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Autore: Meramadia94    08/02/2012    1 recensioni
Violet Callister è una poliziotta con alle spalle un difficile passato, che sarà costretta a riaffrontare per salvare un collega. La aiuta la sua migliore amica.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tre ore più tardi nella sala degli interrogatori Jhon era seduto di fronte all'avvocato Wendy Besons che indossava un bellissimo tailleur viola.
Nella sala attigua c'erano Violet , Greys, l'agente Janet e l'agente occhialuto.
''Allora, ricapitoliamo...''- disse l'avvocato-:'' Ieri sera dopo il lavoro hai riaccompagnato me e l'agente Callister al suo appartamento che si trova proprio di fronte al tuo.
Dopo di che hai fatto una doccia veloce e hai cenato con del sushi che ti è stato consegnato a domicilio verso le 09.00 p.m. Finita la cena ti sei addormentato davanti al televisore.
Puoi confermarlo?''
Thompson annuì con un cenno della testa.
L'avvocato Besons non sapeva che fare: aveva ricevuto l'appello disperato della sua amica del cuore.
La giovane avvocatessa si era recata subito in centrale e aveva deciso di prendere la difesa del giovane poliziotto.
Era assolutatamente certa che Jhon fosse innocente, ma malgrado questa convinzione incrollabile non poteva fare molto per aiutarlo: c'erano un testimone e le sue impronte digitali sparse su tutto il luogo del reato.
Prove schiaccianti contro di lui.
Quando uscì dalla sala si rivolse all'amica-:''Immagino non importa che ti ripeta cosa ci siamo detti.''
La poliziotta annuì tristemente.
''Non sai quanto mi dispiace.''- si scusò l'avvocatessa-:'' purtroppo siamo in un bel guaio. Anche ammettendo che sia innocente ci sono troppi elementi a suo svantaggio.
Abbiamo le mani legate.''
''A proposito di quel testimone...''- chiese Violet-:'' notizie di lui?''
L'agente Greys rispose-:'' No, sembra che sia un fantasma: l'unica cosa che so dirti è che ha telefonato alle tre e mezzo del mattino, dicendo che una figura alta e magra si era introdotta nella gioielleria Doblony dieci minuti prima e l'ha svaligiata.
Sappiamo che era a pochi metri dalla banca e deve aver telefonato da un telefono pubblico.''
''Dunque, vediamo di fare il punto...''- propose Violet-:'' dalla gioielleria a casa di Jhon ci vogliono quindici minuti a piedi , dieci se con la bici  e due o tre in automobile.''
''Se la telefonata è arrivata alle tre e trenta del mattino, e il ladro è entrato dieci minuti prima...''- riflettè Wendy-:'' possiamo dedurre che il ladro è entrato alle tre e venti.''
''Secondo voi quale mezzo di trasporto ha usato?''- chiese Janet prendendo nota sul suo book notes verde.
''Ammesso che il ladro sia Jhonatan...''- disse Violet-:''La macchina non può essere perchè avremmo sentito il motore accendersi, non possiede una bici... rimane solo l'opzione che è andato a piedi.''
''Quindi dovrebbe essere uscito di casa alle tre e cinque del mattino.''- ne dedusse Greys.
''Ma allora non può essere stato lui.''- esclamò Violet raggiante-:'' infatti, io e Wendy siamo state davanti alla porta di Jhon a conversare dalle tre alle tre e mezzo, e da li non è uscito nessuno.''
''Purtroppo l'alibi verrebbe smontato facilmente.''- la contraddì l'amica avvocato-:'' la porta non è l'unica via d'accesso e uscita dell'appartamento. Sotto la finestra della sua stanza c'è il balcone dell'appartamento sottostante e un cassonetto dei rifiuti: con qualche semplice acrobazia non gli sarebbe stato molto difficile scendere e risalire.''
''Ma non è stato lui, ne sono certa...''- disse Violet-:'' riflettete molto attentamente: Jhon è un poliziotto, giusto? Quindi si scontra con furti, rapine e altre cose del genere, quindi sa che la prima cosa da fare è cercare e analizzare le impronte digitali. Non vi pare strano che un veterano di questo lavoro non abbia pensato minimamente ad un modo per non lasciarle? O come minimo cancellarle?''
''Una bella gatta da pelare...''- sospirarono gli agenti.
Violet mollò un pugno alla parete-:'' No, non voglio...''- mormorò-:'' non posso permettere che la storia si ripeta un'altra volta e che un innocente paghi. Scoprirò la verità.''- disse la ragazza uscendo dalla stanza e sbattendo la porta dicendo-:'' ho bisogno di un cappuccino.''
''Non posso permettere che la storia si ripeta?''- fece eco delle parole della poliziotta l'agente Janet.
Wendy sospirò-:'' E' una storia non troppo allegra che risale ai tempi della scuola.
Io e Violet frequentavamo il quarto anno, e lei era iscritta al club di teatro dal primo: il suo sogno era di diventare una famosa attrice.
A Settembre del penultimo anno, nel club entrò un ragazzo nuovo con la passione per la scrittura, il quale divenne lo sceneggiatore del gruppo. Lui e Violet lavoravano sempre assieme, divenendo ogni giorno sempre più complici finchè non capirono di amarsi.
Il risultato fu che si fidanzarono a Febbraio del quarto anno.''
''Allora stai parlando di Leonardo Smith.''- disse l'agente Greys.
Violet aveva parlato a tutti di un misterioso fidanzato, emergente sceneggiatore, ma la cosa strana era che nessuno aveva mai visto questo ragazzo misterioso o sapeva qualcosa di più su di lui.
Nessuno sapeva qualcosa della vita privata dell'agente Callister.
''In quel periodo Leonardo vinse un importante premio letterario con la sceneggiatura scritta da lui, e mise da parte un bel gruzzolo. Una parte la mise via per il college, e con l'altra regalò un anello di fidanzamento a Violet. Contavano di sposarsi non appena il nome di Leonardo avesse iniziato a farsi conoscere tra i registi.''
''Violet ha detto di essere fidanzata, ma non è sposata...''- ribadì Janet.
''Infatti''- confermò Wendy-:'' il giorno dopo il conferimento del premio accadde una disgrazia: un compagno di classe di Leo commise una rapina per pagare alcuni debiti e causò involontariamente la morte della cassiera della gioielleria, e per non pagare il suo crimine accollò a Leonardo tutte le sue colpe.''
I presenti ebbero un sussulto.
Il racconto riprese-:'' Le autorità si resero conto che c'era qualcosa che non quadrava e così rimisero Leonardo in libertà. Desideroso di scoprire chi aveva tentato di incastrarlo inziò a fare alcune ricerche e alla fine scoprì tutto. Decise di denunciarlo alla polizia e Violet  decise di accompagnarlo.
Purtroppo il ladro scoprì il loro piano e si mise in contatto con il marito della donna morta nella rapina, dicendogli che l'assassino della moglie stava per lasciare il paese e sfuggire alla giustizia. Così quell'uomo lo raggiunse all'appuntamento con Violet e accecato dalla rabbia    lo accoltellò.''
''Vuoi dire che... il fidanzato di Violet è morto?''- chiese l'agente con gli occhiali sconvolto.
Wendy annuì tristemente-:'' Tra le braccia di Violet. Quando arrivò lo trovò in una pozza di sangue, e anche se chiamò subito i soccorsi che arrivarono quasi subito, la ferita era troppo profonda e non c'era più nulla da fare: è morto quando arrivò l'ambulanza.''
I poliziotti erano basiti: la loro collega sempre dolce e gentile, ma estremamente realista... era innamorata di un fantasma.
''Da quel giorno, Violet cambiò radicalmente: iniziò a non uscire più, ad affogare in un mare di dolore, odio e ricordi.
Per soffrire di meno lasciò anche il club di teatro dicendo che non voleva avere niente che gli ricordasse l'incidente. Con una eccezione però.''- aggiunse Wendy.
''La fedina...''- balbettò Janet.
''Si''- affermò Wendy-:'' custodisce quell'anello come un amuleto, il simbolo del suo grande amore perduto per sempre.
Dopo il diploma ci comunicò che avrebbe lasciato perdere la scuola di recitazione e che si sarebbe arruolata nella polizia.
Ha giurato che altri innocenti non avrebbero pagato per crimini mai commessi.''
In quel momento, irruppe nella sala l'oggetto della conversazione: Violet.
''Jhon è innocente!!!''- urlò la giovane poliziotta-:'' ho ripensato al racconto del testimone e mi domando... se davvero ha visto il ladro rubare, perchè non ha chiamato la polizia subito invece di aspettare che fosse scappato?''
''Perchè stava cercando di proteggere qualcuno, ovvio...''- dedusse Wendy-:'' sta cercando di proteggere il vero ladro, in altre parole... se stesso.''
''E allora, mettiamolo al fresco no?''- disse Janet.
''Non sappiamo nemmeno chi cercare, e poi non abbiamo prove. Dico bene, avvocato Besons?''- disse Violet.
''Precisamente''- annuì la bionda-:'' anche se ora trovassimo quel tale e voi lo arrestaste... se io fossi il suo avvocato verrebbe giudicato innocente e  rimesso in libertà per mancanza di prove.''
''Hai ragione...''- fece Janet.
''E poi dobbiamo ancora scoprire come è possibile commettere una rapina lasciando le impronte digitali di un'altra persona.''- disse Violet.
  
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