Fanfic su artisti musicali > Simple Plan
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Autore: miss_C    12/09/2006    3 recensioni
[In fase di correzione..!] Due gemelle...Canadesi...vengono a vivere in Italia con il nonno, dopo la morte dei loro genitori. è qui che incontrano la loro band preferita...I Simple Plan...ed è qui che nascerà un qualcosa che, forse, è più che amicizia...
Genere: Romantico, Commedia, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CHAP 2

 

 

-Ti preeeeeeegooooo!!!!!!!-.

Mary sedeva sul divano accanto a suo nonno, che guardava tranquillamente il telegiornale.

-Aspetta…ripeti…dov’è che ti dovrei mandare io?- chiese l’uomo.

-Nonno!!! Smettila!! È importantissimo!! Il concerto dei Simple Plan!! Come si fa a non ricordare una cosa del genere??- chiese implorante la ragazza.

-Simp…Simpl…Simple! Sì…e quando?- domandò ancora, quello sorridendo.

-Nonno, cavolo!  Non scherzare! Il concerto del secolo!! La band migliore al mondo…qui…a Roma!! Come puoi non autorizzare tua nipote a partecipare ad un evento del genere??-.

-Sai…mi disse la stessa cosa tua madre quando i Rolling…- continuò lui, senza perdere il suo sorriso. Adorava tenerla sulle spine.

-Rolling Stones, nonno…- rispose lei.

-Sì…quando ci fu il loro concerto. Sei identica a lei quando fai quella smorfia…-.

-Dici davvero? E allora mi ci mandi?- chiese Mary, speranzosa.

-Non ho detto questo…-.

-No! Come?? E quando te l’hanno detto??-.

La voce di Chiara li interruppe.

-Che ha adesso tua sorella…?- si chiese il nonno, sentendo ciò che aveva detto la nipote.

-E io che ne so? Certo…se io mi mettessi a urlare in mezzo al corridoio ti interesseresti alla mia causa?- domandò sarcastica lei.

-Shh…- le rispose il nonno, dandole un buffetto sul viso imbronciato.

Quando Chiara chiuse il telefono, il nonno spense il televisore e si volto verso di lei.

-Allora? Che cosa…no, come, quando te l’hanno detto?- chiese, imitandola.

-Niente…hanno annullato la conferenza di sabato sera…- rispose quella.

-No! Colpo al cuore!- le prese in giro la sorella.

-Smettila, tu!-.

-Mi dispiace…ma, l’avranno rinviata! Si rifarà un altro giorno!- disse il nonno, tornando ad accendere la Tv.

Mentre Chiara tornava nella sua stanza, però, sorrise.

-Sabato sera ha detto?-.

-Sì, perché?- rispose Mary, ormai interessatasi ai cali della borsa.

-Sabato…-.

-Nonno…nonno…no!! Nonno…no!! Non ci provare! Frena quella tua testolina!! Nonno!! Non sorridere in quel modo!!- urlò la ragazza preoccupata…preoccupatissima.

-Sì…sì invece…se porti anche tua sorella…io ti mando al concerto! Semplice!- rispose lui.

-Nononono! Io quella non ce la porto ad un concerto dei Simple Plan! Non mi passa neanche per l’anticamera del cervello!!-.

-Okay…allora preparati…sabato sera vi porto al circolo di bocce!- fece raggiante il nonno, con una finta nota di entusiasmo nella voce.

Era troppo testarda per cedere.

Dopo tutto era sua nipote!

-Nonno…e se ti dicessi che ce la porto?- chiese la ragazza, guardandolo dal basso.

-Ti direi che puoi prepararti già da adesso davanti al palco…- rispose.

-Nonno…Sei un grande!! Io l’ho sempre detto che ho un nonno troppo figo!!- esclamò, alzandosi dal divano a dandogli un sonoro bacio su una guancia.

-Sì, sì…come no…Adesso ti rimane solo invitare tua sorella…O avevi scordato il particolare?- chiese lui sorridendo.

-No…vado…- disse, prima di cominciare ad attraversare il corridoio.

E adesso cosa avrebbe inventato…?

Sua sorella non era il tipo da ascoltare la musica per la quale lei, invece, viveva.

Preferiva un genere un tantino più calmo, se possibile.

Ma doveva assolutamente trovare il modo.

-O la va o la spacca…-.

Bussò alla porta…nessuna risposta.

-Si può?- chiese, entrando nella stanza.

-Mmm? Sì, vieni!- rispose Chiara, che sedeva sul letto e ripassava la lezione di latino.

-Oddio, libri!! Lungi da me o essere maligno!- inorridì Mary, fingendo di tapparsi gli occhi.

-Ma finiscila che fino a dieci minuti fa, anche tu eri ricurva sul libro di versioni…- le disse la sorella.

-Io ci provo a non farmi scoprire…ma non è che mi riesce proprio bene bene la parte della gemella trasgressiva…-.

Chiara sorrise.

-Volevi chiedermi niente?- le domandò poi.

-Io? Sì…veramente…vorrei chiederti se ti va…sabato sera…insomma…ci sarebbe un concerto…ho letto…una specie di ritrovo per le fan dei BSB…mi chiedevo…se…-.

-Mary…ti ricordo che l’ho letto io il cartello sul concerto dei Simple Plan…- sorrise la sorella, senza staccare gli occhi dal libro.

-Simple Plan? Sono carini?-.

-Smettila…non ci vengo io ad un loro concerto…-.

-Ma ti fa proprio tanto schifo la loro musica? Insomma…non credo che sia proprio un Rock di quelli che nuocciono ai timpani…-.

-E da quando usiamo questi termini?-.

-Che ti pare? Sto leggendo il vocabolario…la mia lettera preferita? La C di Concerto…-

disse Mary, senza perdere il suo sorriso onnipresente.

“E di Chuck naturalmente…”

-No…cioè non sono tanto male…le loro canzoni sono anche passabili…-.

Mary le rivolse un’espressione di alta sufficienza.

-Sì…?-.

-Ma…non mi sentirei proprio a mio agio ad un concerto…ecco!- finì la sorella.

-Ma smettila, stupida! Tu sabato sei pronta per le otto! Non voglio sentire nessuna ragione! Avverti gli Addams che dovranno giocare a carte senza di te quella sera!- concluse, chiudendosi la porta alle sue spalle.

 

-Che ha detto?- chiese il nonno dal divano.

-Che stava proprio aspettando che glielo chiedessi- rispose Mary, prima di entrare in camera, buttarsi sul letto, e comporre un numero ormai noto.

 

*

 

-E sopravvivrà?- ironizzò Kekka, dall’altro capo del filo.

-L’importante è che sopravviva io…poi, tutto il resto…è irrilevante…-.

-E tu speri davvero di sopravvivere con i Simple Plan sul palco? Mary…Chuck…batteria…- la provocò l’amica.

-Sì…- sospirò l’altra, cadendo pesantemente con la testa sul cuscino..

Entrambe scoppiarono a ridere.

-A parte gli scherzi…Marta che dice?-.

-Mi ha chiamato. Ha detto che se riesce a convincere suo padre che non è il Gay Pride quello a cui andiamo sabato sera…può venire!- rispose l’amica.

-Okay…allora è fatta!! Kekka…ma ti rendi conto che noi…sì…diciamo sabato sera…ma sabato sera è…dopodomani?????????????-. A pronunciare quelle parole quasi urlò.

-Oddio!!!! E se svengo…?-.

-No! Non mi morire proprio ora!!! Sabato…potrai farlo tranquillamente...!-.

 

*

 

17 settembre

Ore 00.00

 

17!! 17!! 17!!

Tra 22 ore…il concerto!!!

E poi…da non dimenticare… il compleanno di Chuck!

Com’è che diceva Kekka?

Chuck 4 president!!!!!

Se fosse stata con lui…in quel momento…non lo avrebbe di certo dimenticato il compleanno…!

Dormire non le avrebbe fatto di certo male…

Ma chi ci riusciva più??

Mary pensava, rigirandosi nel letto dopo che la sveglia nel cellulare aveva suonato con le note di Happy Birthday.

Non riusciva a prendere sonno.

In nessun modo.

E se lei rimaneva sveglia…nessun altro doveva dormire!

Si alzò dal letto per poi entrare nella camera di sua sorella e intrufolarsi nel suo.

 

*

 

Ore 10.30

 

-Ma quanto posso amarle io le assemblee di inizio anno!!!!!!- esclamò Marta, varcando il cancello della scuola per assaporare la libertà.

-A chi lo dici!?!?!- risposero Mary e Kekka in coro.

-Ragazze…con il vostro appoggio…io mi avvierei verso quel negozio laggiù…- disse Mary.

-Scusa se te lo chiedo…ma, non hai ancora niente da mettere per stasera??- chiese Marta.

-Sarei Mary Moreau se fosse il contrario?- sorrise allora lei, cominciando a correre verso il negozio in fondo alla strada.

-Io, giuro…non la capisco…- disse Kekka stranita.

-Dai…corri!!!- la strattonò Marta.

 

*

 

Ore 17.30

 

-Perfetto!!! Perfetto!!- urlò Mary da camera sua.

-Che succede lì dentro?- chiese il nonno dalla cucina.

-Non si preoccupi! Mary si sta solo provando tutto l’armadio!- gli rispose Kekka.

-Le donne…- borbottò l’uomo, prima di tornare alla sua occupazione.

-Scusa Mary…ma non hai già comprato quello che ti serviva stamattina?- chiese poi l’amica.

-Sì…ma…devo prima vedere se c’è qualcosa che mi sta meglio…Scusa…compleanno di Chuck!! Non so se mi spiego!! Nella vita può succedere di tutto!-.

-Niente…non la capisco…- commentò Kekka sottovoce.

Marta sorrise.

-Pensa io…- rispose poi, prima di continuare –Mary…tua sorella dov’è?-.

-In giro…credo…-.

-Ma non deve vestirsi?- chiese ancora.

-Le ho promesso che quando torna l’aiuteremo noi a scegliere qualcosa.-.

-Si abbandona alle nostre mani allora…eh?- ghignò quella, sfregandosi le mani.

 

*

 

Ore 18.00

 

-Ragazze…questo rilassamento mi sta facendo innervosire!!!- si lamentò Kekka, mentre erano sedute in silenzio sul divano ad aspettare l’arrivo di Chiara.

-Finora ero troppo occupata a preparare tutto, per potermi permettere di essere nervosa…- si accodò Mary.

-Io…ho bisogno del bagno…- finì Marta.

Le tre scoppiarono a ridere.

-Ecco tua sorella…- disse il nonno, sentendo il rumore di una chiave nella toppa.

-Finalmente!-.

Mary scattò in piedi.

-Si può sapere dove eri finita?- chiese poi.

-Avevo delle cose da sbrigare…ma…il concerto non è fra più di tre ore?-.

-E secondo te io mi accontento di stare a 50 metri dal palco?? Come si vede che non sei mai stata ad un concerto…!- le rispose la sorella, trascinandola in camera sua seguita da Marta e Kekka.

 

*

 

Ore 18.30

 

-Et voilà!!- esclamò Marta, prima di voltare Chiara verso lo specchio.

-Oddio! Come mi hai conciata??- urlò la ragazza, toccandosi freneticamente il volto.

-Ma se non ti ho messo quasi niente!- rispose quella, come oltraggiata.

-Vabbè…possiamo provare con uno stile alla Marilyn Manson…se preferisci- scherzò Mary, per suscitare la sua reazione.

-No! No…grazie…Marta…fai davvero miracoli con il trucco…- le rispose spaventata.

-Non avevo dubbi…Adesso, metti questi- continuò la sorella, lanciandole un paio di jeans.

-Io? Questi?……-.

-Vabbè allora…Mary...la maglietta con il teschio?- esclamò Kekka, unendosi al gioco.

-Questi andranno benissimo…grazie-.

 

*

 

Ore 19.00

 

-Okay, nonno! Noi siamo pronte!- dissero Chiara e Mary in coro.

-Sicure che non volete che vi accompagni?- chiese allora l’uomo, alzando gli occhi dal giornale.

-Nonno!! Non ti devi preoccupare, okay?- gli disse Mary, avvicinandosi.

-Sì…niente di cui allarmarsi…- continuò Chiara, con una nota di sarcasmo nella voce.

-Mary…mi devo fidare? Tornerete in due o dovrò abituarmi ad avere un solo disastro per casa?- chiese.

-No, nonno! Continuerai a vederci doppio anche da sobrio! A domani!- sorrise allora quella, per poi dargli un bacio e correre verso le amiche.

-Ciao, nonno…- salutò l’altra, prima di avviarsi anch’essa verso la porta.

 

*

 

-Quanto mi piace la tua macchina nuova Kekka!!- esordì Mary, salendo sulla Mini nuova fiammante dell’amica.

-A me piacerebbe che non la distruggeste prima che la metta in moto…- rispose lei, salendo.

-Ragazze….destinazione…CONCERTO!!!!- urlò Marta, dopo aver allacciato la cintura di sicurezza.

 

*

 

-Oddio quanta gente…- commentò Chiara, vedendo tutta quella folla nuova per lei.

-E ancora non hai visto niente…se fossimo arrivate più tardi, allora, che avresti detto?- le sorrise Mary.

-Kekka…brutta…brutta…brutta…cosa…- mormorò Marta.

-Brutta cosa che?- chiese lei.

-Una parola…biglietti?- rispose quella, tutto d’un fiato.

-O cazzo!!- urlò Kekka.

-Ma porca…di quella…troi…put…Lachelle! Si può dire Lachelle davanti a tua sorella?- chiese Marta.

-Se non ti ha picchiato…allora, sì...Cazzo, ragazze! E adesso?- continuò Mary.

Chiara intanto era rimasta in silenzio ad osservare la situazione…sorridendo.

-E tu che caz…Che hai da ridere?- le chiese la sorella, mentre il cuore aveva accelerato pericolosamente il battito.

-Io? Niente!!!- rispose lei velocemente.

-Io…io ti…ti!- sbraitò allora Mary, facendo voltare tutta la gente che avevano intorno e prendendo la rincorsa per saltare addosso alla sua gemella che cercava di scappare.

-Okokok!!! Ce li ho io i biglietti!!- riuscì a dire lei, mentre evitava i colpi.

-Oddio, grazie!- riprese fiato Kekka.

Marta rilassò i muscoli.

-Per questa volta…nonno non avrà un infarto! Alla prossima, ti ammazzo e non glielo dico neanche!- quasi ringhiò Mary.

 

*

 

-Al tre…uno…due…tre…- sussurrò Marta, mentre prendeva per mano le altre.

-Siamo dentro!!!- esultarono, prima di immettersi nella massa di gente che imperversava.

-Ora bisogna solo provare ad avvicinarsi il più possibile…sempre se…possibile…- disse Mary.

-Dammi la mano…-. Kekka cominciò a cercare di farsi spazio tra la folla finchè…molte spinte e pugni dopo…trovarono un posto abbastanza decente.

-E, adesso, il divertimento consisterebbe nel…?- chiese Chiara.

-Tu chiudi la bocca!!! Ora bisogna solo…aspettare…aspettare…aspettare…- le rispose Mary.

 

Non appena partì la musica, le tre cominciarono a urlare come pazze sulle prime note di Addicted.

Ancora peggio quando si alzarono le luci e iniziarono a vedersi nitidamente gli artisti sul palco.

-Cazzo…David!!!!!!- urlò Kekka.

-Cazzo…Pierre!!!!!!- la seguì Marta.

-Cazzo…Chuck!!!!!!- finì Mary.

Quando si voltarono, però, Chiara le guardava malissimo.

-Eh…non preoccuparti…nessuna di noi pensava a male…- le disse Mary, arrossendo.

-Pensa per te…- le rispose Marta sottovoce prima di cominciare a cantare, seguita dalle altre due.

Non potevano credere di trovarsi lì…al concerto dei Simple Plan!!! Insieme, ad ascoltare gli strumenti suonati dal vivo e Pierre cantare davanti a loro.

Era il loro sogno da tanto…troppo tempo…e adesso ce li avevano davanti. Tutti e cinque.

Jeff…a regalare emozioni e a provocare lacrime con il suo modo divino di suonare la chitarra.

Seb, sempre attivo. Girare per il palco come se avesse avuto una grossa carica interna.

E poi…beh, poi i loro preferiti…David a suonare quel suo basso e ad accompagnare Pierre con la sua voce stupenda.

Chuck…usare quelle bacchette come se fosse la cosa più semplice del mondo e permettendo a quella batteria di accompagnare molto, troppo superbamente tutta la canzone.

Pierre…grazie a lui l’emozione era completa…con la sua voce a seguire tutti gli strumenti…non c’erano parole.

 

*

 

Quando ormai il concerto stava per terminare, la band prese qualche minuto di tregua. Erano sfiniti.

-Ragazze…come mi chiamo?- chiese Mary alle tre.

-Perché, ti conosco?- le rispose Marta.

-Sei forse San Pietro alle porte del paradiso?- disse Kekka.

-Non siete poi tanto normali tutt’ e tre!!- concluse Chiara, che era l’unica che riuscisse a connettere.

-Gemellina adorata!!! Piccolo, piccolo favore!-.

-Non se ne parla!- rispose quella.

-Eddai!! Non hai pietà di me? Tramortita…quasi a terra…per colpa di un anonimo batterista da oggi ventiseienne, precisiamo per chi ancora non si è reso conto, che a ogni colpo di bacchetta ne fa perdere uno al mio cuore??- le chiese implorante la sorella, sbattendo le palpebre.

-Che attrice!!- cominciò quella. –Cosa vuoi?-.

-Birra…- rispose.

-Tanta birra…- continuò Kekka.

-Troppa…- finì Marta.

-Ma siete fuori?? Io non vi prendo proprio un bel niente!!- esclamò Chiara.

Mary ricominciò a sbattere le palpebre e le altre due la imitarono.

-Okay…ci vado! Ma..mi devi un favore…- disse, per poi allontanarsi.

-Quattro!! Quattro birre!!- le urlò dietro la sorella, come illuminata.

-Quattro?- le chiese Kekka.

-E secondo te, lascerò che mia sorella rimanga sobria per il resto della vita?- rispose lei, prima di ricominciare a urlare.

 

Quando Chiara tornò, le tre presero le birre come se non bevessero da mesi.

-E questa?- chiese, prendendo in mano l’ultima.

-Quella è tua!- le rispose la sorella.

-Mia? Ah…sì…bella come battuta! Ma migliorerei il tono la prossima volta…avrei potuto pensare che dicessi per davvero!-.

-Forza, ragazze, aiutatemi!!- esclamò Mary, per poi prenderle la bottiglia in mano.

Kekka bloccò Chiara, mentre Marta le tappava il naso e l’ultima rimasta le faceva bere un sorso.

-Allora?- chiese Marta.

-Pazze!!- urlò lei.

-Dai che ti piace!!- rise Kekka.

-Aspetta…- cominciò Chiara, per poi prendere la bottiglia di mano alla sorella e berne un altro sorso –Mi piace…- rispose.

Le altre cominciarono ad applaudire, giusto un secondo prima che la chitarra suonasse di nuovo.

-Oddio ragazze!! I’d do anything!! E con questa ho rischiato un due!! La mia canzone!!!- urlò Mary, sentendo l’attacco della sua canzone preferita.

-Ed ecco la batteria ladies and gentleman…- continuò, quando Chuck cominciò a suonare con tutta la forza che aveva.

-Grande!! Chuck for president!! Adesso zitta, che canta David!!- la riprese Kekka, prima che il ragazzo iniziasse.

Marta e Chiara si guardarono e alzarono le spalle.

 

*

 

Quando ormai anche Untitled stava per terminare Chiara avvertì una strana sensazione.

-Mary…non mi sento bene…- disse.

-Se non stai per morire, io da qui non mi muovo!- le rispose quella.

Per tutta risposta, la sorella si voltò e cominciò a vomitare.

-O cazzo!!- urlò Mary, prima di avvicinarsi alla sorella per aiutarla -Sobria per il resto della vita e blablabla…ma che mi salta in mente??- continuò, in preda al panico.

Un po’ di gente si voltò a guardarle, mentre anche Marta e Kekka cercavano di non fare tanta pubblicità alla situazione.

-Ragazze, io la devo portare fuori…- disse Mary, guardando il palco con rammarico.

-Okay, vai…- rispose Marta.

-Sì…ti aspettiamo qui…-.

L’amica le fulminò con lo sguardo.

-Dai che scherzavamo…- risposero in coro, per poi cominciare a farsi spazio tra la folla.

 

Quando uscirono in strada, la trovarono deserta.

-Allora? Ti senti meglio?- chiese Mary.

-Per…niente…- rispose Chiara, prima di ricominciare a rimettere.

-Si vede…- fece l’altra disgustata, voltandosi dall’altra parte.

-Ragazze…non è che io mi senta tanto meglio di lei…- disse sottovoce, poi, Kekka con il tono di chi non è davvero al massimo della forma.

-Kekka…anche tu no!!- le urlò Marta, prima che anche l’amica scomparisse dietro un cassonetto.

-Ambo…!!- sbottò Mary, mentre ancora aiutava Chiara.

-Ma che razza di culo!!-.

-Marta…io…Marta…non ti arrabbiare…-.

-Cazzo, Mary…epidemia…!!- sbraitò quella.

Rimase con le tre, che più che esseri umani erano ormai stracci…finchè non sentì le forze mancare e lentamente si accasciò a terra, perdendo i sensi.

 

  
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