Fanfic su attori > Orlando Bloom
Segui la storia  |       
Autore: char18    04/02/2012    0 recensioni
20 settembre 2005, l'inizio della lunga e complicata storia di due persone così diverse e così simili al tempo stesso. Orlando Bloom torna a Londra, la sua città natale, per prendersi una pausa dagli ultimi avvenimenti che hanno cambiato per sempre la sua vita. E' prorpio ad una festa di vecchi amici di famiglia che rincontra Nicole Leinghton, una sua ex compagna di scuola che nasconde dietro al suo caratteraccio una personalità fragile e insicura. Grazie all'ostinità dell'attore nel volerla conoscere, i due ragazzi si ritroveranno a passare molto tempo insieme e a condividere più di quello che avessero mai immaginato. Questo perchè l'amore stravolge e cambia tutto ciò che è sempre sembrato chiaro e già definito.
Ma in fondo cos'è tutto in confronto all'amore?
20 settembre 2005, l'inizio della lunga storia tra Orlando e Nicole, due vite parallele che saranno destinate ad unirsi in una sola.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Orlando Bloom
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Secondo capitolo... ^^
Lo so che magari ora la storia può sembrare un po' stupida e banale, insomma di quelle già sentite e risentite, ma fidatevi questo è solo l'inizio!
Spero comunque che continuerete a seguirmi e soprattutto a COMMENTARE! Davvero ho un disperato bisogno di consigli che mi aiutino a migliorare!
Grazie per chi leggerà anche questo capitolo e grazie a chi legge ma non commenta!
Un bacio!!

 

CAPITOLO 2

 

Londra, 26 settembre 2005

La settimana dopo la festa di compleanno di Hannah, andò avanti normalmente. Nic andava tutti i giorni al negozio, chiamava i fornitori, serviva i clienti e cercava spunti per la nuova collezione.

Il lunedì, dopo il suo mattutino frappuccino allo Starbucks, Nicole entrò al BD, come lo chiamavano tutti, e salutò Alice.
La giovane ragazza dai capelli rosso fuoco era la commessa che Nic aveva assunto un anno fa e che le dava una mano in negozio. Ben presto si era rivelata una persona efficiente ed affidabile e pian piano erano diventate anche amiche. Avere Alice in negozio era stata veramente una benedizione per Nicole. Non solo la ragazza le apriva e chiudeva il negozio tutti i giorni permettendole di potersi programmare le giornate a suo piacimento, ma grazie alla sua incredibile cerchia di conoscenze aveva portato al negozio molti clienti abituali.
Più passava il tempo più, ne era sicura, non poteva scegliere di meglio.

Nicole andò nel retro e posò la borsa nel magazzino. Stava giusto andando a prendere tutti i documenti necessari per stilare un grafico dei guadagni del mese precedente quando i riccioli rossi di Alice fecero capolinea sulla porta.

- Nic c’è qualcuno di là che chiede di te! - disse la commessa con un tono di voce strano, troppo strano.

Sicuramente era sua sorella. Tutte le volte che Charlotte veniva a trovarla in negozio, e fortunatamente accadeva di rado, Alice era in soggezione. Aveva provato più volte a dirle che era un comportamento sciocco, ma lei rispondeva sempre che non poteva farci nulla, era così e basta.

Uscì svogliatamente dal magazzino cercando di capire cosa diavolo potesse volere da lei quell’arpia, quando si ritrovò davanti l’ultima persona che si aspettasse di vedere.
Appoggiato al bancone del suo negozio c’era Orlando Bloom che sfogliava il catalogo dei capi esposti in negozio. Indossava una giacca di pelle nera sopra una T-shirt bianca e dei semplici jeans. Nic non poté fare a meno di notare la sua bellezza.

Ma a cosa stai pensando? Ti sei rimbambita? Stiamo parlando di Orlando Bloom!” si ammonì subito.

- Bloom, cosa ci fai qui? – chiese la ragazza continuando a fissare l’attore.

- Ehi ciao Nicole come stai? – rispose lui chiudendo il catalogo.

- Bene, grazie. Se eri venuto qui per fare acquisti mi dispiace doverti informare che vendiamo solo intimo femminile. Ma sono sicura che ci saranno decine di altri negozi che ucciderebbero per averti come cliente. –

Stava per andarsene quando lo sentì ribattere – No, non ero passato qui per delle compere. Ero passato solo a salutarti. I signori Boockers mi hanno parlato del negozio, così ero curioso di vederlo e magari con l’occasione avrei potuto invitarti a bere qualcosa con me una di queste sere… -

- Mi stai chiedendo di uscire con te? – rispose Nic nascondendo lo stupore.

- Si, ma solo se non mi chiami più Bloom! – disse l’attore sorridendo sornione.

- Ascolta Bloom, - disse sottolineando l’ultima parola – tanto vale dirtelo così non sprechi il tuo tempo, io non sono una di quelle ragazzine che fanno la fila per dartela quindi ti conviene trovartene un’altra perché con me cadi male. E ora torno a fare il mio lavoro visto che non ho la fortuna di guadagnare milioni di sterline solo per farmi fotografare il bel faccino. -

Detto questo tornò nel retro lasciando un sorpreso Orlando a fissare il vuoto.

Era ancora furibonda quando Alice le disse scioccata – Ma dico sei forse impazzita? Hai appena trattato a pesci in faccia Orlando Bloom? Tu sei fuori! Non solo non hai accettato un appuntamento con lui, ma lo hai anche attaccato! Ma cosa ti dice il cervello!? -

- Senti Alice, non ti pago per dei consigli amorosi, quindi fammi il piacere di tornare di là che è appena entrato un cliente. - rispose seccata la ragazza.

Mentre sentiva la voce della commessa nella stanza affianco, Nic provava a concentrarsi inutilmente selle carte che doveva compilare.

Come si era permesso di presentarsi al BD senza preavviso?

- Magari avrei potuto invitarti a bere qualcosa con me una di queste sere -”. Mah, ridicolo! Ma chi si credeva di essere?
 
 

Cinque ore dopo era ancora seduta dietro la scrivania del negozio sommersa da grafici, schemi e da fogli pieni di calcoli. Prima che Alice se ne fosse andata, Nic si era scusata con lei per come l’aveva trattata, a volte sapeva di essere odiosa.

“- Non ti preoccupare cara, ormai mi ci sono abituata ai tuoi sbalzi d’umore ! -“  le aveva risposto lei scherzando.

Si erano fatte le otto, così spense le luci, chiuse la serranda e si fermò sulla strada per fermare un taxi.

Mentre la macchina sfrecciava per le vie del centro Nicole osservava le bagliori della città che si mescolavano. Londra di sera era uno spettacolo meraviglioso. Fuori dai pub si vedevano dei ragazzi che scherzavano e che sorseggiavano i loro drink in compagnia.
Anche lei conduceva quella vita qualche anno fa’. Poi con l’apertura del Black Diamond , che si impossessava di gran parte delle sue energie, e l’avanzare del tempo le uscite serali erano via via diminuite, fino a che non sono cessate del tutto. Gli amici e le amiche con cui usciva a divertirsi si erano sposati, avevano fatto dei bambini oppure, come lei, erano totalmente presi dal lavoro. Gli unici amici con cui era rimasta in contatto di quel gruppo erano Will e Nathalie.

Era davvero molto tempo che non sentiva più Nat, ora che ci pensava.
Era una ragazza molto dolce e solare, una delle poche persone a cui confidava tutto. Era un ottima ascoltatrice ed era sempre pronta ad offrire ottimi consigli. Prese il suo iPhone e le scrisse un messaggio:
 “Ehi Nat, come stai? E’ davvero tantissimo tempo che non ci sentiamo! Che ne dici di andare a cena insieme sabato sera? Conosco un posto molto carino e sarebbe bello poterti riabbracciare! Un bacio. Nic.”

Pagò il tassista e salì le scale di casa. Gettò la borsa sul divano e sentì suonare il cellulare.

“Sarebbe fantastico, anche io ho tanta voglia di rivederti! Scrivimi l’indirizzo e l’ora. Ci vediamo sabato. Notte. Nat.”

Le scrisse l’ora e l’indirizzo dell’appuntamento si infilò il pigiama e si buttò sfinita nel letto. Ci mise poco ad addormentarsi ma il sonno fu molto travagliato.
Quella fu la prima volta che sognò Orlando Bloom.
 
 
 



Orlando si svegliò presto quel martedì mattina. In cielo brillava un sole meraviglioso, che fu interpretato dal bell’attore come un buon presagio.
La sera aveva avuto un’idea geniale e l’aveva comunicata subito a Brad. Lui, quando aveva sentito cosa aveva in mente di fare Orlando, era scoppiato in una risata fragorosa. 

“- Questa ragazza ti ha dato alla testa. – gli aveva detto in tono divertito– Vale davvero tutto quello che stai architettando? Insomma amico tu sei Orlando Bloom, puoi avere tutte le ragazze che vuoi, perché ti stai fissando proprio su un’isterica del genere? –“

Lui aveva pazientemente risposto alla domanda per la decima volta: come diceva l’amico lui era Orlando Bloom e nessuna ragazza sana di mente lo avrebbe rifiutato.

“- E poi lo sai come sono fatto Brad, - disse ridendo – non sono abituato a sentirmi dire di no! -“.

Da quella sera non aveva fatto altro che pensare a quella bella ragazza che ogni volta che si girava per guardarlo, gli lanciava occhiate di fuoco. Non era solo una
questione di orgoglio, Nicole lo aveva veramente spiazzato.

A volte non si sa perché una persona sia attratta da un’altra, succede e basta. Una parola, un gesto, uno sguardo e click, scatta la scintilla. Non dipende da nessuno, è una cosa incontrollabile, totalmente insensata e priva di logica, ma inspiegabilmente tutti cadono nel tranello.
Dopo l’ultimo periodo, Orlando si era ripromesso di non iniziare storie serie, perlomeno per un po’, il tempo necessario per ritrovare se stesso e schiarirsi le idee su tutto quello che era successo, e non aveva cambiato idea. Voleva solo rivedere quella ragazza e capire il motivo per cui ne era così attratto, e sapeva come fare. Aveva bisogno solo del consenso del suo agente e avrebbe passato talmente tanto tempo con Nicole che lei si sarebbe ricreduta e avrebbe imparato ad apprezzare il suo vecchio compagno di classe.
Quel pensiero fece accrescere ancora di più l’impazienza nel giovane attore che, troppo eccitato da poter aspettare anche un minuto di più, digitò il numero che ormai sapeva a memoria e attese di ottenere una risposta dall’altro capo del telefono.

- Pronto? – rispose Brad con la voce impastata dal sonno.

- Ehi amico! Che ti ho svegliato? –

- Tu cosa dici? – chiese sarcastico schiarendosi la gola.

- Mi dispiace. Allora che ne pensi del progetto? –

Dopo un lungo silenzio rispose – Cioè, fammi capire, tu mi chiami alle 6.00 di mattina per chiedermi del tuo fottuto progetto? –

- Cavolo, il fuso orario! Me ne ero completamente dimenticato. Comunque, per me il piano è davvero geniale, e se devo metterlo in atto devo cominciare da subito. Tra poco meno di un mese devo tornare a Los Angeles ricordi? –

- D’accordo, d’accordo. – disse sbadigliando rumorosamente – Ho preso appuntamento domani con David Monthes, ti ricordi di lui?-

- Ma chi quel tizio che mi ha fatto quelle foto per Vanity Fair lo scorso inverno? –

- Si lui. Ora è molto quotato in Inghilterra e voglio proporre a lui il posto da fotografo per questo progetto, sempre ammesso che vada in porto. – aggiunse scettico - Quindi questo vuol dire che entro domani mattina ho bisogno di una risposta. Fammi sapere se la pazza è d’accordo o sennò proporrò un altro servizio fotografico a Monthes, e poi lo venderemo a qualche testata giornalistica. -

- Entro domani mattina? – rispose Orlando scioccato – Ma sei impazzito? Ventiquattro ore sono troppo poche per convincere Nicole ad accettare. Non so se hai capito di chi stiamo parlando! –

- Orlando non potevo fare altrimenti, – rispose cauto Brad – Monthes sarà in Inghilterra ancora per una settimana, poi partirà per le Bahamas per fare un servizio fotografico per un calendario. Quindi tu e la Leinghton avrete a disposizione un paio di mesi per svolgere il progetto, magari anche qualcosa in più se ci riesco, e poi dovrete essere pronti. -

- Un giorno per convincere Nicole e due mesi per svolgere tutto? Ma è impossibile è… -

- Ehi, questo è tutto quello che sono riuscito a fare. Convincila e fammi sapere appena puoi. – disse l’agente con un filo d’impazienza – Buona fortuna amico, ti servirà.- e senza aspettare una risposta attaccò.

L’attore rimase a fissare il telefono.
Sono nella merda” pensò prima di buttare il cellulare sul divano.
 
 
 
 


Quel giorno Alice aveva chiamato a casa di Nicole verso le 7.00 e aveva comunicato all’amica che per una settimana sarebbe dovuta rimanere a casa. L’uomo con cui era stata insieme fino a due settimane prima le aveva lasciato come ricordo non solo un cuore spezzato, ma anche il morbillo, e la ragazza era costretta a rimanere a casa.
Così Nic si era catapultata giù dal letto e si era vestita di tutta fretta.

Arrivò al negozio con il fiatone e tirò su la serranda del Black Diamond con un ora e mezza di ritardo rispetto agli altri giorni.
Aveva appena finito di servire una cliente quando vide entrare nel suo negozio Orlando Bloom. Di nuovo. Due volte in una settimana, stava diventando un’abitudine.

Alzò gli occhi al cielo e sbuffò – Bloom, ancora qui. -

- Ciao Nic. – Chiese togliendosi i suoi Ray-Ban neri a goccia e infilandoseli in tasca.

Per la prima volta Nicole guardò attentamente quei due occhi color cioccolato che la scrutavano con interesse. Distolse in fretta lo sguardo e tornò a prestare attenzione al registratore di cassa.

- Cosa vuoi ancora? – chiese facendo finta di non aver sentito la domanda.

- D’accordo sei una che va dritta al punto eh?! – sorrise appoggiandosi al bancone.

La ragazza lo guardò con un filo d’impazienza e alzò le sopracciglia. L’attore capì che doveva andare dritto al nocciolo della questione, senza troppi giri di parole.

- Ho un affare da proporti. – iniziò lui sondando il terreno.

- Un affare? – disse Nic dopo una risata – Tu vuoi proporre un affare a me? –

- Si, esatto. Io ed il mio agente stiamo cercando di fare qualcosa che attiri l’attenzione su di me visto che ultimamente le cose non vanno granché bene. Ma volevamo fare qualcosa di diverso. Niente uscite in pubblico con altri personaggi famosi, niente tradimenti eccetera, ma qualcosa di nuovo, qualcosa che stupisca le persone. - si fermò per accentuare il concetto e continuò con un sorrisetto - E qui entri in gioco tu. -

-Io? – rispose scettica la ragazza.

- Si. Quando sono entrato in questo negozio tu mi hai detto che non vendevi intimo maschile, e questo ho pensato che ti porti via un bel numero di clienti. Oggi sono venuto qui per proporti un affare. Disegna una linea maschile per il tuo negozio ed io la pubblicizzerò. Pensa quante persone saranno incentivate a comprare nel tuo esercizio. Uomini ma anche donne. Insomma non per vantarmi ma ho molte fan. – rispose soddisfatto.

La ragazza rimase in silenzio per qualche secondo. Gli stava proponendo un affare abbastanza ghiotto per lei. Ma lui cosa ci avrebbe guadagnato?
Qui c’era qualcosa che non tornava.

Nicole lo guardò ancora per qualche secondo poi scoppiò in una risata, scuotendo la testa.

- Perché ridi? Guarda che sono serio. –

- Perché è assurdo. Io e te in affari e poi tu cosa ci guadagneresti? – gli chiese guardandolo divertita.

- Te l’ho detto. – rispose Orlando cercando di essere convincente – Prova ad immaginare a cosa penseranno. Una star di Hollywood che ritorna nella sua città natale e sponsorizza un negozio d’intimo di una sua vecchia amica d’infanzia. Un ritorno alle origini. Penseranno che l’ho fatto per amicizia perché cosa potrei trarne di profitto? Ma è qui che si sbagliano. Ne trarrò molta visibilità, e la visibilità porta soldi, molti soldi. -

- E perché hai scelto proprio il mio negozio? Perché proprio me? – chiese sinceramente curiosa.

L’attore rimase in silenzio. Non si era preparato a quella domanda.
Che cosa doveva rispondere? Ho scelto te perché voglio conquistarti? Ho scelto te perché sei l’unica ragazza, da quando sono diventato famoso, che mi ha dato un due di picche?
Si passò una mano tra i capelli, come faceva sempre quando era nervoso.

- Perché tu hai un negozio d’intimo. E alle donne piace vedere il loro attore preferito in boxer. – disse con semplicità, come se fosse la cosa più ovvia.
Nic lo scrutò in silenzio, era combattuta. L’idea era molto buona e poteva solo immaginarsi i clienti che avrebbe portato in negozio.

- E se io dovessi accettare, attenzione è un se, - disse alzando un dito – chi si occuperebbe di tutte le spese, del servizio fotografico, della pubblicità eccetera? E quant’è la percentuale che trarresti dagli incassi? –

Orlando sorrise – Al servizio fotografico e alla pubblicità penserò io. Tu dovrai solo occuparti di disegnare la linea, della produzione dei capi e della vendita. La percentuale la fisseremo insieme accordandoci. -

- D’accordo ma devo pensarci su. Ho bisogni di tempo. -

- Ecco, anche di questo volevo parlarti. - disse Orlando nervoso. Stava andando tutto alla perfezione ed odiava dover toccare questo punto – Il mio agente ha fissato un incontro con David Monthes, uno dei migliori fotografi in circolazione, e l’unico appuntamento che ha potuto avere prima che lui parta e ritorni tra due mesi è per domani. Quindi... -

- Quindi devo darti una risposta entro domani? – lo interruppe Nicole sbarrando gli occhi.

- Si, temo di si. - disse Orlando in tono di scuse.

- Tu sei matto! –

- Lo so, lo so, ti sto chiedendo tanto e mi dispiace. -

Nic sospirò e si arrese – Va bene, ne parlerò con il mio…ehm...commercialista e ti farò sapere entro domani mattina. –

Orlando si mise una mano intasca e tirò fuori un biglietto da visita. - Questo è il mio numero di telefono, quando hai deciso chiamami. –
Detto questo le sorrise per l’ultima volta e uscì dal negozio senza dire nient’altro.
 




Due ore dopo la conversazione con Orlando, si trovò a pranzo con Will in un ristorante vicino al BD e stava addentando una patatina fritta quando l’amico, con gli occhi che brillavano, disse – Ti ricordi di quella domanda che avevo fatto per il posto da grafico? –

- Si, certo che mi ricordo. – rispose lei curiosa.

- Beh…mi hanno accettato! Comincio da lunedì! –

La ragazza quasi si strozzò e lanciando uno strilletto disse – Orso ma è fantastico! Lo sapevo che ce l’avresti fatta. Sono davvero, davvero contenta per te. -

- Anch’io sono molto felice, – ribattè compiaciuto – Non vedo l’ora di iniziare… –

Nic sorrise e lo guardò sospirando.

- D’accordo, spara. – disse l’amico capendo al volo che c’era qualcosa che la turbava.
Nicole gli raccontò dell’incontro con Orlando e del progetto. Will ascoltava annuendo di tanto in tanto e facendole domande interessato.

- Beh è un gran colpo per il negozio. – esclamò quando l’amica ebbe finito di parlare – Dov’è il problema? –

- In verità non c’è nessun problema, è solo che mi servirebbe un grande favore. – disse lei facendo gli occhi dolci.

- Ecco fatto. Quando fai quella faccia non è mai niente di buono, perlomeno non per me. – fece Will esasperato.

- Orso è una cosa da niente. Davvero è una sciocchezza... -

- Allora dimmi... ti ascolto. -

- Beh, - disse la ragazza esitando – sai che io ho sempre rifiutato un commercialista perché non ne ho bisogno, me la cavo bene da sola con la contabilità. Ma ecco quando mi presenterò all’appuntamento voglio essere accompagnata da un’altra persona, dal mio commercialista. Insomma voglio fare bella figura. –

- Va bene, non è un problema. Chiederò a mio padre, ne sarà contento. – disse l’amico sollevato.

- Ecco... veramente io pensavo ad un'altra persona. Insomma non ho niente contro tuo padre ma sarei veramente in imbarazzo a parlare di affari davanti a lui... vorrei accanto a me qualcuno che conosco bene, qualcuno di cui mi fido ciecamente. -

- E chi avevi in mente? – chiese Will perplesso

Nicole lo guardò e fece labbruccio.

L’amico ci mise un po’ a capire ma quando intese cosa voleva fare Nic disse – Oh no, no, no. Scordatelo. No, non mi guardare così. E’ inutile. Sono irremovibile. Toglitelo dalla testa. No, punto e basta. -
 
 
 
- Questo è il mio commercialista, William Boockers. – disse Nicole presentando l’amico all’agente di Orlando tre giorni più tardi.

La mattina dopo aver parlato con l’attore del progetto, gli aveva telefonato ed insieme avevano deciso di incontrarsi a pranzo per discutere dei dettagli e per firmare il contratto.
Il ristorante scelto da Orlando Bloom era L’ivy, a Soho.

- Ehi Will! – disse Orlando stringendogli la mano – Non sapevo che facessi il commercialista. –

- Beh si. Ma la mia unica cliente è Nicole. - rispose in imbarazzo guardando storto l’amica.

- Molto piacere – disse l’uomo stringendo anche lui la mano al ragazzo – Io sono Bradley Miles. –
Voltandosi poi verso Nic disse – Lei deve essere Nicole Leinghton, Orlando mi ha parlato molto di lei. –

Nicole guardò Orlando che era diventato rosso per l’imbarazzo e rispose a disagio – Si, sono io. –

Dopo aver ordinato aspettarono che la cameriera si allontanasse. Fu Brad a prendere parola per primo.

- Allora come penso che lei già sappia, signorina Leinghton, due giorni fa ho avuto un colloquio con il signor Monthes che ha accettato con entusiasmo l’incarico. –

- Bene, questo è già un buon inizio. Ma la prego mi chiami Nicole. – rispose lei sorridendo 

- C’è solo una complicazione. Il margine di tempo che abbiamo a disposizione è molto tirato. Si parla di un paio di mesi, massimo tre. -

Nicole annuì, già Orlando glielo aveva accennato, ma prima che potesse rispondere Will disse - Possiamo farcela. Qui si parla di un progetto importante e noi ce la metteremo tutta per rispettare i tempi, ha la mia parola signor Bradley. Ora parliamo della percentuale che trarrete dal guadagno dei capi. Quanto volevate proporci? –
Orlando, che era rimasto in silenzio fino a quel momento, prese parola – Volevamo proporvi il 45 % del prezzo del cartellino. -

Nicole lo guardò con aria di sfida e rispose – 45%? Non se ne parla. Il 20% -

- 40% - disse Orlando avvicinandosi con il viso alla ragazza.

-25% - rispose Nic avvicinandosi anch’essa e reggendo il suo sguardo.

-35% -

-30% ed è la mia ultima offerta – disse Nic alzando le sopracciglia.

Si ritrovarono a pochi centimetri l’uno dal viso dell’altra. Gli occhi azzurri di Nicole dentro agli occhi color cioccolato di Orlando. Will e Brad li guardavano senza dire una parola.

Dopo qualche secondo fu Orlando a cedere.

- D’accordo, il 30% ma ho una condizione. Nel nome della collezione voglio che ci siano le mie iniziali, e su questo sono inflessibile. –

Tutti e tre i ragazzi guardarono l’attore perplessi, come se avesse detto chissà quale baggianata.

- Che c’è? – chiese lui offeso vedendo gli sguardi degli amici.

- D’accordo, affare fatto. – rispose Nicole alzando le spalle e osservandolo.

In quell’istante arrivò la cameriera.

- Spaghetti alla bolognese? – chiese tenendo in equilibrio i piatti.

- Miei – rispose Orlando senza mai staccare gli occhi da quelli di Nic.

- Hamburger? – chiese ancora la cameriera.

- Mio – dissero in coro Nicole e Will.

- Insalata? –

- E’ per me – disse Brad ancora divertito dalla scenetta.

Finalmente i ragazzi, dopo quella che sembrava un eternità, staccarono gli occhi l’uno dal viso dell’altra e si concentrarono sul loro pranzo.

- Nicole – disse all’improvviso Brad dopo qualche minuto di silenzio – ho qui il contratto che lei ed Orlando firmerete, ma per essere valido ho bisogno che mi comunichi il nome della collezione. -

Nicole ci pensò su. Un nome che doveva comprendere le iniziali di Orlando ma allo stesso tempo anche con qualche riferimento al negozio. Orlando Bloom. OB. OB Diamond. Si, suonava bene.

- OB Diamond Collection. – disse guardando prima Brad poi Orlando.

- OB Diamond Collection. Mi piace – disse soddisfatto Orlando.

- D’accordo – disse Brad prendendo dei fogli prestampati e una penna. Aggiunse le informazioni mancanti e diede un blocchetto di fogli a Nicole e ad Orlando – mi servono le vostre firme su entrambi i documenti – aggiunse.

A prendere il foglio di Nicole fu Will. Scambiò uno sguardo d’intesa con l’amica e cominciò a leggere.
Dopo un minuto buono Will alzò gli occhi dal foglio e disse a Brad.

- C’è una parte che non è molto chiara. “La percentuale che verrà detratta dal prezzo del cartellino di ogni singolo capo – lesse ad alta voce -e che spetterà al Sig. Bloom sarà del 30%. L’invio della somma di denaro in questione sarà effettuato mensilmente dalla Sig.ra Leinghton tramite bonifico bancario con allegati i relativi dettagli della merce venduta al c.c…” e via dicendo. Qui non è indicato da nessuna parte che Orlando riceverà i soldi dai guadagni solo dell’OB Diamond Collection. Per come è scritto in questo contratto sembra che Nicole debba inviare il 30% del prezzo del cartellino di ogni singolo capo venduto in negozio, cosa che naturalmente non è così. Giusto? –

- No, certo che no. – si affrettò a dire Brad – Ma, insomma, non complichiamoci la vita. Noi lo sappiamo, non è sufficiente? Questo è solo un pezzo di carta.-

- No, signor Bradley. Questo non è solo un pezzo di carta, questo è un contratto e se un giorno sfortunatamente dovessimo ritrovarci davanti ad un giudice, la mia cliente passerebbe molti guai. E noi non vogliamo questo, giusto? –

- No, certo che no. – dopo un attimo disse - D’accordo William, mi dia il foglio e specificherò questo particolare. -

Will osservò Nicole sperando che non si fosse arrabbiata per quello che aveva appena fatto ma fortunatamente vide che l’amica lo stava guardando piena d’orgoglio. Le sorrise per un attimo per poi tornare subito serio.
Brad passò il foglio corretto a Will che lo lesse attentamente e poi, dopo aver annuito all’agente dell’attore, lo passò a Nic. Dopo che sia la ragazza che l’attore ebbero firmato le loro copie si scambiarono i fogli e firmarono anche l’altra copia.
Nicole infilò soddisfatta i suoi documenti nella borsa. Era fatta. Finalmente avrebbe fatto vedere alla sua famiglia che poteva farcela anche da sola.

Dopo aver pagato il conto si alzarono dal tavolo e si strinsero le mani a turno. Quando quella di Nic strinse quella di Orlando un brivido le percorse tutta la schiena. Sentendosi ridicola tolse subito la mano da quella del ragazzo e dopo aver promesso di informarli non appena gli schizzi della collezione fossero pronti, salì su un taxi insieme a Will.

Quando la macchina svoltò a sinistra per immettersi su una via principale, la ragazza saltò al collo dell’amico.

- Dimmi che è tutto vero, dimmi che ho veramente appena firmato il contratto che probabilmente cambierà per sempre il mio piccolo negozio! -

- E’ vero Nic, ce l’abbiamo fatta. - esclamò Will felice

- Sei stato grande Orso. Non so come avrei fatto senza di te. -

- Ma dai, non ho fatto niente! – risp
ose l’amico facendo il modesto ma, dentro di se, era profondamente compiaciuto.

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Orlando Bloom / Vai alla pagina dell'autore: char18