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Autore: vivix    11/02/2012    1 recensioni
Arya e Sasuke si incontrano all'età di sei anni e diventano inseparabili.Un evento oscuro però, spezzerà la pace di quei giorni ed i due prenderanno strade diverse.Dopo sei anni il destino li farà rincontrare...cosa accadrà?Scopritelo!!Questa è la prima ff che scrivo, recensite numerosi, per me è importante! =)
Quando arrivò alla radura, Arya non c’era, ed iniziò a cercarla.Una volta trovata però, si pietrificò sul posto: la ragazza era nel ruscello, immersa fino alla vita, e si lavava tranquilla. Icapelli bagnati le gocciolavano sulla schiena, nuda, eccetto per il reggiseno, l’acqua cristallina lasciava intravedere le mutandine che, a loro volta, scoprivano parte del fondoschiena. Sentì le viscere contorcersi e l’irresistibile tentazione di andare lì e farla sua. Più silenzioso che potè si svestì, rimanendo in boxer, ed entrò nel ruscello.[...]Con le labbra che le sfioravano l’orecchio sussurrò:-Tranquilla. Sono io.- disse, per poi passare a sfiorarle la guancia e la mascella.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie
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Gli equilibri si rompono
 

Prima ancora di aprire gli occhi, sentì lo sciabordio dell’acqua e la sensazione di essere cullata.
Dove sono?, pensò.
Si guardò intorno: si trovava in una piccola stanzetta con solo un letto ed una cassapanca, le pareti ed il pavimento totalmente in legno. Si mise a sedere e notò una macchia nera vicino al materasso, spostò lo sguardò in quel punto e vide l’Uchiha, seduto a terra con la testa abbandonata vicino al letto. L’Elphi gli scostò una ciocca di capelli dal volto e scoprì gli occhi chiusi del ragazzo: dormiva traquillo. Notò che aveva parte del torace fasciato ma per il resto sembra apposto.
Ma che ci facciamo qui?Dov’è Aoi?
Non erano legati e qualcuno li aveva evidentemente curati quindi non avrebbero dovuto essere in pericolo. Nonostante questo, cercò di fare meno rumore possibile quando si alzò, si infilò i tipici calzari dei ninja della Foglia ed uscì, guardinga, dalla cameretta. Avanti a lei si aprì un piccolo corridoio, ancora una volta, interamente in legno, sui cui lati si affacciavano delle porte. Percorse il passaggio zoppicando leggermente, a causa della ferita infertale dal Jonin della Pioggia,finchè non si trovò avanti ad una piccola scala, la salì e poggiò l’orecchio vicino al legno, nel tentativo di udire qualche suono che provenisse dall’altra parte.
-Questa missione è stata fantastica!!-
-Sì. Abbiamo fatto parecchia fatica, però.-
-Ma alla fine ce l’abbiamo fatta!-
Erano le voci allegre dell’Uzumaki e dell’Haruno!
Aprì di scatto la porta e fu accecata dalla luce.
-Naruto?Sakura?- cercò di identificare le figure avanti a lei.
-Finalmente ti sei svegliata!- esclamò il biondo.
-Era ora!Dov’è Sasuke?- chiese la rosa.
-E’ nella stanza.-
La ragazza la spostò in malo modo e si precipitò dall’Uchiha, Arya nel frattempo, si guardò intorno: erano sul ponte di una chiatta e questo spiegava il rollio dell’acqua e l’uso del legno per pareti e pavimento.
-Naruto, cos’è successo?- domandò, si sentiva più confusa che mai.
L’Uzumaki si dilungò nel raccontare di come lui ed il moro avessero tenuto accupato il più possibile Aoi mentre lei faceva arrivare Idate dall’altro lato del burrone. Di come Sasuke avesse incrinato la spada, permettendo poi a lui di infrangerla e sconfiggere il nemico. Di come Morino avesse infine vinto la corsa e della grande festa che era seguita, fino all’arrivo del maestro Ibichi con la barca che li avrebbe riportati a Konoha.
-Ma…come ho fatto a salvarmi?Aoi mi ha lasciato cadere dal dirupo…-
-In mezzo alla gola passava un fiume, sei finita lì, poi uno del clan Wasabi ti ha riconosciuto e ti ha salvata.-
-Quindi anche Idate è qui?Ha detto che Ibichi era suo fratello…-
-No, non è venuto. Per adesso vuole godersi la gloria ma scommetto che tra un po’ tornerà alla Foglia.- concluse soddisfatto il biondo.
La ragazza fece il broncio.
-Mi dispiace essermi persa la fine della gara, non gli ho fatto i complimenti e non l’ho nemmeno salutato.-
-Se ti fossi svegliata appena qualche minuto fa avresti potuto. Non siamo partiti da tanto.-
L’Elphi imprecò.
-Hey, ma come hai fatto a sollevare Idate?!Che dici un giorno di questi fai volare anche me?Eh?- la pregò l’Uzumaki con gli occhi che brillavano.
Ci mancava solo che il Genin prendesse la fissa del volo.
-Naruto…è molto difficile e poi… non sto ancora bene…-
-Allora appena starai meglio. Sì?-
Cercò di sviare l’argomento.
-Dicevi?Che hai battuto Aoi con il Rasengan?Wau, sei stato davvero grande.-
-Lo so, lo so, modestamente.- si pavoneggiò il ninja, dimenticandosi immediatamente del volo.
-E adesso dov’è la spada?Ho sempre sognato toccarla!!- esclamò emozionata.
Si sentiva elettrizzata alla sola idea di mettere le mani sull’impugnatura di quell’arma leggendaria.
-Per la verità è precipitata nel fiume insieme ad Aoi.-
-Cooosaaa??-
-Hey, non arrabbiarti!!Tanto ormai era rotta.- le spiegò.
-Come sarebbe a dire era rotta?Naruto hai idea del valore di quella spada?E tu l’hai rotta?!?!?!-
-Calmati!Era l’unico modo..-
-L’unico modo, un corno!!-
Il biondo iniziò a correre per tutta la barca mentre lei cercava di acciuffarlo.
-Se ti prendo, ti concio per le feste!Quell’arma doveva essere mia!!-
 
Non era mai stata su un’imbarcazione di notte ma sospettava che dovesse essere meraviglioso, per questo, dopo cena, appena fu scesa l’oscurità, si recò sul ponte e si appollaiò sul parapetto, ammirando il paesaggio. La barca si trovava in mezzo al mare aperto, l’occhio poteva spaziare senza limiti in ogni direzione ed incontare solo acqua calma, liscia come l’olio, che rifletteva la debole luce della mezzaluna e degli astri che brillavano in cielo. A parte lo sciabordio del mare ed il rumore leggermente più forte di quando la prua infrangeva qualche piccola onda, il silenzio era assoluto. Quello spettacolo ebbe il potere di calmarla, la faceva sentire libera, tranquilla, finalmente in pace con se stessa. Ad un tratto qualcosa cambiò e percepì che qualcuno la stava fissando. Involontariamente si pietrificò.
Cosa avrebbe fatto, adesso?Perchè non avanzava né arretrava?
Le sue mani che le cingevano la vita la colsero di sorpresa: non l’aveva sentito avvicinarsi, il rumore dei passi doveva essersi confuso con il rollio dell’acuqa. Non fu come gli abbracci a cui era abituata, quella sera l’Uchiha la stringeva in modo diverso, quasi con disperazione, come se lei potesse sfuggirgli da da un momento all’altro. Quel gesto la lasciò confusa e preoccupata. Aspettò che il ragazzo chiarisse il motivo di quell’abbraccio strano ma ovviamente, non disse nulla. Cos’era che lo tormentava?C’entrava qualcosa con Kiba ?Credeva che quella faccenda l’avessero chiarita…
Nel frattempo il moro, con la punta del naso, aveva iniziato a percorrerle il profilo del collo ed un brivido le scese lungo la schiena. Girò la testa, in modo da incontrare le labbra con le sue ma quella sera l’Uchiha aveva voglia di scherzare: le sfiorò la bocca e si ritrasse leggermente, aspettando che fosse lei a coprire la distanza. Arya allungò il collo, per raggiungerlo, ma di nuovo il ninja si ritrasse; indispettita, gli mise una mano dietro la nuca e l’attirò a sé per baciarlo, quando capì che Sasuke non si sarebbe più ritratto, gli diede un morsetto sul labbro inferiore e lui protestò con un piccolo lamento.
Ridacchiò: così imparava a farsi desiderare.
L’Elphi si girò nuovamente verso il mare mentre il ragazzo le sussurrava all’orecchio:- Questa me la paghi.-
Prese a lasciarle una scia di baci lungo il collo, intervallati, di tanto in tanto, da morsi, qualche volta lievi, qualche volta più decisi, che le strappavano un gemito leggero. Arya si voltò, così da essere faccia a faccia con il moro. L’Uchiha si avvicinò, piano, e con la lingua seguì il contono delle labbra, fino a chiederne l’accesso. L’Elphi aprì la bocca e le lingue si incontrarono, si rincorsero, giocose; si accarezzarono, sensuali. Arya portò le mani al collo del compagno e l’avvicinò di più, per approfondire il contatto, ma lui si staccò e, senza dire una parola, le prese una mano e la guidò sottocoperta, fino alla stanza che gli era stata assegnata. La ragazza ormai, si sentiva elettrica, la pace e la tranquillità di poco prima, avevano lasciato il posto ad un miscuglio di emozioni, le guance erano in fiamme e sentiva un crampo al basso ventre. Il moro chiuse la porta a chiave, mentre lei scalciava via le scarpe e si sedeva in mezzo al letto. Quando anche Sasuke si accomodò, lo abbracciò da dietro ed iniziò a baciarlo piano lungo il collo, in particolare in corrispondenza del Marchio che gli aveva inferto Orochimaru. Da quando stavano insieme, aveva preso il vizio di baciarlo spesso lì, come per farsi perdonare di non essere stata abbastanza veloce a scansarsi e per fargli capire che non aveva dimenticato ciò che aveva fatto per lei. Ad un tratto, non seppe nemmeno lei come, si ritrovò sull’Uchiha, a sua volta steso sul materasso. Sentì un lieve lamento di dolore e si ricordò che anche lui era ferito. Si staccò di scatto.
-Scusami, io non…-
-Non fa niente.- l’interruppe lui, riprendendo a baciarla.
L’Elphi gli infilò le mani sotto la maglietta, adorava il contatto con la pelle del ragazzo, gliela sollevò fino a levargliela completamente e per un istante rimase ad ammirarlo, gli addominali ed i pettorali leggermente in rilievo ma non potè osservarlo a lungo perché l’Uchiha l’attirò a sé e riprese a baciarla, giocando con il bordo della maglietta, ma senza sollevargliela: dopo quella volta nella radura, non l’aveva più fatto.
 
 
Arrivarono a Konoha il giorno seguente e la vita riprese a scorrere tranquilla come prima: missioni facili, litigi tra Sasuke e Naruto, Sakura ed Arya, allenamenti sfiancanti, qualche uscita la sera tutti insieme. La voce che i due sopravvissuti fossero ufficialmente fidanzati, ormai, aveva fatto il giro del Villaggio, incontrando a volte approvazione, altre volte aperto dissenzo. Si era anche sparsa la voce che, nonostante la selezione a cui avevano partecipato fosse stata annullata, Shikamaru fosse diventato Chunin, con suo scarso entusiasmo. L’Elphi, con suo grande sollievo, non aveva ancora incontrato Kiba, sapeva che prima o poi sarebbe dovuto accadere ma preferiva rimandare. In compenso, aveva chiesto ad Hinata sue notizie, la Hyuga le aveva riferito che l’Inuzuka, almeno apparentemente, stava bene, ed era diventato un vero e proprio don giovanni. Tsunade si era insediata perfettamente ed ora era Hokage a tutti gli effetti. Al momento la donna stava lavorando ad un trattato di pace con Suna, con grande piacere di Arya, alla quale non sarebbe dispiaciuto avere come alleati una bionda ed un marionettista di sua conoscenza…ed anche un rosso a dir la verità. Insomma tutto sembrava avviarsi al meglio ma sotto quella patina di apparente tranquillità e perfezione, l’Elphi sentiva che qualcosa non andava: l’Uchiha era strano. Aveva ulteriormente intensificato gli allenamenti ma non era questo a preoccuparla. Ciò che la tormentava piuttosto, era il suo comportamento: negli ultimi tempi i rapporti con l’Uzumaki erano migliorati, invece da quando erano tornati dal Paese del tè sembravano di nuovo punto e d’accapo e come se ciò non bastasse, era diventato pensieroso e taciturno, molto più del solito, e continuava ad abbracciarla con quella strana disperazione, senza un apparente motivo.
 
 
La situazione raggiunse il culmine una mattina. Aveva appena portato a termine una missione insieme a Neji e Tenten, ormai spesso venivano messi in squadra insieme a causa della mancanza di Lee, quando un ragazzino trafelato li raggiunse.
-Cerchi qualcosa?- domandò la mora.
-A…Arya El…Elphi.- ansimò.
-Sono io. Che c’è?-
-Presto. Sasuke e Naruto stanno  litigando.- rispose.
La ragazza rise. –Tranquillo, succede di continuo.-
-No no. Stanno litigando di brutto, Uchiha ha sfidato Uzumaki a duello. Sakura mi ha chiesto di venire a cercarti.- spiegò.
L’aveva mandata a chiamare la rosa?Questo era strano…di solito cercava di tenerla il più possibile lontano dal moro. Forse la faccenda era grave sul serio…
-D’accordo, vengo. Portami da loro.-
Salutò Tenten e Hyuga e seguì il bambino.
 
In mezzo alla strada si era radunato un folto gruppo di curiosi tra cui, Arya lo vide con la coda dell’occhio, c’era anche l’Inuzuka. Al centro della strada stavano, uno di fronte all’altro e con gli sguardi truci, Naruto e Sasuke.
-Credi davvero di essere tanto forte?- chiese il moro al biondo, furente.
-Certo.- rispose l’Uzumaki, deciso e sicuro di sé.
-Sei solo un pallone gonfiato. Dovresti tremare di fronte a me!!- urlò l’altro.
Naruto non perse la calma.
-Sappi che non mi sono mai sentito inferiore. E ora metti il copri fronte.-
-Tranquillo, non ho bisogno di inutili protezioni.- disse strafottente l’Uchiha.
In quel momento la raggiunse l’Haruno.
-Menomale sei arrivata.-
-Cos’è successo?- domandò l’Elphi.
-Non lo so!Non capisco!- strillò Sakura, sembrava sul punto di scoppiare in lacrime.  -All’improvviso, senza nessun motivo, Sasuke l’ha sfidato e Naruto ha accettato. Devi fermarli!!-
Solo in quel momento capì, almeno in parte, il comportamento strano del moro.
Ecco perché ha intensificato gli allenamenti. Come ho fatto a non comprendere…sono stata una stupida!Una stupida!, si rimproverò. E’ logico, è lampante!E io non avevo collegato nulla!
Naruto aveva battuto Gaara. Naruto aveva battuto Aoi. Naruto aveva dimostrato sangue freddo. Naruto era stato all’altezza della situazione. Era per Naruto che l’Assassino era tornato. Naruto aveva superato Sasuke in bravura e forza. E questo l’Uchiha non poteva tollerarlo. Come avrebbe potuto battere Itachi, altrimenti? La vendetta era ancora la sua ragione di vita.
I due ragazzi iniziarono lo scontro. Arya notò che l’Uzumaki avrebbe potuto usare kunai e shuriken ma non lo fece, sicuramente perché voleva che fosse uno scontro alla pari e lo era, in tutti i senzi. Il biondo attaccava, il moro parava; Sasuke attaccava, il custode della Volpe scartava. Erano esattamente allo stesso livello e più ciò si faceva chiaro, più l’Uchiha diventava furente, sembrava completamente fuori di sé. L’Elphi non l’aveva mai visto così, le fece quasi paura.
-Arya!!- l’urlo di rimprovero della rosa la fece sobbalzare.
-Cosa?-
-Devi fermarli!- strillò strattonandola per un braccio.
-Stanno solo combattendo.-
Sapeva anche lei che, “solo combattendo” in quel momento, non era proprio l’espressione più adatta, più che altro se le stavano dando di santa ragione.
-E ti pare normale?!-
No, non è normale.
-Abbastanza. In fondo sono ragazzi.- cercò di scherzare, per alleggerire la situazione, ma in realtà si sentiva tesa almeno quanto la compagna. Non tanto per il fatto che si stessero affrontando, quanto per l’espressione furiosa che leggeva negli Sharingan del moro.
 Ad un tratto i due Genin si separarono. L’Uchiha si preparò ad usare il Mille Falchi e l’Uzumaki il Rasengan.
Ma che diavolo hanno in mente?Possono farsi male sul serio con quelle tecniche!, pensò preoccupata l’Elphi.
Al suo fianco Sakura si slanciò verso i due conbattenti.
Cosa sperava di fare? Avrebbe potuto rimetterci le penne anche lei se si metteva in mezzo…
Ma il suo intervento non fu necessario perchè improvvisamente apparve Kakaschi, il quale con un’abile mossa, lanciò i ragazzi lontano, separandoli e facendoli volare sulla folla che si era radunata per vedere lo scontro. Molte persone urlarono dalla paura e scapparono, molte altre però, rimasero.
-Che ci fate tutti qui?Non avete nulla da fare?- li apostrofò il maestro.  –Andatevene!Lo spettacolo è finito!- ordinò con voce dura.
A piccoli gruppi, i curiosi ubbidirono, finchè nella strada  non rimase solo il team 7.
-Cosa pensavate di fare?- domandò  ai due ninja.  –Vi state comportando come dei bambini.-
Per tutta risposta Sasuke rivolse uno sguardo di superiorità a Naruto e se ne andò.
Arya fece per seguirlo: doveva assolutamente parlargli, ma fu bloccata da Kakaschi.
-Ci parlerò io. Aspettalo a casa sua.- le ordinò.  –Le hai le chiavi, giusto?-
-Sì, ma..-
Non le diede neanche il tempo di finire che già era scomparso.

  
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