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Autore: CP Coulter    05/02/2012    4 recensioni
Spin-off di Glee ambientato dopo Furt. Kurt inizia un nuovo capitolo della sua vita alla Dalton Academy per Ragazzi. Blaine, Wes, David, e i ragazzi di Windsor faranno diventare la sua vita (nel bene e nel male) molto più vivace di quanto non si aspettasse.
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Blaine Anderson, Kurt Hummel, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Dalton

Episodio 21: Lotta impari

Sono Kurt. E questa è la Dalton Academy-

Immagino che tutto dovrebbe scorrere tranquillamente quando San Valentino è alle porte.

Quale persona sana di mente vorrebbe rendere San Valentino un'occasione peggiore di quella che già è?

facciamo finta che io non l'abbia chiesto e maledetto così tutto.

Kurt stava arrancando verso il dormitorio di Windsor dopo un'altra finta sessione di ripetizioni con Logan. Non avevano fatto praticamente nulla: era durata soltanto mezz'ora ed entrambi avevano parlato di argomenti neutrali, come quanto fossero aumentati i livelli di stress a cui erano sottoposti i Warblers con l'avvicinarsi della fiera, come i professori fossero entrati nello spirito e stessero invitando apertamente altre scuole a partecipare e, ovviamente, su come la rivalità tra dormitori stesse raggiungendo il suo apice mentre ciascuno dei dormitori cercava di creare la migliore attrazione per la fiera.

I due avevano parlato come se fossero stati i due rappresentanti di due eserciti nemici al limite del campo di battaglia, negoziando l'uno con l'altro sulle informazioni che erano disposti a rilasciare. Non c'era molto da condividere, ma Kurt aveva capito che la sua presenza lì andava a più a beneficio di Logan che suo. Era già da un po' che faceva lezione con lui e, per tutto quel tempo, aveva notato che Logan era rimasto relativamente calmo.

Quella era l'unica ragione per cui si trovava lì, dopo tutto. Per assicurarsi che non oltrepassasse il limite.

Riesci a stare al passo con tutto..?” Aveva chiesto casualmente Logan quella sera. “Devi sopportare i preparativi ovunque e al contempo la pressione di essere uno dei quattro solisti”.

Harvey e la Medel avevano mantenuto la loro promessa. Non molto tempo dopo i duelli, i risultati erano stati postati sul sito con grande gioia di tutti. Una grande agitazione era sorta quando si era venuta a sapere la strana combinazione: Blaine, Kurt, Reed e Logan ce l'avevano fatta e, benché prevedibile, la cosa strana era che nessuno sapeva chi avrebbe cantato con chi.

Ciò aveva davvero terrorizzato Reed, che sapeva che sarebbe finito con Logan se i direttori avessero scelto di far fare cantare un duetto a Kurt e Blaine.

Kurt aveva risposto a Logan, “Avere una parte da solista non è mai uno stress aggiuntivo per me: cercavo di avere questo ruolo da tanto. Se proprio, è una ricompensa”. Al che Logan aveva solo riso e annuito.

Lui e Kurt non avevano più cantato insieme e l'ultima volta non era più stata menzionata. Logan non parlava mai dei duetti e, quando lo faceva, era per dire, “Sai, Reed dovrebbe iniziare a venire qui per provare. O ha troppa paura di me?”

Penso che sia così e per ovvie ragioni,” Kurt sollevò un sopracciglio. “Se dovesse incontrarti, lo farebbe in un luogo pubblico, come la sala prove”.

Suppongo di sì,” concordò Logan. “Tu e lui andate d'accordo?”

Fin troppo”.

Allora puoi dirgli che non ho intenzione di fargli alcun male,” Logan rise. “In più, anche se la Medel non ha ancora detto ufficialmente chi canterà con chi, dobbiamo davvero iniziare a provare. E tu e Blaine..?”

Proviamo ogni volta che abbiamo del tempo libero,” rispose tranquillamente Kurt. “Stiamo mettendo alla prova la pazienza di Windsor. Dopo un po' si stancano di ascoltare la nostra lista di duetti. Penso che Wes conosca ormai tutte le parole”,

Logan si appoggiò allo schienale, incrociando le braccia con un sogghigno. “A proposito di pazienza messa alla prova.. Pavarotti è ancora fuori controllo?”

Lo sguardo tagliente che gli lanciò Kurt lo fece ridere ancora di più.

La verità era che anche se l'usignolo premio era in camera di Kurt, tecnicamente non era stata colpa sua e le porte e le finestre del dormitorio di Windsor erano ormai chiuse a chiave da una settimana. Ogni singolo buco e fessura dal quale il canarino sarebbe potuto passare era stata bloccata. Sembrava però che nonostante l'illustre Pavarotti avesse abbandonato la sua gabbia, l'usignolo non fosse affatto pronto ad abbandonare Windsor.

Più di un ragazzo l'aveva visto volare da una stanza all'altra, poggiandosi sulle ringhiere e sulle travi, e sbirciare con curiosità quello che succedeva a Windsor, sorvegliando tutti molto meglio di quanto facesse Charlie. Casualmente, il prefetto continuava ad ignorare che l'uccello fosse in libertà; Wes e David erano sicuri che sarebbe scoppiato il finimondo se Charlie avesse scoperto che l'usignolo premio era libero per Windsor e che nessuno avesse idea di come riportarlo nella sua gabbia.

Ci avevano provato, ovviamente. E continuavano a provarci senza successo. Kurt aveva pensato di poterlo dire a Logan, visto che in teoria era lui a prendersi cura dell'uccellino (per quanto ne sapevano gli insegnanti) ed era lui che sarebbe finito nei guai se fosse successo qualcosa a Pavarotti, soprattutto dopo che aveva avuto la possibilità di riprenderselo e non aveva fatto nulla.

E' un fiasco continuo.. ma almeno fa ancora freddo, quindi abbiamo la scusa per tenere tutte le porte e le finestre chiuse”.

Logan annuì. “Be', se Windsor ha tutto sotto controllo..”

Windsor non ha mai nulla sotto controllo”.

Una risata giunse dal ragazzo più alto. “Vero. Ma l'atmosfera deve essere più rilassata che a Stuart”.

Non avete mai pensato di diminuire un po' la quantità di caffè?” Kurt fece una smorfia, ricordando la cucina.

Logan sollevò un sopracciglio. “Disse quello che ogni mattina viene sommerso di tazze di caffè..”

Kurt era incredulo. “Come fai a saperlo?”

Quei vostri gemelli parlano un sacco”, Logan sorrise “So che le loro stranezze non devono renderti la vita facile a Windsor. Come vanno le lezioni?”

Kurt sospirò e indicò i libri. “Sto iniziando a pensare di aver ottenuto quel novanta all'esame solo grazie allo studio maniacale e all'aiuto combinato di Blaine e gli altri. Sono di nuovo al di sotto di quella che a quanto pare è “la media” secondo gli standard della Dalton”.

Almeno non hai dei brutti voti”, sorrise Logan. “E hai ancora il mio aiuto con Murdoch”.

Sì, veneriamo tutti il grande Murdoch”, Kurt roteò gli occhi. Poi si alzò e iniziò a mettere i libri nella borsa. “Visto che la conversazione è giunta alla fine, penso che sia ora di concludere la giornata”.

Logan sembrò leggermente deluso. “Non dovrai continuare a fare questa cosa per molto. Sarai libero tra poco”.

Era vero. Mancavano pochi giorni alla fine delle “ripetizioni”. Kurt ci pensò sopra mentre si allontanava dal dormitorio di Stuart e si accorse che non trovava il tempo passato in Stuart completamente odioso. E, a dire la verità, sembrava essere più terapeutico per Logan che per i suoi studi.

Perfino i Warblers avevano notato il netto cambiamento nella compostezza del prefetto di Stuart e come sembrasse più gentile e – Dio non voglia – amichevole e avevano pochi dubbi sul perché.

Kurt buttò fuori l'aria dai polmoni. Il vapore uscì dalle sue labbra mentre attraversava il giardino, seguendo i sentieri e cercando di non bagnarsi le scarpe, ma senza alcun successo. Sentì una voce chiamarlo. “Kurt! Ehi, ehi Kurt, aspetta un secondo!”

Si voltò e vide Bailey corrergli incontro, con un ghigno. Aveva ancora indosso le cuffie, il volume così alto che quando lo raggiunse, Kurt poté sentire la musica fin da dove si trovava. “Bailey. Che c'è?”

Affannato per la corsa, Bailey gli passò un quaderno. “Hai lasciato questo in camera di Logan”.

Kurt sollevò un sopracciglio mentre lo prendeva. “Logan manda sempre i suoi scagnozzi al posto suo?”

Stava per venire lui, ma ho pensato che non sarebbe stata una buona idea lasciare che ti corresse dietro mentre sei così vicino al dormitorio di Windsor”, Bailey sogghignò. “Mi ha dato ragione. Il tuo dormitorio è piuttosto irritabile e non avrebbero rubato Pavarotti se non fossero stati così arrabbiati”.

Kurt era stupito. “E.. a te sta bene?”

Pavarotti è un prigioniero di guerra e sappiamo che non lo riavremo indietro almeno che qualcuno con la vostra stessa faccia tosta non si faccia avanti e cerchi di portarvelo via”.Bailey si mise le mani in tasca e assunse un'aria imbarazzata. “In realtà, c'era qualcosa che volevo chiederti. Non ne abbiamo mai parlato quindi immagino che ora vada bene”.

Kurt sollevò un sopracciglio in trepidazione e Bailey scrollò le spalle. “Spero che non suoni mal o altro, ma.. tu e Logan.. ufficialmente non c'è nulla tra di voi, vero?”

Sto con Blaine”, disse Kurt deciso.

Oh bene”, Bailey sembrava sollevato. Vide lo sguardo interrogativo di Kurt e iniziò ad agitarsi. “Oh! No, niente del genere, dio no, ma... sai.. so che tu e Blaine.. E con tutti i problemi tra Logan e Blaine l'anno scorso.. mi stavo preoccupando che..”

Un sacco di persone si preoccupano per quei due”, commentò Kurt, strizzando gli occhi.

Per un buon motivo, te l'assicuro”, replicò Bailey “Visto che non si trattava di bullismo, non del peggior almeno, venne considerato come “istigazione al conflitto” e “assalto fisico” all'interno del campus. Blaine aveva la scusa dell'autodifesa e quello fu l'unico motivo per cui non venne espulso. Ma per quanto riguarda Logan.. La Ramsey lo cacciò fuori. Il signor Wright dovette intervenire per farlo rimanere: tornò a Stuart abbastanza velocemente..”

E la terza persona coinvolta?”

Bailey sembrò sorpreso che fosse così informato. “Anche lui sarebbe potuto restare, non era nei guai come Logan..” Bailey sembrava a disagio. “Ma ebbe paura... se ne andò e non tornò più”.

Kurt ora era molto intrigato. “Quindi tu sai che cosa accadde? Ogni cosa?”

Conosco solo il punto di vista di Stuart,” Bailey scosse le spalle, con le mani in tasca. “Ma se davvero vuoi conoscere questa storia, dovrai chiedere direttamente a Logan e a Blaine”.

Non me ne parleranno mai.” Kurt roteò gli occhi. “Ne parlano solo tra di loro quando pensano che io non sia nelle vicinanze. Li ho ormai sentiti litigare abbastanza volte per saperlo”.

Ehi, è una cosa buona”, lo tranquillizzò Bailey, con un piccolo sorriso. “Almeno sai che ti stanno tenendo lontano della battaglia. Ma pensavo che Logan e Blaine andassero un pochino più d'accordo ultimamente”.

Kurt in qualche modo dovette dargli ragione. Di certo continuavano a scambiarsi parole ostili, ma non era come le altre volte in cui gli aveva sentiti ringhiarsi contro tra i denti. “Mi piace pensare che stiano facendo qualche progresso e.. non so, si stiano lasciando tutto alle spalle?” Roteò gli occhi, camminando verso Windsor.

Bailey si incamminò accanto a lui e disse, “Tu stai bene però? Non è stressante per te?”

Sono piuttosto stressato”, rispose Kurt “Tra dover tenere quei due lontani, la scuola, i Warblers e questa fiera che si avvicina..”

Perché sei così preoccupato per la fiera? Tu non devi lavorare”, sbuffò Bailey.

E' aperta al pubblico, quindi, visto che sono uno dei solisti, al mio pubblico adorante e devo assicurarmi di essere adeguatamente preparato ad esibirmi di fronte a loro”, sogghignò Kurt, facendo ridere Bailey.

Quindi è vero”, disse in tono quasi dispiaciuto. “Sei una po' una diva”.

Non era ovvio?” rise Kurt.

Bene, a Logan serve qualcuno con una forte personalità che abbia il coraggio di rispondergli e Blaine ha bisogno di qualcuno che stia al passo con i suoi sbalzi d'umore..” Bailey sorrise. “Performance interessante, a proposito. Mi sono davvero divertito. Sono contento che ti sia piaciuta”.

Già.. Devo ancora vendicarmi su di lui per quello”, rispose Kurt, ricordando il ballo nella Sala dei Warbler e arrossendo. Si fermarono proprio di fronte a Windsor.

Blaine annuì e disse: “Be', non posso andare più in là di così”. Rivolse a Kurt un'espressione seria. “Ascolta.. fai attenzione, okay? Sono contento di vedere che Blaine è di nuovo felice con te e non mi piace l'idea che tu debba sopportare l'ossessione di Logan, ma penso che sia fantastico che tu stia cercando di aiutarlo un po'”.

Se rimarrà calmo, resteremo in buoni termini”, rispose Kurt semplicemente. “Se dovesse esagerare, gli farò passare l'inferno”.

Non l'avrei mai dubitato”.

Lui e Bailey si separarono e Kurt rifletté sul ragazzo: era l'unico Stuart che aveva fatto uno sforzo per parlare con lui in modo amichevolmente. Gli altri Warblers di Stuart erano okay in sala prove, ma fuori da lì e all'interno del dormitorio di Stuart, Kurt poteva percepire la freddezza nella gentilezza che gli rivolgevano.

Sapeva che la simpatia di Bailey nei suoi confronti gli aveva fatto perdere un po' di stima da parte dei suoi compagni di dormitorio. Per due volte Kurt li aveva sentiti commentare - in parte per scherzo, in parte seriamente – che Bailey avrebbe dovuto trasferirsi a Windsor. Bailey non faceva molto caso a loro, ma Kurt capiva che, con la rivalità tra i dormitori, Bailey stava camminando su una linea sottile.

E come tutti gli altri, si comportava come se fosse a conoscenza di alcune cose che a Kurt ancora sfuggivano. Si voltò indietro e vide Bailey dirigersi verso Stuart. Forse Blaine, Logan e i Windsors non avevano intenzione di metterlo al corrente, ma forse poteva convincere Bailey a raccontargli la storia.

Kurt aprì la porta del dormitorio di Windsor. L'urlo che lo salutò fu come un'esplosione nucleare.

CHIUDI QUELLA PORTA!”

Chiuse immediatamente la porta sbattendola e un campanello di ragazzi corse fuori dalla sala comune, inseguendo il piccolo combinaguai che stava infestando il dormitorio. Pavarotti volò con grazia sopra le loro teste e andò a posarsi sulla ringhiera del piano di sopra.

Alcuni di loro erano armati di retini, ma visto che a Windsor fremevano i preparativi per i chioschi della fiera di San Valentino, il dormitorio era pieno di tutti i materiali che stavano utilizzando per costruire. Kurt vide alcuni di loro agitare lunghe travi di legno.

Finirete per uccidere quell'uccello!” urlò Kurt ai ragazzi che correvano per le scale, Wes e David in prima fila con dei retini e i gemelli davanti a loro che saltavano due gradini alla volta.

Ce l'ho!” strillò Dwight dal pianerottolo e colpendo l'uccellino sulla ringhiera.

Dwight, fa attenzione! Non schiacciarlo!” ansimò David.

Pavarotti non era particolarmente spaventato – probabilmente si era ormai abituato alla pazzia di Windsor – e volò via non appena Dwight si avvicinò. Atterrò su una delle travi del tetto e osservò i ragazzi sotto di lui, divertito e curioso.

Kurt rise e scosse la testa. “E' molto più intelligente di molte persone in questo dormitorio”. Mentre si dirigeva di sopra, aggiunse: “Dov'è Blaine?”

Nella sua stanza che canta, come sempre”, brontolò Wes, fissando con cattiveria l'uccello che in precedenza aveva svolazzato per la sua stanza. Pavarotti non era toccato dalle occhiate fulminanti del resto degli occupanti de dormitorio.

Kurt salì le scale e disse: “Sarà meglio che voi ragazzi vi diate una calmata: Charlie tornerà a momenti dall'allenamento e chiederà che cosa state combinando questa volta.”

Quell'uccello causa più guai di quanto ne valga”, brontolò Wes.

Dwight tuttavia notò che mentre Kurt si incamminava lungo il corridoio del secondo piano, Pavarotti lo osservava. Pochi momenti dopo che Kurt era sparito, l'uccello spiccò il volo verso quel corridoio e sparì anche lui.

Kurt andò nella sua camera e trovò che ovunque c'erano tracce dell'opera artistica di Reed. Tele, pastelli, colori ad olio, cavalletti: sembrava che la camera di Reed fosse stata colpita da una granata artistica. Questo voleva dire che la bandiera rosse era alzata, soprattutto in quanto sembrava che Reed avesse infranto la regola cardinale: non far finire niente di tutto ciò nel lato di Kurt della stanza.

Sfortunatamente, Kurt vide due o tre rotoli di carta pesante coperti di acquerelli che giacevano proprio accanto alla sua scrivania. Si premette due dita sul naso per cercare di trovare la calma. Si sforzò di ricordare che Reed era sotto pressione per l'imminente serata dei genitori che era programmata non molto dopo San Valentino, alla quale Reed avrebbe dovuto presentare un'altra esibizione.

La Dalton aveva intenzione di mettere in mostra i suoi migliori talenti per i genitori, i finanziatori e i membri del consiglio di amministrazione, e Reed, sfortunatamente, era diviso tra i Warblers e la pittura, si era trovato in mezzo. Kurt gli aveva suggerito di usare dei lavori già terminati, ma a Reed era quasi venuto un attacco di cuore. Per prima cosa, la maggior parte dei suoi dipinti era rimasta nella galleria dell'Upper West Side dove attendevano di essere comprati. In secondo luogo, Reed non poteva non presentare dei nuovi dipinti visto che sua madre aveva promesso che sarebbe venuta alla serata dei genitori e che si aspettava da lui dei lavori migliori di quelli dell'ultima volta.

Migliore” in arte può essere soggettivo, ma la definizione di “migliore” di Reed era qualcosa che avrebbe reso sua madre abbastanza felice da non farle menzionare di nuovo il fatto che fosse un Warbler. Ecco il perché dei nuovi lavori.

Kurt sollevò gli occhi. “Reed”

Nessuna risposta.

Il ragazzo ricoperto di vernice era sdraiato sul suo letto bianco senza preoccuparsi se lo stesse macchiando o meno. Era sorprendente come Reed riuscisse a sopportare di avere una camera così bianca quando la metà delle volte che dipingeva sembrava che qualcuno avesse lanciato un Picasso sulla sua parte.

Reed?” ripeté Kurt con tono più deciso.

Ancora nessuna risposta. Reed era sdraiato a pancia in giù sul suo letto, gli occhi rossi e gonfi. Aperto di fronte a lui c'era un “libro” patinato (che era ovviamente un catalogo di una sfilata). Era nuovo, quindi probabilmente veniva dall'ultimo luogo in cui sua madre era stata: Milano. Reed stava sfogliando bruscamente le meravigliose pagine piene di fantastici modelli e vestiti stupendi e ricopriva ogni pagina di adesivi che indicavano i vestiti.

Dopo averlo osservato girare le pagine di bellissime fotografie per cinque minuti, Kurt strizzò gli occhi. “Reed..? Che stai facendo...?”

Voltò pagina un'altra volta. Appiccicò un altro adesivo. “..sto scegliendo dei vestiti per me dalla sfilata”.

...Reed, ci sono cinque adesivi su ogni pagina.”

Sì, be'.. voglio tutto”. Attaccò un altro adesivo. “Indosserò tutto insieme. A chi importa? Tanto non andrò con nessuno a quella stupida fiera”. Pagina. Adesivo. “Stupida fiera” .Adesivo. E un altro adesivo.

Kurt sospirò e con cautela si avvicinò a lui, e togliendoli di mano il catalogo con attenzione. San Valentino non era ancora arrivato e stava già causando problemi. “Su.. Andiamo..”

Reed era completamente inerme: non cercò nemmeno di protestare quando Kurt lo trascinò giù dal letto. Kurt fece un verso d'impazienza e il suo amico si alzò in piedi per poi gettarsi sul divano. Kurt si sedette in maniera composta accanto a lui, posando la sua borsa dove non avrebbe danneggiato i dipinti. “Devi riprenderti”, disse senza mezzi termini.

Ho provato a chiamarlo. C'era la segreteria. Ciao, sono Shane e molto probabilmente sto facendo qualcosa più importante che parlare con te, quindi lascia un messaggio..”

La segreteria di Shane non è così; lo so perché anche Blaine cerca di chiamarlo”.

Bene! E solo che.. be' ha detto che, se l'avessi chiamato quando avevo bisogno di lui, sarebbe venuto subito! Eppure non risponde!” Reed abbracciò il cuscino. “Non puoi biasimarmi per essere un po' deluso. E' così sbagliato che voglia passare uno, solo un giorno di San Valentino con qualcuno che mi piace e non solo come amico?” si lamentò Reed. “Solo per.. non lo so.. vedere se è così importante come tutti lo fanno sembrare.”

Kurt gemette esasperato. “E' una festa commerciale, Reed. Pensavo che tu più di tutti l'avresti capito. E' solo una macchinazione. Non dovrebbe esserci un giorno prefissato per passare del tempo con la persona che ti piace.”

Tu hai però intenzione di passarlo con Blaine.” Reed sollevò un sopracciglio.

Kurt si raddrizzò e arrossì leggermente. “Questo.. benché sia vero.. non è il punto”. Fulminò Reed quando questo incominciò a ridere. Kurt si voltò e disse: “Andrà tutto bene. Non importa che Shane risponda o meno; te la caverai. E poi, non vorrei che tu andassi troppo di fretta.”

Che cosa intendi?” domandò Reed mentre si appoggiava allo schienale del divano.

Be', senza offesa, ma hai detto di esser ancora un po' confuso”. Kurt gli rivolse un'espressione dubbiosa. “E chiunque sano di mente metterebbe in dubbio il fatto che tu abbia scelto proprio Shane. Tu e lui siete come due colori contrastanti.”

Non mi sento confuso quando lo guardo”.

Kurt sollevò un sopracciglio a questa affermazione. Reed stava fissando due dipinti dall'altra parte della stanza. Uno era un tripudio di colori, l'altro era la silhouette di una persona, circondata da complicati ghirigori a forma di spirale. “..Mi piacerebbe sapere perché. E' come se tutte le voci nella mia testa smettessero di parlare”.

Reed si guardò le mani che stringevano il cellulare. Nessun messaggio. “...ma immagino tu abbia ragione.. forse sto correndo un po' troppo. E... mi sto facendo prendere troppo la mano.”

Kurt lo studiò e gli diede un colpetto amichevole. “Quel pazzo pieno di ricci ti piace davvero così tanto?”

Se ti dicessi di no, mi crederesti?” Reed gli rivolse un sorriso triste. “Perché ho provato a ripeterlo allo specchio un milione di volte.. e non riesco a credermi.”

D'accordo, ma Blaine e io vi terremo d'occhio. Tu sei una facile vittima di incidenti e lui e un'incidente che aspetta solo di accadere.”

Prima devo riuscire a contattarlo” Reed fulminò il suo telefono. “Non tornerà alla Dalton senza un buon motivo, quindi potrei anche dargliene uno”.

Chissà perché Shane non ti stia telefonando a ogni ora del giorno..?” si domandò Kurt ad alta voce. “Avrei pensato che il tuo piccolo stalker sapesse già tutto della fiera, ma neanche Blaine riesce a contattarlo...”

Finalmente!” Blaine guardò fuori dalla finestra mentre teneva il cellulare all'orecchio. “Che stai combinando? Stavo quasi per venire lì per controllare che questa volta non ti fossi rotto il braccio per davvero”.

La risata all'altro capo fu gioviale. “Oh, mi dispiace. Ero..be', ero occupato”.

Dimmi che non stai distruggendo di nuovo qualcosa, Shane”.

Sto distruggendo le mie debolezze, tutto qui”. Blaine poteva quasi vederlo sogghignare.

Che cosa vorresti dire?”

Sto.. guarendo”, Shane soffocò una risata. “Sto facendo una specie di fisioterapia. Voglio essere in grado di camminare e forse correre quando ci sarà quella vostra fiera”.

Che cosa?” domandò Blaine incredulo “Senti, sei sicuro di quello che stai facendo? Potresti farti ancora più male; hai bisogno di tempo per guarire”.

Senti, sono un ballerino, e prima dell'incidente ero nel pieno della mia forma fisica: posso farcela. Blaine, non porterò certo Reed alla fiera con le stampelle. Assolutamente no. Quindi sto ignorando il cellulare e mi sto concentrando solo sulla mia guarigione per riuscire a camminare di nuovo”. Si sentì il suono di qualcosa di metallo che colpiva qualcosa di legno. Forse una stampella che era caduta contro l'antico divano austriaco. Blaine sussultò quando sentì qualcuno bussare alla sua porta. Attraversò la stanza per andare ad aprire.

Sì, forse non gliel'ho ancora chiesto, ma una volta che sarò sicuro di me, lo tormenterò amorevolmente finché non mi dirà di sì. Intendo chiamarlo fino a quando il suo cellulare non esploderà. Dovrà dirmi di sì, anche solo per farmi stare zitto”.

Non lasciare che niente ti fermi”, Blaine sollevò un sopracciglio mentre apriva la porta. Come al solito trovò Kurt che gli sorrideva. Anche Blaine gli sorrise e lo fece accomodare mentre diceva a Shane: “Senti, puoi almeno promettermi di non strafare? Ricordi quella volta che volevi essere in perfette condizioni per uno spettacolo e rompesti tutti gli specchi della scuola di ballo?”

Continuo a sostenere che fu un incidente e che quegli specchi non sarebbero dovuto trovarsi in quella posizione”.

Sì, dare la colpa ad oggetti inanimati è sempre il modo migliore di comportarsi. Devo andare ora: Kurt è qui”.

Oh, non voglio interrompere i vostri incontri appassionati”.

Arrivederci, Shane”.

Avete intenzione di passare alla prossima base in futuro, vero? Non vorrete rimanere così freddi, vero?

Blaine roteò gli occhi e riattaccò. Kurt lo stava guardando sorpreso. “Era Shane?”

Già”. Blaine si mise il telefono in tasca e si sedette accanto a lui. Si piegò in avanti e diede un bacio a Kurt. Mentre Kurt lo ricambiava, disse: “Finalmente ha risposto al telefono?”

Sì, ma la situazione è più o meno quella che mi immaginavo..” Blaine si avvicinò ulteriormente a lui.

Sangue, distruzione e ossa rotte?” Kurt si lasciò trascinare dal bacio ancora di più.

Almeno respira ancora..”

Lasciarono cadere la conversazione in favore di teneri baci, carezze che andavano al di là dei vestiti, caldi respiri e labbra che si muovevano sopra la pelle bollente. Kurt rabbrividì quando la sua camicia si sollevò abbastanza da esporre quella zona di pelle sopra la vita che le dita di Blaine stavano esplorando.

Mm.. alla faccia delle prove..” sospirò Blaine contro le labbra di Kurt mentre quest'ultimo si appoggiava alla mano di Blaine sulla sua schiena. Di solito non permettevano agli ormoni di prendere il sopravvento, visto che avevano altre cose da fare, ma Kurt stavolta non aveva intenzione di smettere.

Ti prego, smettila di parlare..” disse Kurt a bassa voce mentre Blaine con le labbra sfiorava la mandibola di Kurt fino al pomo d'Adamo. “Stai rovinando l'atmosfera...”

Sto solo dicendo..” mormorò Blaine sovrastando il battito del cuore di Kurt “Sei tu quello che preoccupato per le coppie.. e Harvey e la Medel hanno detto di essere pronti per qualunque cosa...”

Mm..siamo pronti, penso...” Kurt si piegò così indietro che finì contro i cuscini del divano. Blaine lo seguì e le loro labbra si incontrarono di nuovo. Blaine si piegò su Kurt, afferrando con una mano la testa dell'altro ragazzo per approfondire il bacio. Proprio mentre le preoccupazioni iniziavano a svanire, sopraffatti dalle carezze e dal calore...

...un dolce cinguettio risuonò sopra le loro teste.

Entrambi i ragazzi raggelarono.

Il cinguettio si ripeté.

Kurt sollevò i suo occhi spaventati al di sopra della testa di Blaine e vide che sulla testiera del divano c'era un piccolo uccellino giallo.

..oh mio dio”.

Dimmi che non è..” Blaine chiuse gli occhi, senza muoversi né voltarsi.

E' abbastanza vicino da saltarti sulla spalla”, sussurrò Kurt, senza distogliere gli occhi dal piccolo usignolo curioso.

Dannazione, Pavarotti..” Blaine fece per muoversi ma Kurt gli afferrò il braccio. “Shh!” sibilò “Lo spaventerai”

Non possiamo prenderlo a mani nude..!” sibilò Blaine in risposta. “Come ha fatto ad entrare?”

Probabilmente è volato dentro quando mi hai fatto entrare”, rispose Kurt con le mani che fremevano di afferrare l'uccellino che al momento sembrava non avere neanche una preoccupazione al mondo. I suoi occhi vagarono per la stanza, alla ricerca di qualcosa che avrebbero potuto usare per catturarlo, per quanto improbabile fosse la cosa, e vide che la finestra di Blaine era aperta.

La finestra”.

Blaine si volto verso di essa. “Ho dimenticato di chiuderla prima di farti entrare”.

Volerà via”.

Al mio tre: io chiudo la finestra, tu corri alla porta e chiami gli altri. Assicurati soltanto che non esca. Almeno l'avremo intrappolato nella mia stanza”.

L'uccello si limitò a cinguettare.

I due ragazzi incrociarono lo sguardo.. e schizzarono in due direzioni opposte. Pavarotti svolazzò velocemente verso l'alto, dando così inizio alla più infruttuosa caccia della serata, che culminò con la quasi completa distruzione della stanza di Blaine.

D'accordo, abbiamo saputo che tutti voi siete preoccupati perché non ci stiamo concentrando molto sulla fiera”, disse Harvey mentre camminava davanti a loro nella sala prove ormai vuota. Gli altri erano stati congedati. Gli unici che rimanevano erano i quattro solisti per lo spettacolo della fiera e i loro sostituti: i gemelli.

Ma voglio che tutti voi sappiate che è solo perché questo spettacolo è per voi ordinaria amministrazione. Non c'è la stressa pressione che c'è per le performance per la serata dei genitori o per le Regionali e volevamo soprattutto che vi concentraste su di esse. A parte questo, siamo pienamente sicuri delle abilità dei nostri quattro solisti..” Harvey fece un cenno a Blaine, Logan, Kurt e Reed, che sedevano insieme. “E i loro sostituti”. Si rivolse ai gemelli, che sorrisero allegri. In quanto voti, si erano piazzati subito dopo gli altri quattro.

La Medel, seduta al piano, iniziò a parlare, sorridendo ai quattro. “Abbiamo deciso le coppie e una lista di canzoni da cui potrete scegliere”.

Kurt guardò Blaine orgoglioso. Kurt non aveva assolutamente fatto nulla di estremo come seguire la direttrice e tormentarla suggerendole canzoni che lui e Blaine avevano già preparato. Era quasi sicuro che lui e Blaine avrebbero ottenuto il duetto romantico sulla lista. Non avrebbe mai rinunciato a quella canzone in particolare: era perfetta per loro e l'avevano provata allo sfinimento.

Harvey annuì e guardò gli spartiti. “Bene allora, visto che la prima coppia saranno i nostri solisti abituali e la seconda i nuovi arrivati...”

Aspetti”. Kurt scattò in piedi senza riuscire a fermarsi. “Che cosa vuol dire che la prima coppia saranno i solisti abituali e la seconda i nuovi arrivati?”

I gemelli avevano la bocca spalancata per lo shock. Harvey si tolse gli occhiali da lettura e guardò Kurt, incerto su come interpretare la sua reazione. “Non penso di poter essere più chiaro. I primi due saranno Logan e Blaine. Tu e Reed formerete l'altra coppia”.

Kurt guardò Blaine con gli occhi fuori dalle orbite, mentre Logan sedeva con aria sorpresa. Reed sembrò immediatamente stressato, stritolandosi le mani mentre Blaine e Logan si scambiavano sbieche occhiatacce.

Era la scelta più ovvia”, continuò Harvey, domandandosi perché dovesse addirittura spiegarlo. “Logan e Blaine hanno più esperienza, quindi saranno in grado di lavorare meglio insieme. Kurt e Reed hanno dimostrato che insieme sono eccellenti grazie alla loro esibizione al festival invernale e quell'incredibile e non ortodosso numero da cheerleader avvenuto durante la partita di calcio..”

Kurt affondò nella sedia con aria scossa. Reed lo guardò e gli sussurrò: “Non fraintendermi: sono molto contento di non dover duettare con Logan, ma questa situazione..” Lanciò uno sguardo verso Blaine e Logan, che sedevano rigidi, chiaramente immersi nei loro pensieri. “..è davvero brutta.”

Brutta?” Kurt fissò duramente il suo amico mentre le parole gli sibilavano tra i denti. “Brutta è stata la caduta che ha fatto Beyoncé durante il suo concerto. Qui siamo ai livelli di Lady Gaga che non viene scelta come miglior artista emergente ai Grammy.” Si voltò verso i due che sedevano accanto a lui.

Blaine non aveva certo intenzione di protestare per la decisione di Harvey e della Medel, ma non si mosse neanche quando la Medel gli passò la lista delle canzoni che lui e Logan avrebbero potuto scegliere per il duetto. Fu Logan che si piegò in avanti e la prese, rivolgendo un sorriso alla Medel, che lo guardò confusa. Kurt prese con cautela il foglio dalle mani della professoressa, tenendolo con le punte delle dita come se avesse avuto bisogno di guanti protettivi.

La Medel guardò loro e poi guardò Harvey, che sapeva riconoscere lo stress quando lo vedeva e sapeva che avrebbe dovuto aspettarsi questa reazione.

Capisco che tutti voi vi aspettavate qualcosa di diverso”, commentò Harvey, guardandoli. “Ma crediamo che la nostra scelta per le coppie sia sicura.” Si voltò, rivolgendo a Logan e Blaine un'occhiata severa. “E capisco che tutti in questa stanza sono perfettamente a conoscenza dei problemi che tu e Logan avete avuto in passato..” A questo punto il gelo era calato sulla stanza. “..ma far parte di una squadra vuol dire lasciarsi il passato alle spalle. Se tu e Blaine non riuscite a lavorare insieme in questa circostanza, allora non riuscirete a lavorare tra i Warblers come dovreste. Evitarvi durante le esibizioni potrà funzionare per voi, ma dovete venirvi incontro. Trovare un modo per affrontare la cosa.”

E Logan, Kurt”, disse la Medel con un sorriso dispiaciuto “So che voi due lavorate bene insieme, ma visto che la fiera sarà aperta al pubblico e che non abbiamo ancora definito nulla per le Regionali, vogliamo tenervi in attesa.”

Aspetti..” Blaine alzò lo sguardo, mentre Kurt impallidiva. “Che intende dire con 'Logan e Kurt'?”

Loro non.. non hanno mai cantato insieme prima d'ora,” disse Reed con una risatina nervosa.

I gemelli guardarono immediatamente Logan che per una volta sembrava preso leggermente in contropiede. La Medel fece un piccolo sorriso, non capendo che cosa stesse succedendo, ma disse: “Ho sentito Kurt e Logan cantare insieme. Stavo cercando di far migliorare Logan – non sembrava stare molto bene dopo le vacanze. Ho chiesto a Kurt di intervenire e di aiutarlo con un duetto..” lanciò in aria le mani con una piccola risata. “Sono proprio una coppia particolare. Non è come quando tu canti con lui, Blaine, e non è nemmeno come quando canta con Reed. E'... interessante?”

Quanto interessante?” chiesero i gemelli con un sorriso glaciale.

Ho detto loro che hanno una buona probabilità di esibirsi insieme alle Regionali”, rispose la Medel.

Reed affondò il volto tra le mani. Blaine guardò Kurt, che stava fissando il pavimento così intensamente che avrebbe potuto dargli fuoco. Logan osservò lui e poi l'espressione sorpresa di Blaine, poi si voltò verso la Medel. “Comunque sia, non tocca a noi cantare stavolta, ma a Blaine e me”. Le rivolse il solito sorriso composto che conquistava professori e genitori a destra e a manca. “Quindi non dovrebbero esserci problemi, visto che Blaine ed io abbiamo già cantato insieme in passato”.

Harvey conosceva Logan fin troppo bene per farsi ingannare da quel sorriso. L'aveva già visto una volta, usato sempre in un'occasione in cui lui e Blaine erano coinvolti, ma la terza persona non era Kurt. E Harvey sapeva che stava per entrare in un'altra polveriera. La domanda era se fossero capaci o meno di sfruttare la cosa per cantare bene, nonostante le coppie.

Strizzò gli occhi e guardò il gruppo. “..Vorrei che tutte le coppie preparassero una dimostrazione per domani.”

Tutti lo fissarono sorpresi. “D-domani?” Reed era sconvolto.

Sì, domani”, Harvey li studiò con aria severa. “Avete le canzone, avete tempo a disposizione e sapete con chi dovete cantare. La maggior parte delle canzoni fanno già parte del repertorio, quindi potete scegliere qualche altro membro per supportarvi. Domani ci sarà abbastanza tempo per una breve dimostrazione. Solo per vedere che cosa voi ragazzi siete in grado di fare.”

Windsor era un disastro: resti di attrazioni, striscioni e attrezzature per la fiera erano sparsi per tutto il dormitorio. I ragazzi correvano avanti e indietro per il corridoio, trasportando materiale per i chioschi e ovunque risuonava il rumore di gente che costruiva.

Charlie lavorava senza sosta, supervisionando ogni cosa. Guardò la sua cartelletta dove tutti avevano elencato i loro chioschi per la fiera e controllò i loro progressi.

Senti, Drew.. sei sicuro che questo sia giusto?” chiese al ragazzo con il camice da laboratorio. “Non puoi vendere davvero una pozione d'amore”.

Tecnicamente è un siero d'amore”, lo corresse il chimico, infilandosi gli occhiali protettiviv“I ferormoni e altre sostanze possono generare una lieve euforia combinata in un solo siero! Funzionerà, fidati. Sarà il successo della fiera”.

Purché non esploda prima che tu l'abbia portata fuori di qui..” Charlie studiò l'attrezzatura da laboratorio in cucina “E tieni quella roba lontano dal cibo per la fiera”. Marciò fuori dalla cucina non appena udì un forte fischio e, senza perdere la calma, si abbassò quando la cucina venne scossa da un terribile botto.

Okay...” Charlie cancellò quel progetto dalla sua lista. “Ora vediamo..” Alzò lo sguardo verso l'entrata e gemette. “Ragazzi, andiamo. Non lasciate qui questa roba!” Diede un calcio ad alcune tavole di compensato mezze dipinte. “Di chi..” Vide che c'era scritto “Prigione” e qualcos'altro e sospirò “Wes! David!”

Sarebbe molto più facile riuscire a tenere tutto sotto controllo se David non fosse sempre al cellulare!” urlò Wes dalla sala comune dove stava costruendo le sbarre per la prigione. Fulminò il suo migliore amico, ma David si voltò verso di lui, indicò il telefono e disse: “Katherine.”

Wes fece un profondo sospiro e annuì. “Sì, d'accordo..” e continuò a martellare.

Charlie con sorpresa si accorse dell'espressione avvilita di Wes “...single per San Valentino, Wes?”

E' la prima volta in due anni”.

Meglio che avere quell'arpia sulla spalla”, Charlie sogghignò “O era una Banshee?”

Per piacere, Charlie, anche tu sei single quest'anno. Abbiamo saputo che hai mollato Leslie dopo che ha urlato contro tua cugina”, sbotto Wes e Charlie arrossì “Quella ragazza ha dei seri problemi di gelosia”.

Quando è ora di dire basta, un ragazzo deve dire basta”, Charlie sospirò.

In quell'istante, le porte di Windsor si spalancarono e qualcosa di ben più freddo del vento entrò. Charlie alzò lo sguardo insieme agli altri e Dwight, seduto sulle scale, si accigliò. Blaine sembrava sconvolto, Kurt frustrato, Reed spaventato e i gemelli arrabbiati, con le braccia incrociate sul petto. A quel punto, tutti potevano vedere che Kurt aveva saltato la sua ora di ripetizione obbligatoria a Stuart e ciò non era un buon segno.

Siete tornati,” disse Dwight sorpreso mentre Blaine gli passava accanto senza dire una parola e senza salutare nessuno. Dwight si voltò verso Reed, quando Kurt si comportò nello stesso modo. “Come è andata?”

Imbarazzante,” rispose Reed a bassa voce.

Dwight sbatté le palpebre e seguì con lo sguardo Kurt e Blaine che salivano le scale, entrambi seguiti dall'uccellino giallo che li stava osservando da una trave. “Che ha fatto Logan stavolta?” domandò Wes dal piano di sotto, alzando lo sguardo.

Stranamente, non è stata solo colpa sua..” Reed scrollò le spalle, preoccupato. “Harvey e la Medel vogliono che Blaine e Logan cantino insieme per San Valentino.”

Era un pessimo momento per fare qualsiasi cosa all'ingresso. Tutti i ragazzi sputarono le loro bibite e fecero cadere i loro attrezzi. E ricordando tutti gli avvenimenti dell'anno scorso, esplosero:

CHE COSA?”

D'accordo”.

Quando Kurt sbatté la porta, Blaine sussultò. Non si aspettava che lo seguisse. Kurt era accigliato. “Non hai detto niente mentre tornavamo, non hai guardato nessuno. Che problema c'è?” Si tolse il cappotto e lo gettò insieme alla cartella sul pavimento senza tante cerimonie.

Blaine lo guardò. “Non c'è niente che non va.”

Sì, ovviamente, visto che le tue sopracciglia sono così corrucciate da sembrare una sciarpa di Gap”, sbottò Kurt “Dimmi che c'è che non va. Non mi nascondi mai niente: ormai ti conosco abbastanza bene.”

Interessante, visto che a quanto pare ci sono ancora cose di te che non conosco..” borbottò Blaine a bassa voce.

Kurt si irrigidì. “Che cos'hai detto?” chiese strizzando gli occhi.

Blaine tirò fuori l'aria mentre si toglieva il cappotto. “Quindi ora canti con lui..?”

Me l'ha chiesto la Medel,” disse Kurt, accigliandosi e sedendosi sul letto di Blaine. “Ero lì, Julian era lì, l'abbiamo sentito cantare e lei mi ha chiesto di cantare con lui. Non vedo dove sia il problema. Ti dispiacerebbe spiegarmi?”

Blaine si limitò a scuotere la testa, fissando gli spartiti sulla sua scrivania. Guardò la bacheca di sughero solo una volta, molto di fretta. “No. Non c'è niente da spiegare”, rispose teso.

Questa situazione stava facendo davvero innervosire Kurt. Si leccò le labbra e cercò di calmarsi. “Senti, nessun altro l'avrebbe fatto. Era di nuovo sotto l'effetto dei farmaci. A nessuno di voi piace..”

Per delle buone ragioni, forse?” rispose Blaine quasi sarcastico.

E volevo solo mostrargli che c'era qualcuno disposto a tollerarlo.”

Spendi già molto tempo con lui, visto che praticamente ti pedina.”

Kurt sembrò scandalizzato e sentì il calore risalirgli nel petto. “Mi sta facendo da tutor grazie a Murdoch e non parliamo nemmeno tanto.” Indicò frustrato il dormitorio di Stuart. “Parliamo della scuola, dei Warbler, di quanto strani siano tutti a Stuart e di quanto sopra le righe siano tutti a Windsor.” Si trattenne per un momento. “..Io.. io.. ho cantato con lui una volta.” Continuò in fretta quando vide che Blaine sembrava innervosirsi e alzò le mani. “Ma solo una volta! Per prepararsi al duello e non si è mai ripetuto. Io ho cantato per te; non ho cantato con lui. Julian ha cantato con lui.”

Quindi che cos'altro non mi hai detto?” disse Blaine in silenzio, senza guardarlo e premendo le mani sulla scrivania.

Kurt lo fissò, non riuscendo a credere che si stesse arrabbiando così tanto per questa cosa. Sospirò frustrato e disse: “Dov'è il problema? Il duetto che ho cantato con lui era solo per provare. Pensi che passi il mio tempo a Stuart a flirtare con lui?”

Be', di certo non fai nulla per allontanarlo!”, sbottò Blaine all'improvviso.

Kurt arrossì per la rabbia e saltò in piedi. Un'ira accecante gli stava attraversando tutto il corpo. “Che cosa vorresti dire?” chiese, alzando la voce “Ogni volta gli ricordo che sto con te e che questo non è destinato a cambiare! E' lui che continua a farsi avanti!”

Cantare duetti con lui di certo lo incoraggia”, rispose Blaine, voltandosi verso di lui con aria agitata “Gli fai credere di avere una possibilità e non fai altro che peggiorare tutto..!”

IO sto peggiorando tutto?” esplose Kurt camminando verso di lui “Stai esagerando. Io non provo nulla per lui: voglio solo che se ne stia al suo posto, cioè ad una distanza accettabile da te e da me”.

E quale sarebbe questa distanza accettabile?” domandò Blaine incredulo e ricambiando lo sguardo che Kurt gli stava rivolgendo. “Dimmelo, Kurt, perché sembra che tu e lui vi stiate avvicinando un po' troppo! Vuoi che me ne stia fermo a guardare?”

Kurt strizzò gli occhi. Lui e Blaine avevano ormai raggiunto un punto di non ritorno. “Quindi pensi che io abbia intenzione di scappare con lui alle tue spalle, è così?”

No!” rispose Blaine, anche se il voltò gli diventò rosso “Quello che sto dicendo è che dovresti seguire il consiglio di qualcuno con molta più esperienza quando si tratta di quel lunatico. Sta cercando di entrare nella tua testa! Ti sta attirando nella sua trappola”.

Kurt fece un verso sdegnato. “Certo, Blaine, perché sono un completo idiota e ci cascherò di certo. Scusa, ma l'hai visto? Potrò non sapere come era quando stava con te, ma dal mio punto di vista è triste, imbottito di farmaci e quasi tutti a scuola lo odiano e, se cercare di fargli capire che non è da solo è sbagliato..”

Non funziona così quando è chiaramente innamorato di te”, scoppiò Blaine, quasi sillabandogli ogni parola “Non lo stai aiutando, Kurt! Tu lo stai illudendo! Gli stai facendo credere che tu abbia anche un piccolo sentimento per lui e questo non fa altro che alimentare la sua fiamma! La cosa migliore è stare alla larga da lui e lasciare che risolva i suoi problemi da solo! Se vuoi davvero aiutarlo, allora dovresti tenerlo lontano da te!”

Se lo lascio da solo, cadrà a pezzi!” urlò di rimando Kurt. Gemette esasperato e lanciò le braccia al cielo. “Non è nemmeno lui il problema, vero? Sei tu! Tu non ti fidi di me! Mi stai praticamente accusando di tradirti! Tutta questa storia di 'essermi avvicinato troppo a lui'? Mi sembra che tu abbia qualche insicurezza!”

E ne ho tutti il diritto!” replicò Blaine “L'ho già visto succedere una volta e non voglio che accada di nuovo, soprattutto non con lui! Almeno avresti potuto dirmi che cosa stava succedendo: di certo non volevo sentir dire dalla Medel che il mio ex e il mio ragazzo si cantano serenate a vicenda quando non sto guardando! E avrei pensato che avresti preso in considerazione anche i miei sentimenti prima di andartene con lui!”

Non ho intenzione di andarmene con lui!” urlò Kurt “Perché non riesci a capire che è di te che io sono innamorato?

Blaine lo fissò senza dire una parola.

Kurt non sapeva quand'è che aveva incominciato a piangere, ma lacrime calde e arrabbiate gli stavano rigando le guance. Pensava di essere troppo arrabbiato e frustrato per piangere. Non voleva nemmeno più guardare Blaine in faccia. Avrebbe finito per lanciargli qualcosa addosso e di sicuro sarebbe stata qualcosa che gli avrebbe lasciato un bel livido o che gli avrebbe procurato uno stordimento tale da fargli capire che quello che stava cercando di fare era tenere Logan il più lontano possibile da Blaine e dalla loro relazione. Qualsiasi cosa Kurt avesse fatto, aveva sempre ripetuto a Logan più volte che lui e Blaine stavano insieme e che non avrebbe potuto fare niente per cambiarlo. E Logan avrebbe accettato la cosa solo se avesse smesso di essere così arrabbiato, se tutti avessero smesso di guardarlo come un mostro.

Blaine non seppe che dire quando vide le lacrime. Dentro di sé si sentiva freddo, arrabbiato e tradito. Lui in persona aveva raccontato a Kurt che cosa era successo con Logan. Non riusciva a capire perché Kurt non potesse semplicemente stare alla larga da lui o perché dovesse continuare a camminare sulla sottile linea tra loro due o perché dovesse nasconderlo. Non riusciva a capire perché Kurt non gli desse retta; perché non poteva stare con lui e ignorare Logan e il suo corteggiamento. Gli ricordava troppo l'anno scorso – come se la ferita fosse stata riaperta di nuovo – e non era pronto a perderlo e di certo non per Logan. Non dopo tutto quello che era successo.

Ma Kurt stava piangendo e Blaine era arrabbiato.

E le parole di entrambi avevano fatto centro.

Kurt scosse la testa, mordendosi così forte le labbra che poté sentire il sapore del sangue. Si allontanò da Blaine e raccolse la sua borsa e la sua sciarpa con il respiro mozzato.

Kurt..” il nome sfuggì dalla labbra di Blaine prima che il ragazzo potesse impedirlo.

Fu inutile perché passò inosservato. Le urla nella testa di Kurt stavano tenendo lontano qualsiasi altro suono. Con un gemito soffocato, corse verso la porta.

Kurt!” Questa volta fu volontario, ma Blaine non si mosse. Non riusciva a muoversi.

Kurt si voltò verso di lui un ultima volta per mezzo secondo. Gli occhi blu erano pieni di incredulità e delusione che Blaine non avrebbe mai voluto vedere. Poi se ne andò sbattendo la porta dietro di sé.

Quando Kurt si trovò in corridoio, si portò una mano alla bocca, cercando disperatamente di trattenere un altro gemito, ma quando alzò la testa, vide diversi paia di occhi che lo fissavano.

Il corridoio era pieno di ragazzi stupefatti. I gemelli erano proprio fuori dalla porta con Dwight, Wes e David. Charlie era di lato e il resto dei Windsors erano affacciati dalle loro stanze, compreso Reed. Quando si accorsero che Kurt li stava guardando, molti di loro corsero via, ma i cospiratori rimasero.

Vi prego, ditemi che non avete sentito..” sussurrò Kurt con voce roca.

Difficile non farlo”, disse Wes cupamente.

David annuì lentamente. “..avete urlato parecchio”.

La lite peggiore che abbiamo sentito dall'ultima volta che è venuta Tabitha”, disse Dwight senza battere ciglio e senz'alcuna intonazione.

Kurt scosse la testa, si asciugò velocemente le lacrime, spinse via i gemelli e si diresse verso la sua camera. Reed ritornò in sé e lo seguì, facendo capire agli altri che se ne sarebbe occupato lei.

Non appena ebbe chiuso la porta, Wes e David corsero in camera di Blaine con espressioni severe e sbatterono la porta prima che Dwight e i gemelli potessero seguirli.

Che diavolo è successo?” domandò David non appena entrato.

Penso che abbiate sentito..” mugugnò Blaine a voce davvero bassa da dove si trovava seduto in fondo al letto con il volto tra le mani.

Sì, ma penso che sia necessario che qualcuno ce lo traduca dalla lingua degli idioti all'inglese”, sbottò Wes. “Perché cavolo vi stavate urlando contro in quel modo?”

Ci siamo solo.. arrabbiati”, disse Blaine con voce vuota, fissando il pavimento.

Arrabbiarsi non comporta dei livelli di decibel da opera lirica”. David incrociò le braccia. “Ora ti dispiacerebbe dirci qual'è il vero problema? Perché questo non sei.. tu”. Lo indicò. “Non ti lasci trasportare dalle cose, o almeno in questo modo”.

Questa volta sì..” sospirò Blaine. Volse lo sguardo verso la porta da cui Kurt aveva lasciato la stanza. “Proprio per bene”.

Che cosa avrebbe fatto capire a Kurt che Logan non era solo una complicazione, ma un intero problema a sé stante? Stavano insieme da appena poche settimane ed era già riuscito a fargli litigare in questo modo. Pensava che dopo tutto quello che Kurt aveva sentito, tutto quello che gli era stato raccontato e dopo tutta la violenza che aveva dovuto subire al McKinley, avrebbe cercato di risparmiare a sé stesso e a Blaine la pena di dover affrontare Logan in quelle condizioni..

C'è qualche ragione particolare, Blaine?”

Guardò David, stupefatto. “Che cosa?”

No, volevo solo sapere”, disse David accigliato “Se avevi qualche ragione per sospettare che Kurt possa davvero provare qualcosa per Logan e che lo stia incoraggiando alle tue spalle...”

A parte qualche duetto di allenamento, perché seriamente, David e io proviamo inseme la maggior parte delle volte eppure Katherine non mi urla mai contro”. Wes lo guardò in cagnesco.

Tu non provi sentimenti per David, Wes”, mormorò Blaine con grande pazienza.

Che ne sai?” A David sfuggì un sogghigno mentre circondava le spalle dell'amico con il braccio. “Se giocassi nella tua squadra, Wes sarebbe la mia prima scelta, visto che probabilmente, invecchieremo insieme”.

Visto?” sorrise Wes, ricambiando il gesto.

Blaine non stava ridendo. Non riusciva. Fece un grosso sospiro e scosse la testa. Si alzò, raggiunse la sua scrivania dalla quale tolse i compiti, cercando di fare un po' d'ordine. Il litigio gli aveva permeato pelle e vestiti e tutto gli sembrava sbagliato.

Tolse fogli per un po', poi all'improvviso si voltò verso di loro e disse: “Ho ragione, vero?”

I due si guardarono e Blaine continuò: “Sta illudendo Logan, giusto? Cantare canzoni d'amore con lui, passare tempo con lui.. E Kurt non me l'ha nemmeno detto. Perché nascondermelo se non si sentiva in colpa?”

Forse perché sapeva che avresti reagito così?” suggerì Wes sollevando un sopracciglio.

Quando Blaine sospirò e si appoggiò alla scrivania, David gli si avvicinò. “Senti.. Non stiamo dicendo che Kurt abbia fatto bene ad assecondare Logan in questo modo. Logan Wright è l'ultima persona al mondo a cui bisognerebbe mostrare una scintilla di debolezza”.

Quello che stiamo dicendo è che.. forse le intenzioni di Kurt erano buone”. Wes scosse le spalle e si buttò sul letto di Blaine. “Voglio dire... sì, è stata un'idea stupida, ma... Kurt non mi sembra proprio il tipo che illude un ragazzo solo per soddisfazione personale”.

A te sembra di sì?” domandò David a Blaine con voce tranquilla.

Blaine non rispose. Fissò il pavimento. Non appena notò il suo sguardo, Wes annuì. “Ah.. ho capito”. Si alzò. “Non riguarda lui, vero? Riguarda..”

Sì, lui” Blaine lo fulminò. “Neanche lui mi sembrava il tipo”.

Devi smetterla di paragonarlo a Kurt, Blaine”, disse finalmente David con aria leggermente spazientita. “Devi smetterla, amico, perché lui non è Kurt e Kurt non è lui. Non è che provi ancora qualcosa per lui?”

Che cosa.. no!” Blaine lo fissò genuinamente scandalizzato, come se anche solo pensare una cosa del genere fosse un insulto nei suoi confronti. “Io sono innamorato di Kurt, d'accordo? Non me la prenderei così tanto se non lo fossi”. Si buttò sul letto a faccia in giù. “Potreste lasciarmi da solo per un minuto? Devo.. pensare”.

David e Wes si guardarono e Wes scosse la testa. “Okay, be'... Allora devi smetterla di pensare che sia tutta una replica dell'anno scorso”.

Non sarebbe male se Logan la smettesse di farla sembrare tale”, replicò Blaine fissando il muro.

Hm..be', anche questo è vero” David scosse le spalle. Sospirò e si diresse verso la porta. “Lasceremo che siate tu e Kurt a risolvere questa situazione”.

Già, anche perché tu-sai-chi non era proprio un tipo combattivo”, disse Wes pensieroso. “Kurt, invece, sembra avere gli artigli. Farà bene ad entrambi!” Fece un piccolo sogghigno e chiuse la porta.

Blaine gemette e si gettò il cuscino sulla testa, rovinando il gel e lasciando liberi i ricci. Sarebbe stata una lunga nottata.

Kurt..?” Reed si sedette con cautela infondo al letto. Era passata mezzora dallo scoppio della lite in camera di Blaine e Reed aveva aspettato con pazienza che i brontolii incoerenti e piuttosto fastidiosi dell'ira di Kurt cessassero. Ora c'era solo silenzio e, sotto quelle che dovevano essere tre trapunte, giaceva Kurt. Reed accarezzò gentilmente il fagotto, ma questo si scansò. “Kurt?”

Vattene”

Reed fece un grosso sospirò. Era giunto il momento. “Kurt.. ti prego, parlami? Insomma, se a Windsor c'è qualcuno con cui parlare..”

Ti schiereresti dalla sua parte. Si schierano tutti dalla sua parte. Tutti si schiereranno dalla sua parte.”

Al che Reed disse pazientemente: “Benché questo non sia vero, vuoi forse dire che sei tu ad aver fatto qualcosa di sbagliato?”

No!” Kurt si alzò immediatamente e Reed rimase stupito dal suo aspetto. Il viso e gli occhi erano arrossati: era l'aspetto di qualcuno che aveva pianto, ma sembrava furioso. Il pianto più arrabbiato che Reed avesse mai visto. “Oh Kurt..”

Non ho fatto nulla di sbagliato, Reed”, dichiarò, con la voce un po' soffocata. “Come può accusarmi di qualcosa del genere? Ho spinto via ogni avance! Stavo iniziando a suonare come un disco rotto viste tutte le volte che ripetevo a Logan che sto con Blaine. Ho perfino evitato di toccarlo, come se avesse la peste bubbonica! Il che è tutto dire, visto che la Medel ci ha fatto sedere sullo stesso sgabello del pianoforte quando abbiamo cantato per la prima volta quello stupido duetto!”

Si ributtò di nuovo sotto le coperte. Reed lo studiò per un istante poi si appoggiò a lui, non curandosi se fosse appoggiato alla schiena o ai gomiti di Kurt. “E' stato davvero così stupido? Quando cantavate, intendo?”

Ci fu un minuscolo movimento. Reed dovette faticare per comprendere le parole. “...non proprio. Insomma... voleva che me ne andassi, sai. Si vedeva dalla sua faccia che voleva che me ne andassi.”

Ma... non l'hai fatto”

La massa sotto le coperte sospirò in maniera drammatica. “...Vorrei che l'avessi sentito cantare. Era andato. Quello non era cantare. Sembrava che non gli importasse più nulla. Come se fosse inutile. Forse allora capiresti perché dovevo provare e cercare di farlo tornare un po' in sé”.

Quindi.. l'hai fatto per aiutarlo”.

La testa di Kurt spuntò dalle coperte. “Sì”

Funziona? Lo stai aiutando?”

L'hai visto alle prove? Perfino gli Stuart sono sorpresi che sembri dal fatto che sembri quasi felice in questi giorni”.

Ci fu una breve pausa, poi all'improvviso Reed scoppiò a ridere, senza riuscire a trattenersi. Kurt si alzò e lo guardò male. “Che c'è di così divertente?”

Niente!” disse Reed con gli occhi scuri pieni di innocenza.

Il volto di Kurt diventò più scuro. “Lo giuro, se sento qualcun altro dirmi 'niente', quando in realtà c'è qualcosa..”

Kurt..” Reed rise, sorridendogli e dandogli una piccola spinta. “Andiamo? Ma non capisci? Davvero non riesci?”

Capire cosa?”

Kurt, Logan deve averti detto un milione di volte che è pazzo di te”, disse Reed, alzando gli occhi al cielo. “E' più felice perché, andiamo... chi non sarebbe felice se la persona che le piace passasse così tanto tempo con lei e cantasse canzoni con lei? Ricordi settimana scorsa, quando ho iniziato a ballare come un imbecille per Shane?” Reed sospirò con un sorriso goffo.

Sì, ti ho lanciato contro un cuscino”. Kurt strizzò gli occhi. “Eri davvero pessimo”

Forse Logan è più contenuto, ma probabilmente anche lui è davvero infatuato”, Reed sorrise e rise. “Non puoi dirmi che non te ne sei accorto. Sarebbe un insulto alla tua intelligenza e il tuo – in teoria – incredibile sesto senso”. Si accomodò e si appoggiò di nuovo a Kurt. “Trovo che il fatto che tu possa essere così sdolcinato sia allarmante, ma anche tenero”.

Kurt non disse nulla. Stava stringendo i pugni sotto le coperte. Ovviamente Logan era felice perché era con lui. Certo, tutti potevano parlargli. Derek ci stava provando da anni e, da quando era arrivato Julian, erano in due. Ma quello che doveva aver reso Logan veramente felice era il fatto che Kurt tollerava la sua presenza. Il fatto che fosse con lui.

Non lo stai aiutando Kurt, assolutamente no! Tu lo stai illudendo!

Sentì una morsa gelida intrappolargli il petto e al si sentì accaldare per la rabbia. Forse era vero. Forse aveva dato a Logan una falsa speranza. O no? Anche se evitava sempre di toccarlo o parlava del suo ragazzo in ogni occasione? Che c'era di male nell'aiutare qualcuno? Per una volta si stava preoccupando per qualcun altro, qualcuno che avrebbe potuto autodistruggersi e San Blaine, salvatore dei gay e degli oppressi, non pensava che fosse una buona idea? Alla faccia del due pesi, due misure!

..okay, non era quello che volevo dire. E sì, forse quel “qualcun altro” era Logan Wright, il suo ex ragazzo e.. il suo attuale nemico per la mia.. attenzione. Ma lui sa che sono suo e perché non può avere fiducia in questo?

Il pensiero che continuava a infastidirlo era perché non riusciva a dire la stessa cosa a Blaine. Forse perché non c'era niente da dire? O Blaine davvero meritava di sapere che cosa stesse succedendo?

Kurt stava illudendo Logan? Davvero? E quello sguardo sul volto di Blaine. Kurt l'aveva già visto: era lo stesso sguardo ferito che aveva avuto Finn quando aveva scoperto di essere stato tradito. Di certo non avrebbe mai immaginato che sarebbe stato lui la causa di quello di Blaine.

Deglutì a fatica e si rigettò sotto le coperte.

Kurt?” domandò Reed preoccupato. “Kurt..?”

Ti prego, Reed, vai via”. La voce era bassa. “Voglio stare da solo”.

Reed lo fissò per qualche istante e gli fu chiaro di essere stato congedato. Accarezzò di nuovo le coperte e poi sospirò. “...d'accordo.” Si alzò e si diresse verso il suo letto. “Vuoi, um... vuoi qualcosa per cena?”

..no”.

Reed non insistette, almeno non a parole. Prese il cellulare e mandò un SOS che arrivò a Lima, fino a casa Jones. Mercedes aveva indosso gli auricolari mentre cantava un pezzo delle Destiny's Child, ma il telefono accanto a lei non passò inosservato. Continuando a dimenarsi, lo prese in mano.

Ooh!” sorrise quando vide il nome di Reed, il piccolo amico modaiolo di Kurt alla Dalton. Forse la stava cercando per un'altra gita di shopping...

Mercedes si fermò quando ebbe letto il messaggio e fissò il telefono sbalordita, poi si strappò gli auricolari disse e strinse le labbra. “Col cavolo!”

Blaine era davanti alla porta della sua stanza e non era esattamente sicuro di che cosa ci facesse lì. Gli sembravano passate ore da quando si era vestito e preparato, indossando il cappotto e la sciarpa, ma non riusciva a muoversi. Se ne stava in corridoio, domandando perché fosse lì.

Sentì il rumore di una porta dalla parte opposta del corridoio e alzò lo sguardo. Reed, con indosso il suo pesante cappotto di visone, stava uscendo dalla sua stanza e quando vide Blaine, sussultò. “Oh. Ciao, Blaine”.

Ehi..” Blaine si spostò leggermente. Reed aveva l'aria dispiaciuta. “Kurt se n'è andato presto stamattina”. Fece una piccola risata. “Gli ho chiesto se ci fosse un incendio, ma è corso via”.

E'..” Blaine tossì e si schiarì la gola mentre raccoglieva la borsa. “E'.. comprensibile. Io non stavo.. proprio aspettando”. Corse via immediatamente, lasciando Reed da solo e perplesso.

Wes e David alzarono lo sguardo quando sentirono Blaine scendere le scale di corsa, con una falsa espressione decisa. “Andiamo!”, disse Blaine mentre passava loro accanto, ostentando finta allegria e correndo fuori dalla porta.

Tutto questo è ridicolo”, brontolò Wes mentre lo seguiva.

D'altra parte, dobbiamo apprezzare lo sforzo che sta facendo per superare la situazione”, replicò David.

Vorrei tanto che risolvessero la situazione adesso!”, protestò Wes “Prima che ci trascinino in qualche altro casino”.

La pazienza è un virtù..” rispose David, spingendolo fuori dalla porta. “Chaz, noi stiamo andando”.

Non sono tua madre: vattene e basta!” urlò di rimando Charlie dalla cucina.

Certo che questo è veramente un ambiente ospitale...”, disse Dwight con una smorfia mentre si sedeva in cucina. Era difficile trovare qualche utensile ora che il materiale da laboratorio di Drew era dappertutto. Dwight dovette raccogliere quattro diversi attrezzi da laboratorio prima di trovare un vero cucchiaio. “Che stai facendo?”

Cercando di trovare un senso a tutte queste cose per la fiera”, rispose Charlie. I suoi capelli erano in disordine e stava studiando dei fogli. “Justin ed io siamo immersi fino alle orecchie nei preparativi. Il montaggio è già iniziato e gradirei tanto che tu non spargessi sale e acqua santa intorno a tutto. Per quel che ti riguarda, i giardini della Dalton sono ufficialmente purificati e non c'è nessun altro contributo che tu possa dare.”

Uh uh..” Dwight roteò gli occhi. “Ho visto abbastanza incidenti in questa scuola per sapere che non è affatto vero”.

Reed entrò. Aveva l'aria stanca. “Ehi” Charlie gli fece un cenno di saluto. “Hai visto i gemelli da qualche parte? Temo che stiano dando fuoco a qualcosa. Visto che Dwight è qui, staranno creando un macello da qualche altra parte”.

Forse hanno seguito Kurt”, rispose Reed, in punta di piedi per cercare di raggiungere una mensola in alto. Dwight si alzò e prese ciò che stava cercando per lui, visto che era più alto.

Come se questo aiutasse a placare la cosa”, sbottò Dwight. “Li hai sentiti quei due, vero?”

Forte e chiaro”, brontolò Charlie nei suoi cereali. “Mi sarà necessario ogni grammo di autocontrollo per non ammazzare Logan più tardi alla riunione dei prefetti”.

Non è completamente colpa sua”, mormorò Reed preoccupato.

E' sempre colpa sua”, disse Charlie gelido.

Io vado”, commentò Dwight mentre usciva dalla cucina, “Devo ideare un diverso piano di caccia. Se dovessi incontrare Blaine, Kurt e Logan, farò del mio meglio per dare loro una raddrizzata. Ho avuto a che fare con dei demoni, dopotutto”. Sogghignò, mentre “sguainava” il suo spray di acqua santa e corse via.

Bene, l'inferno ne è sprovvisto, visto che sono tutti in questa scuola”, gli urlò dietro Charlie.

Non puoi evitarci”, disse allegramente Ethan, assalendo la spalla destra di Kurt mentre i gemelli lo inseguivano lungo il corridoio. Era incredibile come fosse riuscito a stare lontano dalla maggioranza dei Windsor per tutta la mattina. Grazie al cielo, l'intera scuola aveva il pomeriggio libero. La fiera si stava avvicinando e i professori avevano dato loro tempo libero per il montaggio. I preparativi per la festa stavano riempiendo i giardini della scuola di immondizia.

L'aria era infestata da San Valentino e Kurt voleva urlare, soprattutto quando ricordava che molto probabilmente l'avrebbe passato da solo.

Dovrai ascoltarci prima o poi!” disse gioviale Evan che si trovava alla spalla sinistra di Kurt con un sogghigno.

Kurt sollevò il suo libro di storia con incredibile pazienza. “E cosa pensate che io possa fare per voi esattamente?”

Abbiamo bisogno che tu faccia dei biscotti per la fiera!” rispose Ethan entusiasta.

Biscotti..?” Kurt li fissò incredulo.

Avranno tantissimo successo”, gli assicurò Ethan.

Non sono obbligato a partecipare ai preparativi della fiera”, disse deciso Kurt. “E vista la situazione direi che ho bisogno di un po' di tempo”.

Ti prego, Alice”, scongiurò Evan. “Fai i biscotti! Saranno un successo! E tanti, tantissimi fiori parlanti verranno per assaggiarli!”

I miei biscotti sono normalissimi; solo voi siete così pazzi da pensare che non sia così”. Kurt roteò gli occhi e si sistemò la tracolla della borsa.

Eccellente!” sorrise Evan.

Tutto sistemato!” rispose felice Ethan.

Ci vediamo dopo alle prove!” I gemelli lo salutarono soddisfatti. Kurt li guardò andare via e alzò gli occhi al cielo, poi realizzò che cosa avessero appena detto.

Le prove.

Era riuscito a evitare tutti quella mattina, ma prima che corressero ai preparativi della fiera, sarebbe dovuto andare alle prove dei Warblers. E lì non c'era via di scampo: sarebbe dovuto rimanere lì e guardare Logan e Blaine esibirsi in quello che sarebbe stato il duetto più doloroso nella storia dei Warblers.

Salve, Hummel”.

Per poco non fece un salto di mezzo metro. Julian era appoggiato contro la parate di armadietti a disposizione degli studenti giornalieri e gli stava sorridendo. Kurt si domandò perché il sorriso di Julian sembrasse così fuori luogo a scuola. Certo, in televisione e sui cartelloni pubblicitari, il suo sorriso era la sua firma e lui era Grant, l'affascinante musicista che aveva sedotto la figlia maggiore (e.. tutte le altre figlie) della famiglia protagonista dello show, ma vederlo sorridere a scuola in quel modo era strano.

Perché mi stai seguendo?” domandò Kurt, strizzando gli occhi. “Non dovresti essere ai piedi di Logan insieme a Derek?”

Derek è con Logan adesso, ma volevo parlare con te da solo e chiederti un paio di cose”. Julian lo raggiunse. “Ho saputo che ieri nel dormitorio di Windsor c'è stata una bella lite dopo che tu hai saltato la tua ora di ripetizioni”.

Kurt gemette esasperato. “Ve l'ha mai detto nessuno che siete più pettegoli delle ragazze?”

Le voci viaggiano in fretta indipendentemente dal tipo di scuola”, disse Julian con un altro sorrisetto. “Murdoch non sarà contento di sapere che hai ignorato le sue condizioni per litigare con il tuo fidanzato, che non sopporta tra l'altro”.

L'ho notato”.

Perlopiù è perché non può sopportare di vedere voi due fare i piccioncini ovunque da quando sei arrivato alla Dalton”.

Kurt si fermò e si voltò. “Che cosa?”

Mi hai sentito”. Julian raddrizzò la schiena e si mise le mani in tasca. “Murdoch non ha problemi con i ragazzi gay, purché non lo rendano evidente. Logan è il tipico esempio di ragazzo gay che gli piace: uno che non si direbbe che lo è almeno che non lo si venga a sapere da qualcun altro”.

Logan è forse il ragazzo gay più famoso di tutto il campus”, disse Kurt bruscamente. “E il modo con cui guarda gli altri..”

..E' completamente finto, almeno che non sia davvero interessato”, finì Julian con un sorriso. “L'ho conosco da tre anni in più di te, Hummel, so come è fatto”.

Quindi che cosa hai intenzione di fare... fare la spia?” Kurt roteò gli occhi.

Non proprio..” Julian sospirò. Kurt notò che Julian non indossava la giacca della divisa e che le maniche della camicia erano arrotolate fino ai gomiti. Era l'immagine della noncuranza. Non gli interessava il suo aspetto – o nient'altro – visto il suo atteggiamento. “Ti farebbe fuori. Murdoch, intendo. Te la farebbe pagare. Ti porterà via dalla tua piccola terra di pazzi e ti sbatterebbe a Stuart”.

Julian gli si parò davanti. “E io non voglio che ciò accada”.

Kurt strizzò gli occhi e poi annuì. “Ah. Io non ti piaccio”.

Non ti odio” Julian sorrise. “Sei a posto. Grazie all'influenza che hai sul nostro burrascoso prefetto Stuart sembra essere un posto relativamente sicuro, ma non ti voglio nel nostro dormitorio”.

Non ti chiederò neanche perché, visto che non ho assolutamente intenzione di finire nel vostro dormitorio..” lasciò correre Kurt. “Puoi dire al tuo prefetto che non verrò a ripetizioni. Ho finito”.

Non ne sarà felice..” rispose distrattamente Julian, voltando i tacchi.

Neanche io lo sono al momento”. Kurt camminò via, lasciando Julian. Solo in quell'istante gli venne in mente che quell'incontro con Julian era totalmente improvvisato e si voltò per farglielo notare, ma scoprì che il sorridente Stuart si era volatilizzato. Il corridoio era vuoto. Leggermente spaventato, Kurt si voltò indietro...

E Dwight si materializzò, facendogli quasi venire un attacco di cuore. “Ehi, Kurt”, disse senza fiato e in disordine come sempre.

Kurt si portò una mano al petto e lo fulminò “Ma oggi è il giorno 'facciamo le imboscate a Kurt'?”

Ho bisogno di una delle tue sciarpe”, disse immediatamente Dwight imperturbato.

Che cosa?”

Sciarpa. Adesso. Per piacere?”

Kurt lo fissò incredulo, ma prese la sua sciarpa di Hermès dalla borsa. “D'accordo, non voglio nemmeno sapere perché..”

Grazie, ti assicuro che è per il miglioramento di Windsor”.

Dwight sembrava così fastidiosamente sicuro di sé che Kurt strizzò gli occhi mentre gliela porgeva. “Sarò meglio che tu non abbia in mente nessuna pazzia o Charlie non ne sarà felice. E mi aspetto che mi venga restituita in perfette condizioni”.

Che cosa? Perché? Ne avrai almeno cinque.. Lo so di certo, te le ho regalate io per Natale”.

Dwight!”

Va bene.. d'accordo..” Dwight prese con cautela la sciarpa usando due dita e la infilò in una busta di plastica che mise al sicuro nella sua borsa.

Kurt lo guardò dubbioso. “Chi sei adesso, uno di CSI?” domandò sollevando un sopracciglio.

Per piacere. Io sono un cacciatore, Kurt. Questo è solo quello di cui ho bisogno. Ci rivediamo a Windsor e forse il mio esperimento avrà funzionato”.

Se riavrò indietro quella sciarpa, Dwight Huston, non ci sarà bisogno di un medico forense per identificare il tuo corpo”. Kurt fece un sorriso forzato.

Il ragazzo del secondo anno gli rivolse uno sguardo calcolatore, come se stesse cercando di capire se fosse serio o meno. Kurt sospirò e scosse la testa. “Vai, fuori di qui. Devo andare alle prove...” spinse il più giovane lungo il corridoio e Dwight corse via.

Kurt si diresse nella sala dei Warblers e non era molto lontano dalla destinazione quando sentì uno strano rumore. Sembrava che qualcuno stesse vomitando e tossendo. Confuso, si diresse verso il porticato che dava sul giardino, dove aveva cantato con le New Directions il giorno della sua audizione. Perché c'era qualcuno lì?

Si sporse verso uno degli archi e ascoltò. Il suono veniva da un grosso cespuglio vicino al muro. Si avvicinò e rimase sbalordito. “Signorina Medel?”

Sylvia Medel alzò lo sguardo verso di lui, pulendosi la bocca con aria confusa e impallidendo. “Oh Kurt..” sospirò, stringendo il fazzoletto. “Mi.. mi hai spaventato”

Sta bene?” domandò preoccupato. “Ha bisogno di andare in infermeria?”

Oh no”, la Medel scosse la testa con un sorriso. Aveva ancora l'aria nauseata. “Deve essere colpa del cibo per la fiera che ho provato... alcuni ragazzi mi hanno chiesto se andava bene vederne un po', io l'ho provato e..”

Non erano Drew Mapleton e Satoru Kogo, vero?” chiese Kurt sospettoso. Aveva saputo che stavano minacciando di mettere il loro “siero” nel cibo e all'improvviso ebbe una brutta sensazione riguardo ai gemelli e il fatto che all'improvviso volessero che facesse i biscotti per la fiera.

La Medel rise. “Non penso..” Ma era ancora barcollante e Kurt la prese per il gomito. “E' sicura di non volere vedere l'infermiera?” domandò.

Non essere sciocco, Kurt..” la “mamma” dei Warblers sorrise. Riuscì a stare in piedi da sola e si diresse verso la sala prove. “Sto bene. E poi, le prove sono in pochi minuti e Blaine e Logan dovranno cantare insieme. Sono certa che tu non voglia perdertelo, vero?” sorrise di nuovo e andò avanti, mentre Kurt si fermò, sbalordito per quelle parole.

Già.. Strinse i denti mentre la seguiva. Chi non vorrebbe..?

La tensione nella stanza era palpabile e la sala dei Warbler sembrava una polveriera. Harvey e la Medel non potevano certo aver immaginato questi livelli di nervosismo. Tutti nella sala stavano guardando i cantanti così duramente che c'era quasi da ridere. Come Logan e Blaine fossero riusciti ad organizzare qualcosa era quasi incomprensibile. Si era sparsa la notizia che si fossero incontrati quella mattina, ma che non avessero minimamente provato. Gli altri sospettavano che non ne avessero bisogno: avevano cantato inseme ormai abbastanza volte.

Ma mentre Logan e Blaine stavano uno di fronte all'altro davanti agli altri, bisognava ammettere che nessuno poteva immaginare che cosa avessero pianificato. Non si stavano guardando con astio, al contrario di quanto ci si sarebbe aspettato; infatti sembravano trovare la situazione amaramente divertente. Si fissavano con intensità e non avevano ancora distolto lo sguardo.

Sembrava si stessero preparando a un duello di scherma. Con l'intenzione di far scorrere sangue.

Con il migliore dello spirito, ovviamente.

La Medel rise nervosamente. “Rilassatevi”.

Reed la guardò incredulo. Entrambi i direttori erano perfettamente a conoscenza di ciò che stava succedendo e quindi il “rilassatevi” fu inutile. Harvey rimase rigido e con lo sguardo fisso sui due.

Non lasciateci sulle spine”, li incoraggiò.

Non posso guardare”, sibilò Reed, nascondendosi dietro il braccio di Kurt. Kurt stava stritolando degli spartiti, le nocche bianche e incapace di distogliere lo sguardo.

Sarà un disastro”, commentò Wes.

Di proporzioni epiche”, sibilò David.

I gemelli, che erano nel gruppo di supporto di Logan e Blaine, li stavano guardando con la coda dell'occhio. Sapevano che cosa stava per succedere, ma probabilmente non sapevano come comportarsi.

Non fatemelo ripetere, ragazzi”, disse Harvey sollevando un sopracciglio.

Blaine che fino ad ora non aveva interrotto il contatto visivo con Logan, guardò Harvey e poi si voltò verso Logan con un sogghigno. “D'accordo”.

Bene” Logan annuì, ricambiando lo sguardo.

Che canzone hanno scelto?” sussurrò Kurt a Reed.

Non ne ho idea”, rispose Reed.

Ragazzi”, li riprese Harvey.

La musica iniziò e gli altri ragazzi iniziarono a cantare la base. Kurt che conosceva l'elenco delle canzoni a memoria, sentì le prime note e identificò immediatamente il ritmo della canzone. Fissò senza fiato la coppia di fronte a lui e sprofondò nel terrore. Reed impiegò più tempo a riconoscerla e fu solo quando Blaine incominciò a cantare, con un sogghigno rivolto a Logan:

Well you're a real tough cookie with a long history

Of breaking little hearts, like the one in me…

That's okay—let's see how you do it—

Put up your dukes—let's get down to it—

Oh mio dio...” Kurt non riusciva a distogliere lo sguardo. Era come un incidente in mezzo ad una strada. Era come guardare qualcuno buttarsi da una rupe. Era...

La parola “terrorizzata” non poteva descrivere pienamente l'espressione sulla faccia di Wes e David sembrava essere stato colpito con una mazza da lacrosse in faccia. Certo, si stavano esibendo bene, ma vedere quei due muoversi e cantare l'uno all'altro...

Blaine puntò il dito contro Logan e camminò verso di lui.

Hit me with your best shot!

Why don't you hit me with your best shot!

Hit me with your best shot!

Fire away!

Mentre Blaine si allontanava, Logan iniziò a cantare. Sembrava arrabbiatp, ma di certo non si sarebbe arreso. Camminò verso di lui e gli girò intorno come un rapace.

You come on with your come-ons, you don't fight fair

That's O.K., see if I care!

Knock me down, it's all in vain

I'll get right back on my feet again!

Hit me with your best shot!

I due ragazzi stavano cercando di farsi fuori a vicenda. I loro sorrisi erano dolorosamente forzati e sembrava che stessero cercando un punto per attaccare. La Medel li fissava scioccati, senza riuscire a reagire, mentre Harvey li guardava attonito.

Kurt affondò nel divano, guardando l'esibizione tra le dita. Reed non stava nemmeno guardando, non ci riusciva. Wes e David invece sedevano a bocca aperta e imbambolati. Il resto dei Warblers era completamente sbalordito.

I gemelli almeno si stavano divertendo immensamente a guardare Blaine e Logan camminare l'uno intorno all'altro e cantare con quel disprezzo mal celato.

Hit me with your best shot!

Why don't you hit me with your best shot!

Hit me with your best shot!

Fire away!

Kurt era convinto che tutto questo non stava succedendo e che era solo una sua allucinazione. Non poteva star succedendo veramente! Era come un sogno dal cui si cerca disperatamente di risvegliarsi, ma ci si ritrova comunque completamente persi al suo interno. Sì, entrambi erano fantastici.. ma c'era qualcosa nel modo in cui cantavano – forse le espressioni e il modo in cui si guardavano con quella punta di sfida che non preannunciava altro che pericolo. Non si era mai sentito così a disagio durante un'esibizione dal disastroso duetto di Finn e Rachel.

Quando la canzone finì, calò il silenzio nella sala dei Warblers. Nessun applauso, nessuna reazione - se non per gli occhi spalancati per lo shock – nessun rumore, a parte la coppia davanti che riprendeva fiato.

Kurt e Reed si guardarono e Wes e David indietreggiarono, con l'aria di chi si preparava ad un forte impatto. Logan strizzò gli occhi e così fece Blaine.

Harvey sembrava furioso. Stava per esplodere e tutti avevano capito che sui due cantati pendeva ormai una sentenza di morte. Si alzò in piedi con un'espressione così cattiva che Kurt fu sicuro che sa qualche parte Dwight stesse impazzendo.

E questo cos'era?” domandò il direttore.

Blaine e Logan si voltarono verso di lui, poi distolsero lo sguardo e si guardarono di nuovo in cagnesco. Harvey schioccò le dita rumorosamente – sembrava quasi un boia che dava il segnale di procedere con l'esecuzione. “Ho fatto una domanda!”

Io penso che abbiamo cantato bene”, disse Logan guardando il direttore con una punta di sfida negli occhi verdi. “L'abbiamo interpretata a nostro modo”.

Blaine non disse nulla, ma l'espressione di Harvey peggiorò. “Pensate che sia uno scherzo? Ho detto che non volevamo mettervi pressione per quest'esibizione, ma ciò non significa che potete usare questa sala come vostro personale campo di battaglia! Non so che cosa stia succedendo tra voi due ora, ma penso che sia ora che lo risolviate visto che è passato un anno dall'ultima volta che voi due avete litigato seriamente..”

Un anno?” sbottò uno dei ragazzi di Stuart. “Io direi più qualche settimana, signor Harvey!”

Mi hai sentito chiedere il tuo parere, Jason?” Harvey lo fulminò e il ragazzo ammutolì. Bailey gli tirò una gomitata e lo guardò accigliato.

Harvey si voltò verso Blaine e Logan. “Sia come sia, lo scopo di queste coppie era creare quella che sarebbe potuta essere una 'facile' esibizione in modo tale da far crescere entrambi, ma sembra che voi due invece abbiate fatto un passo indietro!”

La Medel, intuendo il pericolo, saltò velocemente in piedi e batté le mani. “D'accordo, ragazzi”, disse con voce tremante. “Direi che abbiamo provato abbastanza emozioni per una mattinata”.

Sylvia..”, iniziò Harvey, ma lei alzò le mani e gli lanciò un'occhiata intensa. L'uomo non ne fu felice, ma si arrese e le fece cenno di continuare.

La donna guardò Blaine e Logan con un sorriso nervoso e poi si volse verso gli altri. “Che ne dite di, uhm.. fermarci per mangiare qualcosa e di sentire Kurt e Reed dopo? Su, andate! In piedi, andate a pranzo..!”

I Warblers si alzarono borbottando con l'aria smarrita. I gemelli si avvicinarono a Blaine lo portarono via da Logan. Lui li allontanò con una leggera spinta e fece per raggiungere Wes e David. Logan lo fulminò e scosse la testa, poi si unì agli altri Stuart.

Non capisco quale sia il problema con quei due; una volta erano in grado di separare le esibizioni dalle faccende personali...” Kurt sentì Harvey lamentarsi con la Medel mentre i Warblers uscivano. Immediatamente, Kurt sentì il bisogno di dire loco che cosa stava succedendo, di cambiare le coppie di risparmiare a tutti quella pena.

Prima che potesse raggiungerli però, i cellulari dei Windsor iniziarono a squillare.

Appena potete, venite a Windsor. Riunione d'emergenza. -Charlie

Non.. riuscirò.. più ad ascoltare quella canzone nello stesso modo”, borbottò Kurt, ancora scioccato, più tardi nella sala comune, fissando il telefono che mostrava un messaggio appena ricevuto da Mercedes.

Quand'è quella fiera di cui mi hai parlato? -M

Corrucciò la fronte e rispose inviando la data, mentre Reed accanto a lui disse: “Non so che cosa stessero cercando di fare, ma temevo che il signor Harvey fosse pronto a ribaltarli”.

Alcuni di noi ci saranno. Vediamoci lì. Non fare domande. -M

Si accigliò ancora di più, confuso da questo improvviso interesse. Poteva capire Mercedes, ma le coppie del Glee non avrebbero passato San Valentino al McKinley?

Se la Medel non fosse intervenuta in quell'istante, o gli avrebbe ammazzati Harvey o si sarebbero ammazzati a vicenda”, commentò Evan.

E' da un po che Harvey non fa a pezzi qualcuno, sarebbe stato divertente da vedere..”. Ethan annuì e Reed guardò entrambi malissimo.

Kurt gli diede un colpetto con il gomito. “Qualche notizia di Shane?”

No...” Reed sospirò. “Gli ho mandato un messaggio, ma non mi ha risposto. Forse ha perso il telefono?”

Kurt si accigliò di nuovo. “Che cosa? Ma Blaine ha parlato con lui proprio l'altro..” Si fermò non appena vide Reed sgranare gli occhi. “Niente. Dimentica ciò che ho appena detto”.

Aspetta.. Voi ci avete parlato?” Reed si voltò verso di lui e gli afferrò la manica “Al telefono?”

Kurt lo guardò, incerto su come rispondere. “Blaine ci ha parlato prima che litigassimo e sembrava normale.. quindi pensavo che ti avesse già chiamato”.

Reed mollò la presa sulla sua manica e si risedette, fissandosi le mani. Perché mi sta evitando..? Forse.. ha cambiato idea? E' perché sono troppo strano? Reed deglutì. Forse preferisce qualcuno di meno... complicato?

Posso vedere l'ansia che si sta formando nella tua testa e, qualsiasi cosa tu stia pensando, ti sbagli”, lo avvertì Kurt, ma Reed lo ignorò. Kurt sospirò. C'era un motivo se odiava San Valentino e il suo odio si stava solo consolidando.

Perché è stata convocata questa riunione?” domandò l'altoparlante nella sala comune dove lentamente si stavano radunando tutti i Windsor. Han non sembrava contento. “Charlie, fai in fretta: mi sto perdendo la maratona di Speed Gamers Castlevania”.

Non incominceremo fino a quando tutti voi pazzi non sarete arrivati”, rispose Charlie da dove si trovava vicino al camino con le braccia incrociate. “C'è una riunione del dormitorio e anche tu sei coinvolto. Non costringermi a tagliarti internet”.

Come se potesse fermarmi..

Distruggerò i tuoi server con un'ascia, Han, e sai che sono capace di farlo”.

Ci fu una pausa. “..sì, capo”.

Dwight aveva appena finito di spargere sale di fronte ad ogni porta e finestra – Charlie non era molto contento, ma, se serviva a mantenere il “cacciatore” all'interno della stanza per tutta la durata della riunione, era più che disposto a chiudere un occhio – quando la triade composta da Blaine, Wes e David finalmente arrivò. Wes era in disordine per il lavoro alla fiera e anche David. Blaine era immacolato come sempre.

Kurt li vide arrivare e spostò immediatamente lo sguardo, sedendosi più vicino a Reed e facendo finta di nulla. I gemelli saltarono immediatamente giù dal divano, sperando possibilmente di evitare ulteriori conflitti; ce n'erano abbastanza in sala prove.

Charlie notò tutto, ma non disse nulla, mentre Blaine si sedeva all'altro capo del divano, Wes sul bracciolo e David si appoggiava allo schienale. Blaine guardò brevemente Kurt, che invece non si voltò come aveva fatto per tutto il giorno. Blaine non disse nulla e si voltò verso Charlie mentre gli ultimi ritardatari entravano nella sala comune di Windsor. “Perché la riunione?”

Volevo parlarvi della fiera”, disse Charlie, guardando i ragazzi il cui disordine variava a seconda se fossero stati a lezione o impegnati con i preparativi della fiera. “Come ricorderete, ogni anno per la fiera, apriamo i cancelli della Dalton, che diventa un luogo dove chiunque può divertirsi. Insieme ai regolari studenti, ci saranno gli ex alunni e moltissime altre persone; possiamo cercare di ridurre al minimo la pazzia? So che in teoria è una gara..”

Gara?” domandò Kurt.

Windsor, Hanover e Stuart dovranno dare in beneficenza i soldi guadagnati con i chioschi”, rispose Charlie. “Il dormitorio che ne guadagna di più riceverà dei crediti extra e avrà un coprifuoco più lungo per due settimane”.

Quali sono le statistiche?” Kurt sollevò un sopracciglio.

Sorprendentemente, i chioschi di Hanover sono sempre i più popolari”, commentò Ethan con un sorriso. “Ma quest'anno li sfideremo con la nostra Galleria degli Specchi”.

Gestiamo un chiosco ogni anno” Evan sogghignò. “E questa volta daremo il massimo”.

Non so, ho saputo che Justin e Spencer stavano chiedendo un gigantesco contributo ai genitori per costruire delle piccole montagne russe nel campo da calcio”, replicò Wes.

Dannati Hanover!”

Be', comunque...” Charlie alzò la voce e li guardò. “Voglio che lavoriate tutti assieme, d'accordo? Per ora, quest'anno è stato piuttosto tranquillo e non abbiamo esattamente avuto l'opportunità di mostrare agli altri dormitori di che pasta siamo fatti. Insomma, al festival Invernale ha vinto uno Stuart.”

Ma Blaine ha vinto la gara di scherma”, ribatté Dwight.

Ed è stato fantastico, ma non ci ha fruttato nulla se non gli arresti domiciliari per quelli che hanno organizzato quel gigantesco party”. Charlie guardò in cagnesco i soggetti coinvolti che sembravano leggermente imbarazzati. “Andiamo avanti. Ci saranno un sacco di persone quindi, benché abbiamo la possibilità di fare follie, cerchiamo di limitarci. Per chissà quale motivo, la Ramsey ha detto che ci terrà particolarmente d'occhio”.

Si appoggiò al camino e incrociò le braccia, il prefetto alto più di un metro e ottanta che incuteva terrore a tutti i Windsor. “Ha detto qualcosa riguardo al fatto che il signor Tamerlane ha visto un sacco di persone con delle reti e che cercavano di introdurre chissà cosa. Ho notato anche che le finestre sono state chiuse. So che fa freddo, ragazzi, ma appena vedete una finestra aperta, correte a chiuderla e francamente sta diventando ridicolo. C'è qualcosa che dovrei sapere?”

Silenzio.

E tutti iniziarono a parlare allo stesso istante dando le spiegazioni più disparate.

Wes lo guardò, domandandosi se non fosse una buona idea dirgli la verità. E l'avrebbe anche fatto, ma sembrava che il vero protagonista, il famoso uccellino, avesse deciso di dirla lui stesso a Charlie. Wes, con gli occhi sgranati, guardò l'usignolo svolazzare giù da una delle travi e atterrare sulla mensola del camino, proprio accanto alla testa di Charlie.

David pensò che gli si fosse bloccata la circolazione vista la forza con cui Wes gli aveva afferrato il polso. “Amico, ma che diavolo..?” Wes non disse nulla, scuotendo la testa leggermente e facendo un cenno verso Charlie. David lo guardò incredulo prima di guardare dove stesse indicando, poi raggelò.

A parte l'incidente in camera di Blaine, Pavarotti non aveva mai volato così basso, tranne quando svolazzava di proposito vicino alla faccia delle persone quando lasciava una stanza. Pavarotti sembrava interessato a ciò che stava succedendo, soprattutto a Charlie. Forse aveva riconosciuto la sua posizione di potere all'interno del dormitorio di Windsor – o forse l'aveva solo confuso per un ramo altissimo.

Qualunque cosa fosse, ogni volta che Charlie faceva si muoveva o gesticolava, sbatteva le ali come se volesse volare via, ma non ci riusciva perché terrorizzato dall'enorme prefetto. Blaine deglutì quando vide l'usignolo premio avvicinarsi al prefetto.

Oh cielo..” sussurrò Reed, con lo sguardo fisso su Pavarotti

Che c'è..?” domandò Kurt quando il suo amico gli tirò la manica e indicò tremando l'uccellino. Kurt alzò lo sguardo. “...oh.”

Dwight si alzò lentamente da dietro il divano come un predatore, tenendo in mano un retino e con gli occhi fissi sull'uccello anche se Charlie aveva già ricominciato a parlare e in teoria tutti avrebbero dovuto prestare attenzione a qualsiasi cosa stesse dicendo.

..quindi voglio che proviate – che vi sforziate – di trattenervi alla fiera, d'accordo?” Charlie incrociò le braccia, guardando con occhi truci il gruppo nella sala comune, che in realtà era turbato da un problema più urgente. “Perché detto piuttosto francamente...”

Ma nessuno lo stava guardando. Wes e David stavano fissando la mensola del camino sopra la sua testa con gli occhi fuori dalle orbite e la bocca spalancata. I gemelli erano rigidi, annaspavano e sembravano pronti a balzare addosso a qualcuno come gatti. Le mani di Reed tremavano freneticamente mentre fissava Pavarotti e Dwight con molta, molta cautela sollevò il suo retino.

Chaz..” disse Wes lentamente mentre scivolava giù dal bracciolo del divano. “...qualsiasi cosa tu faccia...non..ti muovere.”

Che cosa?” Charlie lo fissò incredulo.

Non..muoverti..” ripeté David mentre si alzava piano, gli occhi fissi sull'uccellino giallo che era ormai a pochi centimetri dalla testa di Charlie.

Il prefetto si accigliò. “Ma che state dicendo?”

Okay, Charlie, al mio tre..” sussurrò Blaine alzandosi. “...se vuoi uscirne illeso, dovrai buttarti per terra. Wes, prendi una scopa e mettiti di guardia davanti alle porte. Voi altri, acciuffate quell'uccello”.

Che cosa?” Charlie stavolta li guardò come se fossero pazzi. “Ditemi che cosa sta succedendo immediatamente!”

Stia zitto, Vostra Maestà, stia zitto o volerà via”, sbottò Evan.

Chi?” domandò Charlie mentre l'uccello agitava le piume.

Pavarotti!” esclamò Reed senza fiato.

Blaine si mosse avanti con cautela. “Uno... due..”

Tre!”, urlò Dwight, saltando sopra il divano e gettandosi sopra l'uccello. Charlie strillò e si abbassò prima che Dwight potesse finirli addosso. Il retino colpì la mensola, ma Pavarotti stava già voltando via. L'uccello sbatté le ali e finì vicino alla testa di Reed, che si lanciò per terra, verso il tappeto.

La sala comune esplose. I ragazzi continuavano a correre avanti e indietro, cercando di afferrare l'uccellino che stava svolazzando sopra le loro teste e continuava a restare fuori portata. I mobili vennero ribaltati mentre ognuno cercava di afferrare qualcosa per catturarlo. Kurt non riusciva a comprendere come in questo modo sarebbero riusciti a prendere Pavarotti senza fargli del male. Alcuni iniziarono a raccogliere il materiale per i chioschi e a portarlo fuori dalla porta prima che venisse distrutto dalla massa.

Dov'è?” domandò David, prendendo uno dei retini che dopo la fuga di Pavarotti i Windsor tenevano ormai dappertutto.

E' uscito dalla gabbia?” urlò Charlie scioccato mentre l'uccellino giallo volava sopra le loro teste. “Perché l'avete lasciato uscire?”

Non sappiamo come sia uscito!”, esclamò Blaine, evitando retini e mazze di lacrosse.

E' per questo che avete sigillato la casa?” chiese Charlie mentre cercava di tenere ferma una lampada che stava cadendo.

Stavamo cercando di tenerlo dentro Windsor da due settimane ormai!” rispose Blaine.

Lì! Lì!” urlò Reed, indicando uno degli scaffali. Proprio mentre due Windsor si avvicinavano, Pavarotti volò via.

Kurt alzò lo sguardo e vide Pavarotti volare sopra la sua testa, diretto verso una finestra che era stata lasciata leggermente aperta, probabilmente da Charlie che voleva un po' di aria fresca. Era una piccola apertura, ma abbastanza grande per permettere all'uccello di volare via.

La finestra!” urlò.

Blaine corse a chiuderla. Kurt afferrò uno dei cuscini del divano e lo lanciò in aria, in un tentativo di allontanare Pavarotti da essa prima che Blaine potesse chiuderla. Funzionò solo in parte: Pavarotti volò verso una delle librerie. Il cuscino di Kurt colpì uno dei tavolini e lo fece cadere in modo disastroso.

David si lanciò verso la libreria e Pavarotti volò via senza scomporsi troppo. Giunse fin sopra le testa di Dwight che strillò e si gettò per terra.

Dannazione, Dwight, usa il retino”, gridò Wes mentre agitava la scopa verso Pavarotti, cercando di tenerlo lontano dalla porta. L'avrebbero fatto restare in quella stanza a costo della vita.

Attenti!” urlò Charlie.

La scopa urtò un vaso che finì sul pavimento in frantumi e venne calpestato dai gemelli mentre Evan saltellava per catturare l'uccello nel retino. Inciampò in una sedia e cadde, trascinando Ethan con sé.

Blaine chiuse la finestra poco prima che Pavarotti uscisse. Cercò di catturarlo, ma quello volò via atterrando sul marciapiede.

Oh no!” gemette Reed. Non sarebbero mai riuscita a prenderlo là sopra.

Wes fece un balzo in avanti e con la scopa fece muovere il lampadario, ma l'uccello non sembrò particolarmente turbato e si limitò ad agitare un po' le penne.

Dobbiamo farlo andare via da lì”, dichiarò David senza fiato.

Dwight raccolse uno dei cuscini del divano e lo lanciò in aria. Andò a finire contro il lampadario, facendo volare via Pavarotti, ma facendolo anche oscillare con un rumore sinistro.

...oh no”.

I Windsors corsero via mentre cadeva sopra il tavolino da caffè.

Pavarotti sta scappando!” gemette Kurt, indicando la porta che Wes si era dimenticato di chiudere quando aveva abbandonato la sua postazione.

Siamo davvero morti!” disse Charlie, pallido in volto e fissando il disastro nella sala comune. Ovunque c'erano macerie e mobili distrutti – le uniche cose rimaste in piedi erano i mobili fissi e le decorazioni sui muri. Pavarotti stava svolazzando sopra le loro teste e cinguettava rumorosamente.

Prendilo! Vai, vai!” Blaine spinse in avanti Dwight, che iniziò a correre, inseguendo l'uccello per evitare che andasse verso la porta e agitando la sua mazza come un giocatore di baseball.

Wes si rialzò dopo essere scivolato, afferrando la scopa e muovendola verso l'alto. Andò a sbattere contro Dwight ed entrambi finirono a terra. Pavarotti volò via dalla sala comune e si diresse in cima all'ingresso.

Finalmente!” esultò Dwight. Si rialzò in piedi e afferrò la scopa di Wes. “Dammi qua!” E corse fuori dalla stanza.

Dwight, non fargli male!” gemette Reed, inseguendolo.

Hai dimenticato il retino, idiota!” urlò David mentre Dwight correva su per le scale, quasi inciampando nei suoi stessi piedi.

Non ho bisogno di una retino!” strillò di rimando Dwight. Agitava la scopa ogni volta che Pavarotti cercava di volare verso il corridoio e lo costringeva a dirigersi verso le travi sul soffitto.

Dwight, che stai facendo?” domandò Charlie, correndo nell'ingresso. Dwight colpì l'aria con la scopa un paio di volte, come per assicurarsi che l'uccello si fosse postato su una trave e che non avesse intenzione di andarsene.

Solo un controllo”, Dwight sogghignò con incredibile orgoglio. Tutti sentirono un cinguettio sopra le loro teste. Pavarotti sembrava essersi sistemato piuttosto bene lassù. “D'accordo, ora possiamo tranquillizzarci”.

Tranquillizzarci?” chiese Charlie, indicando l'ingresso e l'ormai distrutta sala comune, i resti del candelabro sul tavolo e sui mobili. Resti del materiale per la fiera sparsi ovunque, alcuni rovinati e in cucina, per chissà quale motivo, c'era del fumo. Sembrava che una bomba a idrogeno fosse scoppiata all'interno di Windsor. “vuoi che mi tranquillizzi? Vuoi che mi tranquillizzi con tutto questo pandemonio?”

Chaz, ti verrà un attacco di cuore,” lo avvisò Reed.

Ragazzi, volete qualche altra buona notizia?” domandò Wes dalla finestra del piano di sotto.

Perché non ne abbiamo avute abbastanza, vero?” disse Charlie sarcastico.

Che c'è?” domandò Blaine, in piedi accanto a Kurt.

Wes tenne gli occhi fissi sulla finestra. “Howard si sta dirigendo da questa parte. Sarà qui tra... forse tre minuti”.

Tutto Windsor raggelò per lo shock. Charlie raddrizzò la schiena e chiuse gli occhi, prendendo un bel respiro per calmarsi mentre gli altri Windsor lo fissavano in attesa di istruzioni. I gemelli si guardarono preoccupati e poi si voltarono verso il ragazzo dell'ultimo anno all'ingresso.

Infine Charlie aprì gli occhi con espressione cupa. Allungò la mano senza guardarsi indietro. “Mazza da baseball”.

I gemelli sbatterono le palpebre, ne raccolsero una che giaceva per terra e gliela diedero. “Charlie..?” domandò Kurt a cui la situazione non stava affatto piacendo.

Charlie marciò in cucina. La sua imponente figura fece correre via Drew e Satoru, che stavano cercando di nascondere il loro esperimento, spaventati dal gigante con la mazza da baseball. “Charlie?” ripeté preoccupato David che si trovava fuori dalla cucina.

Blaine!” urlò Charlie, sollevando la mazza.

Cosa?”

L'allarme antincendio!” e senza ulteriore esitazione, Charlie colpì con la mazza la massa di attrezzature e di materiali chimici sul bancone. Il vetro si frantumò in mille pezzi e i prodotti chimici si mischiarono gli uni con gli altri, i becchi di Bunsen finirono per terra e il frastuono che ne seguì era l'allarme di cui tutti avevano bisogno.

L'esplosione che colpì Windsor probabilmente si sentì fino all'edificio sud e a quello principale e tutti i ragazzi corsero via dalla cucina, evacuando in massa il dormitorio. Blaine si lanciò sull'allarme antincendio e lo azionò. Fu quella la sirena che Howard sentì quando vide gli studenti del suo dormitorio correre fuori.

Charlie, che si era appena occupato della cucina, prese con calma l'estintore vicino alla porta e quello all'ingresso e li lanciò ai gemelli, scioccati, e poi uscì da Windsor.

Che diavolo sta succedendo qui? E che cos'è questo terribile odore?” domandò Howard mentre gli studenti si radunavano nel giardino davanti a Windsor. Charlie Amos uscì dal dormitorio a mani vuote, sistemandosi l'uniforme come se si stesse dirigendo a lezione, camminando verso Howard; insomma la personificazione dell'autocontrollo e della compostezza.

Un esperimento di Drew e Satoru è esploso in cucina, professore”, gli disse, il volto privo di qualsiasi espressione. “Penso che siamo tutti sovreccitati per la fiera. Ho fatto evacuare i ragazzi, ma alcuni di noi sono rimasti dentro per spegnere il fuoco. Se fossi in lei, professore, non entrerei prima che le fiamme siano state spente. E siamo fortunati che non si sia diffuso fuori dalla cucina. Non è sicuro entrare. Ci sono materiali pericolosi. Stavo proprio per chiamare un professionista per assicurarsi che l'area sia priva di scorie tossiche”.

Howard lo fissò. Charlie lo guardò con calma. “Ho tutto sotto controllo. Succede sempre con Drew e Satoru, come sa. Il dormitorio di Windsor è perfettamente preparato ad affrontare queste situazioni”.

I Windsor, dietro a Howard, erano a bocca aperta. Il professore non sapeva se arrabbiarsi o fidarsi di quello che Charlie gli aveva appena detto. Il ragazzo dell'ultimo anno lo guardò, piuttosto sereno. Howard strizzò gli occhi. “E sei sicuro che sia limitato alla cucina? Il dormitorio non sta bruciando, vero?”

In una nuvola di vapori chimici, i gemelli corsero fuori da Windsor, sorridendo mentre sollevavano in aria i loro estintori. “L'abbiamo spento! C'è fumo dappertutto, ma abbiamo estinto le fiamme! Non ha nemmeno raggiunto le tubature del gas”.

Charlie si voltò verso Howard sorridendo. “Visto? Spegnerò l'allarme antincendio a momenti. L'abbiamo acceso solo per assicurarci che tutti venissero evacuati in sicurezza. Non potevamo permettere che qualcuno si facesse male proprio ora”.

Howard strizzò gli occhi in direzione di Charlie con aria sospetta, ma il prefetto stava sorridendo e così anche i gemelli dietro di lui. Gli altri Windsor erano sbalorditi.

Howard studiò Charlie e guardò i ragazzi di Windsor, tutti presenti e per lo più senza danni, perfino Reed, il che era un buon segno. Iniziò ad annuire lentamente. “...d'accordo, allora. Bene... Spegnete l'allarme prima che quelli dell'edificio Sud e quello principale mandino qualcuno a controllare” Guardò Drew e Satoru “Quante volte devo dire a voi due di fare i vostri esperimenti al sicuro in laboratorio!?”

I due scienziati sussultarono. Charlie lanciò loro un'occhiataccia da dietro le spalle di Howard. I due ragazzi ad annuire energicamente. “Si, professore”, borbottò Drew.

Capiamo perfettamente!” replicò Satoru.

Erano solo dei ferormoni per la fiera!” spiegò immediatamente Drew.

Abbiamo versato solo troppo composto..” aggiunse Satoru.

Non avevamo idea che avrebbe preso fuoco e..”

..non pensavamo neanche che fosse chimicamente possibile, ma..”

Non erano poi così tanti”, aggiunse Charlie.

In quel momento i Windsor iniziarono tutti a parlare contemporaneamente, spiegando la “situazione” e come nessuno avesse pensato che fosse un gran problema, mandando in completa confusione il loro capo dormitorio.

D'accordo, fate silenzio!” Howard si accigliò “Siete stati tutti fortunati che stavolta nessuno si sia fatto male. E non voglio più sentire che avete dato fuoco a qualsiasi cosa mentre eravate al chiuso, anche se si tratta della cucina. Abbiamo bandito il flambé anni fa!”

Ci fu una pausa.

E all'aperto, invece?” domandò Dwight dopo una profonda riflessione.

Dwight!” strillò Howard, e il ragazzo del secondo anno si strinse tra le spalle, borbottando: “Stavo solo chiedendo..”

E' meglio che vada, professore”, disse Charlie gentile con un sorriso. “Windsor è sotto controllo. Da qui me ne occupo io: sono sicuro che ha meglio da fare che occuparsi della nostra solita gamma di folli incidenti”.

Howard sospirò, scuotendo la testa. “Be', avrei un incontro con gli altri insegnanti del comitato per la fiera tra qualche minuto..” Si voltò verso Charlie “Chiamerò qualcuno che venga a pulire. Nel frattempo, fai una lista di tutto ciò che è stato distrutto o danneggiato e poi portamela. E voi altri, non tornate dentro fino a che Charlie non vi ha dato il permesso, d'accordo?”

Qualcuno mormorò di sì. Howard lì guardò severo. “La solita lista di rimproveri, avvertimenti e minacce è applicata anche in questo caso... ora tornate a lavorare alla fiera, tanto non potete comunque entrare in dormitorio. Charlie..”

Ci penso io, professore”, sorrise il professore. Howard lanciò un'ultima occhiata severa ai ragazzi e se ne andò.

Attesero tutti che fosse fuori portata d'orecchio prima di riprendere fiato di nuovo. Charlie si buttò per terra e si sdraio sulla schiena. Tutti i Windsor lo circondarono e lo guardarono meravigliati.

Ottimo lavoro, Chaz!” ghignarono i gemelli, abbassando lo sguardo verso di lui.

Prendere a mazzate del materiale da laboratorio: questo finirà negli annali di Windsor”, sorrise David.

Non posso credere che tu l'abbia fatto davvero!” esclamò Wes.

Charlie gemette. “Nemmeno io... mi sento male. Non ho mai avuta così tanta paura da quando settimana scorsa i gemelli hanno trascinato il martello di Herman Dalton fuori dalla cassaforte della scuola e lo hanno lanciato nella fontana. C'è mancato poco!”

Poco?” sbottò Blaine “C'era mancato poco quanto abbiamo tirato fuori quel martello dalla fontana e l'abbiamo riportato nella cassaforte prima dell'alba. Questo è stato.. folle!”

L'unico modo per coprire un'esplosione è crearne una più grande”, sospirò Charlie, coprendosi la testa con le braccia.

Kurt gli sorrise divertito. “Hai tutto il mio rispetto, oh prefetto senza paura”.

Bene, perché quando avrò recuperato abbastanza forze per rialzarmi, prenderò quella mazza da baseball e la userò per colpire ognuno di voi..”

Non portò a termine la frase; i Windsor stavano già via da lui, sparpagliandosi ovunque. Nonostante gli avvertimenti, si diressero verso il dormitorio, ma fu Reed che si fermò all'improvviso e disse: “Ehi!”

Che c'è?” chiese Kurt.

Reed si voltò per guardare i gemelli. “...voi ragazzi avete lasciato la porta aperta?”

I gemelli sgranarono gli occhi. Tutti i cospiratori si guardarono, gli occhi fuori dalle orbite, e poi corsero dentro per trovare l'usignolo premio.

Nel prossimo episodio, Fallout: Si arriva al punto di ebollizione. Dopo un'esplosione, sembra che un altro paio sia in arrivo. Le relazioni iniziarono a raggiungere il loro punto di rottura quando ulteriori segreti vengono a galla. E tutto questo il giorno prima della fiera. Tutti impareranno che certe azioni hanno delle conseguenze.


Scusate tantissimo l'imperdonabile ritardo, ma con l'università, gli esami e problemi abitativi, ho avuto pochissimo tempo per tradurre.

Comunque il tanto agognato capitolo 21 è qui. Spero che la traduzione sia di vostro gradimento: ho fatto del mio meglio!

La canzone che Blaine e Logan cantano è Hit Me With Your Best Shot di Pat Benatar.


 

  
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