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Autore: Reina    19/09/2006    1 recensioni
Vi siete mai chiesti se anche i demoni hanno un loro mercato nero? Davvero volete sapere com'è? ma siete sicuri sicuro sicuri?! Beh, poi non ditemi che non vi avevo avvisati… Sotto i colpi dei cinque protagonisti sono caduti i cavalieri dello zodiaco, diverse Guerriere Sailor e la nuova leader delle mewmew, Loveberry. Chi saranno i prossimi della lista? Leggete e lo saprete!
Genere: Avventura, Comico, Demenziale, Malinconico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: Alternate Universe (AU), Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ringrazio Lord Martiya, KillKenny e Ilune per avermi prestato dei loro personaggi

Ringrazio Lord Martiya, KillKenny e Ilune per avermi prestato dei loro personaggi.

Buona lettura

 

Capitolo 29: Il tempo passa ma tutti restano gli stessi… purtroppo!!

Da quella sera erano passati ormai tre anni.
Mana e Shigure facevano ormai coppia fissa, e sguardi della serie “prova a flirtare con lei e ti riduco ad un puzzle di 10.000 pezzi” , “toccala e la morte sarà un eufemismo” erano dedicati a chiunque valicava l’area off limits; e nel frattempo erano nate altre coppiette (manco a farlo apposta Ichigo e Ryo avevano “approfondito” le loro reciproche conoscenze, o almeno così facevano pensare rumori sospetti provenienti dalla camera di lui, seguiti dall’emigrazioni massiccia di intere tribù di termiti).
I ragazzi, dal canto loro avevano intonato inni gioiosi (e considerando che sono demoni, le conseguenze del loro gesto furono poco piacevoli), quando vennero ultimati i lavori di costruzione per i loro bagni.
Gli affari andavano a gonfie vele e i debiti erano stati tutti saldati.
Insomma tutto andava che era una meraviglia, se nonché…
- ETCIIIIIIIIIIIIIIIII!!!
STUD!
- AHIA
Tutti – Salute Ryo!
Doc aveva commesso qualche piccolo errorino nell’installazione dell’impianto dell’aria condizionata, e ora sembrava fossero piombati di punto in bianco nell’era glaciale.
Indi per cui non solo non potevano aprire i battenti onde evitare di avere qualche Bastoncino Findus in giro per la sala, o parlare troppo forte per evitare di ritrovarsi stalattiti di ghiaccio da 100 Kg al pezzo sulla testa, ma erano costretti a condividere il focolare con gli animali.
Per la cronaca, a parte il solito iceberg (Shirahime), solo pinguini killer e orsi assassini ci stavano a nozze con quel clima polare.
- Umi, ci passi degli altri Marshmallow?
- Va bene ragazze. Hei voi due piccioncini, cosa fate vicino alla porta, su qui a scaldarvi
- GlomUmi ha ragione. Ah… gia che ci siete non è che portate vicino al falò Doc? È da mezzora che è fermo in quella posizione e non vorrei che si fosse ibernato.
E così dicendo Kit indico un Doc immobile nell’epica posa del martello (da 100 t) devastatore, presumibilmente intento a smantellare la macchina malefica che aveva ridotto il pavimento ad una pista di pattinaggio.

- …uff… ma quando arrivano quei due
- Calmati. Ma sei sicura che verranno
- *REAL Evilgrin!* hihihihi puoi scommetterci
- *gocc* se lo dici tu

Di nuovo nella betola così betole che più betola non si può

Questa volta la chimera si era presentata con uno strumento di enorme potenza purificatrice
- Cosa vuoi fare con quel ventaglio?!
- Ora vedrai…
E cominciò a sventolare spostando immani quantitativi di fumo da sigaro e mostrando alla vista umana cose che avrebbero dovuto rimanere arcani misteri
- Oddio un poster della Umbridge in topless!! Via, che qualcuno lo metti… bruciatelo… fate qualcosa ma fatelo…
Mana si coprì il volto puntando con il braccio libero un crocifisso contro l’obbrobrio, mentre il resto del locale era intento a rigurgitare il cenone di Natale.
Un eroico avventuriero afferrò con pinze e lo gettò in un focolare che dei barboni avevano acceso sfruttando un bidone.
La combustione del malefico poster provocò una nube modello fungo atomico di un curioso color confetto.
- Mi scusi signorina. L’avevo scambiato per uno della Marini.
- Non si preoccupi buon uomo – Kit batté con fare comprensivo – con quel fumo anch’io avrei commesso quell’errore fatale
E rabbrividendo (un poster del genere provocherebbe un bel trauma anche ad un mazoku) raggiunse l’amica che nel frattempo si era seduto difronte ad un uomo dalla capigliatura argentata che dimostrava pressappoco un trentina d’anni.
- Sempre a fare casino voi… non potevate fare come tutti e raggiungere il tavolo?!
- Kikko… quanto l’hai pagata la cartina del bar…
- Venti sacchi
- Hai ricevuto il mio avviso
- Sì, e ti dico subito che stavolta dovrai fare senza di me… daiii, non fare la bambina… smettila di fare i cerchiolini nell’angolo… e non fare quegli occhini da cane bastonato che lo sai che non attaccano con me
Mana si rimise a sedere e si mise a fissare il collega nel profondo delle fosche pupille
- Piantala… quando dico no è


*Mi ha fregato di nuovo*
Il Crazy Priest, il grande KillKenny Babel si era fatto fregare un’altra volta dall’amica, come lei ci riuscisse, beh, se lo chiedeva ogni volta.
Dopo una buona mezzora che indugiava davanti all’ingresso decise di optare per un “via il dente, via il dolore”.
- Ti ha fregato di nuovo, non è così, Sempai?
Un giovane di bell’aspetto dai capelli scuri come una notte senza stelle e dall’abbigliamento completamente nero e occhiali da sole, si presentò innanzi al Crazy Priest
- Perché tu invece? Abaddon Babel, il fantomatico Demon Killer, che cavolo ci fai qui?!
I ragazzo si tolse gli occhiali e sghignazzò con fare canzonatorio.
Gli occhi scarlatti avevano un che di non umano, considerando quanto fra gli umani siano rari gli occhi scarlatti.
- Sono qui di mia spontanea volontà, a differenza di qualcun altro?
Quindi il moro aprì la porta, varcarono la soglia e…
STUD
…i due si trovarono belli che distesi per terra.
- MA SI PUÒ SAPERE CHE C**** È SUCCESSO A ‘STO C**** DI PAVIMENTO?!?!?!?!?!?!?
Urlarono i due all’unisono.
Un attimo dopo vennero travolti da una brezza polare e per un buon istinto di autoconservazione si spostarono verso il focolare, non potendo tra l’altro fare a meno di strabuzzare gli occhi vedendo due spiriti del vento maneggiare martello e scalpello per liberare un elfo surgelato.
Dall’altra parte del locale quattro dei cinque gestori si stavano giocando a morra cinese le missioni del giorno.
Alla fine il kitsune e la demone degli abissi afferrarono il loro fascicolo e si volatilizzarono, mentre l’ex guardiano degli inferi e la chimera li raggiungevano, li prendevano per la collottola (Abbadon stava tentando di abbordare Zakuro che si leggeva “Mazoku sani e belli” snobbandolo) e li trascinarono via teletrasporto in un posto arido.
- Egitto?
- Come l’hai capito?
- Da quei poliedri con base quadrata, con per altre facce triangoli che convergono in un unico punto fuori dal piano noto come vertice
- Ovvero?
- Piramidi!

Altrove, in un palazzo gigantesco e dall’arredamento ricchissimo, due creature di nostra conoscenza si muovevano a paso di granchio a muro rasente.
Non aprirono il portone della stanza entro la quale si trovava il loro obbiettivo vennero investiti in pieno da onde sonore.
Rialzatosi videro un dorato in forma draconica con addosso vestiti da metallaro (Dove avesse trovato vestiti della sua taglia è e resterà sempre un mistero), che saltava come un pazzo fingendo di strimpellare una chitarra e cantando a squarciagola canzoni dei Nirvana.
- Alzhaimer?
- Non lo escludo
- Procedo?
- Procedi
Kit cominciò a concentrare le proprie energie e a spostare le dita delle mani in diverse posizioni, poi urlò.
- Oiroke no Jutsu (1)
Il demone venne avvolto da una nube di fumo, per poi riapparire con le sembianze di una dolce donzella tutte curve, capelli dorati e occhini azzurri, esattamente come mamma là fatta.
L’autopsia dichiarò morte per dissanguamento.

Altrove, nella citta dei morti di Hamunaptra, tre demoni riapparivano da una fitta nube di polveri.
Un autentico intenditore avrebbe subito riconosciuto le tute spaziali.
- …‘scolta Shi… ma dei normali scafandri proprio non si potevano usane, no eh?!
- Abaddon… ascoltami… ti assicuro che gli scafandri del negozio è meglio lasciarli lì dove stanno

*** FLASHBACK DI SHIGURE ***

Approssimativamente quattro anni prima

A Shigure e Umi era stato commissionato il recupero di una serie di armi batteriologice rimaste in una transatlantico affondato per cause misteriose (in realtà aveva avuto un frontale con un iceberg, ma non potevano dirlo in giro).
Shigure aveva indossato il suo scafandro.
Dopo un paio di minuti aveva cominciato a percepire un certo prurito in tutto il corpo, ma aveva deciso di sorvolare e portarlo in tintoria più tardi.
Stava per uscire quando si sentì chiamare da Doc
- Ehi Shi bel ragno. Femmina vero?
Al momento prese la cosa per uno scherzo e pensò bene di rispondere per le rime.
Errore!
- No, è maschio
- Sicuro? Sarà per il fiocchetto rosa, ma mi sembra una femmina
A questo punto fu colto dal tipico dubbio amletico: voltarsi o non voltarsi… questo è il problema!!!
Decise di girarsi
Doppio errore

E fu così che Shigure scoprì di aver indossato il terraio di quelle che apprese essere vedove nere…



E fu così che divenne aracnofobo

*** FINE FLASHBACK DI SHIGURE ***

- Abaddon… ascoltami… ti assicuro che gli scafandri del negozio è meglio lasciarli lì dove stanno
- Va bene, va bene… ho capito ora…
Non concluse la frase perché davanti a loro si stanziò un mare di sporco e marciume di diversi secoli
- Chi vuole andare per primo?

Central City

Un losco individuo con occhiali da sole e una cicatrice a croce all’altezza del dotto nasale girava tra i vicoli.
Davanti a lui si pararono due giovani, un ragazzo biondo e una ragazza dai lunghi capelli castani.
Lei teneva in mano un paco regalo, di quelli semplici fatti dalla confezione cubica, coperchi e nastro a chiudere il tutto.
Senza dire una parola la ragazza gli diede il pacco e un attimo dopo girarono dietro l’angolo e scomparvero nel nulla.

Devils&Co - Retrobottega

Due ragazze, una dai capelli castani lunghi fino alle spalle, l’altra dai lunghi capelli scarlatti, entrambe imbacuccate in calde pellicce in simil-visone che sorseggiavano del tè caldo.
Sul tavolo era posizionata una sfera opaca di cristallo posta su un cuscino di raso lilla.
La rossa finì di sorseggiare il tè, quindi parlò:
- Dici che lo ha già aperto?
La bruna (che poi sarei io NdA) guardò l’orologio - …mmmspetta che guardo
Quindi posizionò le mani a breve distanza dalla sfera e mormorò alcuni versi in lingua elfica.
Dopo pochi secondi la sfera cominciò ad emettere un bagliore perlaceo e apparvero immagini legate al vicolo dove pochi attimi prima i due demoni avevano consegnato il pacco.
L’individuo sembrava interdetto, decisamente sconcertato da ciò che era appena successo.
Cominciò a osservare il pacco.
Lo agitò nel tentativo di identificare il contenuto, poi la curiosità prese il sopravvento e lo aprì
BOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOM
- Ora sì! Altro tè cara?
- No, grazie!
- Caffè?
- Ne ho già preso due tazze!!
- Cioccolata?
- Va bene, aggiudicato!

Di nuovo a Central City

I due demoni ora erano a breve distanza da un enorme cratere che aveva preso il posto di tre quartieri
- Non è che hai messo troppo tritolo
- Non credo – rispose il kitsune depennando il nome della vittima della lista - …il prossimo sarebbe…?!

Ritornando ad Hamunaptra

Tre esseri pestilenziali riemersero dal mare si marciume
Mana, che si era bellamente addormentata, venne svegliata bruscamente dalle tre creature che sul momento scambiò per golem di terra, ma che poi riconobbe essere i tre colleghi (il tutto, solo dopo averli bersagliati con un buon numero di sfere di fuoco).
Inutile dire che molti furono i tentativi per liberare il tomo cementificato in non si sa quale sostanza misteriosa, che manco farlo apposta era talmente dura che oltre ad aver ridotto lo scalpello ad uno yo-yo, si era rivelato totalmente immune a tutti i loro incantesimi.
Dopo mezz’ora di svariati tentativi, il tomo fu sfruttato per il rinomato lancio del mattone.
Ma si sa che l’impatto tra oggetti straordinariamente duri (leggasi: il libro) contro superfici eccezionalmente delicate (leggasi: un’intera fila di colonne portanti) possono dar origine ad effetti catastrofici.
Le colonne vennero abbattute e il tempio cominciò a crollare sotto il peso della sabbia.
In compenso il libro si era liberato dallo strato di simil-cemento.
- SCAPPIAMOOOOOOOOOOO!!!!
Tra qualche dozzina di dardi avvelenati e doppia ascia della morte dall’alto… no da destra… da sinistra una doppia… insomma, il grezzone ebbe un’illuminazione divine
- Ragazzi
- Siii – risposero i tre mentre evitavano tre trappole scattate in simultanea
- Siamo demoni giusto?
- Chimera
- Dettagli
- Taglia corto
- Sappiamo usare o no il teletrasorto?!
I tre si bloccarono a mezz’aria - Giustoooo
E scomparvero in un “puff”.
Quando riapparvero studiarono attentamente il reperto
- E così, questo sarebbe il libro di Amun-Ra
- Shit! Houston, abbiamo un problema...
- Quale – tutti e tre all’unisono
- Li sapete leggere i geroglifici?
Il loro sguardo valse più di mille parole
- Ok, vado a comprare un dizionario

Casa Voldemort

Il caro e buon vecchio Voldemort, colui che suscitava il terrore solo venendo nominato, colui che per sfiga infinita si era fatto fregare da un neonato primo in classifica sulle cose da fare (naturalmente dopo la voce “completare collezione figurine dei Pokemon”), ora si stava godendo un buona tazza di tè.
Ad una tratto il suo salotto venne irradiato da una luce intensa.
Tutto ciò che gli venne in mente fu “Sarà l’attacco delle 16:30”.
Errore!
Un attimo dopo un numero incalcolabile di fuochi d’artificio invasero la casa.
E mentre sul piano astrale qualcuno accartocciava una lista della spesa, altrove (mare del caos e la sede principale), qualcuno seguiva lo spettacolo trangugiando popcorn.
Due settimane dopo Voltemort riuscì a rientrare in possesso della propria abitazione.

In un luogo che è meglio non sapere che luogo è…

Il quartetto si era finalmente presentato alla residenza delle incarnazioni.
Si sarebbero aspettati di tutto, ma che una di loro quel giorno avesse deciso di alzarsi dalla sponda sbagliata, proprio non lo potevano prevedere.
Specialmente se provocata dal lancio della pozione sbagliata.
Quindi, il quartetto aveva celato la propria aura e si era imboscato
- KillKenny… avevamo detto pozione soporifera, NON filtro d’amore
- Sempre colpa mia, vero?! *Tzè, il solito scaricabarile*

*** FLASH BACK DI KILLKENNY ***

Quella sera era una delle tante in cui Lilith-sama organizzava uno dei suoi soliti festini.
Festini in senso relativo, come al solito vi aveva preso parte più di metà della popolazione demoniaca di quella dimensione.
E come al solito toccava a lui e ad Abaddon rasettare casa, dato che 1) gli altri suoi colleghi si dileguavano prima della fine della festa (a fare cosa lo sapevano solo loro) ed erano assolutamente irreperibile; 2) la servitù si era licenziata dopo il terzultimo party.
E quel che era peggio è che dovevano sistemare quel porcile senza svegliare la loro master, il cui sonno era talmente delicato che dovevano trascinare i piedi sotto delle pattine per non fare alcun rumore.
Perché, per chi non lo sapesse, la loro amata Lilith-sama poteva benissimo sembrare una tipa tranquilla, ma sotto l’effetto dell’alcool subiva una metamorfosi e diventava dannatamente violenta, e il mal di testa post sbornia non avrebbe semplificato le cose, decisamente no.
D’altronde dovevano pur fare le pulizie o chi la sentiva più.
Che sia stata colpa della stanchezza o del fato momentaneamente avverso (e quando non lo è? NdA), stà di fatto che ad Abaddon cadde il vaso che stava pulendo dalle briciole di un tramezzino.
KillKenny con uno scatto felino saltò nel disperato tentativo di afferrarlo, fallendo su tutti i fronti.
Ormai il vaso (preferito) della master giaceva a terra ridotto ad un puzzle di 100 pezzi.
I due si guardarono l’uno nelle fosche pupille dell’altro.
- Siamo morti – mormorò Abaddon
Nessun rumore
Calma piatta.
Silenzio tombale.
I due tirarono un profondissimo sospiro di sollievo e parlarono…
- È andat
…troppo presto
- CHI HA OSATO DISTURBARE IL MIO DELICATISSIMO SONNO
I due si guardarono prepccupatissimi deglutendo rumorosamente a cominciarono a sudare freddo appena la videro soffermarsi con lo sguardo sui cocci
- CHI HA ROTTO IL MIO PREZZIOSISSIMO VASO.
freddissimo
- CHI-È-STATO!
- COUGHKillKennyCOUGH
Sul volto di Lilith si va a formare un sorriso che avrebbe fatto concorrenza con uno squalo mentre il Crazy Priest guarda con puro disgusto il collega
- Traditore
Le foto conservate nell’album ricordo riportano l’andamento dei fatti.
FOTO 1
Il Crazy Priest fugge a gambe levate schivando tutti i blast di energia demoniaca (non è un veggente per nulla).
FOTO 2 e 3
Il Crazy Priest si gira e con uno sguardo di puro terrore e comincia a correre più in fretta.
FOTO 4
Un oggetto non identificato entra nel margine. È piccolo e colorato. Non si capisce altro
FOTO 5

L’oggetto identificato non è più tale.
Si tratta delle fantomatiche scarpe da ballo della master, su cui è stato applicato un incantesimo BRECKABLE che come dice il nome può rompere tutto, ma davvero tutto (lo stesso incantesimo venne progettato dal grande mago Clow Reed in un’altra linea temporale, ma il fesso non lo brevettò e ora un certo iceberg sta guadagnando soldi a quattrini).
FOTO 6
Il tacco alto 15 cm affonda meglio di un pugnale in Orialchon e contro la unta non c’è sospensorio che tenga.
Fanno più male loro di un fendente di Musamune a la faccia del Priest sembra confermare il potere distruttivo di quelle apparentemente innocue calzature.
Meno un metro.
FOTO 7
Meno dieci centimetri.
Il povero KillKenny non demorde e continua a correre.
FOTO 8
Impatto avvenuto
Osservando la nona e ultima foto e osservando la profondità del solco rimasto, i geologi locali hanno stimato un ipotetico volo di 100 m.

*** FINE FLASH BACK DI KILLKENNY ***

- Dannazione Mana, ma quanto ci vuole a trovare quella dannata formula
- La fate facile. Voi non dovete fare una traduzione simultanea
- Trovati ^____________^
- AAAAAAAAAARRRGGGGGGGGHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!
Mana per riflesso condizionato lanciò l’incantesimo lanciato l’incarnazione.
Questa si ritrovò la testa avvolta in una nuvoletta rosa.
Un attimo dopo i suoi capelli sembravano quelli di un barboncino afro.
Due attimi l’incarnazione, colta da istinto narcisista, ammirava il suo riflesso in uno specchio mentre gli altri se la filavano.

Dragon Dungeon

La vita procedeva come al solito: Philia spolverava la sua collezione di porcellane assistita da Valgarv, Garv e Razor facevano uno spuntino, Rashart e Raltart giocavano a scacchi demoniaci (sono vivi come quelli dei maghi con la sola differenza che si insultano tra di loro o cazziano il giocatore se sbaglia mossa) e Dessran leggeva un buon libro sorseggiando tè e mangiando i biscotti preparati dall’ex-vestale.
L’attenzione del demone della lussuria venne catturata dalla figura di Mana
- Dess… ti prego… dimmi che sai leggere i geroglifici
- Beh sì. Perché?
- Te lo spiego durante il viaggio
Lo afferrò per la collottola e lo trascinò via.
Dopo un attimo di stupore tutti gli altri tornarono alle loro attività

Di nuovo nel luogo che è meglio non sapere che luogo è…

- Venite fuori tasorucciiiiiiiiiiiiiiiii
*Manco morti*
Mentre
i quattro maschietti “giocavano” a nascondino, Dess e Mana riapparvero in un angolino ben nascosto.

- Fammi capire: tu hai in mano la formula per rendere umani e vulnerabili esseri naturalmente invincibili, e non sai leggerla?!
- In pratica è così. Lascia stare la prima. Ancora mi chiedo cosa se ne facessero gli antichi egizi della formula della permanente perfetta
- Mistero della fede!
Si mise a leggere e man mano che andava avanti non poteva non trattenere lo stupore per gli arcani segreti che stava apprendendo
- Sei sicura che sia il libro giusto?!
- Perché?
- La vedi questa?!
- Aa
- Ricetta per l’arrosto di elefante
- Cosa?!
- Hai capito benissimo. E questa è per la marmellata di Loto.
- Lascia stare. Hai trovato quello che ci serve?
- Certo, per chi mi hai preso!!
- Allora recitala
Dessran recitò la formula.
Nell’aria si diffuse la “Cavalcata delle Valchirie” seguita dal rombo delle moto di due fantasmi centauri che afferrarono l’anime dell’incarnazione e se la portarono via.
Lo stesso si venne a verificare anche con le altre.
Quando ormai umani guardarono i loro aguzzini capirono che la loro morte non sarebbe stata qualcosa di semplice.

14 Aprile 1912

Le tre incarnazioni erano state legate come salami e bloccati in un enorme ammasso di ghiaccio che normalmente umani e non definiscono Iceberg.
In lontananza videro le luci di una nave enorme, decisamente fuori dai canoni.
- Ragazzi mi sto seriamente preoccupando
- Perchè
- Avete letto cosa c’è scritto sulla chiglia della nave?
- No! – risposero i due all’unisono – Che c’è scritto?
- TITANIC

Note:
(1)Tecnica dell’erotismo. Per maggiori dettagli vedi note capitolo 6

  
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