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Autore: miss_C    12/09/2006    28 recensioni
[In fase di correzione..!] Due gemelle...Canadesi...vengono a vivere in Italia con il nonno, dopo la morte dei loro genitori. è qui che incontrano la loro band preferita...I Simple Plan...ed è qui che nascerà un qualcosa che, forse, è più che amicizia...
Genere: Romantico, Commedia, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CHAP 1

 

 

-Chiara!!!!!!!!!! Dove caz…cavolo hai messo la mia maglietta preferita??? Chiara??!!!!!!- urlò una voce dal fondo del corridoio.

-E io dovrei aver preso quello squallore?? Ma fammi il piacere, Mary!! Ti sembro una da indossare il nero di prima mattina??- rispose una voce quasi identica, dall’altra parte della casa.

-Bambine…okay…ragazze!! Volete smetterla una volta per tutte?! Cosa devono sopportare le mie povere orecchie!!- disse, con fare teatrale, un uomo sulla sessantina che sedeva in cucina.

-Nonno…non ti ci mettere anche tu!! Per favore!!! Giuro che se mi fa fare ritardo anche il primo giorno di scuola…io…io…le farò molto male!!!- gli si rivolse la ragazza che sedeva accanto a lui.

-Tu farai cosa a chi??- chiese sarcasticamente la prima, che era ormai entrata in cucina –‘Giorno nonnino!!- esclamò poi, schioccandogli un grosso bacio sulla guancia mentre quello beveva il suo caffè.

-Hai capito! Ti vuoi sbrigare?? Sempre con la tua solita calma!! Se arriviamo dopo il suono della campanella, questa volta mi arrabbio sul serio!!- si alterò Chiara, adesso quasi colta da una crisi di nervi.

-La smetti di fare la secchiona?? Mi metti ansia!! E poi, scusa, se mangio veloce non mastico bene, se non mastico bene non digerisco, se non digerisco muoio! E tu non vuoi perdere la tua adorata gemellina!! O sbaglio??- la provocò Mary sorridendo in modo sadico, mentre si metteva comoda sulla sedia.

-E non fare l’attrice! Sbrigati piuttosto!- le rispose l’altra, prima di scomparire nella sua camera per prendere lo zaino.

-Nonno!! Mi tratta male!!- si lamentò, mettendo il broncio.

-Io non voglio sapere niente…- mormorò quello, prendendo la tazza dal tavolo.

-Grande nonno!! Sempre così!!- rispose la ragazza prima di raccogliere i libri, salutarlo e uscire con la sorella, che aspettava sulla porta da ormai dieci minuti.

-Meno dieci…siamo ancora in tempo no?- disse sorridendo.

-E cammina!!- rispose l’altra, dandogli una botta sulla nuca per indirizzarla verso le scale.

 

*

 

Mary prese il cellulare dalla tasca.

1 nuovo messaggio.

“E con oggi si ricomincia!! Anche se non vediamo due sagome identiche varcare il cancello della scuola…dove saranno finite? In Canada no, che ci arrabbiamo!!”

Lo lesse sorridendo. Era da parte delle sue migliori amiche da due anni a quella parte. In effetti, un po’ di ritardo lo avevano.

E poi…non sarebbe stata una cattiva idea tornare in Canada…era da ormai troppo tempo che non rivedeva casa sua.

-Marta e Kekka, vero? Lo sapevo! Anche loro ti dicono che siamo in ritardo!! Lo vedi che danno che sei??- si lamentò Chiara, con il fiatone per il passo troppo svelto.

-Senti…se picchiandoti non rovinassi l’unica persona che può vantarsi di avere la mia stessa immagine, l’avrei già fatto!!!- rispose quella, avvicinandosi all’orecchio della sorella.

-Ma smettila!! Corri!!-.

 

*

 

Entrarono nel cancello giusto due minuti prima che venisse chiuso.

Chiara non perse tempo ed entrò subito in aula, mentre Mary rimase ancora un po’ a guardarsi intorno.

-Ma dove cavolo…- si disse sottovoce, prima che qualcuno le saltasse sulla schiena.

-Eccola la mia Canadese preferita!!!- esclamò Kekka per poi scendere, data l’espressione dell’amica.

-Senti adesso non esageriamo!! So di essere ciò che c’è di meglio sul mercato…ma se mi devi confrontare con sei anonimi ragazzi…preferisco rimanere solo “amica” preferita!- rispose quella. –Marta?- chiese poi, non vedendo l’ultima.

-Era qui…dietro di me…Ah eccola!- fece Kekka, vedendo l’amica parlare con un ragazzo.

-Sempre a caccia di prede!! Ma io non lo so! Vado fuori città per un mese e rimane sempre la stessa!! Che si trovi un ragazzo e lasci in pace il resto della popolazione maschile del pianeta!- sorrise Mary.

 -Maaaary!!!- urlò Marta, non appena la vide.

-Martaa!!- urlò quest’ultima, per poi abbracciarla.

-Ehm…non per interrompervi…la campanella è suonata da un pezzo…non sarebbe il caso di entrare?- chiese poi l’ultima alle due.

-Sì… direi di sì…- risposero quelle in coro.

 

*

 

Chiara era entrata in classe e, dopo aver salutato qualche vecchio compagno, era andata a sedersi al suo solito posto…primo banco.

Lei e sua sorella non si assomigliavano per niente. A parte gli stessi capelli, gli stessi occhi, lo stesso sorriso, non avevano niente in comune.

Insomma, lei era il tipo perfezionista. Non come le solite secchione asociali, naturalmente, ma non sopportava il ritardo e le cose fatte tanto per fare.

Suo sorella Mary, invece, era un tipo ribelle.

 Aperto, con la battuta sempre pronta, con uno stile tutto suo, i suoi vestiti, la sua musica, i suoi amici.

Da quando erano arrivate dal Canada ed erano andate a vivere con il nonno, due anni prima, lei era riuscita ad avere una maggiore vita sociale.

Ma Chiara non ci aveva neanche provato. Credeva che tutti intorno a sé la compatissero solamente. Da quel giorno in cui tutta la scuola era venuta a sapere il motivo del loro trasferimento, la morte dei loro genitori, vedeva ogni nuovo possibile amico come qualcuno che provasse pena per lei. Per questo si rinchiudeva nei suoi libri, e non lasciava entrare nessuno.

 

*

 

-‘Giorno…- disse Mary alla professoressa, che stava entrando nell’aula in quello stesso istante.

-Buongiorno a lei, signorina Moreau…e buongiorno a tutti quanti.- disse quella, prima di sedersi alla cattedra e cominciare a guardarsi intorno con un sorriso ebete.

Mary e le altre due, invece, si sedettero all’ultima fila.

Il posto più nascosto della classe dove poter fare tutto ciò che volevano.

-Allora…innanzitutto…ben tornati. Quest’anno sarà per tutti molto impegnativo…- cominciò la prof.

-Quando finisce con la tiritera sugli esami di stato, svegliatemi…- scherzò Mary, infilandosi le cuffie dell’ i-pod e cominciando ad ascoltare la sua canzone preferita.

 

-Moreau…Moreau!!-

Mary sentiva il suo cognome in lontananza, come sottofondo alla canzone, quando si accorse che la professoressa stava chiamando proprio lei.

-S..sì??- chiese, togliendo le cuffie e guardando interrogativa le amiche.

-Cercava un volontario per una spiegazione sul programma dell’anno precedente…ma tua sorella non ha alzato la mano ‘sta volta…- le spiegò Marta sottovoce.

-Ma quella, quando serve, mai eh??- si disse, prima di continuare. –Vabbè…che sarà mai…l’anno scorso sono uscita con il massimo dei voti…ricorderò pur qualcosa…-.

-Moreau…noi aspettiamo con ansia!!- la incitò la donna.

-…dopo un estate passata a non toccare libro, però…- finì avviandosi verso la cattedra.

-Prego…-.

-Allora…sì…il programma… “E chi si ricorda nulla…dai Mary…l’anno scorso sei stata una delle migliori del corso…ti sarà pur rimasto qualcosa…no…ti è rimasto qualcosa…e allora perché non ricordo niente...?? I’d do anything… just to hold you in my arms… E no…la canzone adesso no… Pierre!! Chiudi quel forno!!! I'd do anything…Just to fall asleep with you…Cazzo Mary!!! Non pensare alla canzone!! Pensa…pensa…alla filosofia!!! Su!! Cuz I know I won't forget you!! Niente da fare…vuoto…vuoto totale

-Da quel che posso vedere…qualcuno non ha toccato libro quest’estate… per oggi chiudo un occhio…ma dalla prossima settimana cominciano le interrogazioni serie, Moreau…siamo intesi?- le si rivolse le professoressa ma, più che per sgridarla, per darle un avvertimento.

-Sì, intesi professoressa…- rispose la ragazza, prima di tornare a sedersi.

-Moreau…vuole venire lei?- chiese allora quella, stavolta rivolta a Chiara.

-Io? Certo!-

-Ma tu quando cazzo hai studiato??- le domandò la sorella sottovoce, mentre tornava al posto.

-Mentre tu eri in spiaggia…- le rispose, prima di avvicinarsi alla cattedra e cominciare a parlare.

-Io li ammazzo, quei cinque…- mormorò Mary, mentre si sedeva.

 

*

 

-Grazie al cielo!- sospirò Kekka, al suono della campanella.

-Siamo appena tornate e già voglio…VACANZE!!!!- aggiunse Marta, mettendo lo zaino in spalla.

-Almeno tu non hai rischiato un bel due il primo giorno di scuola!- le disse Mary, mentre uscivano in cortile.

-Ma si può sapere che ti è preso??- chiese Chiara, non appena si fu avvicinata.

-Dici a me?- le chiese la sorella, guardandola stranita.

-No…alla mia terza gemella! Idiota! L’anno scorso eri un capo in filosofia…! Perché quella scena muta??-.

-Calmati…ho solo avuto un vuoto di memoria… niente di grave…L’hai sentita la prof., no? Devo solo rendermi conto di essere all’ultimo anno…Da oggi mi metto a studiare. Promesso!- le rispose la ragazza, sorridendo.

-Mmm…diciamo che mi fido…- disse quella prima di allontanarsi con alcune ragazze, redattrici del giornale della scuola.

-Ciao, Francesca!- esclamò un tipo, mentre passava davanti alle tre agitando la mano.

-Ciao…- fece lei, rispondendo al saluto.

-E quello chi è??- chiese Mary con un sorriso malizioso.

-E io che ne so..!- rispose l’amica.

-Certo, certo…le mie amiche conquistano mentre io non ci sono e non mi dicono niente…-

-Parli tu…guarda intanto chi sta arrivando…- la provocò Marta, indicando con la testa qualcuno che si avvicinava.

-Ciao, Mary…- la salutò il moro, non appena fu davanti a lei.

-Ciao…Luca…hai bisogno di qualcosa?- chiese lei gentilmente.

-No...cioè, sì…volevo sapere se ti andava di venire con me al concerto di sabato sera…insomma, sempre se non ti ha già invitato qualcun altro…-.

-Concerto? No…io…che concerto?- chiese nuovamente, ma fu interrotta.

-Marta, Kekka, Maaaary!! Sbrigatevi o perdiamo l’autobus!!- sbraitò Chiara, dall’altra parte del cortile.

-Scusa…io devo andare…sarà per la prossima volta…grazie lo stesso!!!- urlò Mary ormai lontana, poiché le sue amiche l’avevano trascinata correndo fuori dal cancello.

-Svelta!!! Sei sempre l’ultima!!- le disse Kekka, tra un respiro profondo e l’altro.

-Ma chi è stato quel genio che ha fatto spostare la fermata di 200 m?? Lo vorrei proprio conoscere!- esclamò Marta, mentre correvano.

-Altri due passi e sono a casa senza bisogno dell’autobus!!-

-Eccolo!!! Correte!!- esclamò Chiara, accelerando ancora di più il passo.

-Ma che cosa fa?? Perché non si ferma??- si lamentò Mary, ormai allo stremo delle forze.

-Ma brutto stronzo!!! E io adesso come cazzo torno a casa??- urlò Marta.

Le altre tre si limitarono a sedersi sulla panchina che avevano davanti per riprendere fiato.

-Non mi dire che ci tocca farcela a piedi che mi suicido…- commentò Mary, col fiatone.

-Okay…prepara la lametta, che noi cominciamo a camminare…- le rispose Chiara, prima di alzarsi e aiutare anche l’altra a farlo.

 

*

 

-Oddio, muoio!!!!- si lamentò Kekka.

-Sento il coro degli angeli del Paradiso…- la imitò Mary, mentre si trascinava a fatica.

-Forza ragazze!!- le incitò Chiara, che ormai sorreggeva Marta da un pezzo.

-Forza vallo a dire a tua sorella, che forse si regge in piedi meglio di noi!- le sbraitò contro Mary.

-Okay…meglio non commentare quest’ultimo enunciato…- rispose l’altra.

-E parla come mangi, cazzo!!-

-Come desidera..!-.

-Hey…guardate! Stanno incollando nuovi cartelli…chissà chi arriva in città…- disse Kekka, mentre si avvicinava al ragazzo che affiggeva i manifesti.

-Se ci portano un’altra volta Dennis, allora sì che mi incazzo!!- si alterò Marta, ancora sotto sforzo.

-Dennis… No, dai che stavolta me lo sento che viene qualcuno di interessante!!- continuò l’altra.

Mary, però, arrivò per prima davanti al cartello. Giusto in tempo per riuscire a leggere e…svenire.

Kekka sentì un nodo alla gola…avrebbe tanto voluto urlare di gioia…ma non aveva nenche più voce.

Marta invece si limitò ad accasciarsi a terra.

Chiara non era ancora riuscita a capire il motivo finchè non lesse.

-Ragazze…ragazze?? Ma che ca…

 

SIMPLE PLAN

22.00

Sabato 17 settembre

Roma-.

 



 

 

 

  
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