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Autore: WildBlueMoon    04/02/2012    7 recensioni
Questa storia ha come protagonista un giovane della riserva di nome Jacob Black, un licantropo quileute, che frequenterà il liceo di Forks. Lì scoprirà che anche un'altra parte delle leggende del branco è effettivamente vera: i vampiri. I nemici naturali dei licantropi. Una sola è la regola: se c'è un vampiro nel tuo territorio uccidilo.
Ma vale anche se quel vampiro è l'amore della tua vita?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Coppie: Edward/Jacob
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più libri/film
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E’ domenica, Bella ha insistito per accompagnarmi alla riserva. Non ho neppure il tempo di scendere dal pick-up che mi ritrovo circondato. Tutti mi sommergono di domande –manco fossi andato su Marte, anziché fuori dalla riserva- << Ci sono ragazze interessanti? >> chiede Quil, un sorrisetto malizioso stampato in faccia. Nella mia mente compare il volto luminoso (letteralmente) di Edward, gli occhi mutevoli tra l’oro massiccio e le notti più oscure. Scaccio quell’immagine dalla mia testa, riscuotendomi. << No >> rispondo. Non è proprio una menzogna: lui mi ha chiesto se ci fossero ragazze interessanti,ed io, sinceramente, d’interessante trovavo solo quel dio in Terra. Solo Leah, unica ragazza del branco e mia cara amica, non si fa ingannare. Cerco d’ignorare il suo sguardo su di me per le ore che seguono …
In seguito ad un pranzo squisito (quanto mi era mancata la cucina della zia di Leah!), mi ritrovo a passeggiare con quest’ultima nel bosco. << Allora? E dimmi la verità! >> sbotta Leah, rompendo il silenzio che si era creato. Io, da solito ebete quale sono, non capisco di cosa parla. Al mio sguardo interrogativo, alza gli occhi al cielo, esasperata. << Chi ti piace?? >> specifica, seccata. Sto ancora cercando una risposta che non implichi confessione, quando … << Jacob, Leah, devo parlarvi! >> esclama mio padre, mentre io tiro un sospiro di sollievo. Anche se Leah mi manda uno sguardo come a dire: “Non pensare che sia finita quì”. Ci voltiamo verso mio padre, che ci guarda con espressione stanca, non allegra e serena come quando sono entrato. Il tono con cui ci ha chiamati mi preoccupa; quando la sua voce ha quel timbro solenne non è semplicemente Billy Black, ma soprattutto un membro del Consiglio. Ed è quel tono che precede sempre una svolta nella mia vita … << Quando vi dissi che le leggende Quileute sono veritiere, mi riferivo, effettivamente, non solo alla parte riguardante la mutazione. >> comincia, infatti. Io e Leah ci accigliamo, incuriositi. << Anche i nostri nemici, i freddi, esistono davvero. E noi siamo quel che siamo proprio per proteggerci da loro. La mutazione si attiva quando loro sono vicini, perché con loro una parte addormentata, la magia che c’è in noi, si risveglia. >> fa una pausa, dandoci il tempo di realizzare ciò che ha appena detto. Lo shock s’impossessa di me, mentre il mio cervello prende le nuove informazioni, elabora e assimila; ed io faccio 2+2! Una nuova rabbia si fa strada dentro di me, mentre la vocina interiore mi dà man forte: “Sì, ti hanno solo usato per la loro guerra! Hanno stravolto la tua vita per i loro comodi, e quando te l’hanno detto? Quando hanno già ottenuto ciò che volevano! Per non parlare di chi sono, poi, questi vampiri … non ci hai pensato, Jake? Non hai pensato neppure un istante che non è normale che la pelle di una persona si cristallizzi al sole?! O che gli occhi cambino di colore senza lenti né niente??! Sei idiota oppure l’amore ti ha reso completamente cieco!?” e così concluse il mio monologo interiore, dandomi una risposta ed un’altra domanda a cui rispondere. Il mio sguardo torna sull’uomo in carrozzina davanti a me. << E così, è per questo, eh? E’ per scovare i succhia-sangue che hai stravolto completamente la mia esistenza?! Bel padre che sei, complimenti! >> non aspetto una risposta, non aspetto l’ennesima bugia, soprattutto perché ho paura di crederci. Corro, corro finché non ho più fiato in corpo. Mi ritrovo davanti casa Swan, la mia nuova casa da una settimana. Entro, filando dritto in camera mia, come un bimbo in castigo. Mi sdraio sul letto, guardando il soffitto un po’ ammuffito, e mi perdo nei miei pensieri … Che Edward possa davvero essere un vampiro? Che sia per quello che per me i Cullen hanno un’insopportabile puzza di morte, perché il mio naso è fatto apposta per smascherarne la puzza? “Basta!” mi ordino, sentendo mille fitte di dolore trafiggermi il cuore. La leggenda che narra del rapporto fra vampiri e licantropi me la ricordo fin troppo bene. Solo ora capisco perché ogni sera papà mi facesse dire le leggi del branco a mò di giuramento. Ed è la regola numero uno, quella che porta avanti un odio persistente fra le due razze, che mette in bilico tutte le mie certezze: se vedi un vampiro, uccidilo. Loro uccidono gli umani, noi uccidiamo loro; è questo il ciclo delle cose, secondo il Consiglio. Ma come potrei mai fare del male ad Edward?!
L’incubo del liceo di Forks, il ritorno. Mi vengono i brividi! Ed aumentano quando vedo chi mi scruta dall’altra parte del parcheggio. Indovino, indovinello, chi mi guarda dalla sua Volvo? Edward Cullen, ovviamente! Sembra quasi che legga nei miei occhi quello che so … Quando gli passo accanto, avviandomi verso le porte dell’edificio, mi afferra per il polso, una morsa di ghiaccio dura come il marmo che fa accelerare i battiti del mio cuore. << Devo parlarti >> mormora, come se respirasse a fatica. “Probabilmente per l’acqua di colonia” mi prende in giro la vocina interiore. << Vediamoci in palestra durante la pausa pranzo. >> avrei voluto protestare, dirgli che non sono ancora pronto per diventare anoressico, ma ogni volta che dice qualcosa io mi sciolgo come burro!
Odio Edward Cullen! Non faccio altro che ripetermi questo mentre, con una scusa demenziale, abbandono Bella e mi avvio verso la palestra. Proprio oggi che c’è un pasto decente in mensa, io me lo salto! E tanti cari saluti alle lasagne. Entro nella grande palestra, ritrovandolo appoggiato alla parete opposta, gli occhi fissi su di me. Si avvicina, lentamente. Mi guarda come un leone, fiero e imponente, davanti ad un cacciatore; minaccioso, diffidente. << Cosa devi dirmi, Cullen? >> chiedo, cercando di mantenere un tono fintamente freddo. Lui mi scruta con aria di sufficienza, mantenendo un metro di distanza fra i nostri corpi. Che possa sentire quanto vorrei che si avvicinasse ancora di più? Che mi stringesse a sé? “Jacob Black! Controlla i tuoi bassi impulsi, per l’amor del cielo!!” mi dico, brusco. << Tu sai che cosa sono. >> non è una domanda, bensì un’affermazione. Lui sa che io so! << Un vampiro >> mormoro io, voltandomi, dandogli la schiena. << Ma io non so cosa sei tu. >> mille brividi mi precorrono quando sento il suo fiato infrangersi sulla mia nuca. Ma, anche se ce l’ho a morte con il branco per avermi ingannato, non posso svelare la mia vera identità a loro. Mi volto di scatto, ritrovandomi a pochi centimetri dal suo volto. Per svariati istanti rimaniamo così, a guardarci negli occhi, ognuno in cerca dei pensieri dell’altro. I centimetri diminuiscono lentamente, fino a quando … << Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin >> entrambi sobbalziamo al suono della campanella. Io mi volto istintivamente verso la porta della palestra, ma quando riporto lo sguardo davanti a me, non c’è più ombra di Edward. Ma forse è meglio così; come dovrò comportarmi adesso? Riuscirò a far finta che Edward Cullen non sia un vampiro, né tantomeno colui con cui ho avuto l’imprinting??
 
Continua …
 
 
Angolo dell’autrice
 
Allora, mi scuso in anticipo per eventuali errori grammaticali, e vi prego (come sempre) di farmi presente se non si vedono i dialoghi ;)
Non riesco a credere di essere riuscita a scrivere anche il terzo capitolo *-*
Mi sento realizzata xD ^^
Aspetto le vostre recensioni con impazienza, bacioni, Fede <3
  
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