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Autore: squidina    06/02/2012    2 recensioni
è la mia prima fan fiction...la storia riprende dopo 4 anni dalla fine di "Mila e Shiro il sogno continua", nel 2012. Ci saranno le partite con le rivali di sempre, nuove storie d'amore e tante novità...riuscirà la nostra Mila a coronare il suo sogno con Shiro? Le mitiche Dragon Ladies trionferanno al campionato? "Il sogno non finisce ma continua..e ricomincia la partita:)!"
Dal primo capitolo: "La partita ora era di nuovo alla pari, 18 a 18. Fortunatamente, una giocatrice delle Hell Cats sbagliò la battuta e la palla tornò nelle mani delle Dragon Ladies. Daimon era schokato, non si era mai vista una battuta sbagliata in tutto il cartone animato, tranne la volta in cui Kaori aveva sbagliato apposta per far vincere Mila. “Ora ci penso io!” disse Glin, preparandosi mentalmente alla battuta giroscopio del drago."
Genere: Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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mila e shiro 3

05/02/2012 - Entrata della palestra di Pechino

La squadra delle Dragon Ladies stava aspettando all'esterno del Capital Indoor Arena, luogo in cui si erano tenute nel 2008 le partite di pallavolo delle Olimpiadi. Le ragazze, a parte Mila, Glin e Nami, non avevano mai visto tanta gente entrare in uno stadio e se la stavano letteralmente facendo sotto dalla paura!
"Non ce la posso fare a giocare di fronte a tutti quegli spettatori!" disse Maria. "Perchè è venuta tutta questa gente? In fondo è solo un torneo benefico, non una gara ufficiale...".
"Non guarderanno mica tutti te, giocheremo in contemporanea con così tante altre squadre che risulterai solo un puntino piccolissimo dagli spalti!" le rispose ridendo Glin.
"Ma ci sono davvero così tante squadre a Pechino? Non sapevo che la pallavolo fosse così amata nel nostro paese..." si chiese Xiu Lan.
"Ehi, guardate chi sta arrivando? Kaori Takigawa! è venuta dal Giappone con le Tokyo Hawkers” urlò qualcuno tra la folla.
Tutti si girarono simultaneamente e partì un "Ohhhhhhhh" di sorpresa, poi una serie di applausi e infine una standing ovation. Kaori era infatti molto famosa in Oriente, perchè giocava a livelli elevatissimi da quando era solo una bambina. Il suo nome nella rosa delle giocatrici della nazionale giapponese per Olimpiadi di Seul 1988 era stato il primo a essere scelto, mentre Mila e Nami si erano dovute sudare il posto, rischiando fortemente di non passare. In seguito, Mila aveva subito quel brutto infortunio al tendine d'Achille, che l'aveva penalizzata moltissimo, tanto che non era più stata convocata fino al 2008, mentre Kaori aveva proseguito la sua brillante carriera senza incontrare ostacoli.
In quel momento, Kaori avanzava guardandosi intorno in cerca di qualcosa, o meglio qualcuno, due persone che non vedeva l'ora di incontrare.
"Sapevo di trovarvi qui, ragazze! Come state?", chiese alle sue due migliori amiche, alle quali dall'emozione sembrava essersi incollata la lingua.
"Ka-Kaori...che ci fai qui?" Come mai sei venuta dal Giappone? Giocherai anche tu oggi?" le domandò Nami esterrefatta.
"Certamente Nami, non potevo mancare...il nostro paese è in difficoltà e sento il dovere di fare tutto ciò che è in mio potere per dare una mano. E poi, diciamocelo, non potevo lasciarmi scappare l'occasione di venire a trovarvi proprio qui a Pechino, amiche!", rise la rossa.
"Hai fatto benissimo Kaori!" sorrise Mila. "Come sta tuo padre?".
"Molto meglio, grazie. Si sta riprendendo...ha rischiato proprio grosso, lo davano per spacciato. Devo ammettere che la mia vicinanza lo ha aiutato molto...".
"Dev'essere stata dura, Kaori".
"Si, lo è stato, ma non parliamo di questo ora. Oggi vi farò vedere di cosa sono capaci le Tokyo Hawkers...è passato molto tempo da quando ci avete sconfitto, care Dragon Ladies. Eravamo ancora inesperte, ma adesso le cose sono cambiate. Lo sapete, vero, che siamo la squadra più forte del Giappone?".
"Ma non dobbiamo scontrarci con voi oggi, Kaori. Per noi è già stato programmato un altro incontro..." provò a dire Nami.
"Mmmmmh...vedremo. Ho in mente una sorpresa, ragazze. Dico anche a voi!" esclamò, facendo sussultare il resto della squadra.
"Ci vediamo dopo, Dragon Ladies!" salutò Kaori, avviandosi allo spogliatoio.
"Che ha in mente di fare secondo voi?" chiese Mila. Le ragazze si guardarono incerte, ma nessuna parlò.
In quel momento sopraggiunse la signora Yang, che, vedendo che le ragazze non erano ancora entrate in palestra, sbraitò: "Volete muovervi? Siete imbambolate forse? Stanno aspettando solo voi per cominciare!"
"Corriamo! Ci scusi, signora Yang!" rispose Glin, precipitandosi assieme alle compagne.

Capital Indoor Arena

Uscendo dallo spogliatoio, le Dragon Ladies furono accolte da un boato. 18.000 spettatori (e tutti i giocatori sul campo) le stavano osservando. Erano davvero le ultime ad essere arrivate! Il presidente dell'associazione delle vittime del terremoto si alzò immediatamente e annunciò: “ Siamo finalmente pronti per dare il via a questo torneo. Sono molto felice che così tante squadre abbiano deciso di partecipare, in particolare, ringrazio le Tokyo Hawkers per essere giunte fin qui dal Giappone. La Cina farà questo ed altro per aiutare i paesi amici. Questo è uno dei grandi meriti dello sport: favorire il gioco di squadra! Per concludere, auguro buona fortuna a tutti...e divertitevi!”
Ogni squadra si avviò verso il rispettivo allenatore per conoscere il nome della squadra da affrontare. Ming Yang, emozionata, riferì alle Dragon Ladies quale partita le attendeva.
"Si gioca ad eliminazione diretta: da 50 squadre iniziali, ne resteranno 25. Poi si faranno 2 gironi di 12 e 13 squadre ciascuno e si arriverà alla fase finale. Intanto però concentriamoci sulla prima partita, che giocheremo contro i White Horses".
"Ma è la squadra di Shiro!! Non ci credo, che bello!!" esultò Mila.
"Il nostro allenatore...siamo spacciate!" bisbigliò Katherine a Glin. Ma l'allenatrice aveva sentito.
"Non dirlo nemmeno Katherine! Voi farete comunque del vostro meglio, non voglio sentire scuse!".
"Si signora Yang".
"Partiranno Azuki, Maurel, Wong, Liu, Dong e Malansano. Quelle in panchina si tengano calde, sarà una partita molto difficile. Ci sarà bisogno di frequenti sostituzioni , perchè giocare contro dei ragazzi implica che dovrete difendere colpi più potenti e perciò vi stancherete più in fretta. Siate veloci nei movimenti, cercate di usare l'astuzia più che la forza per fare punti altrimenti...."
Mila non stava ascoltando una parola delle raccomandazioni della signora Yang perchè la sua testa era troppo impegnata a pensare a Shiro. Erano giorni che non lo vedeva e sapeva già che in campo avrebbe guardato più lui che la palla; almeno non si sarebbe dovuta preoccupare della sua gelosia, non c'era pericolo che si sarebbe messa a sbavare su altri pettorali...Piuttosto, ma le sue compagne? Che effetto avrebbe fatto tutto quel testosterone alle Dragon Ladies? Mila cominciava a capire perchè i maschi dovevano giocare sempre con i maschi e le femmine con le femmine...


Primo set

Le due squadre scesero in campo per fare riscaldamento. I White Horses erano davvero dei bellissimi ragazzi: apparivano muscolosi e forti, anche se non altissimi. Le Dragon Ladies impiegarono 5 minuti buoni per disporsi a coppie a palleggiare: Mila sembrava incantata, Gina fissava il numero 5, tale de Rosa, pelle olivastra e occhi penetranti, con uno sguardo che non prometteva niente di buono; Glin osservava invece acutamente il numero 9, Zhang, un ragazzo sorridente con gli occhiali. Jin Mei era occupata a tenere dietro a tre cose diverse: Mila, Shiro e la palla: non voleva farsi beccare da Mila mentre sospirava guardando il ragazzo. Ming Hua, in coppia con lei, non si era accorta di nulla, perchè era impegnata a lanciare sguardi provocatori a Watanabe, numero 2, il più piccolo d'altezza, ma che sembrava dotato di una simpatia travolgente. Nell'altra metà campo, Sun, numero 1, un ragazzo alto e muscoloso, fissava Maria, mentre Rousseau, numero 8, nativo francese, aveva già adocchiato Katherine. Il numero 3, Schmidt, un biondino molto timido che se ne stava in disparte, ammirava il viso concentrato di Nami, ma appena questa distoglieva gli occhi dalla palla, impaurito, faceva finta di niente. Un ragazzo americano, Johnson, numero 4, era stato colpito dalla timida Amanda, mentre Atouba, numero 10, dalla pella scura, guardava di sottecchi Xiu Lan.

Con il fischio dell'arbitro, la partita incominciò. La palla era stata vinta dai ragazzi, che mandarono in battuta Sun. Le squadre maschili, a differenza delle femminili, battevano quasi sempre in salto e solo occasionalmente facevano la battuta flottante, pertanto Sun lanciò la palla ad una velocità maggiore di quella a cui le ragazze erano abituate. Ming Hua, incaricata di ricevere, rimase immobile e la palla cadde in fondo al campo. Le ragazze si guardarono a bocca aperta, dandosi subito per vinte. La seconda battuta di Sun fu così potente che la palla finì contro il muro: questa volta le Dragon Ladies tirarono un sospiro di sollievo. La palla passò a Jin Mei che, volendo stupire i ragazzi, lanciò una potente battuta uragano. Il libero Watanabe recuperò la palla senza alcuna difficoltà e la passò a Rousseau, l'alzatore. Il numero 8 servì un'alzata perfetta in seconda linea a Sun che colse impreparate Katherine e Mila, già pronte al muro. La palla passò a 5 cm dalla mano di Katherine e volò dritta verso Glin che riuscì a riceverla, ma la mandò troppo lontana dal campo perchè Ming Hua potesse prenderla. La battuta seguente di Zhang fu meno potente e consentì a Ming Hua di ricevere; la palla passò a Jin Mei che la alzò a Mila. La schiacciatrice, super carica, saltò più in alto che poté ma si trovò davanti proprio Shiro, pronto a murarla, e sbagliò clamorosamente lanciando la palla contro la rete. Dopo una partenza così pessima, la signora Yang chiese tempo e rimproverò le sue ragazze: "Cosa vi avevo detto? State giocando con troppa forza! Non è così che riuscirete a vincere! Dovete prenderli di sorpresa e impedire che usino i loro schemi!".
Tutto inutile, le Dragon Ladies erano nel pallone. Il set procedette molto velocemente con una sequenza di errori sbalorditiva per una squadra così forte come le Dragon Ladies. I ragazzi arrivarono addirittura a sbagliare apposta i fondamentali per ridare vita alla partita, ma non ci fu nulla da fare e il set si concluse 25-9 per i White Horses.


Secondo set


Il set successivo cominciò discretamente per le ragazze, che si portarono 9 a 4 grazie all'intesa creatasi tra Glin e Jin Mei. La schiacciatrice, che aveva capito il punto debole dei White Horses, la scarsa ricezione e la lentezza nei movimenti, cercava in tutti i modi di metterli in difficoltà con pallonetti e piazzate nei buchi della difesa. Era pur vero che i ragazzi, essendo più alti, raggiungevano più facilmente le palle lunghe, ma la loro scarsa coordinazione li rendeva più impacciati. A causa di ciò, i palloni all'alzatore arrivavano lontani e imprecisi, rendendo difficile per gli attaccanti concludere l'azione. Gina, che si trovava in zona 1, capendo l'antifona, cominciò a spingere meno sulla battuta concentrandosi invece sulle zone scoperte e sui giocatori meno bravi in ricezione facendo discrete batttute flot, che misero in crisi la squadra dei White Horses portando le Dragon Ladies al punteggio di 17-10. Alla battuta successiva Gina, stanca, sbagliò il colpo mandando la palla fuori dal campo, quindi la battuta tornò alla squadra di Shiro.
Il numero 5, de Rosa, aveva elaborato una particolare battuta, chiamata “volo di pipistrello”: la palla sfrecciava a velocità supersonica per poi tutt'a un tratto fermarsi in alto come trattenuta da una mano invisibile e infine cadere in un qualunque punto del campo, a seconda della forza impressa da de Rosa stesso. Questo colpo era particolarmente difficile da ricevere perchè non si sapeva con certezza in che momento la palla si sarebbe fermata in aria, pertanto costringeva le Dragon Ladies a correre come formichine nel campo, facendole stancare parecchio.
Mentre le Dragon Ladies erano sempre più demoralizzate a causa delle difficoltà in ricezione, i White Horses si ripresero subito, recuperando lo svantaggio e giungendo a 17-16. La battuta successiva fu talmente spinta che la palla, giunta proprio sopra di Gina, cadde con così tanta forza sulla sua testa che la fece svenire per terra. De Rosa sentì un tuffo al cuore e scattò subito per aiutarla a rialzarsi, ma il suo allenatore gli intimò: “Fermati e lascia fare a chi è più esperto di te. C'era bisogno di infierire così tanto su quella povera ragazza?”.
Il ragazzo, mortificato, guardò Gina, caricata su una barella, allontanarsi dal campo e si sentì talmente in colpa che non riuscì più a toccare la palla. A causa degli errori di de Rosa i White Horses non fecero più alcun punto e il set si concluse 25-17 per le Dragon Ladies. I ragazzi non avevano mai visto il loro allenatore tanto infuriato e fissavano de Rosa come a dirgli: “guarda che è tutta colpa tua, vedi almeno di scusarti”. Il ragazzo, che stava pensando a tutto meno che al risultato della partita, contò fino a 3, prese un bel respiro e fece una cosa che non avrebbe mai pensato di fare in tanti anni che giocava a pallavolo: scappò via dal campo.


In infermeria


Gina era sdraiata sul lettino attaccata al respiratore, mentre il medico sportivo armeggiava con le lastre appena fatte. In quel momento entrò de Rosa trafelato, con uno sguardo da cane bastonato che avrebbe commosso anche il più duro dei cuori. Il ragazzo non disse nulla, ma rivolse uno sguardo talmente eloquente al medico che questi capì immediatamente e rispose: “non lo so, ragazzo, bisogna prima esaminare le lastre. Ha avuto un bel trauma cranico, poverina. Si riprenderà, ma dovrà riguardarsi per un po'”.
De Rosa, sconvolto, si avvicinò lentamente a Gina, poi si sedette di fianco al lettino, guardandola teneramente. Dopo qualche minuto di silenzio assoluto non resistette più, le prese dolcemente la mano e le disse: “Mi dispiace tanto”. Vedendo che non reagiva, riprese: “Non so neanche come ti chiami, ma sento che devo stare qui. Ti prego, svegliati”. Ma Gina non dava segno di essere cosciente.
De Rosa, ti chiami così vero? Lasciala stare, non l'aiuterai stando qui”, lo ammonì il medico.
Il ragazzo restò immobile, aspettando un segno.
“Per favore de Rosa, devo chiederti di andartene. Ha bisogno di riposare”.
In quel momento entrò Zhang, che, vedendo la scena, si impietosì moltissimo e disse al compagno, con voce calma ma ferma: “Antonio, per favore, l'allenatore vuole vederti. Tornerai dopo a trovarla”.
De Rosa, mesto, si alzò, sempre tenendo stretta la mano di Gina e le sussurrò: “Non ti preoccupare, torno presto. Vedrai che andrà tutto bene”. Le lasciò la mano e si avviò verso la porta.
Nello stesso istante, Gina aprì gli occhi, fissando il vuoto. “Si è svegliata!!!” urlò de Rosa. Ma la ragazza li richiuse immediatamente, ripiombando nel sonno.
Il medico sentenziò: “Molto bene, de Rosa. È un buon segno, si sta riavendo pian piano. Quando avrete finito il match molto probabilmente sarà già sveglia. Adesso vai e cerca di stare tranquillo”.
Ci proverò”, rispose de Rosa, lanciando un ultimo sguardo a Gina prima di chiudersi la porta alle spalle.







ANGOLO DI SQUIDINA

Hello!!!! Spero che il capitolo vi piaccia, io sono fiera di me perchè è stata dura partorirlo. Mi ci è voluta una grossa dose di fantasia, ma sono soddisfatta. Non me ne vogliano i pipistrelli =D

Ho un sacco di idee in mente, prima fra tutte: ho intenzione di mettere delle foto dei ragazzi!!! Così vedrete come me li immagino io :))....Non ho la più pallida idea di come si faccia...chi lo sa mi può aiutare? Non vorrei essere bannata dopo solo 3 capitoli... Please help me!!!!


Baci Squidina



  
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