CHAP 2
-Ti
preeeeeeegooooo!!!!!!!-.
Mary sedeva
sul divano accanto a suo nonno, che guardava tranquillamente il
telegiornale.
-Aspetta…ripeti…dov’è
che ti dovrei mandare io?- chiese l’uomo.
-Nonno!!!
Smettila!! È importantissimo!! Il concerto dei Simple Plan!!
Come si fa a non
ricordare una cosa del genere??- chiese implorante la ragazza.
-Simp…Simpl…Simple!
Sì…e quando?- domandò ancora, quello
sorridendo.
-Nonno,
cavolo! Non
scherzare! Il concerto del
secolo!! La band migliore al mondo…qui…a Roma!!
Come puoi non autorizzare tua
nipote a partecipare ad un evento del genere??-.
-Sai…mi
disse la stessa cosa tua madre quando i Rolling…-
continuò lui, senza perdere
il suo sorriso. Adorava tenerla sulle spine.
-Rolling
Stones, nonno…- rispose lei.
-Sì…quando
ci fu il loro concerto. Sei identica a lei quando fai quella
smorfia…-.
-Dici
davvero? E allora mi ci mandi?- chiese Mary, speranzosa.
-Non ho
detto questo…-.
-No! Come??
E quando te l’hanno detto??-.
La voce di
Chiara li interruppe.
-Che ha
adesso tua sorella…?- si chiese il nonno, sentendo
ciò che aveva detto la
nipote.
-E io che
ne so? Certo…se io mi mettessi a urlare in mezzo al
corridoio ti interesseresti
alla mia causa?- domandò sarcastica lei.
-Shh…-
le
rispose il nonno, dandole un buffetto sul viso imbronciato.
Quando
Chiara chiuse il telefono, il nonno spense il televisore e si volto
verso di
lei.
-Allora?
Che cosa…no, come, quando te l’hanno detto?-
chiese, imitandola.
-Niente…hanno
annullato la conferenza di sabato sera…- rispose quella.
-No! Colpo
al cuore!- le prese in giro la sorella.
-Smettila,
tu!-.
-Mi
dispiace…ma, l’avranno rinviata! Si
rifarà un altro giorno!- disse il nonno,
tornando ad accendere
Mentre
Chiara tornava nella sua stanza, però, sorrise.
-Sabato
sera ha detto?-.
-Sì,
perché?-
rispose Mary, ormai interessatasi ai cali della borsa.
-Sabato…-.
-Nonno…nonno…no!!
Nonno…no!! Non ci provare! Frena quella tua testolina!!
Nonno!! Non sorridere
in quel modo!!- urlò la ragazza
preoccupata…preoccupatissima.
-Sì…sì
invece…se porti anche tua sorella…io ti mando al
concerto! Semplice!- rispose
lui.
-Nononono!
Io quella non ce la porto ad un concerto dei Simple Plan! Non mi passa
neanche
per l’anticamera del cervello!!-.
-Okay…allora
preparati…sabato sera vi porto al circolo di bocce!- fece
raggiante il nonno,
con una finta nota di entusiasmo nella voce.
Era troppo
testarda per cedere.
Dopo tutto
era sua nipote!
-Nonno…e
se
ti dicessi che ce la porto?- chiese la ragazza, guardandolo dal basso.
-Ti direi
che puoi prepararti già da adesso davanti al
palco…- rispose.
-Nonno…Sei
un grande!! Io l’ho sempre detto che ho un nonno troppo
figo!!- esclamò,
alzandosi dal divano a dandogli un sonoro bacio su una guancia.
-Sì,
sì…come
no…Adesso ti rimane solo invitare tua sorella…O
avevi scordato il particolare?-
chiese lui sorridendo.
-No…vado…-
disse, prima di cominciare ad attraversare il corridoio.
E adesso
cosa avrebbe inventato…?
Sua sorella
non era il tipo da ascoltare la musica per la quale lei, invece, viveva.
Preferiva
un genere un tantino più calmo, se possibile.
Ma doveva
assolutamente trovare il modo.
-O la va o
la spacca…-.
Bussò
alla
porta…nessuna risposta.
-Si
può?-
chiese, entrando nella stanza.
-Mmm?
Sì,
vieni!- rispose Chiara, che sedeva sul letto e ripassava la lezione di
latino.
-Oddio,
libri!! Lungi da me o essere maligno!- inorridì Mary,
fingendo di tapparsi gli
occhi.
-Ma
finiscila che fino a dieci minuti fa, anche tu eri ricurva sul libro di
versioni…- le disse la sorella.
-Io ci
provo a non farmi scoprire…ma non è che mi riesce
proprio bene bene la parte
della gemella trasgressiva…-.
Chiara
sorrise.
-Volevi
chiedermi niente?- le domandò poi.
-Io?
Sì…veramente…vorrei
chiederti se ti va…sabato
sera…insomma…ci sarebbe un concerto…ho
letto…una
specie di ritrovo per le fan dei BSB…mi
chiedevo…se…-.
-Mary…ti
ricordo che l’ho letto io il cartello sul concerto dei Simple
Plan…- sorrise la
sorella, senza staccare gli occhi dal libro.
-Simple
Plan? Sono carini?-.
-Smettila…non
ci vengo io ad un loro concerto…-.
-Ma ti fa
proprio tanto schifo la loro musica? Insomma…non credo che
sia proprio un Rock
di quelli che nuocciono ai timpani…-.
-E da quando
usiamo questi termini?-.
-Che ti
pare? Sto leggendo il vocabolario…la mia lettera preferita?
disse Mary,
senza perdere il suo sorriso onnipresente.
“E di Chuck
naturalmente…”
-No…cioè
non sono tanto male…le loro canzoni sono anche
passabili…-.
Mary le
rivolse un’espressione di alta sufficienza.
-Sì…?-.
-Ma…non
mi
sentirei proprio a mio agio ad un concerto…ecco!-
finì la sorella.
-Ma smettila,
stupida! Tu sabato sei pronta per le otto! Non voglio sentire nessuna
ragione!
Avverti gli Addams che dovranno giocare a carte senza di te quella
sera!-
concluse, chiudendosi la porta alle sue spalle.
-Che ha
detto?- chiese il nonno dal divano.
-Che stava
proprio aspettando che glielo chiedessi- rispose Mary, prima di entrare
in
camera, buttarsi sul letto, e comporre un numero ormai noto.
*
-E
sopravvivrà?- ironizzò Kekka,
dall’altro capo del filo.
-L’importante
è che sopravviva io…poi, tutto il
resto…è irrilevante…-.
-E tu speri
davvero di sopravvivere con i Simple Plan sul palco?
Mary…Chuck…batteria…- la
provocò l’amica.
-Sì…-
sospirò l’altra, cadendo pesantemente con la testa
sul cuscino..
Entrambe
scoppiarono a ridere.
-A parte
gli scherzi…Marta che dice?-.
-Mi ha
chiamato. Ha detto che se riesce a convincere suo padre che non
è il Gay Pride
quello a cui andiamo sabato sera…può venire!-
rispose l’amica.
-Okay…allora
è fatta!! Kekka…ma ti rendi conto che
noi…sì…diciamo sabato
sera…ma sabato sera
è…dopodomani?????????????-. A pronunciare quelle
parole quasi urlò.
-Oddio!!!!
E se svengo…?-.
-No! Non mi
morire proprio ora!!! Sabato…potrai farlo
tranquillamente...!-.
*
17
settembre
Ore 00.00
17!! 17!!
17!!
Tra 22
ore…il concerto!!!
E
poi…da
non dimenticare… il compleanno di Chuck!
Com’è
che
diceva Kekka?
Chuck 4
president!!!!!
Se fosse stata
con lui…in quel momento…non lo avrebbe di certo
dimenticato il compleanno…!
Dormire non
le avrebbe fatto di certo male…
Ma chi ci
riusciva più??
Mary pensava,
rigirandosi nel letto dopo che la sveglia nel cellulare aveva suonato
con le
note di Happy Birthday.
Non
riusciva a prendere sonno.
In nessun
modo.
E se lei
rimaneva sveglia…nessun altro doveva dormire!
Si
alzò dal
letto per poi entrare nella camera di sua sorella e intrufolarsi nel
suo.
*
Ore 10.30
-Ma quanto
posso amarle io le assemblee di inizio anno!!!!!!- esclamò
Marta, varcando il
cancello della scuola per assaporare la libertà.
-A chi lo
dici!?!?!- risposero Mary e Kekka in coro.
-Ragazze…con
il vostro appoggio…io mi avvierei verso quel negozio
laggiù…- disse Mary.
-Scusa se
te lo chiedo…ma, non hai ancora niente da mettere per
stasera??- chiese Marta.
-Sarei Mary
Moreau se fosse il contrario?- sorrise allora lei, cominciando a
correre verso
il negozio in fondo alla strada.
-Io,
giuro…non la capisco…- disse Kekka stranita.
-Dai…corri!!!-
la strattonò Marta.
*
Ore 17.30
-Perfetto!!!
Perfetto!!- urlò Mary da camera sua.
-Che
succede lì dentro?- chiese il nonno dalla cucina.
-Non si
preoccupi! Mary si sta solo provando tutto l’armadio!- gli
rispose Kekka.
-Le
donne…-
borbottò l’uomo, prima di tornare alla sua
occupazione.
-Scusa
Mary…ma non hai già comprato quello che ti
serviva stamattina?- chiese poi
l’amica.
-Sì…ma…devo
prima vedere se c’è qualcosa che mi sta
meglio…Scusa…compleanno di Chuck!! Non
so se mi spiego!! Nella vita può succedere di tutto!-.
-Niente…non
la capisco…- commentò Kekka sottovoce.
Marta
sorrise.
-Pensa
io…-
rispose poi, prima di continuare –Mary…tua sorella
dov’è?-.
-In
giro…credo…-.
-Ma non deve
vestirsi?- chiese ancora.
-Le ho
promesso che quando torna l’aiuteremo noi a scegliere
qualcosa.-.
-Si
abbandona alle nostre mani allora…eh?- ghignò
quella, sfregandosi le mani.
*
Ore 18.00
-Ragazze…questo
rilassamento mi sta facendo innervosire!!!- si lamentò
Kekka, mentre erano
sedute in silenzio sul divano ad aspettare l’arrivo di Chiara.
-Finora ero
troppo occupata a preparare tutto, per potermi permettere di essere
nervosa…-
si accodò Mary.
-Io…ho
bisogno del bagno…- finì Marta.
Le tre
scoppiarono a ridere.
-Ecco tua
sorella…- disse il nonno, sentendo il rumore di una chiave
nella toppa.
-Finalmente!-.
Mary
scattò
in piedi.
-Si
può
sapere dove eri finita?- chiese poi.
-Avevo
delle cose da sbrigare…ma…il concerto non
è fra più di tre ore?-.
-E secondo
te io mi accontento di stare a
*
Ore 18.30
-Et
voilà!!- esclamò Marta, prima di voltare Chiara
verso lo specchio.
-Oddio!
Come mi hai conciata??- urlò la ragazza, toccandosi
freneticamente il volto.
-Ma se non
ti ho messo quasi niente!- rispose quella, come oltraggiata.
-Vabbè…possiamo
provare con uno stile alla Marilyn Manson…se preferisci-
scherzò Mary, per
suscitare la sua reazione.
-No!
No…grazie…Marta…fai davvero miracoli
con il trucco…- le rispose spaventata.
-Non avevo
dubbi…Adesso, metti questi- continuò la sorella,
lanciandole un paio di jeans.
-Io?
Questi?……-.
-Vabbè
allora…Mary...la maglietta con il teschio?-
esclamò Kekka, unendosi al gioco.
-Questi
andranno benissimo…grazie-.
*
Ore 19.00
-Okay,
nonno! Noi siamo pronte!- dissero Chiara e Mary in coro.
-Sicure che
non volete che vi accompagni?- chiese allora l’uomo, alzando
gli occhi dal
giornale.
-Nonno!!
Non ti devi preoccupare, okay?- gli disse Mary, avvicinandosi.
-Sì…niente
di cui allarmarsi…- continuò Chiara, con una nota
di sarcasmo nella voce.
-Mary…mi
devo fidare? Tornerete in due o dovrò abituarmi ad avere un
solo disastro per
casa?- chiese.
-No, nonno!
Continuerai a vederci doppio anche da sobrio! A domani!- sorrise allora
quella,
per poi dargli un bacio e correre verso le amiche.
-Ciao,
nonno…- salutò l’altra, prima di
avviarsi anch’essa verso la porta.
*
-Quanto mi
piace la tua macchina nuova Kekka!!- esordì Mary, salendo
sulla Mini nuova
fiammante dell’amica.
-A me
piacerebbe che non la distruggeste prima che la metta in
moto…- rispose lei,
salendo.
-Ragazze….destinazione…CONCERTO!!!!-
urlò Marta, dopo aver allacciato la cintura di sicurezza.
*
-Oddio
quanta gente…- commentò Chiara, vedendo tutta
quella folla nuova per lei.
-E ancora
non hai visto niente…se fossimo arrivate più
tardi, allora, che avresti detto?-
le sorrise Mary.
-Kekka…brutta…brutta…brutta…cosa…-
mormorò Marta.
-Brutta
cosa che?- chiese lei.
-Una
parola…biglietti?-
rispose quella, tutto d’un fiato.
-O cazzo!!-
urlò Kekka.
-Ma
porca…di
quella…troi…put…Lachelle! Si
può dire Lachelle davanti a tua sorella?-
chiese Marta.
-Se non ti
ha picchiato…allora, sì...Cazzo, ragazze! E
adesso?- continuò Mary.
Chiara
intanto era rimasta in silenzio ad osservare la
situazione…sorridendo.
-E tu che
caz…Che hai da ridere?- le chiese la sorella, mentre il
cuore aveva accelerato
pericolosamente il battito.
-Io?
Niente!!!- rispose lei velocemente.
-Io…io
ti…ti!- sbraitò allora Mary, facendo voltare
tutta la gente che avevano intorno
e prendendo la rincorsa per saltare addosso alla sua gemella che
cercava di
scappare.
-Okokok!!!
Ce li ho io i biglietti!!- riuscì a dire lei, mentre evitava
i colpi.
-Oddio,
grazie!- riprese fiato Kekka.
Marta
rilassò i muscoli.
-Per questa
volta…nonno non avrà un infarto! Alla prossima,
ti ammazzo e non glielo dico
neanche!- quasi ringhiò Mary.
*
-Al
tre…uno…due…tre…-
sussurrò Marta, mentre prendeva per mano le altre.
-Siamo
dentro!!!- esultarono, prima di immettersi nella massa di gente che
imperversava.
-Ora
bisogna solo provare ad avvicinarsi il più
possibile…sempre se…possibile…-
disse Mary.
-Dammi la
mano…-. Kekka cominciò a cercare di farsi spazio
tra la folla finchè…molte
spinte e pugni dopo…trovarono un posto abbastanza decente.
-E, adesso,
il divertimento consisterebbe nel…?- chiese Chiara.
-Tu chiudi
la bocca!!! Ora bisogna
solo…aspettare…aspettare…aspettare…-
le rispose Mary.
Non appena
partì la musica, le tre cominciarono a urlare come pazze
sulle prime note di
Addicted.
Ancora
peggio quando si alzarono le luci e iniziarono a vedersi nitidamente
gli
artisti sul palco.
-Cazzo…David!!!!!!-
urlò Kekka.
-Cazzo…Pierre!!!!!!-
la seguì Marta.
-Cazzo…Chuck!!!!!!-
finì Mary.
Quando si
voltarono, però, Chiara le guardava malissimo.
-Eh…non
preoccuparti…nessuna di noi pensava a male…- le
disse Mary, arrossendo.
-Pensa per
te…- le rispose Marta sottovoce prima di cominciare a
cantare, seguita dalle
altre due.
Non
potevano credere di trovarsi lì…al concerto dei
Simple Plan!!! Insieme, ad
ascoltare gli strumenti suonati dal vivo e Pierre cantare davanti a
loro.
Era il loro
sogno da tanto…troppo tempo…e adesso ce li
avevano davanti. Tutti e cinque.
Jeff…a
regalare emozioni e a provocare lacrime con il suo modo divino di
suonare la
chitarra.
Seb, sempre
attivo. Girare per il palco come se avesse avuto una grossa carica
interna.
E
poi…beh,
poi i loro preferiti…David a suonare quel suo basso e ad
accompagnare Pierre
con la sua voce stupenda.
Chuck…usare
quelle bacchette come se fosse la cosa più semplice del
mondo e permettendo a
quella batteria di accompagnare molto, troppo superbamente tutta la
canzone.
Pierre…grazie
a lui l’emozione era completa…con la sua voce a
seguire tutti gli strumenti…non
c’erano parole.
*
Quando
ormai il concerto stava per terminare, la band prese qualche minuto di
tregua. Erano sfiniti.
-Ragazze…come
mi chiamo?- chiese Mary alle tre.
-Perché,
ti conosco?- le rispose Marta.
-Sei
forse San Pietro alle porte del paradiso?- disse
Kekka.
-Non
siete poi tanto normali tutt’ e tre!!- concluse
Chiara, che era l’unica
che riuscisse a connettere.
-Gemellina
adorata!!! Piccolo, piccolo favore!-.
-Non se ne
parla!- rispose quella.
-Eddai!!
Non hai pietà di me? Tramortita…quasi a
terra…per colpa di un anonimo
batterista da oggi ventiseienne, precisiamo per chi ancora non si
è reso conto,
che a ogni colpo di bacchetta ne fa perdere uno al mio cuore??- le
chiese
implorante la sorella, sbattendo le palpebre.
-Che attrice!!-
cominciò quella. –Cosa vuoi?-.
-Birra…-
rispose.
-Tanta
birra…- continuò Kekka.
-Troppa…-
finì Marta.
-Ma siete
fuori?? Io non vi prendo proprio un bel niente!!- esclamò
Chiara.
Mary
ricominciò a sbattere le palpebre e le altre due la
imitarono.
-Okay…ci
vado! Ma..mi devi un favore…- disse, per poi allontanarsi.
-Quattro!!
Quattro birre!!- le urlò dietro la sorella, come illuminata.
-Quattro?-
le chiese Kekka.
-E secondo
te, lascerò che mia sorella rimanga sobria per il resto
della vita?- rispose
lei, prima di ricominciare a urlare.
Quando
Chiara tornò, le tre presero le birre come se non bevessero
da mesi.
-E questa?-
chiese, prendendo in mano l’ultima.
-Quella
è
tua!- le rispose la sorella.
-Mia?
Ah…sì…bella
come battuta! Ma migliorerei il tono la prossima volta…avrei
potuto pensare che
dicessi per davvero!-.
-Forza,
ragazze, aiutatemi!!- esclamò Mary, per poi prenderle la
bottiglia in mano.
Kekka
bloccò Chiara, mentre Marta le tappava il naso e
l’ultima rimasta le faceva
bere un sorso.
-Allora?-
chiese Marta.
-Pazze!!-
urlò lei.
-Dai che ti
piace!!- rise Kekka.
-Aspetta…-
cominciò Chiara, per poi prendere la bottiglia di mano alla
sorella e berne un
altro sorso –Mi piace…- rispose.
Le altre
cominciarono ad applaudire, giusto un secondo prima che la chitarra
suonasse di
nuovo.
-Oddio
ragazze!! I’d do anything!! E con questa ho
rischiato un due!!
La mia canzone!!!- urlò Mary, sentendo l’attacco
della sua canzone preferita.
-Ed ecco la
batteria ladies and gentleman…- continuò, quando
Chuck cominciò a suonare con
tutta la forza che aveva.
-Grande!!
Chuck for president!! Adesso zitta, che canta David!!- la riprese
Kekka, prima
che il ragazzo iniziasse.
Marta e
Chiara si guardarono e alzarono le spalle.
*
Quando
ormai anche Untitled stava per terminare Chiara avvertì una
strana sensazione.
-Mary…non
mi sento bene…- disse.
-Se non
stai per morire, io da qui non mi muovo!- le rispose quella.
Per tutta
risposta, la sorella si voltò e cominciò a
vomitare.
-O cazzo!!-
urlò Mary, prima di avvicinarsi alla sorella per aiutarla
-Sobria per il resto
della vita e blablabla…ma che mi salta in mente??-
continuò, in preda al
panico.
Un
po’ di
gente si voltò a guardarle, mentre anche Marta e Kekka
cercavano di non fare
tanta pubblicità alla situazione.
-Ragazze,
io la devo portare fuori…- disse Mary, guardando il palco
con rammarico.
-Okay,
vai…- rispose Marta.
-Sì…ti
aspettiamo qui…-.
L’amica
le
fulminò con lo sguardo.
-Dai che
scherzavamo…- risposero in coro, per poi cominciare a farsi
spazio tra la
folla.
Quando
uscirono in strada, la trovarono deserta.
-Allora? Ti
senti meglio?- chiese Mary.
-Per…niente…-
rispose Chiara, prima di ricominciare a rimettere.
-Si
vede…-
fece l’altra disgustata, voltandosi dall’altra
parte.
-Ragazze…non
è che io mi senta tanto meglio di lei…- disse
sottovoce, poi, Kekka con il tono
di chi non è davvero al massimo della forma.
-Kekka…anche
tu no!!- le urlò Marta, prima che anche l’amica
scomparisse dietro un
cassonetto.
-Ambo…!!-
sbottò Mary, mentre ancora aiutava Chiara.
-Ma che
razza di culo!!-.
-Marta…io…Marta…non
ti arrabbiare…-.
-Cazzo,
Mary…epidemia…!!- sbraitò quella.
Rimase con
le tre, che più che esseri umani erano ormai
stracci…finchè non sentì le forze
mancare e lentamente si accasciò a terra, perdendo i sensi.