutto chiaro. Forse ho commesso uno sbaglio gigantesco e sono il più grande coglione nella storia dell'universo.”
M-Mi fa piacere saperlo.”
E sai perchè?” chiede, mentre il suo viso si avvicina pericolosamente al mio.
Perchè?” sussurro quasi.
Perchè credo di essermi innamorato di te.” sento il suo respiro caldo sulla mia pelle, i capelli lunghi sfiorano il mio collo e, mentre chiudo gli occhi, sento la sua mano accarezzarmi dolcemente il viso.

Non concederti mai così facilmente, gli altri crederanno che sia facile prendere il tuo cuoricino e strapparlo in mille pezzi.”

Le parole di John risuonano improvvisamente nella mia mente mentre allontano la figura di Richie dalla mia e mi rifugio dentro il palazzo.
Che cosa ho appena fatto, penso mentre i miei piedi mi dirigono quasi automaticamente verso il mio appartamento. Senza mai voltarmi indietro.

   
 
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