Cavolo. Ci ho messo un bel po' a sfornare questo
capitolo.
Ringraziate Lady Antares per l'assenza di errori.
Quanto adoro quella ragazza! *-*
Forse questo capitolo non sarà all'altezza delle
aspettative. Io stessa ne sono delusa.
Eppure, sebbene di solito mi prodighi per
migliorare, questa volta quanlcosa mi ha bloccato nelle modifiche.
Forse più avanti lo riscriverò, chissà...
Capitolo 13_ Into the darkness...
Nero.
Era tutto nero.
No, ma che diavolo andava pensando?!
MAGARI fosse stato tutto nero!
Quello non era nero. Non era semplice
"buio". Macchè.
Il nero, anche essendo l'assenza totale
di ogni altro colore, era pur sempre... qualcosa!
Questo... quello non era niente. Il
niente più totale, il niente più... più...
Devastante? Pericoloso? Macabro?
Nemmeno. Avrebbe dato un occhio (tanto
ora a che gli serviva più?) per poter ricondurre quel qualcosa a un qualsiasi
aggettivo terreno.
Invece era semplicemente
"nulla", anche se chiamarlo così era estremamente riduttivo.
Yoh Asakura, quindici anni, studente e
sciamano, concorrente numero quarantaquattro dello Shaman Fight in Tokyo, ora
vicinissimo alla morte.
Ma non era morto.
E questo era un problema, osservò il
ragazzo, perchè per aumentare il furyoku occorreva morire.
Certo, una volta morto che importava
avere un furyoku maggiore? Era questo che non riusciva a capire.
Quello era un metodo meno... definitivo
forse, ma avrebbe esitato a giudicarlo meno pericoloso.
Non aveva più voce, non aveva più
consistenza, stava diventando un nulla anche lui...
E non era sicuro che Yoh Asakura
sarebbe stato ancora per molto una parte del tutto.
***
Tsukay era stanca, ogni giorno di più.
Le notti passate a cercare di rimanere
sveglia la indebolivano e i sogni che sopraggiungevano appena si permetteva di
chiudere gli occhi l'agitavano.
Persino Horo Horo si era accorto che
qualcosa non andava, la ragazza cominciava ad essere più pallida del solito, e
le occhiaie più scure e profonde.
I capelli erano opachi e sfibrati, e
non riusciva più a tenere il ritmo degli allenamenti.
Solitamente i due si mantenevano ad una
certa distanza a causa della tensione che diveniva palpabile non appena si
trovavano soli, come durante la corsa mattutina durante la quale raramente si
rivolgevano la parola.
Quella mattina il sole era più crudele
del solito, e la ragazza ebbe bisogno di fermarsi a metà percorso.
Si appoggiò ansimante a un muretto ai
margini del parco e si asciugò il sudore dalla fronte con una pezza bagnata.
Kibya fu subito al suo fianco.
<< Tsukay... coraggio! Manca...
poco. >>
<< Non posso continuare così!
>> mugolò lei senza trattenere la frustrazione.
<< Qualcosa non va? >>
Anche Horo Horo si era fermato a pochi
metri da lei.
Ora, se c'era una cosa che mandava in
bestia Tsukay, era vedere il ragazzo seminarla in poco tempo quando lei cedeva,
ma quella mattina scoprì amaramente che il vederlo fermarsi ad aspettarla pieno
di pietà e, perchè no?, compassione la mandava in bestia mille volte di
più.
<< Vuoi una mano? >> chiese
lui magnanimo, porgendole la sua.
Lei non lo guardò neppure e riprese una
posizione dignitosa, anche senza riuscire a nascondere lo sforzo, che,
dispettoso, le si disegnò chiaro sul volto.
<< Non ho bisogno della tua
generosità! >> sbuffò calcando particolramente l'ultima parola.
Lui ritrasse la mano contrariato.
<< Scusa tanto se cerco di
aiutarti. >>
<< Scuse accettate. >>
disse lei ancora con il respiro irregolare, e lo superò riprendendo la marcia
lasciando Kibya a fargli boccacce.
Ma bastarono pochi minuti e dovette
fermarsi di nuovo.
<< Senti. >> scandì Horo
Horo raggiungendola tranquillamente. << Si vede lontano un miglio che
stai da cani. >>
Tsukay scivolò pesantemente seduta
sull'erba, e lui fece lo stesso, deciso a inoltrare una conversazione.
<< Grande diagnosi. >>
<< Allora, che hai? >>
Lei esitò.
Non era il caso di dirgli tutto.
<< Sono solo... stanca. >>
Palesemente patetico.
<< E perchè saresti stanca?
>>
<< Insonnia. >> tagliò
corto l'altra facendo intuire che non avrebbe aggiunto una parola di più.
<< Okay, okay. >>
Silenzio.
<< Ma sei sempre così? >>
<< Così come? >>
<< Aggressiva, sprezzante,
scorbutica... vedi un po' te. >>
<< Sempre. >>
<< Con mia sorella non...
>>
<< Bè, con te sì. >> sbottò
lei.
Ancora silenzio.
<< Perchè mi eviti? >>
Tsukay si stupì di come le persone che
la circondavano riuscivano sempre a sbatterle in faccia la cruda realtà in un
modo così innocente quando lei cercava di sfuggirle, di lasciarla indietro.
Ma come quel ragazzo venuto dal Nord
era riuscito a raggiungerla senza sforzo, così era sempre per la verità.
<< Perchè legare con gli
avversari è l'ultima cosa di cui ho bisogno. >>
...e come sempre lei scappava di nuovo.
<< Forse è l'atmosfera che c'è in
quella casa che non ti fa bene. >> disse lui senza raccogliere la
provocazione. << Dovresti dormire un po' all'aperto, magari va meglio...
>>
Dovrei dormire e basta.
<< Io me ne torno a casa.
>> disse lei alzandosi in piedi.
<< Aspetta! >> disse lui
tutto preso dai suoi progetti.
L'afferrò per una mano prima che lei
potesse muovere qualche passo e la trascinò nel folto del parco con traboccante
entusiasmo.
Tsukay, che in quel momento aveva una
voglia matta di essere sgarbata e crudele con tutto e con tutti, dovette
ammettere, suo malgrado, che l'ombra dei grandi aceri portava un fresco
piacevole.
Improvvisamente una brezza leggera
solleticò i loro volti.
Kibya li seguiva serenamente a poca
distanza e di tanto in tanto si lasciava sfuggire qualche risolino divertito
per l'espressione della sua padrona e l'entusiasmo di lui.
Kororo aveva abbandonato la sua
postazione sulla spalla di Horo Horo e osservava curiosa la scena.
Chiaramente non aveva mai visto il suo
sciamano con una ragazza che non fosse Pirica.
Il ragazzo trotterellò allegramente
fino a una panchina isolata, poi si tolse la giacca che teneva legata in vita e
ve la distese.
<< Dormi! >> esclamò felice
della sua trovata indicando la panchina.
Tsukay lo fissò interdetta, con la
stessa espressione con la quale si sarebbe osservato solo un cane che sbatte la
testa contro il muro nel tentativo di romperlo per vedere cosa c'è dietro.
<< Sei... pazzo! Ma fa sempre
così?? >> gridò rivolgendosi alla piccola Koropukkuro.
Questa scosse la testolina convinta.
<< Kkle! >>
<< Dai, che c'è di male? >>
<< Mi stai chiedendo di dormire
su una panchina di un parco e... >>
Detta così, si rese conto Tsukay a metà
della frase, non sembrava nemmeno così folle.
<< Hai paura? >>
<< Ma no, certo che no! Solo...
>>
<< Tranquilla, non ti violenta
nessuno, io resto qui! >>
Non ci poteva credere.
<< Ma non è affatto questo il mio
pensiero!! >>
Tutta quella situazione era talmente
assurda, che improvvisamente le venne da ridere.
E piacevolmente sorpresa da quella
sensazione che non provava da giorni, nemmeno cercò di trattenersi,
scoppiandogli a ridere in faccia.
Questa volta fu lui a guardarla come
fosse impazzita, ma quella risata era così genuina, e suonava alle sue orecchie
tanto rara, che si lasciò contagiare e rise con lei, ben presto seguito da
Kororo.
Kibya li guardava sorridente.
Avrebbe tanto voluto accompagnare
Tsukay in quel momento felice, conscia che frammenti di vita così sarebbero
stati sempre meno frequenti, ma non le era possibile.
Come non poteva piangere, non poteva
neanche ridere.
Non in modo così spontaneo, così vero.
Poteva solo vegliare su di lei, ancora
una volta.
E ancora una volta mi chiedo, Tsukay,
riuscirò a restare al tuo fianco fino alla fine?
***
<< Adoro le stazioni di servizio!
>>
<< Ryu... le stazioni di
servizio...? >>
<< Esattamente. >>
<< Cos'hanno di bello? >>
<< Sono grandi e luminose! Ti
comunicano un senso di pace e sicurezza. Sono il mio posto ideale! >>
<< Bello. >>
...
<< Ryu, credi che per me esista
un posto ideale? >>
<< Certo. Esiste per tutti, un
posto così. >>
<< E come farò a riconoscerlo
quando lo troverò? >>
<< Oh, lo riconoscerai senz'altro
Manta! >>
E sfrecciò via sull'autostrada
illuminata.
Furono solo brandelli di frasi e ombre
sfumate a raggiungere Tamao nella sua concentrazione mentre studiava kokkuri.
Non erano nitide. Ma capìchiaramente il loro significato.
Con un gesto più o meno deciso richiamò
ancora tremante i suoi spiriti.
Konchi e Ponchi, gli spiritelli animali
più osceni di tutto il Giappone e probabilmente di tutto il mondo, comparvero
svogliati accanto a lei.
<< Hai avuto una visione?
>>
Lei non disse nulla, raccolse il suo
taccuino da terra e lo gettò nella borsetta, poi corse fuori chiedendosi
tristemente perchè gli unici esseri che era in grado di maltrattare erano quei
due spiritelli.
Si presentò nelle stanze principali di
casa Asakura e chiese di Anna Kyoyama.
<< La signorina Kyoyama non vuole
vedere nessuno... >> spiegò uno degli attendenti.
<< Ma... ma... >>
La ragazza si concesse qualche attimo
di calma per ricomporsi, poi cercò di darsi un tono più maturo, sforzandosi di
ostentare sicurezza.
<< Devo parlare con lei. E'
importante. >>
L'uomo sembrò intenerito dallo sforzo
dell'allieva.
<< Cosa devo annunciare? >>
Tamao fu nuovamente presa dal panico.
<< Ehm... le dica che... ho avuto
una visione e... >>
Provò a trovare qualche frase tanto
sofisticata da far apparire la cosa abbastanza urgente, ma si arrese in fretta.
<< Le dica che il signor Manta
sta venendo qui. >> buttò lì rassegnata. << Lei capirà. >>
L'attendente annuì disorientato e sparì
in un corridoio poco illuminato.
Fu di ritorno pochi minuti dopo, con
una pessima cera.
<< Ha detto di non disturbarla
per cose così effimere. >>
***
<< Siamo a Izumo!! >> gridò
Manta saltando giù dalla moto.
<< Benissimo!! Aspettami, Manta,
parcheggio e... >>
Ma il ragazzino era già partito di
corsa verso il centro abitato che spiccava poco lontano.
Ryu sorrise tra sè e sè e legò la moto
a un albero vicino, per poi seguire l'amico.
<< Pensi che Yoh sia lì??
>>
<< Bè, credo di sì: Izumo non è
molto grande. Comunque sia lo sapremo una volta arrivati, no? >>
<< Sì. Semmai rimontiamo sulla
moto, vero? >>
Si girò verso Ryu, i suoi occhi
cercavano una conferma.
Probabilmente aveva ancora paura di
essere abbandonato: e quella era l'unica garanzia che aveva in quel momento.
<< Certo! >> esclamò Ryu
intuendo i suoi pensieri.
Camminavano tranquilli, seguendo la
riva di un fiume.
Un boschetto li separava dal villaggio.
Vi s'inoltravano.
Sovrastati dai gorgheggi degli uccelli
e affiancati dallo scrosciare del torrente, trotterellarono sereni l'uno
accanto all'altro, scambiandosi di tanto in tanto qualche battuta e lasciandosi
sfuggire risolini.
<< Ehi, guarda! Un tempietto
Buddhista! >> disse Ryu additando una costruzione che sorgeva nel mezzo
del bosco.
<< E' bellissimo... >>
contemplò Manta.
Infatti era davvero raffinato, e
circondato dalle fronde faceva un certo effetto.
Si fermarono ad ammirarlo, e notarono
la porta semi aperta e una figura minuta pregare sulla soglia.
<< Ehi, c'è qualcuno? >>
La figura si riscosse e uscì del tutto,
avvicinandosi.
<< Tamao...?? Sei tu? >>
<< Ciao Tamao! >> la salutò
Ryu.
La ragazza uscì dall'ombra.
<< Manta... Ryu... >>
Sembrava triste.
<< Andatevene per favore.
>> disse fissando il terreno.
<< Ma che dici Tamao?! Sono qui
per vedere Yoh, devo assolutamente parlargli, e... >>
<< No, non puoi. Lui... si sta
allenando. >>
<< Benissimo, aspetterò che
finisca allora. >> rispose lui risoluto.
<< Non posso farvi passare.
Andate via! >>
Ryu guardò i due amici senza sapere
cosa fare.
<< Tamao, posso capire in che
situazione ti trovi, ma... per favore... voglio parlare con Yoh. >>
<< Sì, Manta, ma io... non
posso... >>
Esitò, e Manta partì all'attacco.
<< Tamao! Ti prego!! >>
A quel punto Konchi e Ponchi decisero
di prendere in mano la situazione, avventandosi sui due.
<< Konchi, Ponchi, che diavolo
state facendo?? >> gridò Tamao furiosa.
<< Ti togliamo dai guai! >>
rispose Konchi atterrando Manta.
<< Smettila, stupido! >>
urlò il ragazzo. << Ryu, non... >>
Ma l'amico era già stato sorpreso da un
calcio nei paesi bassi, ed era K.O.
L'umiliazione non durò molto, perchè
Tamao li richiamò prontamente nelle tavolette.
<< Scusateli! Mi vergogno sempre
quando ci sono di mezzo i miei spiriti! >>
<< Mai pensato di cambiarli?
>> chiese Manta seccato.
La ragazza sospirò.
<< Tamao, che stai facendo?
>>
Anna sbucò fiera da alcune fronde
particolarmente fitte.
<< Anna, è arrivato Manta!
>> biascicò lei, presa dal panico. << Tu non mi hai detto che cosa
fare, e io ho creduto... sì, insomma, di doverlo fermare... >>
La ragazza più grande sospirò.
<< Tanto ormai... Tirati su
Manta! Andiamo in casa Asakura. >>
<< Non cerchi di rispedirmi
indietro? >>
<< Confido nel fatto che tu abbia
percorso tutta questa strada per una ragione importante. >>
Girò i tacchi e sprofondò di nuovo nel
folto del bosco seguita da Tamao.
<< Aspetta un attimo! Ryu...
>>
<< Lascialo lì. >> intimò
la ragazza, e lui non ebbe il coraggio di contraddirla.
...1000
years ago...
<< Okay
Momoya. Prendi questa. >>
Hao le porse una delle sfere elementari
in mano e lei l'afferrò prontamente.
<< E' quella che sviluppa
l'oversoul di Spirit of Wind, l'ho ritenuto il più adatto a te. >>
Momoya annuì.
<< Ti allenerai con Mid Night a
sviluppare il suo oversoul, intesi? >>
<< Perdonami se ti faccio notare
una piccola difficoltà, Hao. >> intervenne Mid Night in tono sprezzante.
<< E' davvero difficile creare un oversoul senza spirito. >>
<< Mi sembra più che naturale Mid
Night. >> disse Hao fingendosi stupito della domanda.
<< Ehi, mi stai prendendo in
giro? >>
<< Bè, sfortunatamente per voi
quegli spiriti non sono prorprio, come si suol dire... affabili. Spirit
of Wind e Spirit of Earth sono terribilmente esclusivi nella scelta degli
sciamani da cui farsi manovrare. >>
<< Oh. >> disse Momoya.
<< No, aspetta un secondo!
>> ringhiò Mid Night << Tu ci stai chiedendo di andare
da quegli Spiriti Elementari e chiedere loro se, per favore, possono
accettarci come padroni?! >>
<< Sì. >> rispose
sorridente.
Momoya s'inginocchiò e piegò il capo.
<< Come ordinate. >>
<< Ma che diavolo dici, Momoya!!
Non ci penso neanche! >>
<< Mid Night, credevo che ci
tenessi ad avere Spirit of Earth... >>
<< Certo che ci tengo, ma andare
a chiedere anche allo spirito se è d'accordo è fuori discussione! >>
<< Oh, non assumere il
comportamento degli esseri umani, ragazzo! >> sbuffò Hao esasperato.
<< Quando ci siamo incontrati la
prima volta hai detto che forse il mondo sarebbe migliore se tutti si
fermassero a guardare il cielo stellato ogni tanto. >>
L'intervento della ragazza era
assolutamente inaspettato, ma riassumeva espressamente tutte le parole che Hao
avrebbe potuto dire per convincere l'allievo.
Mid Night si trovò un attimo in
difficoltà, come se con quella frase l'avesse vincolato ai suoi stessi ideali,
poi si arrese.
<< A questo punto, mi ritengo
sconfitto. Okay, ci andrò. >>
<< Molto bene. >>
<< Ci andremo io e lui insieme?
>>
<< Oh, no. I due spiriti non sono
affatto situati vicini. >>
L'uomo si rivolse prima al suo allievo
più esperto.
<< Per trovare lo Spirito della
Terra devi scendere fino al Villaggio dei Pache da solo. Non avrai il tempo di
aspettare la carovana, perchè io ho ancora parecchie faccende da sbrigare e alcune
deviazioni da seguire, chiaro? >>
<< Lampante. >> boffonchiò
il ragazzo. << Ma non mi pare un luogo molto sicuro per il caro
spiritello. >> osservò.
<< Sembra stupido nascondersi nel
luogo in cui si convoglieranno tutti gli sciamani sopravvissuti, vero? >>
chiese Momoya.
<< Sì. >> affermò lui.
<< Il fatto è che quello spirito non ha affatto bisogno di nascondersi.
>> aggiunse scrutando l'espressione del suo maestro.
Hao spostò la sua attenzione su Momoya.
<< La tua strada è più lunga.
Raggiungi le cascate del Niagara. Sono sulla strada, noi non potremo aspettare
che tu ottenga i favori di Spirit of Wind. Dovrai raggiungerci da sola, hai due
mesi e mezzo. >>
<< Sì! >> esclamò lei
solenne.
<< Certo, se otterrai lo spirito
non dovresti avere troppi problemi ad arrivare... >> disse Mid Night.
<< Ma tu come fai a sapere tutto questo? >>
<< So decifrare le antiche rune
dei Pache. Come ben sai sono loro i custodi dei Cinque Spiriti Elementari.
>>
Il ragazzo stava per chiedergli quanti
Pache avesse ucciso per accedere ai loro scritti più preziosi, ma si ricordò di
essere in presenza di Momoya.
<< Bene ragazzi, andate. Mi fido
di voi. >>
A quella frase, gli occhi di lei
s'illuminarono.
***
La cosa più assurda, è, che alla fine,
Tsukay, con la sua rabbia, le sue paure e i suoi tumulti dormì davvero nel
parco.
Sarà stato perchè era la classica ora
pomeridiana in cui ti prende un piacevole torpore e sei tentato da qualsiasi
cosa abbia un aspetto vagamente comodo, ma la ragazza si addormentò su quella
panchina, precisamente sulla sua felpa e quella di Horo Horo.
<< Vedi? Alla fine non è stata
una stupidaggine! >> esclamò Horo Horo sulla strada di casa.
<< Oh, sì che lo era. >>
<< Ma allora perchè...? >>
<< ...L'ho fatto? >>
completò Tsukay per lui. Si sentiva stranamente allegra. << Così, perchè
mi andava! >>
Non aveva sognato di risucchiare
l'anima a qualcuno in quelle ore.
Certamente non perchè si sentiva
sicura, quel giapponese non era un saldo punto di riferimento, bastava pensare
che si era addormentato pochi minuti dopo di lei.
Però si era sentita più felice.
<< Soffri di sbalzi di umore?
>> chiese lui dubbioso.
<< A volte sì. >>
Non dissero altro fino all'arrivo a
casa, ma erano entrambi alleggeriti da un peso.
Faceva bene sciogliere la tensione.
<< Siamo tornati! >>
annunciò Horo Horo entrando in casa.
Pirica saltò fuori dalla cucina
esagitata.
<< Si può sapere che fine avete
fatto?! Il percorso doveva essere completato in mezz'ora, e... >>
Gettò uno sguardo nervoso al grande
orologio appeso sopra la TV.
<< E sono passate perfino DUE
ORE!! >> gridò.
<< Non ci crederai, ma ci siamo
appisolati! >> le disse Tsukay togliendosi i pesi dai polsi e dalle
caviglie.
<< Appisolati? >>
<< Davvero! >> resse il ragazzo
entrando in cucina. << Cosa stai preparando? >> chiese sbirciando
all'interno della pentola bollente.
<< Ramen. >> rispose lei
asciutta, poi lo spintonò da una parte e tornò china sui fornelli.
<< Io vado a farmi una doccia!
>> gridò la sciamana europea dalle scale.
S'intrufolò in bagnò e lasciò scorrere
l'acqua nella vasca.
<< Come ti senti? >>
Kibya comparve esattamente sotto il
getto della doccia.
I fili d'acqua l'attraversavano senza
esitazione, e nessun "effetto bagnato" si riperquoteva sulla figura
di lei.
<< Bene! Cioè... non ho fatto
sogni strani! >>
<< E cos'hai sognato? >>
<< In effetti niente che io mi
ricordi... >> riflettè la ragazza giocando con la lunga treccia. <<
Hai saputo qualcosa approposito di quel Tao? >>
Durante la notte, Kibya, che in quanto
spirito non aveva bisogno di dormire, si era recata nei numerosi cimiteri di
Tokyo a cercare informazioni.
<< Umh... se si può considerare
un indizio so che qualcuno ha visto un ragazzo cinese passare ogni tanto... in
genere verso le ore serali. Ma non c'è alcuna prova che sia il nostro uomo.
>>
<< Sai se è una sciamano?
>>
<< Pare di sì, perchè dicono che
fosse accompagnato da un enorme spirito guerriero, anch'esso cinese. >>
<< Bè, gli indizi sembrano
favorevoli... Io ho saputo che lui e Yoh si erano già incontrati, ieri sera ho
sentito Tamao. Certo, potessimo sentire qualcosa da Yoh stesso... >>
<< Non te lo sei fatto passare?
>>
<< Non ho potuto! Non è...
>>
Fece una pausa.
<< ...reperibile. >>
concluse.
<< La cosa positiva >>
continuò lo spirito << è che sembra sia un visitatore recidivo in uno dei
cimiteri. >>
Le due rimasero in silenzio per un
attimo.
<< Hai impegni per ‘sta sera?
>> chiese Tsukay immergendosi nella vasca.
***
Soffoco...!
Yoh.
Non vedo...non sento...
Ma a questo punto... cosa importa?
Yoh...
Accidenti, vuoi vedere che muoio per
davvero?
Non ho nemmeno potuto scusarmi con
Manta...
Yoh!
Chi sei?
Lasciami in pace.
Non voglio nessuno. Lasciami morire in
pace!
Non puoi Yoh. Il mio padrone si
arrabbierebbe molto se tu morissi adesso.
Chi se ne frega!
Va' via!
Non fare il cocciuto e sbrigati ad
uscire!
Non posso, mi sono perso!
Anche se volessi... questo tunnel
annulla anche la volontà.
E tu non fartela annullare.
Non è così semplice...
O sì?
Prova, no?
Ahh...
Uh, ma anche tu sei intrappolato qui
dentro?
Aspetta...sei una ragazza?
...
Ho capito, non vuoi dirmelo.
Non ha importanza. Quello che conta è
che tu esca cresciuto, Yoh.
Non mi faccio più troppe domande su queste
strane voci... d'altronde potrei anche essere impazzito.
Ma perchè devo uscire a tutti i costi?
Diciamo che io tengo particolarmente al
mio padrone, e lui è interessato a te.
Oh, bè. Mi fai venire voglia di non
deluderlo...
Bene.
Adesso che ci penso... Anna mi punirà
se non sarò puntuale!!
Vedo che ti sei un po' ripreso. Il mio
aiuto non è più necessario. Ci si vede, Yoh Asakura.
Ehi, aspetta!
Mi dici chi è il tuo padrone?
Io? Mmm... No, diglielo tu Matamune!
Matamune...? Tu conosci Matamune?!
Ops... hihihi! Bye bye!
Aspetta!! Ehi...!
Non sprofondare nell'oscurità, Yoh.
Non farti avvolgere dalle tenebre.
Perchè Hao Asakura, colui che ti
attende, ne serba già abbastanza nel cuore.
Continua...
Un sentito grazie a:
Francesca Akira89: Spero di aver
dissipato almeno un po' dei tuoi dubbi. Mi sento comunque in dovere di
avvertirti: la storia si complica sempre di più ovviamente. Perchè? Mi diverto
a imbrogliare sempre più la situazione e torturare i miei
protagonisti...^^" Comunque alla fine un filo logico c'è... credo. =kiss=
yukina_chan: Ciao Yu! Guarda, nel prossimo
capitolo ho dedicato una parte consistente (rispetto alla solita) a Momoya.
Forse alcuni cominceranno ad avere dei sospetti sulla sua natura e ciò che la
collega alla nostra storia. Ehm... ce li avete?^^; Comunque sia, ti ringrazio
sempre per i commenti! E la ragazza che cerca Ren... bè... diciamo solo che
ricopre un ruolo importante nella storia, e specialmente non è un
personaggio di transito. Ma ora basta con gli spoiler, mi danneggio da
sola!^^" =kiss=
Shark Attak: Grazieee... generosa come
sempre! ^///^ Figurati, come ho già detto amo strapazzare i miei personaggi,
specialmente quelli che amo di più! Noto che hai aggiornato, bene! Ora pubblico
e poi corro a leggere!^^ E fallo anche tu, mi raccomando!^^ =kiss=
merryluna: Se c'è una cosa che amo, è trovare
nuovi lettori che recensiscono! ç_ç Grazie mille, spero che continuerai a
leggere! Ci conto eh? Grazie ancora per i complimenti!^^ =kiss=
Ringrazio particolarmente la mia beta, Lady Antares Degona Lienan,
non so come farei senza di te!! ç_ç
Ehi, aspetta, ma ti minaccio pure! è_é Com'è che non mi commenti più?!
Scherzo ovviamente, lo sai che ti adoro e mi farebbe piacere se
continuassi lo stesso a commentare!^^
O farò la ruffiana fino alla morte!
=kiss=